Chirurgia Vascolare San Raffaele
Recensioni dei pazienti
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Giovane Paziente
E' stato il mio primo ricovero ospedaliero e il primo intervento subìto (ho solo 18 anni!) e devo dire di essermi trovata molto bene, messa a mio agio, circondata da personale non solo competente ma anche simpatico.
Ringrazio quindi tutti, medici e infermieri, e ancora conservo il portafortuna di Alfio, a ricordo di questa esperienza. Grazie a tutti!
Elogi Prof. Chiesa e dott.ssa Castellano
Nel 2008 mio padre di 76 anni (con vari problemi di salute) è stato ricoverato d'urgenza presso questo centro per un imminente aneurisma dell'arteria iliaca ed è stato operato dal Prof. Chiesa.
L'intervento è stato molto lungo quanto rischioso ma, grazie alla professionalità del Prof. Chiesa e del suo staff, è andato tutto bene ed il problema è stato risolto.
Ringrazio infinitamente il Professore, la Dott.ssa Castellano, il loro staff, il reparto di chirurgia vascolare, nonchè l'ospedale San Raffaele per la loro professionalità e competenza.
ringraziamenti all'operato dell'Esimio Prof.Chiesa
Grande ringraziamento all'Esimio Prof. Roberto Chiesa, maestro dei maestri nella chirurgia vascolare e a tutta la sua straordinaria Equipe per la competenza e la professionalità dimostrata in questa circostanza, non sarà mai abbastanza il sentimento di estrema gratitudine verso questo insigne Professore che mi ha ridato la vita.
Grazie e ancora Grazie.
grazie a tutta l'equipe del prof. ROBERTO CHIESA
C'è poco da commentare, sono tutti FANTASTICI ed in particolar modo UMANI. Dal PROF. CHIESA (anche se e' Interista) agli infermieri.
Un grazie di CUORE a tutti. BERTOZZI FRANCO
RINGRAZIAMENTO (obiettivo)
"Non chiederti che cosa fa lo stato per te, ma chiediti cosa fai tu per lo stato."
(John Fitzgerald Kennedy).
Non capisco come mai non ho trovato questa frase scritta nel reparto, poiché sicuramente calza perfettamente a tutte le persone che ci lavorano, a partire dal primario, sino a tutti coloro che lo coadiuvano.
Una fama tutta meritata.
Io ho un sogno, che in questo paese dove nessuno si assume le proprie responsabilità, tutti imparino dalla serietà e franchezza delle persone che lavorano in questo reparto.
Genova, dicembre 2014 - Guido Manzella
Il reparto senza parole
Un ricovero rapidissimo per studiare un'aorta toracica malata in un uomo di 72 anni gravemente iperteso, monorene, già operato a quella addominale e alla carotide destra... Tutto è veramente molto veloce.
Entriamo in reparto e scopriamo che qui pochissimi operatori possono beneficiare dell'uso della parola:
Nessuno si presenta ne' per nome né per qualifica
Nessuno ti informa sull'organizzazione del reparto (atto necessario per potersi "conformare", e non voglio esagerare nel dire anche "rassicurare"!)
Nessuno ti dice chi siano i tuoi riferimenti
Nessuno si siede con te e i tuoi familiari a spiegare quale sia la situazione a conclusione delle indagini, le opzioni d'intervento possibili, la tecnica scelta, i rischi nel loro dettaglio (se non dietro pressante richiesta), la preparazione, gli operatori che ti opereranno.
La rilevazione della pressione, pur essendo quest'ultima uno dei due punti cruciali di questa malattia, avviene saltuariamente e "segretamente" (gli infermieri miei colleghi lo sanno che esistono le "rianimazioni aperte" da 20 anni?!?!?).
Io mi chiedo se il burn-out o la fama possano "punire" a tal punto l'elevata professionalità da amputare le competenze comunicative di un professionista della salute... Che peccato: essere bravi e non riuscire a tradurlo in parole!!!! In compenso, dopo cinque giorni, ho incontrato un operatore che sa sorriderti mentre ti guarda negli occhi: devo ancora scoprirne il nome e il ruolo, ma almeno c'è!!!
Grazie di cuore
Sono una signora di 51 anni e vorrei ringraziare di cuore il prof. Roberto Chiesa, la dott.ssa Castellano e tutta l'equipe medica di Chirurgia Vascolare per avermi curato con professionalitá e dedizione nella mia settimana di degenza al San Raffaele. Tutto è filato via "liscio come l'olio" e, sebbene l'aneurisma fosse posizionato in profondità, sono riusciti a rimuoverlo senza asportarmi la milza.
