Ospedale Misericordia di Grosseto

 
4.2 (73)

Recensioni dei pazienti

8 recensioni con 2 stelle

73 recensioni

 
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1.5
Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Urologia

Sono stato operato il 16 febbraio del 2019 per una semplice ipertrofia prostatica dal dottor Alessandro Bragaglia, il quale mi ha rassicurato in quanto doveva essere un intervento semplice, con 4 giorni di degenza ospedaliera e circa 20 giorni di convalescenza, e l'unico postumo che avrei dovuto affrontare era solo la eiaculazione retrograda. Io ho accettato questo deficit. Invece poi la degenza ospedaliera si è prolungata a 45 giorni e, oltre alla eiaculazione retrograda, ho un grave postumo che è l'incontinenza urinaria, in quanto è stato leso lo sfintere esterno e quindi non chiude sufficientemente la vescica.
Adesso, 02/09/2020, devo affrontare una biopsia per probabile tumore alla prostata. Il dottore che mia ha preso ora in cura mi ha fatto presente che, nelle peggiori ipotesi di asportazione della prostata, la mia incontinenza potrebbe aumentare del 10% a causa del precedente intervento non eseguito correttamente. A questo punto non ho parole, rimango seriamente amareggiato e addolorato.

Patologia trattata
Ipertrofia Prostatica benigna.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

4 MESI di iter diagnostico!

Volevo solo dire: ad ottobre 2018 a mio suocero rilevano PSA sballato da analisi. Il dottor Viggiani ci manda in questo ospedale e... 4 mesi!! Sì esatto, 4 mesi tra fare biopsia, risultati della biopsia, tac e scintigrafia.
4 mesi, ovviamente metastasi ossee che viaggiavano...
Se sospettate un tumore grave alla prostata, pensateci a fare accertamenti qui.

Patologia trattata
Tumore Prostata.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Ortopedia

Mio padre è entrato in ospedale in seguito ad un incidente che ha provocato la frattura degli omeri; è stato operato ad entrambe le braccia e dopo 2 mesi e mezzo è sempre dipendente da mia madre per ogni cosa. Al braccio destro è stato applicato un ferro con una vite sporgente sottoascellare di 2 cm. dell'osso, che non si è ancora risaldato e con danni al nervo radiale che impedisce di muovere polso e mano; al sinistro, con testa dell'omero rotta, è stato applicato un ferro che ha portato alla necrosi dell'osso e al dover ricorrere ad un ulteriore intervento di protesi della spalla. Oltretutto nelle radiografie al torace che sono state fatte in altro istituto, è venuto fuori un nodulo molto sospetto al polmone non riscontrato all'ospedale di Grosseto. Mio padre ha subìto un ulteriore intervento riparatore e, dopo 2 mesi e mezzo, non è ancora in grado di mangiare da solo.

Patologia trattata
Frattura di entrambi gli omeri.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Intervento tendini pollice mano destra

Chi ha un appuntamento aspetta ha tempo indeterminato, ogni tanto qualcuno ti passa avanti e nessuno ti spiega perché!!!! Capacità e volontà nel capire e risolvere il tuo problema a parere mio molto scarse.

Patologia trattata
Intervento tendini pollice mano dx.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Un po' di rispetto per i pazienti e per i familiar

Il 28 novembre 2012 hanno ricoverato mio padre, 88 anni, all'ospedale di Grosseto, perchè caduto dalle scale di casa e aveva picchiato la testa. Al pronto soccorso ci viene detto che era grave e se non lo operavano a Siena (la neurochirurgia non è a Grosseto ma a Siena) rischiava che l'ematoma cerebrale si espandesse, perchè tra l'altro prendeva un anticoagulante senza antagonista. A siena, nonostante il medico del pronto soccorso di Grosseto abbia insistito al telefono per farlo operare anche se sarebbe stato molto rischioso, dicendo che l'età biologica del paziente era molto inferiore di quella anagrafica, rifiutano di operarlo. Ci dicono che la mattina dopo lo avrebbero visto dei medici di Siena, che tutti i giovedì mattina vanno a Grosseto. Rimane a Grosseto e Lo trasferiscono in un reparto, dove il neurologo dice, guardando la tac, che sarebbe un intervento facile ma per l'età le vene sono fragili e i chirurghi in genere non se la sentono di prendersi questa responsabilità...!! Comunque poteva riassorbire e non gli sembrava tanto grave. Durante la notte peggiora, dopo un'altra Tac a Siena rifiutano ancora di operarlo e lo trasferiscono in rianimazione, dove entra in coma intubato, quindi senza respirazione spontanea.

