Ostetricia Policlinico Modena

 
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Trauma da parto

Dopo una gravidanza fisiologica, quasi 40ENNE, ho partorito 2 anni fa (2011) il mio primo e unico figlio in questo ospedale senza la partoanalgesia, proprio per non complicare e allungare il periodo espulsivo, o rendere difficile l’interpretazione del tracciato a causa dei farmaci anestetici. Il bimbo aveva 2 giri di cordone, uno al collo e uno a bandoliera, che determinava una deflessione della testa che gli impediva di impegnarsi nel canale del parto, rimanendo alto nella pelvi. Non mi hanno informato di questo (cioè che il bambino non scendeva nonostante la dilatazione completa), né del fatto che già da parecchio tempo anche il tracciato non era normale e hanno aspettato che arrivasse una bradicardia (tra l'altro trascurata per 20 minuti) per poi piazzarmi frettolosamente una ventosa alta con annessa ampia e profonda episiotomia e spinte sulla pancia.. Il bimbo è sano per miracolo (perchè poi si è ripreso), io ho perso 1,2 litri di sangue e mi ritrovo con una doppia incontinenza (urinaria e anale) e ho avuto un disturbo post traumatico da stress per il quale sto facendo terapia con psicofarmaci e psicoterapia. E perchè mai un parto del genere? Non si poteva fare un cesareo? Credo che ci fossero le indicazioni, il tempo e i mezzi per effettuarlo. In quel reparto si ha una specie di ossessione per la riduzione dei tagli cesarei. Per me un’assistenza da terzo mondo.
Il dato oggettivo (si vedano i CeDAP, o certificati di assistenza al parto, regionali) è il fatto che al diminuire della frequenza dei tagli cesarei, soprattutto al Nord, aumentano di pari passo i parti strumentali vaginali (con ventose e forcipi) che tanto danno fanno alla salute psico-fisica della donna a breve e a lungo termine, senza che la donna ne venga informata e di cui nessuno parla.
Per ciò che riguarda l’assistenza in reparto, essa rispecchia la superficialità e l’incompetenza della sala parto.
Più che di bollini rosa, io parlerei di bollini neri.
Saluti, Jean do-

Patologia trattata
Primo parto.
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