Un ringraziamento caloroso anche a tutto lo staff infermieristico, che con molta gentilezza e competenza mi ha assistito giorno e notte e ha facilitato la mia veloce ripresa delle forze!
Nicoletta Marangoni
Grazie grazie e ancora grazie
Dopo due anni di stallo presso un altro ospedale, dove il primario, sostenendo tesi per cui fosse impossibile operare il paziente, cercava motivazioni sempre più disparate, ho portato mio padre all'ospedale San Raffaele, dove abbiamo avuto un incontro con il Prof. Chiesa. Non nascondendo la difficoltà dell’intervento, ha subito manifestato la volontà di averlo “lì” e dopo qualche giorno di ricovero e data di intervento stabilita, hanno dovuto anticipare l’intervento a causa di un principio di sanguinamento dell’aorta (aneurisma toracico). L’operazione consisteva nella sostituzione completa dell’aorta toracica e di quella addominale con un probabilità di successo di circa il 10– 20%. Dopo nove ore di operazione, il professor Chiesa ha salvato l’ennesimo paziente. Purtroppo non possediamo i mezzi per poterlo ringraziare come si dovrebbe, ma vorrei solo evidenziare il fatto che politici e manager per distruggere l’Italia e le imprese guadagnano cifre spropositate, le quali andrebbero giustamente ripartite tra i “giusti” e i “capaci” ,di cui il Prof. Chiesa è sicuramente uno dei maggiori esponenti di spicco. Grazie, grazie e ancora grazie Prof. Roberto Chiesa.
COMPETENTI MA ARROGANTI E MALEDUCATI
Tutto è iniziato bene con una visita organizzata in pochissimi giorni presso lo studio del Prof. Chiesa, nel reparto ospedaliero di chirurgia vascolare del quale lo stesso ne è il direttore. Mio padre è stato subito ricoverato per poter effettuare gli esami diagnostici occorrenti all'intervento. I primi segnali di cattiva gestione e maleducazione ci sono subito stati in occasione di una scarsa informazione sui tempi ed i modi di esami diagnostici e successivo intervento chirurgico, mettendo così i miei genitori, molto anziani, e tutta la nostra famiglia in imbarazzo per la difficoltà di organizzare nel giro di poche ore un viaggio di 400-500 km. per la dovuta assistenza e conforto ai nostri genitori. Durante le ore di attesa che hanno preceduto l'intervento, effettuato molto in ritardo rispetto al programma, nessuno è mai entrato in stanza per dare una spiegazione riguardo al ritardo. L'unica presenza umana è stata data da una scortesissima infermiera, poco prima dell'inizio dell'intervento, che con modi molto sbrigativi e certamente poco rassicuranti imponeva a mio padre di spogliarsi e prepararsi. Successivamente all'intervento, una volta che mio padre è stato trasportato in camera e che sono state disposte tutte le cure farmacologiche necessarie, è passato solo un medico in tarda serata, per pochi minuti, ad informare solo mio padre (in quanto è vietato ai famigliari rimanere in camera durante la visita) che gli avrebbero tolto un sondino. Noi famigliari non abbiamo avuto nessuna informazione in merito alla salute di mio padre, all'esito dell'operazione ed alle cure e al decorso post- operatorio. Ho capito che l'intervento era andato bene solo perché ho visto mio padre ancora vivo. Il giorno dopo sembrava essere più rassicurante in quanto già in prima mattina ho trovato mio padre seduto su una poltrona, sereno e tranquillo. Peccato che in mattinata qualcuno, non so su quale ordine o se di propria iniziativa, ha ritenuto di staccare il sondino con l'anestetico. Mio padre è rimasto senza anestetico ad appena 10 ore dall'intervento per almeno tre ore. Ciò ha scatenato fortissimi dolori che hanno portato mio padre ad un forte indebolimento fisico e psicologico. Quando abbiamo denunciato l'accaduto e chiesto spiegazioni alle infermiere o a qualche medico di passaggio,(molto difficili da raggiungere), siamo stati trattati con arroganza e sufficienza. Non una spiegazione, non una parola di conforto, non una di scuse. L'assistenza è arrivata solo dopo molta insistenza da parte nostra. Mia madre, giustamente in ansia, ha anche tentato di parlare con il Prof. Chiesa, mentre quest'ultimo si intratteneva con un suo paziente sul corridoio. Il Prof. si è prontamente dileguato affermando un "suo marito sta bene", voltando subito le spalle a mia madre e salutandola con la mano. Non ho parole per quello a cui ho dovuto assistere. Nei giorni seguenti l'atteggiamento, soprattutto da parte dei medici e da parte di alcuni infermieri, non è certo migliorato. La maleducazione impera. I medici entrano nelle stanze dei pazienti senza neanche salutare, nè accennando ad un sorriso, si consultano tra loro, dicono due parole al paziente e vanno via. I medici si rendono disponibili a parlare con i famigliari dei pazienti nel tardo pomeriggio. Si parla spesso con la dottoressa Castellani, che certo non brilla per gentilezza. Quando si prova a chiedere qualcosa di preciso, le risposte sono sempre vaghe ed indisponenti. Non vogliono che i famigliari stiano nel reparto durante il giorno al di fuori dell'orario consentito, ma non sono in grado di assistere appieno i pazienti più difficili e bisognosi di maggiore cure. Mio padre è stato lasciato sporco e bagnato di urina per tre ore ad esempio. Sono rimasta molto sconcertata. Credevo che nel 2013 in un ospedale ed in un reparto di eccellenza non potessero essere tollerati tali fatti e comportamenti. Mi dispiace molto per ciò a cui ho dovuto assistere, soprattutto perché credo che certamente i chirurghi e tutto lo staff siano realmente e tecnicamente preparati ad affrontare difficilissimi interventi; ma questa grande professionalità tecnica è certamente indebolita dalla grande maleducazione, arroganza, scarsa comprensione umana di molti, non tutti, che fanno parte dello staff medico ed infermieristico del reparto.
