Chirurgia del pancreas Policlinico Verona Borgo Roma

 
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plauso al prof. Pederzoli

Sono una cittadina di Catanzaro che, per una patologia pancreatica, è dovuta partire per un intervento chirurgico a Verona, e precisamente al Policlinico G.B.Rossi nel reparto diretto dal Prof. Paolo Pederzoli.
Con grande piacere esprimo a tutte le persone che leggeranno questa lettera, la serenità con cui ho vissuto il mio ricovero durato circa 30 giorni.
Potrete immaginare cosa significa affrontare un importante intervento chirurgico e lasciare la propria famiglia a 1200 km di distanza.
Il mio riferimento è stato il Prof.Claudio Bassi che da subito con la sua chiarezza e la sua professionalità mi ha tranquillizzato comunicandomi la necessità di fare l’intervento. Dopo un mese sono stata chiamata per il ricovero ed il conseguente intervento e vi posso assicurare che la professionalità e l’amore di tutta l’equipe del Prof.Paolo Pederzoli, mi hanno aiutato ad affrontare con coraggio e ottimismo questo momento delicato della mia vita, per cui voglio esprimere tutta la mia gratitudine per l’umanità e l’attenzione instancabile con cui lavora tutto il personale del reparto.
Credetemi mi sono sentita protetta e sicura, grazie Prof.Pederzoli, grazie infermieri tutti, grazie a tutto il personale, che Dio vi Benedica tutti.
Anna Briatico

Patologia trattata
patologia pancreatica
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4.8
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4.0

GRAZIE

Non posso far altro che confermare le opinioni di altre persone, ringraziando tutto il personale del reparto; in particolare il dott. Falconi che mi ha operato e anche gli specializzandi che ci seguono veramente con tanta delicatezza e passione. Un GRAZIE di cuore a tutti !!!!

Patologia trattata
cistoadenoma mucinoso alla coda del pancreas
Voto medio 
 
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

grazie ma...

un grazie mille al dott. Bassi e al dott. Roberto Salvia che hanno seguito mio padre. ma devo rilevare che si sono dimenticati di spedirmi l'esame istologico (purtroppo positivo) e solo dopo 5 mesi mi sono recato in reparto e ho scoperto la cosa. ritengo responsabile in primo luogo la segreteria del reparto e il dott. prof. Pederzoli che mi ha liquidato dicedomi "caro mio doveva interessarsi prima a suo padre" . alla fine si era preso l'impegno di indagare ma a distanza di sette mesi non ho ancora ricevuto una telefonata...

Patologia trattata
carcinoma vie biliari
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

grazie

Sono trascorsi solo pochi mesi da quel fatidico 24 dicembre 2007 e non posso dimenticare la grande professionalità e umiltà di un uomo chiamato prof. Bassi. Grazie per avermi dato la vita.
Non capita tutti i giorni (almeno a Napoli) di programmare un intervento il 24 dicembre ed essere efficientissimi pur trovandoci in un periodo festivo.
Al suo staff, alla sua equipe ed al personale tutto un grosso ringraziamento.

Patologia trattata
sindrome di zollingen ellison
Voto medio 
 
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

Grazie

mille grazie al prof Paolo Pederzoli e alla sua equipe e a tutto il personale siete veramente umani e competenti.

Patologia trattata
denuclearizzazione testa del pancreas
Voto medio 
 
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Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

Grazie !!

Questo commento arriva un po' in ritardo, purtroppo mio padre non ce l'ha fatta. E' assolutamente doveroso però riconoscere la competenza, l'umanità e la professionalità di tutto il personale. E' gente che ci mette il cuore e lo dimostra. Un ringraziamento particolare al Dott. Salvia.

Patologia trattata
Adenocarcinoma duttale testa del pancreas
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
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Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

grazie di esistere

che posso dire devo la mia vita al mio prof paolo pederzoli grande medico e persona

Patologia trattata
cistoadenomamucinoso alla coda pancreatica di circa dieci centimetri
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

grazie

Vorrei ringraziare tutta l'equipe e l'intero reparto per la professionalità unita ad una rara umanità.

In particolare ringrazio il professor Bassi che con grande sensibilità mi ha spiegato il percorso che avrei dovuto affrontare, incoraggiandomi ma anche parlando con franchezza.

Ringrazio il dott. Butturini per l'audacia e la maestria con cui ha trattato la mia patologia.

Le infermiere e tutto il personale medico del reparto per il loro inesauribile lavoro, che mai dimentica un sorriso o una parola di conforto.

Se ho ripreso a svolgere una vita normale (!!!) lo devo a tutti loro...

Patologia trattata
cistoadenoma mucinoao
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

grazie dott Brazzarola!!

tanta competenza ,molta umanità e umiltà

Patologia trattata
surrenalectomia
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

La malattia di papà

Dire grazie è dire poco o nulla all'equipe del dott.Pederzoli.Nessun medico nella provincia di Rovigo voleva operare mio papà tutti volevano aspettare l'evolversi della malattia,tranne uno che ci ha consigliato il reparto del dott. Pederzoli.Subito mi sono adoperata nell'informarmi su Pederzoli e i suoi collaboratori ed ho fissato un appuntamento dopo 20g. l'hanno operato dopo 8g. per una serie di complicazioni è tornato in sala operatoria in condizioni molto gravi 5g. fa siamo andati al controllo, finora tutto bene.Grazie al dott.Salvia che per primo l'ha operato,grazie alla dott.sa Sartori che con la sua grazia mi ha comunicato la criticità della situazione ed un grazie particolare al dott.Falconi che eseguendo il secondo intervento l'ha salvato, alle sue esaudienti spiegazioni giornaliere sull'evolversi della situazione e sullo starci vicino ed un grazie a tutto il personale infermieristico per l'assistenza e gentilezza date.Angela Rebecchi

Patologia trattata
Carcinoma Mucinoso papillare intraduttale con aspetti in situ ed infiltranti.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

eccellente centro del pancreas

ho trovato umanita' e sopratutto competenza che hanno fatto di me una nuova persona,

mi hanno ridato la fiducia ringrazio vivamente il Prof Pederzoli e la sua equipe la caposala e tutto il personale infermieristico per la professionalita' dimostrata...serieta' competenza eccellente e umanita' ancora oggi seguo la sua cura e dopo quasi 4 anni dall'ultima visita sto veramente bene...

