Villa Dante Guidonia Montecelio

Ho avuto una pessima esperienza con la clinica Villa Dante. Mia madre aveva un appuntamento per una visita dal diabetologo, ma quando siamo arrivati abbiamo scoperto che la clinica aveva sbagliato a comunicare la sede al CUP, mandandoci in una struttura gemella ma a Grottaferrata - e senza avvisarci. Abbiamo dovuto rinunciare alla visita e riprenotare per un altro giorno.
Oggi mia madre si è presentata con anticipo per il nuovo appuntamento, ma il medico non era in studio. Abbiamo chiesto alla reception quando sarebbe arrivato, ma ci hanno detto che era andato via. Ho protestato per il mancato rispetto dell'appuntamento, ma il medico, contattato al cellulare, si é rifiutato di tornare indietro, dicendo che era troppo lontano. Ho chiesto spiegazioni al direttore scientifico, che mi ha dato ragione, ma non ha preso nessun provvedimento né si è scusato con noi.
Nessuna considerazione per le esigenze e la salute di mia madre. Sconsiglio vivamente questa clinica.

Mia madre ultra ottantenne è stata inviata in questa struttura dopo intervento per frattura del femore e vi è stata per 30 giorni. Riabilitazione inesistente, è stata dimessa completamente dipendente dalla carrozzina.
Durante la degenza non è stata controllata dal punto di vista medico, come necessita una persona di questa età, e infatti dopo pochi giorni dalla dimissione è stata ricoverata in ospedale per un grave scompenso cardiaco presente, a detta dei medici della struttura ospedaliera, già da alcuni settimane.

Come da titolo, mi aspettavo di più. Premetto che ho fatto terapie anche in altre strutture e, mio malgrado, devo dire che ho trovato il livello professionale inferiore agli altri in questa struttura. Inizio col dire che alla richiesta di spiegazione sul tipo di terapia adottata, visto che era completamente diversa dalle altre strutture (3 diverse di Roma) mi si rispondeva per quale motivo volessi saperlo! Devo dire che è poco professionale, anche perchè stai facendo terapia sul mio corpo e dovrei essere il primo a sapere cosa mi stai facendo.
Altra nota che mi ha dato noia è che la terapista lavorava con il cellulare in tasca e che ogni tanto suonava. Addirittura una volta mentre mi giravo per cambiare posizione sul lettino, si accucciava per mandare un messaggio vocale senza farsi vedere.
Ho pensato che questo comportamento sia dettato dal fatto che i terapisti sono dipendenti della clinica, e quindi ben diverso da un terapista che ogni anno deve essere riconfermato per merito.

Mio padre, ricoverato per la riabilitazione per 30 giorni, e' tornato a casa che non riusciva a camminare nemmeno con il deambulatore ascellare, in quanto a suo dire lo tenevano sempre solo ed esclusivamente a letto, a parte i brevi momenti in cui faceva la fisioterapia.
Inoltre, cosa scandalosa, lo hanno dimesso con il catetere senza dare a noi figli nessuna indicazione e nessuna prescrizione scritta.
Nel nostro caso la struttura ci e' stata assegnata direttamente dal sistema sanitario, ma nel caso in cui dovessi ricorrere ad una struttura a pagamento, la eviterei e sinceramente non la consiglierei.

Ho qui fatto ricoverare mia madre, uscita dall'ospedale dopo una polmonite, per farle fare un periodo di riabilitazione motoria.
Degenza a pagamento, 110 euro al giorno (solo la degenza); la fisioterapia convenzionata ASL.
E' stata ricoverata un mese, è uscita e dopo due giorni è risultata positiva al Covid e con una piaga da decubito IV stadio che non avevano fatto neppure pulire dal chirurgo.
Mia madre non è stata riabilitata affatto, anzi, è entrata lucida ed è uscita confusa e disorientata. Poi è morta di infezione dovuta alla piaga dopo un mese di agonia.
Nessuno, in quel mese in cui è stata ricoverata, mi ha mai detto "la porti via perchè non c'è speranza di riabilitazione".

Sono un'infermiera e premetto che comprendo quanto sia difficile e pesante il nostro lavoro. Da poco meno di una settimana mia madre e' entrata in questa struttura, fiduciosa di ricevere un trattamento diverso dalla struttura ospedaliera in cui si trovava.
E' entrata per riabilitazione post frattura femore. Purtroppo, vista la sua situazione di completa dipendenza, non le e' stato possibile assolvere alle sue necessita' primarie autonomamente. Purtroppo è affetta da megacolon e ha difficolta' a liberare l'intestino. Ora sta soffrendo molto perche' sono 6 giorni che non riesce a liberarsi. Quello che chiede e' semplicemente un clistere visto che sono 6 giorni che non evacua. Stranamente le viene negato, anzi, sembra facciano orecchie da mercante nonostante la prescrizione medica.
Purtroppo siamo ancora nel periodo Covid (veramente e' zona bianca) e non ci e' possibile entrare per aiutarla; e' completamente sola, ha 85 anni.
Beh, in quasi 30 di servizio io non mi sono mai sognata di venir meno alle esigenze primarie di un paziente. Consiglio vivamente ai miei colleghi di riflettere.
Mia madre ad oggi e' ancora ricoverata (18/09/2021).
Un'infermiera le ha anche risposto un giorno, quando lei aveva chiamato per essere cambiata (mettono doppio pannolone e le dicono di fare almeno 5 pipi' prima di essere cambiata):" Adesso non se ne parla proprio"! Ecco questi sono i momenti in cui mi vergogno di rappresentare questa professione.
Pessima struttura dal punto di vista assistenziale!