Pronto Soccorso Ospedale Como
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Trattamento vergognoso da parte di alcuni medici
Giungo circa alle ore 16 di venerdì 17 maggio 2025, premetto di essere una paziente fragile con disabilità al 100%, totale, legge 104 e accompagnamento. Non ci viene riferito che mio marito (e mio caregiver) doveva indossare un braccialetto per stare accanto a me avendo disabilità motoria e giunta in carrozzina. Al triage d'ingresso, sono stati molto accoglienti, disponibili, attenti e gentili. Mi hanno preso subito i parametri, dopo una breve attesa di forse 40 minuti circa vengo messa in barella e portata in una saletta a fare un'ecografia urgente, in quanto non riuscivo più ad urinare e avevo fortissimi dolori zona pubica e pelvica. Trovato un globo vescicale di 500ml circa mi è stato inserito subito catetere vescicale fisso per fare liberare urina dalla vescica. Ma purtroppo i dolori non passavano, poco o nulla. Dopo altra attesa mi trasportano, sempre in barella, in altra saletta medica, il primo medico che mi ha visitata anche lui, insieme all'infermiera sono stati molto gentili e professionali. Mi hanno fatto un prelievo di sangue urgente, dopo un po' di ore di attesa viene riferito a me e mio marito, dal medico, che purtroppo gli indici di flogosi e dei globuli bianchi erano molto elevati, avevo febbre e dolore molto intenso, al che è stata richiesta una TAC addome in urgenza. Effettuata dopo un paio d'ore, ma nel frattempo il medico in questione ha chiesto consulenza specialistica e deciso per un ricovero o in OBI o in medicina d'urgenza.
Da qui iniziano i guai! Purtroppo il medico finisce il suo turno e arriva una dottoressa a dir poco scortese, con arroganza mi viene a dire a me e mio marito che le mie analisi del sangue erano perfette e quindi mi voleva dimettere con il catetere vescicale fisso in vescica e poi mi sarei arrangiata con il mio medico di base. Noi restiamo sbalorditi, oltre alla sofferenza fisica che stavo sopportando chiesi come mai il suo collega precedente era di un parere totalmente opposto, mi viene riferito che il suo collega era troppo scrupoloso. Ho insistito per chiedere spiegazioni sulle mie analisi e mi viene risposto che ci sono tantissimi pazienti quella notte e che aveva visto velocemente i miei valori ematici. Al che chiedo una verifica, dopo un po' di tempo mi viene a dire che si era sbagliata, che le analisi che aveva visionato erano di un'altra paziente! Al che resto scioccata, e mi riferisce che sì i valori erano alterati ma era indecisa sul da farsi. Assurdo. Io intanto continuavo a soffrire e non venivo ascoltata, chiedevo un antidolorifico, un aiuto... dopo altre forse una o due ore, a furia di insistere che stavo malissimo e con quei valori ematici alterati, decide per un ricovero in medicina d'urgenza, ma prima attesa in AR (attesa ricovero) dove resto per ben altri 2 giorni oltre al primo passato in P.S normale, molto sofferente, febbrile, dolorante e con numerose perdite ematiche e sedimenti epiteliali nel catetere vescicale.
Ho chiesto con gentilezza per 2 giorni continui di farmi almeno un prelievo per urinocoltura (inascoltato e ignorato), fino allo stremo delle forze, quasi urlando chiedo ennesima volta di eseguire un'urinocoltura. Finalmente fecero sto prelievo di urina. Risultato dopo qualche giorno la positività per Klebsiella Pneoumiae. Carica batterica alta.
In medicina d'urgenza il medico di turno anziché farmi fare endovena di antibiotico, me lo diede per bocca. Fu inefficace. Mandata a casa in quelle condizioni, dopo 10 GG circa, e aver assunto per bocca antibiotico e Tachipirina per il dolore, la dottoressa che mi ha fatto le dimissioni pur avendo concordato con mio marito un orario in cui poteva venire a prendermi, 3 ore circa prima del suddetto orario concordato, vengono infermiere, OSS e donna delle pulizie a sbattermi fuori dalla stanza perché serviva il posto letto. Premetto e ricordo che fatico a deambulare e stare in piedi, ancora molto sofferente, dolorante, affaticata ecc. Vengo sbattuta in corridoio insieme ai miei effetti personali, buttati a terra e il catetere vescicale inserito fisso. Mi danno una sedia e mi mollano in un angolino ad attendere mio marito, ma io piangevo dal dolore.
Con le dimissioni in mano torniamo a casa e poi il mio calvario prosegue...
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