Psichiatria San Raffaele Turro
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Ottima struttura
Ottimi medici, bell'ambiente. Qui mi hanno rimesso in piedi ed ho trovato anche amicizie. Non sembra neanche un reparto psichiatrico.
Grazie di esserci
Grazie a tutto lo staff, dai medici agli infermieri ed inservienti e day hospital del reparto psichiatrico, e grazie al prof. Roberto Cavallaro: da anni si prendono cura della salute di mio fratello (senza di loro mi sarei persa).
Grazie anche per la gentilezza e per la professionalità nel prendervi cura dei pazienti.
Un grazie particolare alla Dr.ssa Cocchi Federica, nostro punto di riferimento per tutto.
Grazie anche al Dr. Guglielmo, che ricordiamo sempre con tanto affetto.
Centro di Eccellenza, fuori dal mondo
La vacanza volge ormai al termine, sono stati 2 mesi meravigliosi durante i quali ho conosciuto Milano, la sua gente apparentemente schiva e riservata ma che (dopo un naturale periodo di studio) è capace pure di darti il cuore. Sono stato fortunato, ho trovato una equipe di professionisti all'avanguardia, capaci di far splendere di luce, già sua, una struttura che tra 30 anni sarà ancora all'avanguardia. Fare una scaletta di valori ora sarebbe troppo facile perché tutti, dalle addette alle pulizie agli infermieri, ai dottori, al direttore, alla splendida caposala, agli educatori (ciao Massimiliano mio confessore) ma, soprattutto, alla caposala dott Patrizia e all'impareggiabile dottoressa Sara Dallaspezia, capace in 5 giorni di cambiarmi la vita, sono professionisti unici. Io e la dottoressa ai saluti non ci siamo detti niente, ma i nostri sguardi la dicevano tutta sull'ammirazione che avevamo l'uno per l'altro.
Che altro dire se non che se avete bisogno, io ci sono per tutti, per indirizzare sul meglio che c’è in Italia. E' grazie a questi centri che dobbiamo dire "grazie di esistere".
Terapia farmacologica
Impossibile il follow up con il SSN: o paghi o non puoi farti seguire. Vergognoso.. Per fortuna, con sacrificio ho avuto la possibilità di pagare le visite e adesso sono rinato.
Grazie al Dott. Marco Locatelli.
Eccellenza, ma con carenze nella riabilitazione
Dunque, ho appena finito il mio quarto ricovero presso questo centro. Sono di Napoli e come tante persone del sud ho preferito un centro d'eccellenza, e convenzionato, alle tante strutture degradate della mia zona.
Sono stata seguita nei primi 2 ricoveri dalla dott.ssa Sforzini, negli ultimi 2 dalla dott.ssa Politi. Purtroppo la prima era sempre molto occupata e aveva veramente poco tempo per capire approfonditamente i miei problemi. Ad ogni modo sono assolutamente convinta, dal punto di vista medico, che siano entrambe persone di grandissima competenza ed esperienza.
In psichiatria generale dove sono stata sempre io, e posso parlare per esperienza diretta, la terapia farmacologica che con un attento monitoraggio decidono per te, è come un vestito che si deve adattare perfettamente alla tua specifica persona. Quindi dimenticatevi bombe di farmaci ad esempio, qui non si carica il paziente se non delle giuste medicine, cercando di dargli la possibilità di essere aiutato dai farmaci, ma al tempo stesso di rimanere il più possibile lucido ed attivo.
Anche il personale infermieristico è di grande competenza, ma soprattutto formato nel rispettare con grande gentilezza ed educazione il paziente.
La mia esperienza è stata quasi sempre completamente positiva, pur avendo recidive negli anni. Il ricovero per molti prevede una fase acuta di circa 15 giorni, tutta incentrata sulla farmacologia e, per chi ritengono necessario, un periodo di circa 3 settimane di riabilitazione. Tale periodo è volto a stabilizzare la terapia e fare percorsi di gruppo e personalizzati, per imparare strategie utili alla tua problematica e, per 2 ore al giorno, fare attività sostanzialmente ludiche per la concentrazione, la memoria, ma anche per il corpo. Gli operatori sono delle persone disponibilissime, che la maggior parte delle volte mettono grande impegno e umanità nel sostenerti.