GRAZIE

magari al sud esistessero centri cosi'...con persone cosi' competenti...

Patologia trattata
pseudocisti pancreatica
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Drenaggio chirurgico di pseudocisti

Volevo complimentarmi con il reparto di Chirurgia del pancreas ed anche con gli endoscopisti per la competenza e la disponibilità. Desidero ringraziare in modo particolare il dottor Luca Landoni e il dottor Crinò. Mio marito è stato ricoverato 3 mesi al civile di Brescia per una infezione, operato inutilmente al rene che poi si è rivelato che era sano, così hanno fatto una toelettatura. Poi si scopre una pseudo cisti alla coda del pancreas che, tra vari drenaggi e antibiotici, non sono riusciti a curare.
Per fortuna mi sono rivolta al dottor Landoni, che lo ha preso in cura e finalmente sono riusciti a debellare la fistola con un intervento di pseudocistogastrostomia, posizionando 2 stent. In 2 giorni la febbre è passata e dopo un mese nella Tac la cisti non si vedeva più e mio marito, dopo aver passato di tutto e una grande sofferenza, sta bene.
Grazie dottor Landoni per averci fatto vedere di nuovo la luce. Grazie a tutti i medici e gli infermieri del reparto.
Adelina e Leo

Patologia trattata
Fistola pancreatica.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Ringraziamento

Medici gentilissimi e professionalmente preparati. Mi hanno seguito con tanta benevolenza e fatto sentire sempre a mio agio. Li ringrazio.
Infermieri gentilissimi e preparati.

Patologia trattata
Pancreas.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Senza parole

Mio marito, operato per un adenocarcinoma cefalopancreatico di 2 cm. subito definito resecabile, è morto lo scorso 19 dicembre 2021 dopo 35 giorni di ricovero (23 in intensiva) e dopo aver subìto l'asportazione totale del pancreas. E' stato un calvario lungo e doloroso, un accavallarsi di diagnosi e di sentenze. Avevo spinto io mio marito ad andare a Verona perchè definito uno dei centri migliori per queste patologie ed ora vivo con un grande rimorso. Lui si fidava di me e pensava di aver trovato degli angeli...

Patologia trattata
Adenocarcinoma cefalo-pancreatico.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Errore/ ritardo diagnostico

Mio padre, 67 anni, dopo un periodo di dimagramento (senza alcun altro sintomo) diventa itterico. Viene ricoverato all'Ospedale Niguarda di Milano, dove gli viene inserito uno stent biliare e gli vengono fatte due biopsie, entrambe con esito negativo per neoplasia. La tac e l'ecoendoscopia segnalano la presenza di una massa di circa 2 cm. alla testa del pancreas. Il primario dà indicazione all'intervento di duodenocefalopancreasectomia, tuttavia preferiamo sentire un altro parere e ci rivolgiamo al San Raffaele di Milano, dove pure il Prof. Falconi dà indicazione all'intervento.
Sul web vedo che la Chirurgia del pancreas di Verona è nota per grande competenza (mio padre vi giunge convinto che quello sia il posto giusto in cui subire l'operazione). Ci rechiamo in visita dal primario, Prof. Bassi, il quale fornisce una interpretazione diagnostica diversa: a suo dire il valore appena sopra la media del marcatore Ca 19.9, la negatività delle biopsie, la presenza di tessuto cicatriziale in tutto il pancreas, ecc.. fanno propendere per una pancreatopatia di natura non neoplastica. Chiediamo dell'intervento chirurgico, ci viene detto che è assai prematuro parlarne, di non pensarci neppure ("non mettete il carro dinanzi ai buoi" furono le parole del professore). Viene data indicazione a mandare via mail il risultato di una risonanza magnetica, già in programma, e ci viene detto che il caso verrà discusso in equipe.
Torniamo a casa rianimati da grande speranza! Dopo pochissimi giorni spediamo il risultato della risonanza... rimaniamo in attesa di una telefonata che ci aggiorni sull'esito della discussione in equipe, che non arriva mai. Dopo UN MESE arriva una telefonata per dirci che il radiologo (non l'equipe) ha visto la documentazione e si dà indicazione ad un'ulteriore biopsia.
Nel frattempo lo stent biliare emigra, per cui ci rechiamo in Humanitas, vicino al nostro domicilio, per un reinserimento. Nell'occasione viene fatta una Tac: la massa è cresciuta ed ora lambisce la vena mesenterica: quello che era un tumore borderline resectable, diventa un tumore localmente avanzato su cui non è più possibile intervenire chirurgicamente. Il treno è perso per sempre. Mio padre era tra quel 20% di pazienti operabili ed ora non lo è più. Viene anche effettuata un'ulteriore biopsia, che dà ancora esito negativo, tuttavia in Humanitas si raduna un'equipe multidisciplinare che dà indicazione a procedere con un trattamento chemioterapico.
Mia madre, e io anche, riponiamo ancora fiducia nel primario di Verona. A distanza di 6 mesi ci rechiamo ancora in visita da lui, il quale afferma che prende sempre più corpo l'idea di una pancreatopatia. Mio padre morirà di adenocarcinoma pancreatico localmente avanzato, confermato da una biopsia.
Siamo andati fino a Verona a cercare la salvezza, quando era sotto casa!
Aggiungo che a Verona la quantità dei casi presi in carico, a mia impressione, non permette di seguirli, che è imbarazzante doversi sempre confrontare con specializzandi e che venga proposta la biopsia percutanea come gold standard quando le linee guida (basta leggere) affermano altro.

