Cardiochirurgia G.M. Lancisi

Ho atteso un anno e 7 mesi prima di esprimere i miei ringraziamenti al dott. Mauro Borioni e alla sua equipe. Ho aspettato perchè non pensavo di poter vivere tutti questi mesi dopo un intervento con 4 by-pass coronari. Che dire... bravi, ottimi, eccellenti? Ci sono momenti e situazioni in cui le parole sembrano stonate e improprie rispetto al senso di felicità e leggerezza che si prova nella "rinascita".
Grazie a tutto il reparto di eccellenti medici e uomini.
Un abbraccio e una carezza sull'anima al dott. Borioni. Ancora grazie.

Il Reparto, moderno ed efficiente, funziona egregiamente ed è diretto dalla dott.ssa Lucia Torracca, cardiochirurgo di ampia esperienza ed altamente professionale.
Ottima l'assistenza: ad ogni livello della struttura il personale è molto qualificato, professionale e umanamente disponibile.
Vorrei sottolineare che spesso la sanità italiana funziona più che bene, ma non se ne parla!

Mio padre, affetto da cardiomiopatia dilatativa - disturbo che colpisce 5-8 individui su 100.000 l'anno - già da piu' di otto anni deve molto alla disponibilità del reparto e alla professionalità mostrata dal Prof. Alessandro Capucci (Clinica di Cardiologia) e dal Dott. Giuseppe Rescigno che lo ha operato - in condizioni estremamente difficili - nel 2010 sostituendogli con successo la valvola aortica.
A loro va tutta la mia gratitudine e ammirazione per quanto hanno fatto e fanno tutti i giorni queste persone "speciali" per i malati.

MENEFREGHISMO GENERALE A PARTIRE DAI MEDICI FINO A TUTTO IL PERSONALE IP.
ASSISTENZA INADEGUATA, MA NON PER MANCANZA DI PERSONALE MA PER LA NON VOLONTA'. CAMPANELLI SI SPENGONO SU CHIAMATA E NON TI RISPONDONO. PER ALZARSI DAL LETTO DOPO 3 GG. DALL'INTERVENTO A CUORE APERTO SI OFFRE UN DITO, E RIPETO 1 DITO come AIUTO PER ANDARE IN BAGNO.
SCAMBIO CARTELLE CLINICHE DOPO SPOSTAMENTO CAMERA DI DEGENZA, MA NON DELLA CARTELLA CLINICA PAZIENTE CON TRATTAMENTO DI ASPIRAZIONE LIQUIDO POLMONARE A PAZIENTE SBAGLIATO; LETTO OCCUPATO PRECEDENTEMENTE.

Mio padre e' stato operato venerdì scorso e da domenica ha iniziato ad anemizzarsi; ieri mattina aveva addirittura 7 di emoglobina. Io erano già due giorni che lo facevo presente ai medici, visto che un cuore operato è ancora più sofferente in caso di anemia.

Il 6 settembre saranno quattro anni che mio marito ha subìto un intervento per la sostituzione della valvola aortica e dell'arco aortico. Rischio 1%, come ci era stato detto dal professore che lo seguiva da anni e mi sembra anche, non ne sono sicura, dall'anestesista. E' vero, la certezza della buona riuscita in un intervento al cuore non te la può dare nessuno, ma al non risvegliarsi perchè si era staccato un pezzetto di calcificazione dalla valvola e aveva forato una coronaria... E' possibile che, con una valvola nelle condizioni di quella di mio marito, non si debba prevedere una probabilità del genere e non ci sia un sistema per evitarlo? E' vero, aveva quasi 82 anni, ma per me era come il 6 settembre (esatto, lo stesso giorno che l'ho perso) del 1962..

Ho eseguito intervento di by-pass, penso a regola d'arte, ma a causa dell'assistenza post-operatoria scadente, dopo tre giorni son dovuto andare di nuovo in sala operatoria perchè si rischiava che la ferita del petto si riaprisse: penso a causa della doppia intubatura, ho continuato ad avere tosse e a sputare sangue, senza che nessuno mi spiegasse il perchè.. Insomma, credevo di morire. Ho faticato parecchio in convalescenza, in un reparto dove mi mettevano il campanello per la chiamata così distante per non farmici arrivare. Ho avuto abbastanza sollievo da un'infermiera e da un infermiere, dei veri angeli.