Purtroppo credo si potrebbe in quest'ultimo campo della riabilitazione, fare molto di più, e non per negligenza del personale. I tempi sono molto vuoti ed è un peccato che non si riempano con attività più stimolanti, maggiori attività fisiche e di rilassamento, pet therapy, gruppi di lettura, ascolto di gruppo di musica, cineforum ecc. Sono veramente tantissime le cose che si potrebbero fare anche per rendere il ricovero meno duro.
Altra scelta assolutamente infelice a mio parere è che il supporto psicologico è contemplato solo dopo le dimissioni. Il che vuol dire che un paziente sta lì a soffrire di astinenza, di ossessioni, di autolesionismo, di depressione e, tranne una chiacchierata con gli operatori, non ha il sostegno di colloqui psicologici che si occupino pure della mente del paziente nel suo percorso, non solo del suo corpo.
Ci tengo a precisare che nonostante tutti gli aspetti positivi che ho elencato, e non sono i soli, può essere un'esperienza veramente molto dura e sofferta, si tratta pur sempre di un ospedale psichiatrico, ci sono molte regole da rispettare, che molti non sopportano, e che in effetti a volte possono essere molto spiacevoli. Ci si sente in parte alienati, con poca libertà e tanto tempo vuoto che molti di noi passiamo a fumare. C'è gente che non resiste, devi essere assolutamente motivato e prevedere comunque una sofferenza che può essere anche abbastanza forte.
Chi è forse più svantaggiato è forse chi come me viene da lontano, non ha praticamente visite di parenti e amici e si trova in una città sconosciuta.
Nel mio caso per esempio la riabilitazione prevedeva che io uscissi spesso, ma nonostante ci abbia provato, a me, tra l'astinenza e una forte sofferenza psicologica, riusciva quasi impossibile farmi delle passeggiate per Milano, da sola. Così come mi sono sentita poco capita quando stravolta dalla disperazione, gli operatori mi proponevano in buona fede di distrarmi facendo le parole crociate, o ascoltando musica, o leggendo mentre avrei avuto assolutamente bisogno di parlare con uno psicoterapeuta.
Il mio giudizio resta altamente positivo ma, ripeto, passibile di miglioramenti che forse aiuterebbero la strada per la guarigione. Ma ripeto, non è una passeggiata, è un percorso che per alcuni può essere quasi insopportabile, sei completamente dipendente dal tuo psichiatra, che a volte può scegliere per te una linea dura, personalmente nell'ultimo ricovero ho sofferto così intensamente da perdere quasi l'autocontrollo, ho cercato di collaborare con le indicazioni del medico, ma spesso non c'è l'ho fatta. Forse era fatto per il mio bene, ma mi sono sentita impazzire ad essere lasciata sola con un dolore interno straziante, senza, ripeto, un supporto psicologico che non sta agli psichiatri fare. Sono uscita lucida, con un'ottima terapia, ma disperata, stravolta dal dolore e dall'angoscia, e forse in parte questo calvario si sarebbe potuto lenire.
Disturbo della personalità narcisista.
Disturbo della personalità istrionico.
Abuso di benzodiazepine.
Pessima esperienza
Con mio marito, dopo due anni di depressione e purtroppo curato sempre con antidepressivi che lo agitavano o lo mandavano in confusione, siamo andati in visita privata dalla dottoressa Vanelli, che decide di ricoverarlo. Dopo un mese, lo manda a casa con diagnosi di depressione. Ricoverato nuovamente dopo un mese, lo hanno stabilizzato; è stato bene un mese, ma poi nuovo depresso. Secondo ricovero, diagnosi di depressione bipolare.
