Ospedale San Pietro Roma

 
3.7 (51)

Recensioni dei pazienti

51 recensioni

 
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Voto medio 
 
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Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Non lo risceglierei per andare a partorire

Ho partorito in questo ospedale lo scorso anno e decido solo adesso a mente fredda di lasciare la mia opinione. Che dire... nonostante avessi una ginecologa di riferimento all'interno dell'ospedale e dalla quale sono stata svariate volte a visita nello studio privato, ciò non è servito a farmi vivere il momento del parto come un bel momento. In quel frangente infatti, chissà perché, sembrano tutti dimenticarsi che esisti e vieni trattata come una paziente qualsiasi vista per la prima volta (che comunque merita tutto il rispetto e l'umanità di questo mondo, specie in un momento così delicato per una donna!!!).
Voglio raccontare che le ostetriche sono state tutte, e dico tutte (mi hanno seguita in due durante il parto e alla fine una terza ostetrica che credo le coordinasse) gentili, disponibili, amorevoli ed umane. Invece lo stesso non posso dire per il personale del reparto; ero ricoverata al San Giovanni di Dio come padiglione e posso dire con assoluta onestà che le infermiere del Nido interno al reparto erano di una freddezza, un distacco ed una apatia nei riguardi del loro lavoro e delle pazienti a dir poco spaventosa... Senza contare di preferenze e simpatie per rare pazienti e per i loro bimbi (magari perché conoscenti) a differenza delle altre comuni mortali che erano ricoverate. Una tristezza senza fine per me quei giorni lì dentro, non li dimenticherò mai. Non mi sono sentita per nulla aiutata, neanche quando ho chiesto cortesemente di tenere un attimo mio figlio che piangeva di continuo mentre facevo una doccia, di cui avevo proprio bisogno - mi fu risposto che dovevo tenerlo con me, che loro non potevano. Senza parole. Anche quando mi rivolgevo a loro perché il bimbo non riusciva ad attaccarsi al seno e quindi piangeva, non ho mai ricevuto un aiuto concreto (e poi fanno un vanto del reparto l'educazione all'allattamento al seno... ma se non interessa per primi a loro di farlo mettere in pratica alle degenti...). Solo da alcune ragazze molto giovani (sempre infermiere del nido interno, ma non so se fossero tirocinanti o effettive o con contratti a termine) ho ricevuto qualche sorriso confortante e alcune delucidazioni che mi aiutassero. Le infermiere veterane e più 'quotate' invece sono state di una freddezza e mancanza di sensibilità senza precedenti. Ad oggi dico che non consiglio di venire a partorire in questo ospedale che, a detta di molti, ha una eccellenza di reparti maternità.
Scrivo con molta onestà questo commento, amareggiata di non poter raccontare di una bella esperienza da ricordare per sempre e da poter condividere con qualcuno.. Spero servirà a orientarvi nella scelta dell'ospedale adatto alle vostre esigenze.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Visita geriatrica

Ho dovuto accompagnare mia madre invalida ad una visita geriatrica (a pagamento). É stata ricevuta in sala medicheria, con un continuo viavai di persone (era, appunto, una medicheria e dunque non garantiva alcuna privacy). Il geriatra, che era stato indicato al momento della dimissione dal ricovero come "necessario" e "molto bravo", si é limitato a prendere frettolosamente visione degli esami portati e non l'ha assolutamente visitata, neanche per vedere coi suoi occhi una dermatite che gli segnalavo, per cui ha supposto fosse necessario un antimicotico (ma senza vederla).
Ma stiamo scherzando?! Che medicina é? Avremmo potuto avere una conversazione telefonica senza muoverci da casa e sarebbe stato lo stesso! É stata solo una presa in giro.
Peraltro segnalo che é l'unico ospedale in cui i parcheggi per gli invalidi (che sono molto distanti dall'ingresso) necessitano della presenza a bordo del titolare del contrassegno, che poi dovrá sobbarcarsi tutta la strada (lunga) per raggiungere con le sue gambe l'entrata.
Nella ricevuta del pagamento ci sono anche 5 euro per "tariffa servizi sanitari accessori e diritti amministrativi". A questo punto, il nome Fatebenefratelli a quali "fratelli" si riferisce? Certo non ai pazienti... che tristezza.

