Neurochirurgia Ospedale San Marco Catania

Sono veramente bravi e umani, reparto eccellente quello di Neurochirurgia del San Marco di Catania!
Io sono stata operata dal primario Prof. Giuseppe Barbagallo, che è bravissimo. Avevo letto il suo curriculum prima di farmi toccare e i miei famigliari si erano informati a loro volta, dicendomi che meglio di lui non c'è!
Ed è proprio così!
Faccio i miei complimenti al reparto, ai dottori e soprattutto al Barbagallo, nonchè agli infermieri e a tutto il resto dello staff, tutti gentilissimi, degli ANGELI. BRAVI veramente, grazie a voi sono ora qui a raccontarlo...

Volevo ringraziare tutto il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale San Marco di Catania, diretto dal professor Giuseppe Barbagallo, tutta la sua meravigliosa squadra, veramente affiatata, in particolar modo il dott. Massimiliano Maione, da cui sono stato operato: persona umile, professionale, alla mano, con grande capacità lavorativa.
Grazie al dott. Maione ed a tutti gli altri neurochirurghi, bravissimi a farti sentire a tuo agio con grande professionalità durante percorsi difficili da affrontare.
GRAZIE.

Complimenti a tutto il personale del reparto, ho trovato tanta serietà e competenza.

Sono stato operato il 20 ottobre 2020 dal neurochirurgo Dott. Roberto Altieri, che fa parte dell'equipe del Professore Giuseppe Barbagallo, e non finirò mai di ringraziarlo.
Il mio idrocefalo è stato trattato con catetere Ventricolo peritoneale. Intervento riuscito perfettamente (non camminavo più), visto che ho ripreso a camminare il giorno dopo.

Un ringraziamento al dottor Roberto Altieri per la sua competenza, per la disponibilità, gentilezza ed umanità soprattutto.
Grazie sempre, gli sarò sempre riconoscente.

Mia moglie è stata ricoverata ben 2 volte presso il reparto diretto dal prof. Barbagallo (capo assoluto del reparto) perché, dopo aver fatto 2 visite private nel suo studio, avrebbe dovuto fare un intervento chirurgico per un tumore cerebrale (frontale sinistro) nel giro di massimo 2 settimane. Orbene, è stata ricoverata tramite pronto soccorso ad un mese dalla seconda visita effettuata presso lo studio del prof. Barbagallo, perché le sue condizioni peggioravano e non arrivava mai questa chiamata da parte del reparto (era in lista di attesa da circa 1 mese). Dopo 15 giorni di ricovero (lei era una trapiantata di rene da 19 anni) e vari accertamenti, ogni giorno ci dicevano che l'intervento non era urgente e così il glioblastoma l'aggrediva ogni giorno sempre di più. Dopo 2 settimane, quando avevano finalmente deciso di farle questo intervento, il giorno prima risulta positiva al COVID e si decide di non operarla più fin quando non sarebbe risultata negativa. Aspettando questa negatività che non arrivava mai (più che normale in un soggetto che fa terapia immunosoppressiva) a meno di un mese è morta, dopo 5 giorni in Rianimazione.