Intervento aneurisma aorta addominale
Mio marito, di anni 65 e pluri-infartuato, è stato recentemente operato di aneurisma dell'aorta addominale in questa struttura dallo staff del Prof. Chiesa.
Tutto si è risolto in maniera positiva, la sua degenza è stata di nove giorni tra pre e dopo intervento.
Unica nota dolente il mangiare, certo non degno di un ospedale di eccellenza (nessuno si aspetta di essere in un albergo, ma il cibo non è certo da invogliare a gustarlo...).
Competenza, disponibilità e sostegno
Oltre alla competenza, alla disponibilità e all'assistenza, un grazie particolare va alla dott.ssa Barbara Catenaccio che mi ha aiutata tanto nel superare momenti per me molto difficili.
In generale posso dire solo che è una grande equipe con un fantastico primario.
Sulla cucina etcetera stendo un pietoso velo, ma è un ospedale, non un grand'hotel...
Da Ragusa a Milano in cerca di un miracolo
Un sentito ringraziamento a tutto lo staff della chirurgia vascolare del San Raffaele per avermi ridato la speranza ed una seconda possibilità di vita. Sono quasi passati 5 mesi dal giorno dell'intervento, difficile, con alte % di rischio ma, nonostante le varie complicazioni post operatorie, posso solo ringraziare e consigliare questo reparto per competenza ed umanità. In particolare ringrazio il prof. Chiesa, artefice del miracolo, la dott.ssa Castellano, per la sua umanità e competenza, il dott. Tshomba per la gentilezza e il sostegno anche dopo il rientro a casa. Ringrazio anche tutti gli infermieri e gli OSA che mi hanno assistito e curato con grande professionalità e umanità. Fra tutti ringrazio Alfio e il suo stecchino magico, Francesco, Laura, Enzo e tutte le splendide persone che mi hanno assistito con amorevolezza.
Fatti non parole
Ho ottantadue anni e lo scorso ottobre sono stata operata al San Raffaele per un'aneurisma dell'aorta addominale. Era un intervento che presentava molti rischi, ma è andato tutto bene e io sarò per sempre grata al professor Chiesa per la sua straordinaria competenza, la sua umanità e la tempestività con cui si è assunto il mio difficile caso. Ringrazio di cuore anche la dottoressa Castellano, che mi ha seguito con tanta attenzione, e il personale medico e infermieristico di Chirurgia Vascolare. Tutti nel reparto sono molto efficienti e non amano essere disturbati da troppe parole, ma bisogna lasciarli lavorare in pace. Alla fine quello che conta sono i risultati.
Intervento non effettuato!
Mi hanno tenuto tutto il giorno in attesa, alle ore 20.00 sono andato a chiedere spiegazioni e mi e stato detto che non facevano più in tempo a fare l'intervento! Questo dopo aver pagato ticket e tampone!
Aneurisma toraco addominale
Devo ringraziare il professore Roberto Chiesa per la sua professionalità chirurgica e per l'ottimo intervento effettuato insieme alla sua equipe il giorno 24 marzo 2017. Invece resto deluso per la loro mancanza di umanità e spiegazioni.. sembravano davvero seccati ogni qualvolta si chiedeva qualcosa. Per me sono stati arroganti e maleducati, soprattutto la Castellano. Un elogio va ad Alfio e a suo stuzzicadenti portafortuna; poi ad Elena, Valentina, Linda, Giovanna e a tutto il personale infermieristico (spero che con i nostri cioccolatini la giornata sia stata più dolce).
