Villa Rosa di Modena

Entrato tramite SERD per una disintossicazione da metadone di basso dosaggio, cioè 5 di concentrato e 20 gcc di Rivotril, con l'obbiettivo di entrare poi in una comunità breve, purtroppo a mia sorpresa mi sono trovato in una clinica pessima!
L'unica persona speciale e preparata che mi ha seguito nel percorso è la dottoressa Simoni, in cui nel mese in cui mi ha seguito mi ha fatto tutti gli accertamenti vari (anche la TAC), che a casa avrei potuto fare chissà con che tempistiche.
Del resto, seppur non abbia raggiunto l'obbiettivo prefissato in quanto sono tornato a casa dopo un mese con più o meno la solita terapia (non per colpa della Simoni, ma per disguidi col SERD di appartenenza e diversi imprevisti)!
Tornando al ricovero, STRUTTURA DEGRADATA DOVE HO DORMITO I PRIMI 10 GIORNI: una stanza con 30 gradi di calore nel mese giugno-luglio per un guasto del condizionatore, dove la ditta per una presunta mancanza del pezzo non è riuscita a riparare il condotto.. Dopo 10 giorni dove nemmeno respiravo, vengo cambiato di stanza con un ventilatore del condizionatore rumoroso notte e giorno come un motore di una barca da rimorchio.. e motore delle persiane rotte, bloccato in chiusura fino al buio completo - "nonostante i vari reclami, alla fine ci ho rinunciato fino alle dimissioni"!
Infermieri abbastanza tranquilli, considerando che è un reparto misto e con pazienti difficili da trattare, più lo stress di lavorare con mascherine causa Covid. Ho condiviso con loro parte del ricovero pensando ai miei problemi ed anche la situazione difficile in cui si trovano spesso a gestire con scarsità di personale rispetto al numero di pazienti ricoverati. Lascio un saluto e ringraziamento a tutti loro, "ma con una eccezione" (di un brutto episodio): una infermiera, dopo un reclamo per vari episodi di confusione nel reparto, mi ha dato dello spione davanti ad altri pazienti rischiando di creare una rissa in reparto tra noi... Dopo la calunnia davanti a tutti, questa Katrina come spiegazione mi ha risposto che erano problemi miei e per l'intero ricovero si è comportata con me ed il mio compagno di stanza in maniera ostile creandoci uno stress enorme ogni volta che montava di servizio, trattandoci malissimo (credo che un infermiere debba essere in grado di gestire lo stress e soprattutto il segreto di lavoro senza creare risse.. visto che non è un carcere dove esistono codici d'onore, ma al contrario l'obbiettivo sarebbe quello di recupero precomunitario, inserimento ecc..).
Ho riferito tutto questo alla dottoressa che mi seguiva che oltre a darmi ragione mi riferiva di portare pazienza "come ho fatto", ma dove ritengo inammissibile un comportamento del genere da parte di una professionista che con pazienti problematici astinenziali e psichiatrici "protetti" "in reparti del genere" avrebbe dovuto capire ed essere più gentili (e questo disagio da parte di tale infermiera mi è stato riportato anche da diversi pazienti con età avanzata ecc., mentre col resto degli infermieri non ho trovato problemi del genere). Chiudo parentesi!

Cibo: da migliorare.
Addetti alle pulizie ed OSS: fanno il possibile.
TV: si trova in una stanza fatiscenze dove è impossibile guardare qualcosa a qualsiasi ora... Per averla in stanza 5 euro al giorno, che per quello che sborsa lo stato sono inaccettabili, come i 10 euro settimanali che ci danno da buttare nelle macchinette per il caffè.
L'ultima notte prima di partire alle 6.00 di mattina.. non ho dormito perchè l'equipe medica ha dovuto chiamare la polizia alle 3.00 di notte per gestire tre pazienti che davano in escandescenza, facendo scattare allarmi antincendio, forti urla e vari altri rumori fastidiosi nei corridoi di reparto..
L'elenco del mese da ricoverato sarebbe lungo, ma ho elencato solo per abbreviare, sperando che tale clinica possa migliorare le condizioni di chi vuol lavorare con veri valori e che ci possa essere più rispetto per i pazienti, mandati in tali strutture non per vacanza ma per curarsi!
Grazie!
Saluti!
Rispetto all'unico ricovero ad inizio Covid in Villa Igea, sempre a Modena, dove mi ero trovato a meraviglia con tutti, purtroppo in questa clinica non posso dire lo stesso, perchè da casa adesso sto cercando di ritrovare me stesso dopo un lungo stress!

Dopo aver presentato il ricovero come risolutorio di uno stato depressivo associato a denutrizione, prospettando il ricovero per 10-15 giorni, la clinica si è rivelata essere priva di un'assistenza specifica h/24 di specialista ginecologa, fornendo un trattamento quasi esclusivamente farmacologico di antidepressivi.
Dieta forzata con metodi coercitivi al limite del punitivo e personale di assistenza scorbutico.
Risultato finale peggiorativo all'uscita rispetto al momento del ricovero. Paziente che ha vissuto il ricovero come un trauma, riconosciuto anche successivamente da uno psicologo intervenuto successivamente.