Ginecologia Ospedale Alessandria

 
3.7 (41)

Recensioni dei pazienti

5 recensioni con 3 stelle

41 recensioni

 
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Voto medio 
 
3.7
 
4.2  (41)
 
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Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo come servizi

Comodino e armadio sporchi, bagni comuni, ai campanelli non rispondono.. Il mio bimbo si stava soffocando per un rigurgito e non hanno risposto al campanello.. è corso mio marito al nido con il bambino in braccio (che per fortuna si era ripreso grazie al nostro aiuto). Eravamo abbandonati nell'ultima stanza dal lato della ginecologia; cavolo, con un cesareo appena fatto non si possono fare 200 metri di corridoio di corsa!

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
3.0

Competenti ma maleducatissimi

STANZA: comodino, letto e armadio disinfettati con lysoform da me, e non vi dico cosa è uscito... serramenti vetusti da dove entrano gli spifferi!
CIBO: la prima sera chiedo la ricotta come secondo e aveva un dito di Muffa!
PERSONALE: grazie alla dott.ssa Trifoglio, umana, competente, professionale e decisa! Maleducata e impaziente l'ostetrica Stefania, che quando sono giunta in sala parto con le contrazioni non riuscivo ad alzarmi dalla sedia a rotelle, tirandomi per un braccio mi disse "dai dai alzati e vai in quel letto che non ho mica tutta la sera da stare dietro a te!".
NIDO: gentili e competenti... L'unica molto scortese maleducata che si rifiutava di chiamare un'infermiera è la OSS GIANNA! Personale infermieristico gentile e professionale

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Intervento urgente

Ad aprile di quest'anno sono stata operata in questo reparto per una gravidanza extra-uterina; ho atteso poco in pronto soccorso e, dopo aver ricevuto la notizia della gravidanza (del tutto inaspettata), sono stata portata per un controllo in ambulatorio. In un'ora sono passata dalle stelle alle stalle, ero di 6 settimane ma l'embrione non era in utero, bensì fermo nella tuba. 24 ore ed ero sotto i ferri, agitatissima, senza contare che, salvando l'anestesista e la dottoressa, il resto dell'équipe..... Dico solo che sono una infermiera e prima ancora una Oss, quindi penso di poter dire e capire. Avendo la pressione bassa una infermiera si è accanita a volermi prendere la vena sulla mano; risultato: si è rotta. Mi hanno sballottata dal lettino al letto come un sacco di patate e hanno avuto anche il coraggio di commentare..
La ciliegina è stata dopo, lontano dalle mie orecchie, quando a mio marito il medico che mi ha operato (piuttosto giovane) ha detto di evitare altre gravidanze; panico per me quando l'ho saputo! Devo poi ringraziare il dott. Aguggia, che con la sua professionalità mi ha fatto comprendere la situazione e che non era vero, potevo riprovare, c'era solo l'incognita. Ora a distanza di pochi mesi posso dire che sto aspettando un bambino, sono alla fine del primo trimestre e cresce bene. Spero che certe persone abbiano la cortesia di pensare al lavoro che fanno e farlo con più amore. I pazienti che curo nel post ricovero, quando mi vedono mi ringraziano sempre, questo mi riempie di gioia perché il mio lavoro è fatto bene. Basta solo un po' di empatia.

Patologia trattata
Gravidanza extra uterina.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Eccellente

Il 29 dicembre 2012, alle 9.19, è nato Matteo (Kg 4,240), dopo un lungo travaglio indotto farmacologicamente e, quindi, un cesareo.
Sono stata assistita per tutta la gravidanza e durante il parto dalla dott.ssa Oria Trifoglio, alla quale desidero esprimere la mia gratitudine per le cure ed il sostegno ricevuti e la mia più profonda ammirazione per la straordinaria professionalità.
Ringrazio TUTTO il personale del reparto Ostetricia che si è contraddistinto per competenza ed efficienza ma, soprattutto, per gentilezza e disponibilità costanti.
Dedico un particolare ringraziamento a Stefania e a Tania che hanno assistito me e mio marito durante il travaglio, aiutandoci a sostenere il dolore, a superare la fatica e a dare, quindi, alla luce il nostro adorabile Matteo.
Marta Valentini

Patologia trattata
Parto indotto farmacologicamente e cesareo.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Ottima anestesia, ottime ostetriche, pessimo Nido

