Ginecologia Ospedale Pertini di Roma

Ho partorito al Pertini a febbraio. Parto cesareo, andato a buon fine, dopo vari tentativi falliti di indurre il parto naturale. Fin qui l'aspetto 'tecnico', che da solo non dà però conto di un'esperienza nel complesso molto negativa.
1) Comunicazioni brevi con le pazienti a cui, non essendo ritenute in grado di accedere al linguaggio 'per pochi eletti' della Medicina, vengono fornite spiegazioni stringate dell'operato del medico. In questo, facendo fare un tuffo nel passato a una disciplina che ha fatto enormi progressi nel considerare fondamentale un rapporto di riconoscimento reciproco medico-paziente nel processo di guarigione e risoluzione dei problemi. 2) Assenza totale di comunicazione tra i membri dello staff medico e paramedico.
3) Arroganza, maleducazione, scarsa professionalità e scarsa propensione al lavoro del personale infermieristico.
4) Gestione rigida e ottusa degli orari di visita.

In una settimana di ricovero non ho mai avuto il piacere di conoscere il Primario a cui, sia pure indirettamente, ritengo siano da addebitare tutte queste mancanze.

Sicuramente sono molto competenti per quanto riguarda i dottori (il mio apprezzamento va soprattutto al Dott. Scribano, alla dottoressa Mantenuto, che mi ha operata, e al Dott. Canino), ma ancor più la mia attenzione va alle infermiere Francesca e Xenia, due persone splendide in grado di capire le necessità dei pazienti con una dolcezza e una comprensione che vanno al di là di qualsiasi pensiero. Senza di loro la mia difficile permanenza non sarebbe stata la stessa. Purtroppo, come in tutte le cose, dipende da chi trovi ed alcune persone fanno sicuramente la differenza.

Mi è stato fatto taglio cesareo senza alcuna spiegazione. La dottoressa che era di turno mi ha detto che il monitoraggio non era buono ed era necessario fare il cesareo d'urgenza. Alla mia richiesta di spiegare il motivo, mi è stato detto letteralmente il seguente: "Ho studiato per 6 anni, è certo che ora tu non puoi pretendere di avere le spiegazioni in 10 minuti".
Visto che era mezzanotte e il mio ginecologo non rispondeva, ho deciso di non rischiare e fare il cesareo, durante il quale mi hanno rotto una costola. Quando i giorni successivi dicevo ai medici di farmi una lastra, mi rispondevano che non era possibile che io avessi una costola rotta. Non vi dico con quale dolore e difficoltà mi muovevo! Dopo la mia dimissione ho fatto la lastra, la quale ha rilevato una frattura alla costola.

Sono stata trasferita dal PS del Policlinico Umberto 1 in questo ospedale, reparto Ginecologia, per un dolore inguinale sinistro acuto, quindi per tenermi sotto controllo per un eventuale minaccia di aborto, visto che sono incinta in 9 settimane. La ginecologa ed il personale del PS ostetrico del Pertini della notte del 25/08/2021 sono stati fantastici, meravigliosi, attenti, scrupolosi, peccato che non conosca i loro nomi.
Mi hanno fatto accomodare in una stanza con un'altra signora che aveva appena partorito.
Tutto perfetto, mi hanno messo le flebo per i dolori atroci che avevo, insomma mi hanno accudita. La maggior parte delle attenzioni proveniva da parte dei tirocinanti. Al mattino del 26/08/2021 chiedono una eco per i reni, ma niente da fare, sollecitato il 27/08 e finalmente prima di pranzo lo faccio. Ovviamente dopo ben 36 ore dove ho avuto ben 9 flebo di buscopan e altre flebo con altre medicine, il dottore che mi ha fatto l’eco mi ha detto che non si vedeva nulla, che l’eco era avvenuta troppo tardi.
Arriva il giorno del rilascio, chiedo al ginecologo che mi visita prima del rilascio cosa devo prendere se mi capitassero dolori come questi e mi dice: “chieda al ginecologo che la segue, la segue qualcuno in gravidanza? “. Ma che cavolo di risposta è?!
C’è una signora che serve i pasti e che ha servito il pranzo e la colazione del 28/08/2021, era la prima volta che la vedevo, è stata di un sgradevolezza infinita, stava buttando le cose. Ad una signora che aveva fatto manco 24h prima un intervento complesso, perché le hanno tolto tutto, aveva ancora tutto attaccato flebo, catetere e spurghi vari, le ha detto di alzarsi e mangiare a tavola, con una scortesia infinita.
La pulizia inesistente, doccia non esiste, bidet non funzionante, poi riparato, bagno sporco non degno di un ospedale. Un giorno per usare il bagno ho dovuto pulire il sangue di una partoriente per poter andare in bagno. No comment!
Per non parlare delle signore che hanno partorito certe di ricevere l’epidurale e, anche se chiesta all’infinito, non l’hanno ricevuta perché si allungavano le tempistiche del parto. Ognuna ha ricevuto almeno 20-25 punti di sutura.
Spero che quello che racconto sia stato solo un caso.

Pessima gestione del reparto, con opinioni diverse a seconda del turno di lavoro. Dopo un ricovero per rottura del sacco, non mi è stata data l'opportunità di fare travaglio, solo dopo 36 ore dalla rottura parto cesareo. Il padre non può assistere e il bambino viene portato al nido dopo neanche un secondo con la madre.
Pessima gestione del nido, se non sono riuscita ad allattare è anche merito loro. Raramente rispondono alle richieste di aiuto per l'allattamento e si permettono opinioni personali non richieste.
Valida l'assistenza ostetrica del reparto.