La mattina porto mia madre e, non sapendo che l'orario visite iniziasse alle 13:30, suono e un medico al citofono mi dice con molta ARROGANZA che non si poteva entrare e che comunque mio padre era gravissimo; allora io chiedo che mi chiamassero per una consulta una volta arrivati i medici di Siena e il medico mi risponde frettolosamente di sì. In realtà non mi hanno MAI chiamata. Quando siamo entrate, hanno detto che i medici di Siena lo avevano già visto e non era operabile e se ne erano andati quindi niente consulta... Questo mi è stato detto in modo frettoloso e con molta arroganza..
Mio padre, ne sono cosciente, era grave, e se avesse riassorbito senza avere edema cerebrale chissà come sarebbe rimasto a quel punto... (forse se invece lo operavano subito la sera prima, o moriva o forse qualcosa di buono ne usciva, tanto è morto lo stesso..). Ma perchè questa mancanza di rispetto per i familiari? Perchè non farci parlare con i chirurghi di Siena????

Però mio padre aveva ancora molti riflessi vitali, rispondeva ai test neurologici di un paziente comunque in coma.
Il venerdì sera, dopo 2 giorni dall'incidente, ci accorgiamo che il letto era un pò bagnato ma nessuno riesce a capire perchè, inoltre la macchina a un certo punto ha segnalato volume corrente alta e in quel momento mio padre ha sussultato fortissimo. Può darsi non c'entri niente. Però la mattina dopo arriviamo e troviamo mio padre sotto un'altra macchina, e l'altra era completamente incellofanata perchè veniva giù acqua dal soffitto...

Guarda caso mio padre quel sabato mattina era peggiorato e non dava più segni di funzioni vitali. L'elettroencefalogramma non era piatto, ma le condizioni erano peggiorate tantissimo. Anche la Tac dicono loro.... Tra l'altro anche nei giorni successivi l'altra macchina rimane incellofanata e non utilizzata, una postazione rimasta inutilizzata.
Sapevamo che tutti i giorni avrebbero effettuato l'elettroencefalogramma aspettando che fosse piatto, oppure la morte sarebbe sopravvenuta per altri problemi. E così hanno fatto, ma c'erano ancora alcune attività cerebrali, anche se poche, quindi lo mantenevano in vita come dice la legge.
Il mercoledì mattina trovo mio padre con tutti gli aghi e fili nella testa. Avevano effettuato l'elettroencefalogramma lasciando tutto uno sporco di garze e carte intorno, e lasciato gli aghi in testa. Noi diciamo che non volevamo stare con mio padre forse l'ultimo giorno con tutti quegli aghi, ma loro dicono, dobbiamo lasciarglieli perchè domani andrà ripetuto, ma tutti i giorni lo facevano e mai lo avevamo trovato con gli aghi in testa come quel giorno...
Un dottoressa mi si avvicina e mi chiede di un intervento di mio padre fatto 15 anni prima al pancreas, era una cisti benigna e dopo lui era stato bene per tutti questi anni, e lei dice era una curiosità, voleva sapere se era maligna o benigna (curiosità strana... poi ho capito perchè, stavano già pensando alla donazione degli organi).
La mattina dopo, giovedì 6 dicembre, ci chiamano dicendo che era peggiorato e di andare prima delle 13:30 con tutta la sua documentazione medica della vita. Ma perchè ci chiedono la documentazione medica ci chiediamo???
Ci accolgono in una saletta due medici, una donna e un uomo, dicendoci che l'elettroencefalogramma era piatto quella mattina, e quindi era morto, ma in maniera molo gentile, quasi da psicoterapeuti... spendendo minuti e minuti per assicurarci che avessimo capito e che dopo 6 ore avrebbero ripetuto il test e poi staccato le macchina. Poi dopo tutto questo, ci dicono che avremmo potuto fare una cosa, la donazione degli organi. Io in quel momento dico, ma a 88 anni gli organi??? e la dottoressa mi spiega che a volte si trovano degli organi buoni anche negli anziani, allora io dico subito di sì. Lei mi assicura che prima di farlo si sarebbero accertati che l'organo o gli organi sarebbero stati buoni per un trapianto.
Poi mi viene detto che hanno trovato la tessere di mio padre dell'AIDO. Io firmo perchè sono completamente a favore sulla donazione e ci dicono che se trovavano un organo buono avremmo aspettato un po' di più, fino a dopo cena ma prima delle 22.00, per riavere mio padre deceduto e che avrebbero preso il fegato solo se ritenuto idoneo..
Decidono per il fegato, dicendo che c'era un'urgenza, un paziente a Pisa. L'equipe arriva tardissimo, io e mio fratello, devastati, abbiamo dovuto aspettare fino alle 2 di notte e oltre, prima che fosse terminato l'espianto e solo alle 3:30 abbiamo potuto avere mio padre vestito in obitorio. Inoltre non ci hanno chiamato per mostrarci che l'elettroencefalogramma era piatto, niente!!
L'intervento è stato lungo perchè c'erano molte aderenze dovute all'intervento al pancreas di 15 anni prima, se lo potevano immaginare...come ci ha detto l'anestesista...
A livello psicologico è stato devastante...