Sono rimasto male in quanto dopo l'intervento il prof. non ci ha chiamato per darci qualche spiegazione sul decorso dell'intervento stesso, visto che è durato più di 12 ore e senza che nessuno ci abbia dato notizie. È stato straziante... ma sorvoliamo anche su questo...
Ringraziamo Dio che sia andato bene, e questo è quello che conta.
Aneurisma toraco-addominale
Ringrazio il professore Chiesa solo per la sua professionalità chirurgica, nulla da dire, e tutto il suo staff, ma devo ricredermi per quanto riguarda l'umanità, non si mettono nei panni del famigliare che aspetta notizie, o cerca qualche informazione. Sono rimasta veramente delusa del loro comportamento. Per farla breve, abbiamo atteso per 12 ore in sala d'attesa che qualcuno venisse a dirci che l'intervento stava procedendo bene e non abbiamo nemmeno parlato con il prof. Chiesa dopo l'intervento per dirci cosa aveva fatto, fin dove era riuscito ad arrivare chirurgicamente, visto che era un intervento complicato. Ma aveva fretta, doveva partire, e questo non mi sta bene ed è poco professionale. Poi dopo una settimana mi mette in dimissioni la mamma e me la fa uscire con infezione e con tutti i valori sballati, i globuli bianchi a 28 mila, il fegato a pezzi.
Figlio di paziente
Mio padre, operato di AAA ma malato di polmoni, è morto nel 2016.
Ho riscontrato mancanza di comunicazione tra i diversi servizi dell'ospedale.
Non capisco a cosa serva domandare il parere del servizio di pneumologia prima dell’operazione e non dopo l’intervento?
Mancanza d’informazione chiara e di confronto con i famigliari, il tutto servito con una certa dose d'arroganza e sufficienza non solo dei medici, ma anche del personale.
Mancanza di scambio con le strutture di riabilitazione. Nel nostro caso, uno scambio tra l’Istituto di Camogli e tutti i servizi intervenuti presso il San Raffaele (vascolare ma anche pneumologico) avrebbe salvato mio padre. L'Istituto di Camogli é inoltre incapace di gestire delle comorbilità.
DELUSIONE TOTALE
A FINE NOVEMBRE DEL 2010 SONO STATO OPERATO. A FEBBRAIO MI HANNO DOVUTO RIOPERARE IN URGENZA IN ALTRA STRUTTURA.
MI SONO FIDATO AL REPARTO DEL PROF. CHIESA E ANCORA NE PAGO LE CONSEGUENZE. MI SONO TROVATO MALISSIMO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA.
BY PASS FEMORO-POPLITEO.
Accettazione S.Raffaele di Milano davvero pessima
L'accettazione dell'ospedale San Raffaele di Milano e' la peggiore che abbia mai visto.. Personale molto maleducato e per niente organizzato.
Se dovete fare una visita recatevi all'ospedale almeno 40 minuti prima, perché se no rischiate, come è successo a me, di arrivare in ritardo al reparto del vostro medico perché il servizio dell'accettazione e' lentissimo.
Per quanto riguarda la visita con il dott. Chiesa, tutto bene.
Rimozione safena e varici anno 2008
Nel 2008 sono stato operato di safena e varici, trovando personale del tutto incompetente che mi ha procurato danno alla gamba operata, con una infezione al sangue (già presente prima del ricovero) nemmeno fattami notare anche dopo gli esami del sangue. Assistenza inesistente.
Il prof Chiesa e tutta la sua squadra sono geniali
Alta la competenza, peccato per il reparto, disorganizzato e sporco, e soprattutto per il personale infermieristico: se chiami qualcuno, arriva dopo una vita e anche risentito. E' vietato chiamare praticamente..
M A L E D U C A T I
Sono bravi in sala operatoria.
Ma basta questo per sentirsi autorizzati a un generale comportamento di maleducazione da parte degli infermieri, e medici che parlano con le braccia conserte con toni sgarbati?
Basta
a consentire a un signore presuntuoso di entrare nelle stanze, senza bussare, per venderti l'uso della televisione? o ad un signore che vende acqua e altro a transitare per i corridoi urlando? ad avere un bagno per visitatori senza carta igienica, senza tavola sul Water e con un carrello pulizie abbandonato all'interno?
A servire cibo scotto che nemmeno in carcere verrebbe servito?
A trattare ammalati e parenti poco degni di essere informati? Questo al IV piano. Non so ai piani alti, ma non credo che chi paga sia trattato male come al 4to.
Fino a quando non avrete una gestione piu' umana e meno commerciale, sarete bravi ad operare, ma credo proprio servano dei corsi di gestione delle relazioni a tutti voi.
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