Patologia trattata
Adenocarcinoma del pancreas.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Duodenocefalopancreasectomia

Un ringraziamento particolare al dott. Luca Landoni, che mi ha preso in carico mostrando competenza e serietà spiegandomi e illustrandomi in modo semplice ma efficace l'intervento: duodenocefalopancreasectomia con colecistectomia. Intervento eseguito il 13 novembre del 2019. Devo dire che ero andato al consulto con il dott. Luca Landoni ma ero propenso a non operarmi.
Desidero ringraziare fortemente il chirurgo e tutto il personale medico ed infermieristico del reparto di Chirurgia del Pancreas. Ho notato una elevata professionalita' e un senso di umanita' che mi hanno dato un forte aiuto in tutto il periodo di degenza.
Vi sarò per sempre grato.

Patologia trattata
Tumore endocrino della papilla.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Intervento tumore pancreas

Quasi cinque anni fa sono stata operata dal Dott. Luca Landoni per un adenocarcinoma del pancreas. Prima sono stata sottoposta a trattamento chemioterapico per ridurre il tumore e poter così intervenire.
Non mi dilungo, voglio solo ringraziare il dott. Landoni per la professionalità e la capacità di rapportarsi con i pazienti. Spero, inoltre, che la mia esperienza dia coraggio alle persone che hanno da poco affrontato l'intervento. Non è un percorso facile, ma sono ancora qui circondata dai miei cari.
Grazie ancora!

Patologia trattata
Adenocarcinoma pancreas.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

IL MIGLIOR STAFF CHIRURGICO DEL PANCREAS

INTERVENTO DI DUODENOCEFALOPANCREASECTOMIA PILORO PRESERVING E COLECISTECTOMIA.
Il miglior staff competente del pancreas. Dirigente di II livello del reparto il prof. Claudio Bassi. Competenti e professionali tutti e con una buona dose di umanità. Ricordo con piacere e gratitudine i medici chirurghi e i medici riabilitatori del respiro e motorio, essendo io affetta anche da sclerosi multipla.
Infine, ma non meno importanti, gli infermieri e le OSS, sempre pronte a pulirti e tenerti in ordine... Che grande lavoro.
Grazie di tutto e di avermi salvato la vita e curata a modo.

Patologia trattata
TUMORE AL PANCREAS.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Splenopancreasectomia distale

Voglio ringraziare il reparto per l'elevato standard di cure offerto, in particolare ringrazio il Dr. Marchegiani che mi ha costantemente seguito dall’esordio della malattia al follow up.
Difficilmente si trova tanta professionalità e competenza e, soprattutto, tanta umanità.
Complimenti a tutti gli operatori e un particolare elogio al direttore Prof. Bassi, che ha permesso a questo reparto di raggiungere dei traguardi di grande eccellenza.

Patologia trattata
Tumore neuroendocrino del pancreas.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Paziente

L'eccellenza di una struttura non deve essere solo di interesse specialistico, ma deve tenersi sullo stesso livello durante tutto il percorso: dalla 1° visita fino alla fine del rapporto paziente- medico, compresa sia la parte dei servizi(esami clinici-diagnostici), sia quella burocratica (pagamenti o altro relativi a tutto l'iter). TUTTO QUESTO HO POTUTO APPREZZARE PERSONALMENTE (DA PAZIENTE) PRESSO QUESTA STRUTTURA! Sono stato visitato dal dott. Landoni per un probabile grosso problema alla testa del pancreas. Non solo la visita accurata e la richiesta di indagini clinico-diagnostiche accurate (e di completamento a quelle già presentate), ma la risposta solerte dei servizi interessati, la non impedenza di tutti gli organi preposti nel rendere facile tale percorso e, da ultimo (ma non ultimo), la competente semplicità burocratica relativa ai pagamenti. Con l'aggiunta, a tutto ciò, di riscontro assistenziale telefonico.
E' questo che definisco ECCELLENZA! Grazie dott. Luca Landoni e a tutto il TEAM!

Patologia trattata
Asportazione cistifellea.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