Delusione massima
Dopo tanti anni di cure invano e di soldi spesi, vengo a sapere da un professore luminare di Torino che la diagnosi fatta anni prima a Villa Turro è sbagliata. Mi chiedo e dico: è possibile che in Italia non vi sia nel 2020 un ospedale capace di fare diagnosi certe ed affidabili per poter curare al meglio una persona malata e poter farla vivere dignitosamente in questa societa' gia' afflitta da troppi mali e disagi senza avere neanche la certezza di una giusta cura?
Fui visitato all'epoca dal dottor Cavedini e dalla dottoressa Diaferia in diverse occasioni e diversi ricoveri, ma mi hanno sempre bollato come D.O.C.. senza mai darmene reale motivazione. Inoltre, nell'ultimo ricovero dalla dottoressa Colombo, quando Cavedini non lavorava più al San Raffaele di Milano, non sono mai stato seguito nelle visite ne' da lei, né dalla sua équipe; solo l'ultimo giorno mi visito' per dirmi che mi avrebbe dimesso perché a suo modo non ero recettivo con il personale - che tra l'altro mi aveva parcheggiato in una stanza sin dal primo giorno senza mai inserirmi in un contesto ludico e/o partecipativo. In una parola, mi sono sentito sempre abbandonato a me stesso. Detto questo, auguro a nessuno di ritornare.
Delusione
Dopo visita psichiatrica privata con Dott.ssa Politi e successivo ricovero, non sono stata seguita a mio avviso adeguatamente e sono stata dimessa con psicosi non guarita.
Pessima esperienza
Mia figlia è stata ricoverata per problemi dovuti a depressione, ansia, bulimia. La diagnosi è stata di personalità borderline.
L'unica esperienza che mancava a mia figlia erano le droghe pesanti. È stata messa vicino ad una ragazza tossicodipendente da cocaina.
La prima cosa che mia figlia ha fatto dopo il ricovero, è stato iniettarsi cocaina in vena insieme a questa ragazza.
Lo stato psichico di mia figlia è andato sempre peggiorando e, nonostante tutte le email scritte alla dottoressa Sforzini, che l'aveva in cura, per metterla al corrente della grave situazione, non abbiamo trovato in lei la minima umanità. Ci ha sempre rimbalzato asciuttamente dicendo che la ragazza era maggiorenne e sua paziente e che noi genitori non c'entravamo nulla. La ragazza ha 19 anni e vive in famiglia. Abbiamo assistito a crisi dove nostra figlia si infieriva del male ed altre dove siamo stati aggrediti noi. Nonostante tutto questo, mai un colloquio è stato possibile con la dottoressa Sforzini.
Un ringraziamento invece agli infermieri e terapisti che durante il ricovero sono stati il vero sostegno di mia figlia.
Nella mia ignoranza (non conoscenza) di come si curano i problemi di mia figlia, chiedo: era corretto metterla insieme ad una ragazza così più grande ed affetta da problemi di tossicodipendenza?
Forse il San Raffaele Turro potrà aiutarvi, non voglio dire il contrario, ma la mia esperienza personale è stata devastante.
Delusione
Ci siamo recati dalla dottoressa Cristina Colombo per un consulto per mia mamma, che da due anni è in ballo tra un ricovero e l'altro per una encefalite che le ha portato numerosi disturbi di memoria, personalità e soprattutto depressione. Solo 1 incontro pagato 270€ in cui non ci è stato neanche possibile spiegare la nostra esigenza, la nostra storia o provare a iniziare una terapia che la potesse aiutare, nonostante avesse comunque subìto più ricoveri importanti che comunque avrebbero richiesto un percorso di riabilitazione e ritorno alla vita normale, ci ha praticamente rispedito al mittente neurologo, che peraltro aveva consigliato un tale percorso senza neanche provare a capire meglio. Oggi la depressione ha preso il sopravvento, e mia mamma dice che vuole morire.
Delusa dall'approccio, soprattutto per l'assenza di umanità dimostrata.
