Oculistica Niguarda
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Cataratta con lenti tipo Edof
Purtroppo, la mia esperienza con il dott. Pisani è stata negativa e vorrei condividere la mia disavventura per evitare che possa succedere ad altri pazienti.
Nel mese di ottobre 2024, ho effettuato una visita privata con il dott. Osvaldo Pisani, direttore facente funzione del reparto di oculistica presso l’ospedale Niguarda di Milano, a causa di un progressivo offuscamento del cristallino. Dalla visita è emersa la necessità di un intervento di cataratta e vitrectomia all'occhio destro.
Sempre a livello privato, ho ricevuto via e-mail dalla segreteria del dott. Pisani i preventivi relativi al tipo di intervento e alla lente intraoculare da adottare, esprimo la mia scelta sempre via mail sapendo però che dovevo approfondire con la visita specifica la proposta di lenti di tipo EDOF di ultima generazione.
Durante la visita specifica per determinare la diottria delle lenti ho notato che il dott. Pisani era di poche parole, ma ho cercato comunque di approfondire l'argomento. Mentre camminavamo in corridoio tra uno studio e l'altro, il dottore mi chiede che lavoro facessi. La domanda mi è sembrata generica e non rilevante per la sua valutazione refrattiva, invece durante la biometria oculare (esame che determina la gradazione della lente cristallino artificiale), il dottore decide autonomamente, senza consultarmi, di dare maggiore importanza alla visione da vicino per gestire la presbiopia, trascurando evidentemente il risultato finale per la miopia quindi applicando i valori per tale fine.
Questa sua valutazione oggi oltre i 60 Cm. vedo tutto sfuocato! lasciando la lettura da vicino accettabile (scrivania e monitor), ma oltre questa distanza è tutto sfocato.
Considerando che per 50 anni ho portato gli occhiali e/o lenti a contatto raggiungendo sempre i dieci decimi dopo la cataratta oggi raggiungo al massimo 7 decimi a destra e 6 decimi a sinistra. Immaginate guidare l’auto o vedere qualsiasi oggetto oltre 60 cm. tutto è sfocato.
Ho richiesto una visita di controllo con il dott. Pisani, il quale mi ha confermato che per la miopia avrei dovuto usare degli occhiali, purtroppo, la IOL impiantata non permette di correggere la gradazione mancante con un occhiale e ora mi ritrovo con una miopia astigmatica che non si può correggere con un occhiale.
Durante l'ultima visita, il dott. Pisani ha difeso il suo operato, mettendo in dubbio che vedessi, prima dell’intervento, 10 decimi. Ho ribadito l'importanza di tornare ad avere una qualità della vita normale, magari pensando di rifare l'operazione, anche pagando parte dell’operazione sostituendo le lenti sbagliate da lui, ma il dott. Pisani mi ha liquidato rapidamente evidenziando che tecnicamente l’operazione risulta corretta e questo fosse il massimo che potesse fare. A mio avviso invece sarebbe bastato informarmi per quale visione finale volessi mantenere la visione se la visione fuoco da lontano oppure il vicino anche perché probabilmente un occhiale correttivo per leggere sarebbe stato una situazione in questi casi normale e accettabile.
Spero la mia esperienza possa servire a non trascurare ciò che dovrebbe essere normale per un medico, non trascurare i particolari di reciproca informazione soprattutto perché il paziente inesperto si affida completamente agli specialisti come ovvio che sia.
È stata un'esperienza devastante per la qualità della vita tanto proclamata dallo stesso medico sotto qualsiasi forma.
Ambulatorio carente
Niguarda è un ospedale eccellente, Grande Niguarda!
Ma in questo ambulatorio abbastanza fatiscente sono stata visitata due volte. La prima volta una visita normale con un medico asciutto ma competente. Apparecchiature normali dall'aria un po' datata.. La seconda volta addirittura visitati senza alcuna privacy, io da un medico e nella stessa stanza un'altra giovane paziente extracomunitaria, a cui una dottoressa ha detto in malo modo che non poteva fare nulla per recuperare la vista "che avrebbe dovuto pensarci prima"... Orribile. Non so il nome di quella dottoressa, ma se dovessi tornare in quel reparto, spero di trovarla come paziente seduta come noi comuni mortali davanti ad un'apparecchiatura luminosa, in cui un medico le chiede di guardare e in cui non può più scorgere alcuna luce.. e vediamo cosa avrà da dirci.
Altri contenuti interessanti su QSalute