Oncologia 2 Istituto Tumori Regina Elena

 
3.2 (6)

Recensioni dei pazienti

3 recensioni con 2 stelle

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Voto medio 
 
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3 risultati - visualizzati 1 - 3  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Tumore polmonare metastatizzato

Abbiamo effettuato visita con il prof. Cappuzzo per mio padre, operato al polmone e in attesa di sottoporsi a chemio e radioterapia per metastasi cerebrali e ossee. Al 2° ciclo di chemio mio padre ha avuto reazioni avverse con febbre altissima, nausea e inappetenza per diversi giorni. Contattato il professore e il day hospital, dopo 98 telefonate non risposte, ho parlato con una dottoressa che non ci ha fornito pratico aiuto, non capendo che mio padre non riusciva a mangiare da giorni e senza prescrivere più nulla. Richiesto appuntamento con il professore, questi mi ha detto, senza alcun tatto, che non solo non erano in grado di gestire alcuna emergenza derivante dalla chemio nè di fare una flebo di ferro (come poi fatto in altri ospedali), ma che dovevo portare mio padre in un Hospice, poichè non c'era più speranza. Mio padre ha vissuto altri 9 mesi, abbiamo cambiato ospedale e oncologo, ed è stato seguito con una dedizione e un'attenzione che al Regina Elena noi non abbiamo trovato.

Patologia trattata
Cancro polmonare con metastasi.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Pessima esperienza

Mia moglie ha scoperto di avere un tumore al polmone, e dopo aver fatto una visita privata dal professore Facciolo siamo stati indirizzati all'IFO.
Dopo aver eseguito tutte le analisi strumentali necessarie, siamo stati chiamati per la prima visita oncologica dalla dottoressa Carpano.
Siamo stati ricevuti e dopo 5 minuti siamo stati lasciati a parlare con l'assistente della dottoressa, che nel frattempo si era assentata per andare a scaricare i dischetti della Pet Tac e della risonanza magnetica.
Tornata dopo 20 minuti, ha detto che c'era del liquido attorno al cuore per cui non si poteva effettuare la chemio se prima non veniva aspirato tale liquido.
Ci ha quindi indirizzato verso un'altra struttura perche all'IFO non era possibile.
Fatto l'ecodoppler, abbiamo scoperto che l'aspirazione del liquido è un intervento rischiosissimo che si fa solo nei casi in cui bisogna intervenire urgentemente e che per iniziare la chemio non c'era bisogno di farlo.
Abbiamo subito cambiato oncologo e struttura e dopo una visita con un altro oncologo abbiamo iniziato il percorso chemioterapico, che era abbastanza urgente.
Non abbiamo più ricevuto notizie da parte della dottoressa e dall'Ifo.
Esperienza personale veramente pessima.

Patologia trattata
Tumore al polmone.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

La persona prima di tutto

In un ospedale in cui alla porta di ingresso si legge “la persona prima di tutto”, la mia esperienza personale durata un anno di chemioterapia all’IFO mi porta a concludere che questo slogan è del tutto falso. Sono stata in cura per un anno presso il reparto di Oncologia medica B, sostenendo 3 tipologie diverse di chemio e alla fine ho deciso di cambiare istituto a causa della scarsa professionalità e della superficialità del personale medico. In breve vi racconto solo alcuni passaggi principali della mia esperienza. Il primo schema di chemio mi è stato somministrato senza avere una TAC per capire dove stava il tumore e su cosa intervenire. Poi hanno deciso di interrompere tale schema basandosi sui valori dei marker tumorali (e non sul risultato di una TAC). Peccato, che in tutto questo anno, mi hanno sempre detto che i marker tumorali non sono indicativi dello stato della malattia e invece un esame diagnostico come la TAC e l’unico a dimostrarlo. Infatti, dopo un mese di interruzione, il tumore è ritornato più agguerrito di prima. All’inizio di ognuno dei tre schemi di chemioterapia, la mia oncologa non mi ha mai spiegato chiaramente i possibili effetti collaterali, limitandosi a farmi firmare il consenso informato per poter accedere alla terapia. Inoltre, durante il manifestarsi degli effetti collaterali, tra un ciclo e l’altro, la mia oncologa era difficilmente reperibile e di conseguenza non potevo interpellarla per sapere cosa fosse giusto fare per lenire tali effetti collaterali. Chi meglio dell’oncologo che ti ha in cura può dirti cosa fare in questi casi? Potrei raccontare tanti altri episodi, meno gravi o più gravi, ma quello che traggo dalla mia storia è che non consiglio a nessuno di farsi curare per un tumore all’IFO.

Patologia trattata
Carcinoma ovarico.
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