Esperienza fallimentare
Esperienza personale fallimentare.
Inadeguata assistenza.
Paziente psichiatrica
Pessima esperienza personale, e alla fine ho anche ricevuto una Relazione Clinica alla Dimissione piena di errori clamorosi, inclusi dei ricoveri presso ospedali in cui non sono mai stata ricoverata. Non e` piu` il Ville Turro di un tempo, ma un posto che mi pare macini pazienti uno via l'altro.
Gli infermieri tutti molto bravi e disponibili, solo un paio sono davvero poco adatti secondo me alla professione da loro scelta. Spero di non tornarci più. Ne avevo dei bei ricordi, ora il contrario.
Diagnosi sbagliata
Due anni fa effettuai un ricovero al San Raffaele, dove mi furono assegnate due dottoressa: la dottoressa Sara Dallaspezia e la dottoressa Giulia Mazza. Dopo 50 giorni mi fu diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo. Cinque mesi fa ho scoperto (proprio al San Raffaele) di soffrire di un disturbo borderline (la diagnosi che mi fu fatta nel primo ricovero era completamente sbagliata).
Negativo
In un caso di depressione acuta, la dottoressa non mi ha permesso nemmeno di entrare per risolvere i dubbi riguardo mia madre. Aggiunto un farmaco senza nemmeno guardare le analisi del sangue. Il peggioramento si é visto il giorno dopo, ma a distanza di settimane nessuno mi ha contattato per sapere come andasse, nemmeno a fronte delle spese in privato e dei tempi d attesa in ospedale. La mia impressione é negativa. La psichiatria non é una scienza esatta, ma i dottori pare la facciano passare per tale. Non mi sono trovato per nulla bene.
Pessima
Dimesso pochi giorni fa. Mancava il supporto psicologico nonostante avessi continue crisi depressive. Passavo le giornate a letto da solo, purtroppo l’assistenza è scarsa. Pessima esperienza personale, e alla fine ho anche ricevuto una Relazione Clinica alla dimissione piena di errori. Non è più il Ville Turro di un tempo, ma un posto che mi pare macini pazienti uno via l'altro..
Delusione
Dopo tutti i vari colloqui a pagamento con la dottoressa Politi nell'attesa di un ricovero per disintossicazione da sostanze, oltre ad altri disturbi di personalità, avendo fatto ben presente la mia situazione, dopo soli 3 giorni di ricovero, a causa di miei atteggiamenti aggressivi (però solo a livello verbale) sono stata letteralmente sbattuta fuori sentendomi anche dire che non sapevano come potermi aiutare, dichiarando inoltre la mia completa lucidità al momento della dimissione.
ESPERIENZA TOTALMENTE NEGATIVA
Mia figlia ricoverata presso il padiglione G al 1° piano: per 13 giorni le hanno fatto tutto tranne quello che ci avevano detto durante la visita a pagamento. Ha preso una infezione polmonare, bruciato il viso con ossigeno, caduta dalla sedia per il troppo metadone che le davano 4 volte più a richiesta..
Colloqui se ne vedevano raramente, e nemmeno i test che avrebbe dovuto fare sono stati fatti.
Ha firmato e dopo 13 giorni, 5 kg. persi, il viso gonfio e un'inizio di pleurite con febbre da cavallo, è uscita.
Non lo consiglio, mia figlia era entrata per farsi curare e magari togliere qualche pastiglia.
E poi io praticamente non potevo parlare con i medici, nessuno mi spiegava cosa succedeva.
Delusione
Mamma di un ragazzo con problemi. Entrato tramite visita a pagamento, il paziente ha contratto una grave flebite. Personalmente non ho mai potuto parlare con medici, praticamente fantasmi.
Dimesso dopo pesante trattamento farmacologico, dopo soli dieci giorni il paziente ha ancora grossi problemi
Unica nota positiva, il personale infermieristico.
Altri contenuti interessanti su QSalute