Ospedale San Pietro Roma

 
3.7 (51)

Recensioni dei pazienti

8 recensioni con 2 stelle

51 recensioni

 
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(13)
 
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Voto medio 
 
3.7
 
3.8  (51)
 
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4.2  (51)
 
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Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Parto primo figlio

Pessima esperienza presso questo Ospedale, in cui ho partorito il 07/07/2022 il mio primo figlio.
Il parto dovrebbe essere il momento più bello della nostra vita, ma per me non è stato così. Il personale infermieristico, ostetrico e soprattutto quello del nido mi hanno riservato un assistenza mediocre.
Il parto è un esperienza soggettiva, ho avuto un parto difficile, nulla da reclamare, alla fine cesareo d’urgenza. Io ero in condizioni di estrema difficoltà, in quanto il mio compagno il giorno dopo ha contratto il Covid e, abitando a 100 km da casa, ero rimasta da sola. Non facevano entrare nessun altro familiare.
I giorni a seguire il parto sono stati veramente traumatici, avevo tantissimi dolori ma non mi somministravano antidolorifici perché non erano in grado di posizionare un accesso venoso. La Tachipirina in soluzione orale mi è stato detto che dovevo farmela portare da casa... premetto che ho genitori e suoceri grandi che non potevano fare 100 km per una Tachipirina, o meglio, io ero in teoria in una struttura ospedaliera e la cosa era alquanto ridicola. Comunque i giorni successivi al parto avevo segnalato di non vedere bene ma, nonostante questo, non mi aiutavano per l’assistenza personale e sopratutto quella del mio bambino; mi facevano sentire inadeguata nonostante gli dicessi che avevo troppo dolore e avevo spesso la sensazione di svenire. Potevo suonare il campanello anche per 20 minuti, chiunque arrivasse a rispondere alla chiamata riferiva sempre che era l’altro operatore ad occuparsene. 2 giorni dopo il parto arriva la montata lattea, un dolore allucinante, ragadi e seno duro come una pietra, non riuscivo ad attaccare nemmeno il mio bimbo. In questa situazione, solo una o due operatrici del nido hanno saputo aiutarmi e assistermi, ma ovviamente il turno cambiava e nessun altro che si degnasse di aiutarmi. Ero letteralmente abbandonata in un letto a piangere disperata perché avevo dolori ovunque, alla schiena, al seno, non riuscivo a vedere bene e sopratutto a stare in piedi tanto che il bimbo più volte ero costretta a cambiarlo sul letto da sola. Esasperata dalla situazione, decido di assumere un farmaco per inibire la produzione di prolattina e quindi smetto di allattare. Una scelta che rimpiango molto. Ultimo giorno il 10/07/2022 mi alzo per andare al bagno e tra bruciori e dolori arrivo al lavandino dove guardandomi allo specchio mi sono vista pallida come un cadavere, nel mentre avevo una forte sensazione di svenire. Arriva il medico (che, a parte la visita dopo il parto, non avevo più visto né soprattutto ero stata più visitata o informata delle mie condizioni) e chiedo a quanto avessi l’emoglobina. Mi è stato comunicato SOLO IN QUEL MOMENTO che avevo perso molto sangue e la mia emoglobina era arrivata a 7; mi ha comunicato che mi avevano fatto una consulenza ematologica senza degnarsi minimamente di comunicare una situazione del genere a una paziente che ha appena partorito. Sono stata abbandonata in una struttura ospedaliera definita l’eccellenza italiana, dove di eccellente io non ho trovato nulla. Esperienza da non augurare a nessuno e sopratutto da dimenticare.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Servizio endoscopia - colonscopia

Colonscopia che non consiglio di fare al San Pietro Fatebenefratelli: la sedazione cosciente non esiste, di una dose di Valium me ne hanno iniettato un quarto. Troppo doloroso poi.

Patologia trattata
Colonscopia.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Ci vuole un po' di umanità!

Ho entrambi i nonni dentro l'ospedale in questione: uno scompensato con un versamento pericardico più positività al Covid scoperta in pronto soccorso; l'altra con un tumore terminale al pancreas.
Partendo dal fatto che la comunicazione con le famiglie è fondamentale, è comprensibile che con la scoperta della positività di un paziente è necessario trasferirlo in un'altra struttura, ma è inammissibile che le famiglie non vengano avvisate dell'avvenuto trasferimento, soprattutto se si parla di un paziente in gravi condizioni.
L'altra esperienza che ho avuto riguarda il reparto oncologico: non si tratta di un reparto tranquillo, i pazienti ricoverati lì, spesso sono in condizioni terminali, non è accettabile la totale assenza di umanità da parte di alcuni membri del personale sia nei confronti dei pazienti,sia nei confronti delle famiglie che magari il giorno dopo potrebbero non vedere più i loro cari.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, mia nonna spesso era sporca, sofferente e oltretutto non è stata mai mobilizzata, non veniva neanche aiutata a mangiare nella maggior parte dei pasti. Il telefono per parlare con i medici nella maggior parte dei casi è irraggiungibile e spesso le informazioni espresse dai medici sono confusionarie e incerte. Aldilà della disorganizzazione, per fare questo lavoro è necessaria un po' più di umanità.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Versamento pericardico.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Se non hai il Covid non vieni curato adeguatamente

Se non si ha il Covid, praticamente si viene considerati a malapena.
Sono indignato.