Patologia trattata
Insufficienza renale cronica in paziente con epatopatia.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso ostetrico-ginecologico

Sono andata al S.Pietro perchè le perdite a seguito di un aborto spontaneo non regredivano nemmeno dopo un'abbondante assunzione di Tranex, e alle nove del mattino ho avuto un ulteriore emorragia. Ho lasciato la bambina ad un'amica e sono andata. Alle 11.00 avevo fatto il triage, codice verde; mi viene detto pressione regolare, io attendo... Alle 16.00 sento il marito di un'altra paziente chiedere quanto tempo ci voleva ancora, erano entrati prima di me, codice verde come il mio; l'ostetrica che mi ha fatto il triage risponde che la cartella non era ancora stata inserita (!!).
Allora io ho detto che volevo firmare, non si vedeva fine, dovevo prendere la bambina e avevo già dovuto chiedere un pannolone per arginare le perdite. Mi viene risposto dopo due minuti che potevo andare via ! NON HANNO VALUTATO LE PERDITE, NON HANNO FATTO ANALISI, NON HANNO FATTO ECOGRAFIE, NON HANNO REGISTRATO LA MIA PRESENZA (credo forse per non prendersi responsabilità), sei euro di parcheggio, bagno lurido e maleodorante.
Mai più!

Patologia trattata
Menometrorragie post aborto spontaneo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Una giornata al pronto soccorso..

Il giorno 21 dicembre 2015 ho portato mia madre, invalida al 100, di anni 76, al pronto soccorso dell'ospedale San Pietro, perchè aveva fatto una brutta caduta, in seguito ad una perdita di coscienza successiva ad una ischemia cerebrale (a cui é soggetta). Per l'operatore del pronto soccorso mia madre era da codice verde e quindi doveva dare la precedenza ai casi più urgenti, abbiamo atteso dalle 15.00 del pomeriggio fino alle 22.00 e, nonostante i miei continui solleciti, dopo 7 ore di attesa ci hanno detto che avremmo dovuto aspettare altre ore perche c'erano casi più gravi... Mia madre era piegata in due dai dolori, data la caduta, aveva nausea e mal di testa ma per loro non aveva la faccia da ischemia e poteva aspettare... Alle 22.00 passate siamo state costrette ad andare via perchè mia madre stava troppo male. Siamo state costrette ad andare in un altro ospedale. E' possibile che accadano cose del genere, é possibile trattare una donna invalida in questo modo?

Patologia trattata
Caduta, in seguito ad una perdita di coscienza successiva ad una ischemia cerebrale.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Paziente con carcinosi peritoneale