CENTRO DI ECCELLENZA ITALIANO

Gennaio 2015, a mia mamma viene diagnosticano “un qualcosa“ al pancreas. Ci consigliano Verona. Visita, poi biopsia velocissima. Il tumore viene da subito valutato “borderline resectable”. Dopo un mese ci richiamano a visita, i risultati della biopsia erano pronti dopo pochi giorni, ma non ci viene detto nulla prima, nonostante le richieste. Si propone l`intervento chirurgico senza chemio neo adiuvante (il referto della biopsia, consegnatoci ben dopo l`intervento, rivelava presenza di cellule maligne). Nuova attesa: ogni settimana potrebbe essere quella “buona” per venir chiamati per l`intervento nella settimana seguente. Passano altri DUE mesi durante i quali mia mamma, persona sempre stata vitale e attiva, sta fisicamente bene ma decide di rinunciare, oltre ad un breve viaggio che ama, anche a frequentare luoghi pubblici (anche il centro commerciale per far spesa) per paura di prendere una influenza e dover rimandare ancora l`intervento, in cui ripone tutte le speranze di poter ancora vivere un po’. Infine, finalmente, la chiamata; nel frattempo sono trascorsi tre mesi prima dell`intervento (valutato urgente nell`ospedale della nostra città, e con tumore “borderline resectable” da valutazione degli esperti di Verona) senza nessun tipo di cura. Mia mamma entra in sala operatoria (non vengono fatte analisi per valutare i marker tumorali, nè una nuova TAC, la più recente risaliva a due mesi prima). Un giovane medico si lascia scappare un commento a mezza voce: “Speriamo non sia cambiato molto….”) e mia madre ne esce dopo ore, sfigurata dal dolore che non viene ASSOLUTAMENTE controllato neppure nelle giornate successive, che trascorrono come un vero inferno. Il primo chirurgo non e` il professore con cui abbiamo parlato durante le visite, che neppure e` presente in sala operatoria durante l`intervento, ma un giovane dottorando o specializzando (comunque medico non strutturato). Una piccola chicca fra le altre cose: uno o due giorni dopo l`intervento ci viene detto che mia mamma deve fare una TAC la mattina, i dolori sono fortissimi e c`è una fistola in corso (non trattata, ovviamente, se non in seguito, poco dopo esserne venuta a conoscenza per puro caso, ed aver richiesto intervento medico, visto la pericolosità della situazione.. ma questa è un’altra storia ancora). Mia mamma vorrebbe bere un sorso della bibita nutriente che le è stata data, ma non può poichè per la TAC, occorre il digiuno. Si attende, a digiuno, e così vengono le 20.00 della sera. A questo punto entro in sala medici per sapere qualcosa e uno fra i tanti giovani specializzandi, mi rivela che la TAC è a puro scopo di ricerca e non funzionale alla buona riuscita dell`intervento, o altro di diretto “interesse” per la salute della paziente. Piccoli sacrifici, richiesti in nome della scienza, o della presentazione del ricercatore di turno. In ogni caso, disorganizzazione e assenza di cura e rispetto del malato (di cancro!!), neppure allo scopo di alleviarne il dolore anche “solo” fisico, traspaiono in modo tristemente evidente.
Dopo 7-8 giorni finalmente le dimissioni, i dolori sono sempre molto forti e continuano a casa. Mangiare e` dolorosissimo e da allora mia mamma non potrà mai più sdraiarsi su un fianco per i forti dolori. Prima di tornare a casa nuova visita con consegna del referto istologico (non incoraggiante): ci viene consigliata visita da un radioterapista (coautore di pubblicazioni scientifiche con medici del reparto) di un centro oncologico non molto distante. L`oncologo di Verona consiglia un ciclo standard di chemioterapia di 6 mesi. Tornati a casa mia mamma inizia la chemio, i marker tumorali sono altissimi ed ha qui inizio la seconda parte dell’incubo, merito del secondo centro d’eccellenza italiano per la cura del cancro. Il radioterapista raccomandatoci a Verona (del “centro d’eccellenza” citato), infatti, insiste per sospendere la chemio in anticipo e far la radioterapia mentre l`oncologo della nostra citta` la sconsiglia caldamente. Tento ripetutamente di mettere i due in contatto per prendere una decisione congiunta esprimendo ciascuno le proprie opinioni, ma sono entrambi “sempre impegnati” e non c’è modo di metterli in comunicazione per parlare delle due decisioni terapeutiche diametralmente opposte. Consultiamo quindi altri oncologi, che sconsigliano la radio, tuttavia uno specialista molto illustre pone una nebulosa indicazione a favore. Mia mamma comunque si fida ciecamente del chirurgo di Verona e decide di fare la radioterapia. La terapia si rivelerà dannosa, a causa della sospensione della chemioterapia, nonchè un vero calvario (fuor di metafora, intendo!!) con netto aumento dei dolori, a cui si aggiungeranno costanti nausea e vomito.
Alla luce della personale esperienza, mi chiedo dove siano state ricoverate le persone che postano commenti positivi sul centro di Verona. Non escludo esperienza e competenza all’interno del centro, peccato tuttavia che non sembrino essere sempre messe a disposizione, prevalendo talvolta, come purtroppo nel caso nostro, in modo netto se non esclusivo l’aspetto d’eccellenza come centro di ricerca e formazione. Quanto ad umanita` e rispetto per il malato di cancro, i pochi fatti che ho riportato penso siano abbastanza esplicativi.
In conclusione, dovendo attenermi a ciò che l’evidenza sperimentale ci ha tristemente insegnato, l`interesse pare rivolto in modo nettamente prioritario al tumore, poco all’essere vivente senziente e pensante che lo contiene, essere vivente con un buon 90% di probabilità di morire a breve e nel dolore, come ben noto a tutti gli “abitanti”, strutturati e non, del centro. Ma forse ciò succede solo ad alcuni pazienti (magari pensionati di poco over 60, visto che praticamente tutti i commenti positivi di questo sito provengono da pazienti più giovani).
Ultima nota: in fondo alla lettera di dimissioni viene, elegantemente, indicato l’importo dell’intervento chirurgico: quanto essenzialmente il malato è costato alle casse dello Stato (invito tutti a controllare per prendere coscienza di quanto ogni malato e relativo parente debba sentirsi grato e in colpa, cosa che, come credo, è ciò a cui si è invitati); per mia mamma il costo è stato di circa 6000 euro. Peccato che, pur di salvare la vita (o anche solo non far soffrire ed evitare l’esperienza di certe surreali brutture, quale “aperitivo”, in attesa della morte) ad un proprio caro malato di cancro, credo chiunque sarebbe disposto a pagare ben di piu`, anche a costo di vendere TUTTI i propri beni e oltre. Ma il contributo alla scienza (a cui sono peraltro sempre stata assolutamente favorevole prima di questa triste vicenda) QUANTO COSTA al malato e ai suoi cari?

Patologia trattata
CANCRO PANCREAS.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Esperienza di rinascita

Si può nascere due volte??? Io ho scoperto di sì!! E' successo tutto fino a febbraio 2016, quando mi sottoponevo a Lecce ad una banale ecografia addominale. Una voluminosa massa si era sviluppata tra il duodeno ed il pancreas!! Dopo varie indagini effettuate in vari ospedali e a seguito di biopsia, si accertava la presenza di lesione cefalopancreatica di difficile inquadramento. Premetto che vivo a Lecce, ho 51 anni e fino ad allora non avevo mai avuto problemi di salute. Dopo alcune visite fatte prima a Milano, poi a Pisa, il mio destino ha incrociato lo staff del prof. Bassi a Verona. Dal buio pesto alla luce! Dopo la prima visita ho atteso qualche settimana poi accertamenti di rito e il 04/05/2016 intervento chirurgico di duodenocefalopancreasectomia ed asportazione di una massa tumorale di oltre 3 Kg. Intervento molto impegnativo e anche abbastanza demolitivo. Si tratta di un tumore molto raro e, nonostante un'analisi istologica minuziosa, non si è riusciti a dirimere il dubbio diagnostico. L'ipotesi più accreditata propende per un carcinoma indifferenziato a cellule giganti simil osteoclastiche. Una rarità assoluta. Dopo qualche mese posso dire a tutti di essere rinato. Ho di nuovo una prospettiva. Ho ripreso a lavorare, a praticare sport e a guardare al futuro con entusiasmo. Voglio ringraziare tutto il personale del reparto, i medici, il prof. Bassi, le preziose mani del prof. Salvia, ma in particolare un saluto speciale vorrei inviarlo al dott. Giovanni Marchegiani, uomo di grandi virtù professionali ed umane. GRAZIE A TUTTI.

