Reumatologia Policlinico Gemelli
Recensioni dei pazienti
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Delusione totale
Ho effettuato una prima visita reumatologica all'inizio di luglio 2025 con il Dott. Petricca presso il reparto di reumatologia della Columbus e devo dire che l'impressione che ho avuto è stata buona. Dopo aver fatto (con molte difficoltà per farli celermente) tutti gli esami che mi sono stati prescritti, ho portato i referti alla Segretaria del reparto (come mi era stato chiesto dal dott. Petricca). La segretaria mi ha confermato di aver dato tutto al Dottore, ma non ho saputo ì più niente. Non si è neanche degnato di rispondere ad una mia mail magari solo per darmi un altro appuntamento privato ma nessuna risposta.
I pazienti vengono abbandonati completamente. Ho provato a vedere se ci fosse disponibilità di visite con lo stesso dottore ma la prima era a febbraio.
Delusione totale.
Ora per capire quale strada seguire dovrò prenotare un'altra visita, sicuramente non al Gemelli. Fanno solo buttare soldi e tempo alle persone. Niente a che vedere con l'ospedale che era anni fa.
Pessima esperienza
Dopo un anno ad aspettare la visita con il dottor Alivernini, sono stata avvertita il venerdì per il lunedì che il dottore non era più disponibile. Prossimo appuntamento? A novembre. Nessun tipo di considerazione per il paziente Mi domando che tipo di affidamento nelle cure avrei potuto ricevere se avessi avuto la fortuna di una diagnosi. Sconsiglio a chiunque il Gemelli.
Esperienza negativa artrite psoriasica
Sono stata visitata dal dott. Stefano Di Murro in occasione della mia visita di controllo per l'artrite psoriasica. Da circa un mese ho cominciato ad avvertire dolori diffusi ai muscoli delle gambe e delle braccia, che ho riferito durante l'appuntamento. Mi sono presentata alla visita con analisi già eseguite in autonomia (CPK, mioglobina, vitamina D, B12 e altri esami) per escludere una possibile miosite o patologie affini.
Tuttavia, il dott. Di Murro non ha ritenuto necessario visitarmi subito, limitandosi a ipotizzare una diagnosi di fibromialgia, prescrivendomi un miorilassante. Quando gli ho fatto notare che non esistono esami obiettivi per diagnosticare con certezza la fibromialgia (e che in genere si valutano almeno i "tender points", che non aveva neppure controllato), mi ha risposto che “in casi come il mio, le due malattie si sovrappongono spesso”.
Solo successivamente ha effettuato una visita molto rapida e approssimativa, toccando i punti sensibili con le scarpe ancora addosso, nonostante avessi chiesto di poterle togliere. Il tutto è avvenuto in modo sbrigativo e poco attento.
Oltre alla superficialità della visita, ho trovato inaccettabile il tono con cui mi ha fatto notare che i farmaci biologici che assumo hanno un costo per il Servizio Sanitario Nazionale, quasi come se ne fossi un peso. Trovo questa affermazione offensiva, considerando che soffro di una malattia cronica certificata e che, come ogni cittadino, contribuisco al SSN pagando regolarmente le tasse.
Sono uscita dalla visita delusa, scoraggiata e con la sensazione di non essere stata ascoltata né presa sul serio. Il medico, infine, non ha nemmeno avuto la cortesia di salutarmi.
Credo che un medico debba avere competenze, ma anche empatia e rispetto per i pazienti.
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