Verissimo quanto si afferma dell'anestesia peridurale, senza dubbio un'eccellenza del reparto, consigliatissima. Ottimo anche lo staff di ostetriche, grazie in particolare a Silvana che ha fatto nascere Stefano. Non posso invece che biasimare il nido, veramente quanto di peggio un neo genitore possa aspettarsi. Vediamo di procedere dall'inizio: subito dopo la sala parto mi è stato chiesto di andare a prendere il cambio e portarlo al nido e di chiedere di farmi portare in camera il bimbo, in quanto serviva la sala parto e non c'era possibilità di lasciare attaccare il bambino per la prima poppata. Così faccio, al nido mi aprono e mi guardano come se avessi per sbaglio bussato in sala operatoria durante un intervento a cuore aperto. Mi scuso e chiedo se è li che si deve portare il cambio per il bimbo, senza interrompere lo sguardo indispettito, la puericultrice mi risponde "si, ma ci vorrà un sacco di tempo". Va bene, aspetterò un sacco di tempo. Dopo un'ora e mezza torno per chiedere se Stefano è pronto o se lo porteranno loro in stanza. Senza far mancare la solita scortesia, un'altra puericultrice scocciata dalla mia richiesta, mi dice "quando è pronto glielo portiamo". Stefano è nato alle 11, alle 20, non essendo arrivata NESSUNA NOTIZIA, decido che forse si sono dimenticati di noi. Busso e c'è una terza puericultrice (il turno è cambiato, i modi no) che mi dice che Stefano dorme, che aveva il glucosio basso (davvero? e se lo avessero dato a noi per attaccarlo e fargli avere il colostro il glucosio sarebbe stato lo stesso basso?) e che gli hanno dato loro da mangiare (alla faccia di spingere l'allattamento al seno). Alla mia domanda "ma non bisognerebbe attaccarlo al seno", la risposta è stata testuali parole: "ah, noi là non glielo portiamo, se vuole viene lei qui e prova ad attaccarlo, però fra due ore che gli abbiamo appena dato da mangiare.". Mia moglie il mattino dopo mi dirà che è dovuta andare 3 volte fino al nido (dall'ultima stanza di ginecologia, 200 metri buoni) avanti e indietro, avendo partorito al mattino, prima di trovare Stefano sveglio e tentare un primo allattamento.
Il mattino dopo Stefano non era ancora in stanza, alla faccia del rooming in. Vado con l'intenzione di prenderlo o di chiedere che venga tolto dalle "cure" del nido. Mantengo la calma quando mi invitano ad aspettare un'oretta, ma sono fiducioso e finalmente mi consegnano Stefano. Nessuno spiega come va attaccato al seno, nessuno viene a seguire la neo mamma alle prese con questa nuova esperienza. "Imparo" io al posto suo guardando i cartelloni con le istruzioni e alcune foto. Cerco di replicare quanto appreso autonomamente e proviamo ad attaccarlo in stanza. Dopo qualche difficoltà ci riusciamo. Da soli. Poi c'è un'altra mamma in stanza al quarto figlio alla quale chiediamo qulche informazione di base tipo quando è da controllare e cambiare. Anche in questo caso nessuno ci ha spiegato nulla, riusciamo comunque a cambiarlo e pulirlo in qualche modo.
Prova doppia pesata: al nido ci spiegano che non dobbiamo cambiarlo e allattarlo che l'hanno pesato e devono vedere quanto aumenta. Dopo un'ora ci comunicano, senza trascurare di far sentire inadeguata mia moglie con i soliti modi bruschi "ma questo bambino non ha preso neanche un grammo, l'avete cambiato?". E gli danno una giunta. E mia moglie si sente una fallita, non riceve nessun incoraggiamento se non da me.
Un'altra volta mia moglie chiede cosa fosse quella pipettata che gli hanno sparato in bocca quando Stefano piangeva, la risposta "una cosa dolce che fa bene ai bambini". Dopo altre risposte evasive su cosa fosse questa cosa che ho notato che somministrano a tutti i bambini che strillano un po' troppo, sono finalmente riuscito a leggere su un flacone "Micostatin". Mi sono più tardi informato e visto che è un farmaco contro la Candida, da cui Stefano non era affetto, che è dolce, i bimbi mangiano volentieri e poi dormono anche per 4-5 ore filate. Dopodichè si fatica a tenerlo sveglio per farlo poppare. Ma questo non è un loro problema. Sorvolo di commentare invece sulla somministrazione di un farmaco non necessario e senza il consenso dei genitori. Dal bugiardino: "Il rischio di effetti dannosi a carico del feto e/o del lattante a seguito di assunzione di nistatina non è escluso; pertanto l´uso di Mycostatin in gravidanza e/o nell'allattamento è da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessità .". Ci sarebbe altro, una prescrizione di Gentalin (cortisone), per far passare una normalissima acne neonatale che passa da sola. Che senza il nostro permesso gli è stato somministrato durante il ricovero.
A sapere prima di come sarebbe stata questa esperienza, avrei tranquillamente impedito al nido di prendersi cura di Stefano. Ritengo che anche un genitore senza esperienza è in grado di fare meglio. E che non siano stati di aiuto, anzi, penso che ci abbiano messo i bastoni fra le ruote per rendere più difficile il percorso naturale dell'allattamento al seno.

Patologia trattata
Parto naturale.
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