Oncologia San Raffaele

Mio papà, per un tumore al peritoneo, si è recato a dicembre 2023 disperato dalla dottoressa Silvia Foti al San Raffaele di Milano. Una luminare alla quale si rivolgono malati oncologici con tumori gravi.
Noi però non possiamo confermare questa fama perchè, dopo la visita privata, con tanto di parole di speranza, mio papà ha consegnato i vetrini per una possibile immunoterapia, ma a distanza di ben 4 mesi sta ancora aspettando una risposta. Sparita completamente.

Il San Raffaele promette l'eccellenza, però non la mette in campo se non ha una convenienza alta in termini di ritorno di pubblica fama e "rating".
Dipende, quindi, dalla fortuna che si ha o meno di incorrere nel professionista giusto, al momento giusto, sperando che il clima generale non sia di frenetico e generale caos.
Per i tumori SI VADA all'Istituto dei Tumori, all'Humanitas di Rozzano, o eventualmente, se disposti a pagare tanto senza certezze di sorta, allo Ieo.
Confrontare i dati Agenas per verificare il livello di prestazione degli Ospedali.
Tra le eccellenze il San Raffaele non figura.

Sono entrato in contatto con il S. Raffaele, in particolare con l'Oncologia, a causa della malattia di un parente. Purtroppo non c'è stato un singolo elemento davvero efficiente del periodo di cura: dalla accettazione non funzionante, al rapporto assente con i medici ambulatoriali (troppo alto il numero di visite eccessive per ascoltare i pazienti), alle infermiere irrispettose, al ritardo cronico per ogni prestazione, all'indicazione esplicita di prenotare visite a pagamento con i professoroni di turno per ricevere le cure minime. Il punto più basso è stato il ricovero presso la Medicina oncologica.
E' davvero un peccato che un ospedale dalla nomina così altisonante dia un servizio così scadente. Io e la mia famiglia abbiamo deciso di non fare causa, ma staremo a tutti i costi lontani da questa struttura.