Il giorno dopo ci chiamano e ci dicono che purtroppo il fegato non era idoneo, quindi tutto inutile!!! Ma io non avevo mai sentito dire di donazione di organi a 88 anni!!!

Ci hanno fatto portare la documentazione medica senza dirci che era per la donazione, il giorno prima già facevano domande sulle sue condizioni, senza dirci che era per la donazione e come facevano a sapere che l'elettroencefalogramma sarebbe stato piatto la mattina dopo?

Ci hanno considerato ZERO quando era vivo, dopo tutto un arruffianamento per prendere un organo che a detta del chirurgo dell'equipe di Pisa era chiaro che non poteva essere impiantabile, e infatti il giorno dopo ci avvisano per dirci che era incompatibile..
Questo mi ha fatto precipitare nell'inferno.
Esperienza MOLTO NEGATIVA!!

Patologia trattata
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Patologia trattata
Edema cerebrale dovuto a una caduta.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Oculistica

Sono stata operata dal responsabile del reparto di oculistica e, oltre ad aver trovato una grande disorganizzazione, con interventi effettuati senza prima aver fatto una visita pre-operatoria, personalmente al posto di migliorare la patologia, sono peggiorata tantissimo.. Sono giovane con una vita davanti!

Patologia trattata
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Patologia trattata
Cheratocono- trapianto lamellare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Ma quale pronto soccorso?

Mio marito infartuato nel marzo 2010, sessantottenne con aneurisma all'aorta addominale di 5 cm. (giudicato paziente ad alto rischio anche per un'eventuale operazione di rimozione dell'aneurisma sia dal prof. Ferrari di Pisa che dal Prof.Chiesa del San Raffaele di Milano), in data 12/07/2011 accusa intenso dolore alla caviglia sinistra arrossata e molto calda alla palpazione; ci rechiamo alla guardia medica che considerando l'anamnesi del paziente, ci dirotta verso il pronto soccorso per un ecodoppler di urgenza per stabilire la patologia.
Entra in pronto soccorso alle 23.00 circa e dopo ore ed ore di attesa, senza che nessun medico cardiologo gli abbia chiesto notizia sull'anamnesi personale, gli viene fatto un prelievo da un infermiere; viene poi lasciato solo in una stanzetta con l'aria condizionata altissima, tanto che mi chiama per avere un giacchetto rimasto in auto. Verso le 2.00 un medico dice che dalle analisi del sangue risultano valori che potrebbero confermare l'ipotesi di un trombo, che si deve fermare per la notte perchè al mattino presto avrebbero fatto l'ecodoppler; quindi praticano iniezione di calcioeparina o similare.
Il mattino seguente alle ore 07.30 gli viene detto che dopo un'ora avrebbe fatto l'accertamento, contrordine... alle 11.00, e che se voleva poteva uscire e tornare all'ora stabilita; poi altra iniezione di eparina e, per scelta del paziente, uscita.
Rientro alle ore 11.00 del 13/07/2012. Alle 12.30 ancora niente, incomincio a pensare che forse se vado in intramoenia potrei fare un ecodoppler in pochi minuti... vado ma i medici specialisti operano nel pomeriggio; torno al pronto soccorso e verso le 13.15 viene fatto l'ecodoppler, che fortunatamente è negativo.
Citando Pinocchio e la lumachina... quelle brave persone del pronto soccorso per fare un ecodoppler ad un paziente ad alto rischio c'avevano messo solo 14 ore.. un vero record!!!
Ma possibile che di notte al pronto soccorso non sia presente un medico in grado di eseguire un ecodoppler? E l'anamnesi del paziente? E soprattutto, perchè intasare i pronto soccorso con attese inutili quando con 10 minuti si sarebbe potuto risolvere il caso senza provocare stress al paziente ed ai familiari ?

Patologia trattata
Sospetta tromboflebite gamba sinistra.
Punti di forza
nessuno, se non quello che all'esame ecodoppler il risultato è stato fortunatamente negativo.
Punti deboli
scarsa valutazione dei rischi che correva il paziente; perdita di tempo preziosa in caso di diagnosi positiva.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Veramente stanca

Prima di accogliere un paziente senza saperlo trattare in tutte le sue patologie e decorso, occorrerebbe orientarlo altrove! L'ospedale è un luogo in cui ci si deve sentire sicuri di poter ricevere tutte le cure.
Qui anche fare un ecocardiogramma è risultato un problema...

Patologia trattata
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Patologia trattata
trapianto di cornea
Punti deboli
mancanza di reparto e disorganizzazione.
confusione...: veramente un caos!
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