Patologia trattata
Neoplasia maligna scarsamente differenziata a cellule giganti simil osteoclastiche.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio il buon Dio di avermi indirizzata più di tre anni fa al centro del pancreas di Verona. I miei sentimenti di gratitudine vanno soprattutto ora al Dott. Alessandro Esposito, che mi segue nei miei controlli. La sua profonda umanità, la cordialità, la sua professionalità, mi ridanno ogni volta il coraggio e la forza di affrontare le cure e la malattia. Medici come Esposito sono la migliore medicina fisica e morale per i malati oncologici. Ha saputo con la sua umanità farmi accettare serenamente la diagnosi. Grazie..
AD MAIORA.
Vincenza Cavalli

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Eccellente esperienza

Abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci in un tumore al pancreas che ha colpito nostra madre, ma d'altro canto abbiamo avuto in sorte l'equipe del prof. Bassi. Sono stati salvifici per la nostra famiglia il Dott. A. Esposito, il prof. Salvia e il Dott. Marchegiani. Hanno effettuato un intervento chirurgico brillante e risolutivo della malattia. Anche il decorso post-operatorio è stato eccellente (dopo soli 5 giorni dall'operazione mia madre è stata dimessa), il paziente è curato nella sua totalità di persona, con particolare attenzione al profilo psicologico della malattia. Non credo ci sia nulla di simile in Europa per le malattie afferenti il pancreas.

Patologia trattata
Carcinoma pancreatico.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Centro di eccellenza

Siamo andati a Verona su consiglio di diversi medici consultati, a causa di un serio problema. E'stato necessario un intervento di rimozione della testa del pancreas, molto lungo e complicato. E' andato tutto bene, e mio padre è andato a casa dopo circa 10 giorni. Il personale medico e gli infermieri sono stato molto scrupolosi e umani. Un grazie particolare al Prof. Bassi e al Dott. Casetti. In questo reparto arrivano malati da tutta Italia, spesso con problemi molto gravi, la maggior parte subisce interventi come quello di mio papà.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Morire per complicazioni post-operatorie

Mio marito è stato operato dall'equipe del Prof. Bassi (lui purtroppo non c'era perché era in america per un congresso) il giorno 23/10/13: intervento laborioso e lungo per chi l'ha eseguito, ma sembrava tutto fosse andato bene. Dopo un paio di giorni si presenta la prima complicanza (fistola) che dicono risolvibile;, dopo 9 giorni la prima emorragia causata dalla fuoriuscita del liquido pancreatico (dalla fistola) che ha bucato un'arteria, e quindi il secondo intervento. Ne seguono 20 giorni di terapia intensiva, situazione critica perché aggravata da un'infezione batterica, presa in sala operatoria, resistente agli antibiotici più potenti (faccio presente che il giorno in cui mio marito è stato ricoverato nel reparto già c'erano 4 casi infetti....).
Contrariamente ad ogni aspettativa, mio marito ne viene fuori e ringrazio il reparto di terapia intensiva che non ha mollato mai e ha cambiato infiniti antibiotici fino a trovare la giusta combinazione per debellare l'infezione e tutto il resto. Viene rimandato in reparto ma, purtroppo per lui, le sorprese non sono ancora finite. Dopo una settimana una seconda emorragia causata sempre dalla fuoriuscita del liquido pancreatico, che ha disintegrato una seconda arteria e devastato tutto intorno, un altro intervento e dopo 2 giorni la morte. Mi chiedo come si possa ancora oggi morire per complicanze post-operatorie che in questa clinica, dicono, sono in grado di affrontare e risolvere, contrariamente ad altre strutture.
Mi chiedo se le cose sarebbero andate diversamente se fosse stato presente il Prof. Bassi già dal primo intervento, al quale mi ero rivolta all'inizio di questo percorso con una visita, in libera professione; dato che mi è stato detto che nell'ultimo intervento al quale era presente e aveva tentato di deviare il corso di questo liquido pancreatico tramite un tubicino di collegamento dal pancreas allo stomaco (forse si sarebbe dovuto adottare questo espediente già alla prima emorragia). Senza nulla togliere agli altri chirurghi componenti della sua equipe, ma semplicemente per una questione di esperienza in una situazione particolarmente gravosa e complicata quale era quella di mio marito. So di non essere abbastanza lucida in questo momento, perché è successo da poco, ma è una cosa che non riesco ad accettare e sinceramente la scusa che mi è stata detta che mio marito probabilmente fa parte del 2% dei casi, talmente sfigati da arrivare a morire, non mi basta.

Patologia trattata
Duodenocefalopancreasectomia.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Maneggiare con cura

