Lungodegenza Ospedale Noale

 
3.3 (10)

Recensioni dei pazienti

2 recensioni con 3 stelle

10 recensioni

 
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Voto medio 
 
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Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Riflessione

Riflettiamo tutti insieme per renderci conto che il numero del personale all'interno della Lungodegenza di Noale è decisamente insufficiente per la tipologia di pazienti terminali, anziani con pluripatologie invalidanti, spesso allettati e non autonomi. Ricordiamoci inoltre che è un reparto nel deserto: non c'è un team di rianimazione, non c'è una rianimazione, non c'è un laboratorio analisi vicino, non c'è un servizio di radiologia 24 ore su 24. Ricordiamoci che i posti letto sono più di cinquanta e purtroppo sono quelle che avete visto le risorse limitate di cui disponiamo. Quindi prima di giudicare e ferire chi lì da davvero tutto se stesso nel proprio lavoro, imparate a far riferimento per le vostre lamentele con chi le decisioni le prende, non con chi le "subisce" dal basso insieme a voi!

Patologia trattata
Pluripatologie.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Da cambiare alcuni elementi del personale

Mio marito è stato paziente in questo reparto da Maggio a giugno 2011, mese in cui morì. Furono settimane intense e molto dolorose per la nostra famiglia.
Dolore reso ancora più intenso dal comportamento non professionale e insensibile di alcuni operatori addetti all'assistenza. Uno in particolare.

1. A mio marito malato terminale, incapace di muoversi e parlare, erano stati somministrati degli antidolorifici che causarono degli effetti collaterali simili alla psicosi ma, tranne qualche infermiera e medico, nessuno ebbe la sensibilità di capire la situazione, anzi, alcuni avevano comportamenti impazienti.

2. Mio marito era terrorizzato a volte e non si lamentava per paura di eventuali reazioni in nostra assenza.

3. Un giorno io personalmente suonai il campanello perchè mio marito era in crisi respiratoria, era talmente vicino alla fine che la pelle si staccava, e assistetti personalmente al comportamento scostante ed aggressivo di un infermiere che, nonostante la mia presenza, ebbe un comportamento alquanto discutibile. Figuriamoci in mia assenza.
Mio marito nell'occasione infatti mi fece capire che non dovevamo lamentarci, perchè se la sarebbe presa con lui quando non eravamo presenti.

4. Una notte mio marito l'avrebbe trascorsa da solo in stanza e mi implorò di rimanere perchè aveva paura. Non chiusi occhio, passeggiai per i corridoi e mai incontrai un infermiere. Mio marito fortunatamente dormì tutta la notte, ma il reparto era in balia di sè stesso.
Non molti al reparto di lungodegenza di Noale fanno questo lavoro per vocazione, i pazienti disturbano.

La nostra esperienza in questo reparto è stata un incubo.
Un barlume di speranza è rappresentato da infermiere e operatrici donne, sempre disponibili ad aiutare e gentili con le loro parole di conforto, specialmente ANNA.
Stessa cosa possiamo dire del primario dott. Scevola, sempre disponibile, sensibile ed umano, forse troppo buono!

E' nostra speranza che altri pazienti non debbano subire quello che ha subìto mio marito. Che ci siano quindi dei cambiamenti al più presto, in modo da non dover ricorrere a misure legali.

Patologia trattata
MALATO TERMINALE.
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