Pneumologia Ospedale Forlì

 
4.4 (16)

Recensioni dei pazienti

3 recensioni con 2 stelle

16 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Una delusione

Dopo tre mesi di ospedali in vari reparti, su consiglio del pneumologo che seguiva mia madre, e dato che nessuno sapeva fare una diagnosi, nè tantomeno vi era stato aclun miglioramento, abbiamo deciso di percorrere 1000 km. per fare vedere gli esami diagnostici effettuati da mia madre al prof. Poletti, che ci consiglia un ricovero nel suo reparto. Dopo soli tre giorni ripercorriamo altri 1000 km. con nostra mamma, contenti per il primo impatto con l'ospedale, e viene ricoverata per 25 giorni. In quei giorni non abbiamo più rivisto il Professore, bensì un suo assistente che seguirà mia madre e si limiterà ad effettuare solo una radiografia e gli esami ematochimici e, nonostante io insistessi per fare ulteriori accertamenti, verrà dimessa con diagnosi di interstiziopatia, consigliando solo una dieta per perdere peso.
Al nostro rientro a casa mia mamma dopo solo tre giorni accusa malesseri, tosse che va a peggiorare e febbre. Io continuo a telefonare a questo medico, che mi rassicura che non può essere niente di grave perché è stata seguita alla perfezione. Dopo circa 20 giorni, esausta da questo malessere fisico, porto mia mamma in pronto soccorso, dove verrà ricoverata con uno scompenso respiratorio, ossigeno a 30 litri, Cpap ecc.. ha rischiato di morire.
Sarebbe bastato rifare una Tac, senza fidarsi di quella portata da me, per capire che il quadro clinico era peggiorato tempestivamente. Ora mia mamma sta bene, ma non di certo grazie a loro.

Patologia trattata
Connettivite mista con interessamento polmonare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

La mia esperienza negativa

Nel Gennaio 2007 mio marito affetto da Fibrosi polmonare idiopatica tipo DIP, dopo vari esami a Catania (la nostra città), consigliati da pneumologi catanesi ci rivolgemmo al Prof. Venerino Poletti, il migliore e piu' preparato in Italia, per fare una Videotoracoscopia nell'ospedale di Forlì, Pierantoni.
Tramite appuntamento mio marito venne ricoverato, venne sottoposto all'intervento e poi io fui convocata nella stanza del prof. Poletti. Oltre al fatto che mio marito sveniva dal forte dolore come veniva messo in piedi con quel macchinario e tutti quei tubi da parte del personale ospedaliero, il professore, senza un briciolo di umanita', mi comunico' che mio marito non aveva nessuna possibilità di salvezza, non sarebbe arrivato ad un futuro nè ad tempestivo trapianto polmonare, ma che forse non sarebbe arrivato nemmeno a 18 mesi di vita. Uscii sconvolta dalla sua stanza, scoppiai a piangere, volevo morire, non avevo nessuno la' con me e la disperazione e la paura si impadronirono di me.. Tornai nella stanza del Professore, forse non avevo capito, agitata come ero, ma lui mi ribadi' quello che mi aveva gia' detto.. Camminando per l'ospedale leggevo, attaccati ai muri, fogli di ringraziamento per la sua umanita' e preparazione; ma allora perchè con me si era comportato cosi' freddamente, senza avere il minimo rispetto per la mia persona, la mia paura, e considerando pure che mi trovavo da sola in una citta' sconosciuta? Se avessi fatto un gesto inconsulto? Fatto sta che da quel momento la mia vita è cambiata, ero in un tunnel senza via d'uscita, attanagliata dalla paura che non dovevo far trapelare.. Un anno d'inferno per farla breve.
Successivamente, grazie alla grande generosita' d'animo, gentilezza e amore che tante persone hanno avuto verso noi, persone trapiantate a Vienna tramite internet ci diedero indicazioni e si misero a disposizione per farci avere un consulto a Vienna. Mio marito ha subìto un trapianto polmonare nel gennaio 2008. A distanza di anni sta bene e la sua vita è tornata normale.. E' stato un miracolo per me... ma non riesco ancora a dimenticare l'inferno che mi hanno fatto passare le parole di Poletti... Ci vogliono amore e umilta' nella vita, e un pizzico di gentilezza nel dare certe notizie e il non affidarsi solo alla statistica nel sentenziare quanto possa o meno durare una vita umana.

Patologia trattata
Fibrosi polmonare idiopatica DIP.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Ma quale polmonite cronica, era un linfoma

Da parte di mio padre che è morto il 8/02/2013.
Il 17/09/2012 è stato ricoverato in pneumologia a Forlì con una grave insufficienza respiratoria; dopo diverse indagini è saltato fuori che era una polmonite cronica. Intervenendo con una terapia si sono visti buoni risultati e il babbo è stato dimesso il 03/10/2012. Aveva un emocromo non bello, pancitopenico, ma viene dimesso comunque. Dopo 15 giorni comincia una febbre incontrollabile e un nuovo ricovero in pneumologia dal 01/11/2012; il babbo, un paziente esemplare, diceva sempre di sì e non chiamava neanche le infermiere quando aveva bisogno per non disturbare. Diventava sempre più debole perchè questa febbre continuava ad esserci per un mese e passa. Una sera è anche morto un paziente in camera con lui, lo hanno lasciato lì da solo con il morto per 30 minuti e tutti fuori... ma che sensibilità!!!!
Quando è arrivata la diagnosi, dopo un mese, gli è stata spiegata dicendo: "lei ha un linfoma, ora la mandiamo all'Irst di Meldola dove hanno la cura per lei".
Mio padre, completamente sconvolto e senza aver capito di cosa fosse ammalato, l'ho visto per la prima volta piangere e per la seconda volta in punta di morte, perchè lui non voleva mollare.. ma la paura tante volte uccide.

Patologia trattata
Linfoma non hodgkin.
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