Il 22 ottobre 2013 mi sono dovuto sottoporre ad un difficile intervento per un tumore alla testa del pancreas; sono stato operato, nel reparto di chirurgia B diretto dal Prof Bassi, dal Prof. Roberto Salvia e dal Dott. Giuseppe Malleo.
Mi ero presentato con una maglietta dove c'era stampata, all'altezza giusta, la foto dell'intervento a cui sarei stato sottoposto e sopra la scritta "Maneggiare con cura".
Ebbene, adesso posso affermare di essere stato trattato con "estrema" cura da tutti.
Devo dire di aver trovato un reparto di professionisti seri, scrupolosi e attenti alle esigenze del paziente, sempre pronti e disponibili a qualunque spiegazione.
Nessuno si è mai negato e si constata dal vivo l'armonia che regna tra tutto lo staff medico; è un piacere avere la visita giornaliera dove arrivano una "nuvola" di medici perchè ci sono anche gli studenti che fanno la specializzazione.
Sia il Prof. Salvia che il Dott. Malleo sono venuti spesso di persona a vedere come stavo e a risolvere eventuali piccoli problemi che via, via si sono presentati.
Sempre tutti molto gentili ed attenti, vorrei citare e ringraziare in particolare Marco Ramera e Valentina Allegrini che pur essendo al primo anno di specializzazione sembrano dei veterani!
Anche tutto il personale infermieristico è stato sempre pronto e attento, sicuramente all'altezza dell'eccellenza dell'intero reparto.
Credo di non aver mai avuto tante analisi, per ogni cosa che si presentava, quante nei 15 giorni di degenza.
Adesso sto veramente bene e se ho bisogno di qualche chiarimento invio un email ai miei Dottori di riferimento che prontamente mi rispondono ed anche questo non è poco!!
Non ci si sente mai soli, o addirittura un po' abbandonati, come capita purtroppo in altre strutture ospedaliere.
Continuano a seguirmi per sapere l'esito della chemioterapia e poi tra circa tre mesi mi vogliono rivedere.
Quindi complimenti a tutti e GRAZIE di cuore per tutto.
Marzio

Patologia trattata
Duodenocefalopancreasectomia (DCP).
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Grazie

4 anni fa mio padre è stato operato di tumore alla testa del pancreas. Il decorso post operatorio non è stato positivo ma lui c'è l'ha fatta grazie soprattutto alla competenza del dott. Falconi, grande uomo e grande medico. Mi rammarica sapere che non faccia più parte di questa equipe e mi spiace che il Dott. Bassi (uomo di grande competenza medica) si sia lasciato sfuggire un professionista validissimo come il dott. Falconi..
Grazie Falconi e in bocca al lupo.
Angela

Patologia trattata
TUMORE PANCREAS.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

grazie

Grazie infinite al Prof. Falconi, un uomo poi un chirurgo.. A Roma dove vivo non c'è stato medico che non abbia voluto portarmi in sala operatoria per eseguire un intervento demolitivo... Dopo varie peripezie sono arrivata a Verona, ove il Prof. Frulloni, dopo avermi fatto fare accertamenti che a Roma non mi avevano mai richiesto, e dopo aver interpellato il Prof. Falconi, ha deciso di aspettare e tenere sotto controllo il tumore... Io ad 0ttobre è 1 anno che convivo con questa neoformazione, ma sto bene, sta lì e in quest'anno non e' cresciuta... Grazie a questi due angeli, che hanno voluto aspettare e non studiare sulla mia pelle (a differenza di tutti i medici che mi hanno visitato), ho gia trascorso un anno.
Quando sarà il momento, loro saranno gli unici a cui io affiderò la mia sorte... Grazie.

Patologia trattata
Tumore neuroendocrino del pancreas.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Chirurgia B ottimo reparto

Devo solo dire grazie a questo ottimo reparto per l'esperienza vissuta. Ho conosciuto la struttura ed i suoi validi professionisti a causa di una sospetta linfoadenopatia subcentimetrica addominale di carattere infettivo, che poi è stata risolta. Mi hanno inoltre trattato calcoli renali ed una occlusione intestinale.
Grazie!

Patologia trattata
Linfoadenopatia subcentimetrica addominale; calcoli renali; occlusione intestinale.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Situazione critica

La mia mamma è stata operata a dicembre 2011, dopo 6 cicli di chemio, presso reparto di chirurgia del dott. Bassi con intervento di elettroporazione irreversibile inserita in un protocollo di sperimentazione.
Nonostante l'ultima Tac, fatta a Verona a marzo 2012, parlasse di piccola regressione della massa tumorale, il decorso operatorio è andato sempre peggiorando arrivando ad una situazione clinica attuale molto, molto difficile: febbre costante, perdita di peso ormai molto rilevante, alimentazione solo tramite sacche nutrizionali, dolori, stanchezza indescrivibile.
Da verona non siamo più stati contattati in quanto mia mamma è passata sotto le cure dell'oncologo, perchè se il decorso fosse andato bene avrebbe dovuto iniziare con altri cicli di chemio.
Ne approfitto quindi anche per sapere se qualcuno altro ha fatto questo tipo di intervento e mi può dare notizie in merito per un confronto.
Ringrazio in anticipo.
Silvia

Patologia trattata
Tumore pancreas localmente avanzato.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Troppa superficialità

Sono una persona che lavora nel settore della sanita' e purtroppo a mia madre e' stato diagnosticato un carcinoma alla testa del pancreas. Mamma e' stata operata dall'equipe del Prof. Bassi e si e' verificata una complicanza abbastanza grave. Qui sottolineo un primo aspetto: nè durante la visita, -rigorosamente in libera professione- nè successivamente, qualcuno si e' preoccupato di spiegarci bene le possibili complicanze dell'intervento, che sembrava una passeggiata. Poi in reparto abbiamo trovato grande confusione e una estrema, inimmaginabile superficialità da parte del personale medico. Non abbiamo mai avuto un medico di riferimento ma dottori, per lo piu' giovani, che ci dicevano cose diverse creando grande confusione. Quando un giorno abbiamo trovato il primario, non sapeva nemmeno di chi si stesse parlando!
Ho ammirato gli sforzi di alcuni singoli e degli infermieri, e li ringrazio. Francamente, dovessi tornare indietro, faremmo una scelta diversa, non per la complicanza che altri medici mi hanno spiegato essere frequente, ma per la globale gestione superficiale della paziente.

Patologia trattata
carcinoma del pancreas- duodenocefalopancreasectomia.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Continuate cosi.. Grazie dr. Brazzarola

L'intervento è avvenuto con successo il 30 gennaio 2012!! Un RINGRAZIAMENTO SPECIALE al Dott. BRAZZAROLA che, con GRANDE competenza, SQUISITA simpatia e GRANDE umanità, svolge, UNITO AL SUO STAFF, il suo "lavoro" con Grande Dedizione.
Faraoni ESTER DI 84 ANNI e la sua famiglia hanno notato questi IMPORTANTI requisiti!!

Patologia trattata
Tiroide "PARTICOLARE".
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

ma cosa e' successo?