Patologia trattata
Embolia polmonare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Infezione nosocomiale

Ho ricoverato mia madre per delle aritmie cardiache. Dovevano farle un ecocardiogramma e metterla in cardiologia. L'hanno ricoverata in geriatria e medicina generale perché paziente di 86 anni e non le hanno fatto nessun esame per ben 4 giorni. Al quinto giorno le è sopraggiunta una infezione ospedaliera... La cosa più normale che può accadere in un ospedale, mi hanno detto i medici. Mamma è stata in terapia intensiva per 7 giorni. Risalita al reparto, è morta dopo 2 settimane in quanto le è preso un infarto perché tutti gli organi erano stati compromessi dalla setticemia. Mamma è morta il 6 agosto del 2019.

Patologia trattata
Infezione ospedaliera.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Visita geriatrica

Ho dovuto accompagnare mia madre invalida ad una visita geriatrica (a pagamento). É stata ricevuta in sala medicheria, con un continuo viavai di persone (era, appunto, una medicheria e dunque non garantiva alcuna privacy). Il geriatra, che era stato indicato al momento della dimissione dal ricovero come "necessario" e "molto bravo", si é limitato a prendere frettolosamente visione degli esami portati e non l'ha assolutamente visitata, neanche per vedere coi suoi occhi una dermatite che gli segnalavo, per cui ha supposto fosse necessario un antimicotico (ma senza vederla).
Ma stiamo scherzando?! Che medicina é? Avremmo potuto avere una conversazione telefonica senza muoverci da casa e sarebbe stato lo stesso! É stata solo una presa in giro.
Peraltro segnalo che é l'unico ospedale in cui i parcheggi per gli invalidi (che sono molto distanti dall'ingresso) necessitano della presenza a bordo del titolare del contrassegno, che poi dovrá sobbarcarsi tutta la strada (lunga) per raggiungere con le sue gambe l'entrata.
Nella ricevuta del pagamento ci sono anche 5 euro per "tariffa servizi sanitari accessori e diritti amministrativi". A questo punto, il nome Fatebenefratelli a quali "fratelli" si riferisce? Certo non ai pazienti... che tristezza.

Patologia trattata
Insufficienza renale cronica in paziente con epatopatia.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Una giornata al pronto soccorso..

Il giorno 21 dicembre 2015 ho portato mia madre, invalida al 100, di anni 76, al pronto soccorso dell'ospedale San Pietro, perchè aveva fatto una brutta caduta, in seguito ad una perdita di coscienza successiva ad una ischemia cerebrale (a cui é soggetta). Per l'operatore del pronto soccorso mia madre era da codice verde e quindi doveva dare la precedenza ai casi più urgenti, abbiamo atteso dalle 15.00 del pomeriggio fino alle 22.00 e, nonostante i miei continui solleciti, dopo 7 ore di attesa ci hanno detto che avremmo dovuto aspettare altre ore perche c'erano casi più gravi... Mia madre era piegata in due dai dolori, data la caduta, aveva nausea e mal di testa ma per loro non aveva la faccia da ischemia e poteva aspettare... Alle 22.00 passate siamo state costrette ad andare via perchè mia madre stava troppo male. Siamo state costrette ad andare in un altro ospedale. E' possibile che accadano cose del genere, é possibile trattare una donna invalida in questo modo?

Patologia trattata
Caduta, in seguito ad una perdita di coscienza successiva ad una ischemia cerebrale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Per fortuna mi hanno trasferita!

Io ho avuto una pessima esperienza, troppe visite costosissime e inutili, ovviamente era necessario che le facessi da loro, ma questo poco male visto che ovunque si "specula" sulle donne in gravidanza. Comunque, il 5 giugno alle 10:00 vado in ospedale con contrazioni leggere, parto aperto di 4 cm., ma loro mi dicono che avevo rotto il sacco. E dopo il monitoraggio mi dicono di aspettare in sala di attesa, ove faceva caldissimo e dopo una giornata senza mangiare e bere mi dicono che mi devono trasferire perché c'erano solo stanze a pagamento più di 200€ al giorno. Alle 19e30 mi trasferiscono scrivendo che mi avevano fatto la flussometria, cosa assolutamente non vera, e non scrivono che ero sangue RH negativo, cosa molto importante per loro, che mi avevano fatto fare una visita a pagamento proprio perché dovevano scriverlo al computer.
Alla Santa Famiglia a via dei Gracchi, dove poi sono stata benissimo, si accorgono subito che il sacco non era rotto, solo che io sono arrivata distrutta al parto con forti giramenti di testa. Ma per fortuna ho avuto un bellissimo parto naturale e oggi nessuno mi toglie dalla testa che a villa San Pietro mi avrebbero fatto il cesareo, magari dopo la stimolazione del parto, come già mi avevano detto..

Patologia trattata
Gravidanza.
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