Ematologia 2 Molinette

Ringrazio sentitamente per le cure prestate a mio marito, purtroppo mancato lo scorso dicembre, il personale del Day Hospital, il Prof. Umberto Vitolo e la dottoressa Annalisa Chiappella; soprattutto la dottoressa, ora trasferita a Milano, lo ha seguito con competenza e umanità nei dieci lunghi e difficili anni di lotta contro la malattia.

Leggo con attenzione la recensione di un padre grato nei confronti di uno staff medico che ha permesso la guarigione di suo figlio da linfopatia. Vorrei in questo caso puntualizzare sul fatto che la possibilità di guarire da una grave patologia è da attribuirsi,senza dubbio, alla ricerca e quindi alla dedizione al lavoro di tante persone che con il loro sacrificio ci permettono di avere a disposizione farmaci e tecnologie un tempo impossibili. L’ammalato è persona genericamente vulnerabile che esprime timidamente le proprie pretese nel voler risposte ai suoi problemi, persona che ripone nel medico tutta la sua fiducia affidandogli la propria vita, perciò il medico si trova a dover gestire una posizione dominante e di potere nei confronti delle persone. Ricordo che, in ogni caso, il medico è votato alla cura delle persone alle quali deve "sempre" rispondere con umanità, delicatezza e comprensione; non è ammissibile che un medico si rivolga ad un paziente con superbia e spesso con tono autoritario, mentre purtroppo questo atteggiamento sembra essere sempre più attuale, soprattutto quando il medico si trova di fronte a un paziente più esigente e preparato.