Scrivo a nome di mio padre che ha avuto un tumore al pancreas diagnosticato nel 2008. Andammo a Verona dal prof. Pederzoli. Purtroppo non era operabile e quindi fece chemioterapia e radioterapia. Venne poi sottoposto a una terapia sperimentale, la radiofrequenza. Fu operato dal prof. Bassi che in effetti non ci spiego' i possibili effetti collaterali. Purtroppo la radiofrequenza diede gravi complicanze (emorraggia dal duodeno) e papa' rischio' di morire ma alla fine riuscirono a salvarlo. Ricordo l'impegno di tanti giovani medici e di un uomo che non dimentichero' facilmente, il prof. Falconi, a cui dobbiamo la vita di papa'. Recentemente papa' e' stato nuovamente a Verona per la progressione di malattia -la radiofrequenza non e' servita. Purtroppo il Prof. Pederzoli e' in pensione e in reparto abbiamo trovato, rispetto a prima, più confusione e meno disponibilita' nei medici.
Grazie Pederzoli, grazie Falconi, ma questi ormai sono via da Verona...

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Adenocarcinoma del pancreas

Il 01/02/2017 alla nostra adorata mamma viene diagnosticato un adenocarcinoma del pancreas, in seguito a controlli che lei faceva annualmente; fortunatamente era circoscritto. Io e mio fratello (abbiamo perso nostro padre 3 anni fa) ci mobilitiamo per cercare la migliore struttura, anche se mio fratello voleva farla operare nell'ospedale regionale di Torrette di Ancona (noi siamo marchigiani), dove mia madre anni prima aveva subìto due interventi ed era stata trattata da persona e non come un numero di letto. Ma sulla carta le migliori strutture sono Verona e Milano, e mia madre decide per Verona. Fa la prima visita a pagamento dal primario, che conferma l'operabilità, ma che quando mia madre decide di affidarsi a lui, noi non lo vediamo più. Non sto qui a raccontarvi le incongruenze che avvengono prima del ricovero. Arriviamo al giorno dell'intervento, non vediamo e non parliamo con nessun medico nè rianimatore, non ci viene spiegato il tipo di intervento che intendono fare... Dopo circa 6 ore ci chiama un dottore, che non avevamo mai visto, e ci dice che l'intervento era perfettamente riuscito, che erano riusciti a togliere solo il corpo coda, che la signora non aveva sanguinato e che i parametri era rimasti nella norma; l'unica cosa che ci si aspettava era una fistola. Mia madre fu portata da prassi in sala intensiva per il risveglio e dopo un giorno in reparto, il terzo giorno dall'intervento (il giorno di Pasqua) fu nuovamente riportata in rianimazione per un problema respiratorio... Dopo circa 12- 15 giorni fecero la prima Tac. Premetto che i drenaggi erano stati tolti ed erano rimasti solo i tramiti anche se i valori delle amilasi erano altissimi. Al controllo si riscontrava il liquido pancreatico nell'addome e un principio di necrosi. Cercando di parlare con uno strutturato, visto che il reparto è "gestito" da specializzandi, non ci siamo riusciti e alla nostra domanda "ma il liquido non è corrosivo ? Non può creare delle emorragie?" ci viene risposto "sì ma abbiamo tutto sotto controllo.
Dopo 36 giorni dall'intervento la prima emorragia, che viene cauterizzata tramite angioplastica. Purtroppo il giorno dopo decidono di aprirla di reintervenire per posizionare i drenaggi e pulire l'addome. Premetto che di tre drenaggi, uno non ha mai funzionato, uno raccoglieva pochissimo e l'altro insomma... tanto che il liquido si é trovato dopo alcuni giorni una propria via uscendo dalla parte inferiore della mediana. Aggiungo che comunque mia madre, donna fortissima sia caratterialmente che fisicamente, non si è mai alzata dal letto già dal primo intervento. Tornando all'intervento, dopo lo stesso mia madre viene infettata dalla klebsiella, rimanendo colonizzata a livello intestinale e purtroppo da quel momento io e mio fratello non abbiamo avuto più la possibilità di abbracciarla e baciarla, neanche per l'ultimo saluto. Da quel momento mia madre non si riprende più, viene isolata in reparto, ha episodi di forte delirio e purtroppo sale e scende dal reparto alla rianimazione per ben 5 volte. Noi stanchi chiediamo più di una volta di poter trasferire a nostre spese nostra madre in un'altra struttura, ma ci viene detto che la loro è una struttura d'eccellenza e che mia madre sta bene lì dove si trova. Il 14 /06 purtroppo si presenta un'altra emorragia con perforazione dello stomaco, dell'intestino e della vagina ... Viene operata, non riescono ad intervenire e la lasciano con l'addome aperto per tre giorni; purtroppo la klebsiella prima colonizzata, ora entra in circolo e il 20 la nostra adorata mamma vola in cielo. Io ora mi domando: ma io in quale reparto sono stata? Sono contenta per chi scrive umanità professionalità, ma io, per quella che è stata la nostra personale esperienza, purtroppo ho solo cose negative. 70 giorni di calvario per lei, soprattutto, e per noi..
Scusate lo sfogo e se ho sbagliato termini... ma stiamo vivendo il dramma più grande, siamo entrati in ospedale con la speranza di allungare un po' la vita di nostra madre, invece non è accaduto. Ovviamente io parlo per quello che ho visto e, per quando riguarda la professionalità, ci saranno sedi opportune perché, fosse l'ultima cosa che facciamo, vogliamo sapere la verità sulla morte di nostra madre.

Patologia trattata
Adenocarcinoma del pancreas.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
5.0

Adenocarcinoma della testa del pancreas

Sono stata operata di adenocarcinoma alla testa del pancreas ad agosto 2015. Se sono qui a scrivere devo ringraziare il dottor Butturini che me lo ha diagnosticato, e il dottor Casetti che mi ha operata. Prima di arrivare all'ospedale di Borgo Roma sono stata in altri 3 ospedali e per arrivare alla diagnosi c'è voluto un anno; e c'è da dire che in caso di tumore al pancreas ha dell'incredibile, vista la prognosi infausta e rapida della patologia!
Io devo a questi due medici tutta la mia riconoscenza per avermi ridato la vita. Tutta l'equipe che lavora nell'ospedale é comunque molto attenta al paziente, anche il personale infermieristico é molto gentile e preparato. É un centro davvero di eccellenza! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
PS: ho 36 anni e quindi mi sento davvero di ringraziare a vita queste persone che mi hanno salvata.