Mi padre è stato ricoverato d'urgenza in data 11.09.2015 tramite pronto soccorso per tumore al colon maligno in fase avanzata, scoperto troppo tardi. E' stato operato dal Prof. Masoni e dal Prof. Hakan (asportazione massa tumorale visibile, colostomia e stents ai reni). In data 17.09.2015 il prof. Masoni, subito dopo l'intervento, ha confermato la diagnosi aggiungendo che il tumore è sfociato in una carcinosi peritoneale ma, sia in quell'occasione che la successiva domenica 20.09.2015, alla mia presenza e quella di altri 4 familiari, ha affermato che mio padre avrebbe potuto e dovuto iniziare la chemioterapia e dopo 3 mesi avremmo fatto di nuovo il punto della situazione. Dunque, pur consapevoli della gravità della situazione, ci era stato fatto capire che potevamo giocare ancora la carta chemio, o comunque che mio padre aveva ancora qualche mese di vita. In data 26.09.2015 mio padre è stato dimesso dal reparto di chirurgia generale - San Raffaele. La notte del 30.09.2015 (4 giorni dalle dimissioni) sono stata costretta a riportare mio padre nello stesso ospedale perché si erano gonfiati improvvisamente ed in modo spaventoso gli arti inferiori. E' stato nuovamente ricoverato, questa volta nel reparto di urologia. Abbiamo chiesto più volte spiegazioni sul perché di questo secondo ricovero, se c'erano stati problemi post operatori oppure se mio padre era ormai terminale (non avevamo remore a chiederlo, potevano parlare chiaro). Per giorni nessuna risposta. Il prof. Hakan sempre sfuggente. E' stato operato una seconda volta in data 03.10.2015 e la spiegazione che ci hanno dato (dopo che abbiamo inseguito Hakan) è che si erano formati grossi coaguli di sangue che avevano occluso gli stents che gli erano stati collocati dallo stesso Hakan nel primo intervento. Mio padre è stato dimesso per la seconda volta dal Responsabile di Urologia, il Dott. Grassetti, venerdì 09.10.2015, nonostante noi fossimo scettici sulle sue condizioni perché non si reggeva nemmeno in piedi. Ebbene, la domenica pomeriggio, per la seconda volta, ho riportato mio padre al pronto soccorso dello stesso ospedale ed è stato ricoverato in altro reparto, il Santa Giovanna Antida. Anche in questo caso i medici sempre sfuggenti alle nostre richieste di spiegazioni e soprattutto della reali condizioni di mio padre e concrete speranze di vita (= quanto gli rimaneva ancora?).
Ebbene, solo in data 15.10.2015 finalmente si sono degnati di dirmi che mio padre già al momento del primo intervento era in fase più o meno terminale e che la chemioterapia era assolutamente impossibile. Mio padre, che era stato illuso da un medico superficiale (che nel frattempo si è "sparito" da noi dopo le cose dette dopo il primo intervento, prima del referto istologico) fino ieri credeva di poter fare ancora la chemioterapia. Oggi è entrato in coma e nessuno ci ha avvisati. L'abbiamo trovato così quando siamo arrivati in ospedale.
Solo una parola: E SARESTE UN OSPEDALE RELIGIOSO? QUALE RISPETTO DEGLI OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE VERSO IL MALATO ED I FAMILIARI? ZERO.

Patologia trattata
Carcinosi peritoneale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Per fortuna mi hanno trasferita!

Io ho avuto una pessima esperienza, troppe visite costosissime e inutili, ovviamente era necessario che le facessi da loro, ma questo poco male visto che ovunque si "specula" sulle donne in gravidanza. Comunque, il 5 giugno alle 10:00 vado in ospedale con contrazioni leggere, parto aperto di 4 cm., ma loro mi dicono che avevo rotto il sacco. E dopo il monitoraggio mi dicono di aspettare in sala di attesa, ove faceva caldissimo e dopo una giornata senza mangiare e bere mi dicono che mi devono trasferire perché c'erano solo stanze a pagamento più di 200€ al giorno. Alle 19e30 mi trasferiscono scrivendo che mi avevano fatto la flussometria, cosa assolutamente non vera, e non scrivono che ero sangue RH negativo, cosa molto importante per loro, che mi avevano fatto fare una visita a pagamento proprio perché dovevano scriverlo al computer.
Alla Santa Famiglia a via dei Gracchi, dove poi sono stata benissimo, si accorgono subito che il sacco non era rotto, solo che io sono arrivata distrutta al parto con forti giramenti di testa. Ma per fortuna ho avuto un bellissimo parto naturale e oggi nessuno mi toglie dalla testa che a villa San Pietro mi avrebbero fatto il cesareo, magari dopo la stimolazione del parto, come già mi avevano detto..

Patologia trattata
Gravidanza.
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