Patologia trattata
Adenocarcinoma della testa del pancreas.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Tumore pancreas

Arriviamo a Verona all'inizio di novembre con una diagnosi di tumore pancreatico, visita privata dal prof. Bassi e da qui cominciamo una serie di biopsie pancreatiche in day hospital, con tempi di attesa lunghissimi ed esiti falliti, sempre parlando con specializzandi (anche gentili) ma senza avere risposte certe. Intanto mio marito peggiora e alla TAC di gennaio trovano due metastasi al fegato che prima non c'erano. Ci inviano dall'oncologo che richiede altri esami per capire che tipi di tumore siano e siamo a fine marzo.. non abbiamo ancora cominciato una cura e non abbiamo più avuto risposte da Verona. Questa è prevenzione?? In un altro ospedale con un valore del sangue e una ennesima biopsia, hanno diagnosticato un tumore neuroendocrino pancreatico. È questa la serietà e professionalità del centro pancreatico di Verona?
Quattro mesi per non avere ancora una diagnosi da loro!

Patologia trattata
Tumore neuroendocrino pancreatico.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Tumore pancreas

Parlano tanto bene di questo centro e allora mi rivolgo a loro. Ma ho trovato tanta indifferenza! A mio padre è stato diagnosticato un tumore al pancreas alla testa che sta attaccando le vie biliari e allora mi hanno detto che intanto gli fanno un ricovero in day hospital - che ad oggi non abbiamo ancora fatto (e sono passati più di 20 giorni). Ho chiamato per sapere e mi hanno detto che non c'è ancora nessuna data.. allora io mi chiedo: ma questa è serietà? Quanto devo aspettare ancora??? Non credo che in questo stato abbia ancora molto tempo! Io trovo questo una vergogna e tanto più avere fatto visite pagando un sacco di soldi per non sapere ancora nulla!!

Patologia trattata
Tumore alla testa del pancreas.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Morire di setticemia..

Mia mamma è stata ricoverata il 29 ottobre 2014. Il 30 è stata operata per adenocarcinoma alla papilla di Vater. Dopo 7 ore di intervento è stata messa in terapia intensiva per precauzione, avendo gia' avuto in un precedente intervento un'embolia polmonare. Dopo il 2 giorni la mandano in reparto con una leggera febbre; sembra si stia riprendendo piano piano, tanto che il dottore che l'ha operata le dice che il giorno 6 novembre sarebbe potuta andare a casa. Dopo averle tolto tutti i tubicini, catetere.. ecc., lei comincia a vomitare, tanto che le rimettono il sondino al naso per i succhi gastrici.. La febbre comincia ad alzarsi e persiste, le sostituiscono il catetere della flebo per paura di infezione.. Fanno la tac.. tutto è nella norma ma la febbre continua ad aumentare.. Si decidono di darle gli antibiotici e alle mie domande di come mai la febbre persista, mi rispondono che devono fare effetto gli antibiotici e ci vogliono un paio di giorni.. Al secondo giorno mia mamma peggiora, la febbre va altissima e la ricoverano in terapia intensiva... La notte si aggrava e la mattina ci chiamano e ci dicono che mia mamma sta morendo e non sanno il perchè!!!! Le fanno 3 tac, tutto è a posto, anzi, è migliorato, ma mia mamma non si riprendera' piu' e da lì a poche ore il 9 novembre muore per arresto cardiaco dovuto ai forti farmaci. E' morta per setticemia in un ospedale all'avanguardia come la chirurgia B di Borgo Roma..
Infermieri (non tutti ma tanti) e caposale arroganti e maleducati.

Patologia trattata
Adenocarcinoma della papilla di Vater.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Grande delusione

Scrivo per commentare la storia di mio marito, affetto da un carcinoma della testa del pancreas. Prima di chiedere un consulto al Prof. Bassi di Verona. ci eravamo rivolti in un altro centro dove il chirurgo aveva consigliato una chemioradioterapia preoperatoria per le dimensioni del tumore (rischio di rimozione incompleta secondo lui). Ci rivolgiamo poi a pagamento al Prof. Bassi che, invece, ci consiglia l'asportazione chirurgica della massa, a suo giudizio tecnicamente fattibile. Ci sconsiglia la chemioterapia preoperatoria e ci dice che l'intervento deve essere fatto in fretta ("il tumore non aspetta"). Ci spiega che, essendo il "suo" un centro di riferimento, c'e' una lista di attesa lunga, con casi gravi e urgenti come il nostro, prospettando quindi l'intervento a pagamento per "tagliare" la lista di attesa. Un primo commento: durante il successivo e prolungato ricovero abbiamo conosciuto diversi pazienti affetti da cisti benigne del pancreas, gozzo della tiroide e altre patologie assolutamente benigne. Forse questi pazienti possono aspettare un mese in piu' e il paziente con il cancro "grave" potrebbe essere agevolato...
Alla fine ci mettiamo in lista di attesa. L'intervento si rivela molto indaginoso con un decorso complicato. Spendo una parola a favore dei tanti giovani medici specializzandi che ho trovato in reparto ad assistere mio marito: grande impegno e dedizione, bravi! Non spendo alcuna parola di elogio per i "medici strutturati", quasi inesistenti e anche un po' troppo arroganti, che ci hanno fatto assistere a scene quasi grottesche se non fossero tragiche: erano talmente poco presenti che confondevano addirittura gli ammalati, o quando chiedevi di poter parlare doveva arrivare qualche dottorino a "far presente chi era il paziente".
Veniamo dimessi con l'esame istologico e riesco ad ottenere, grazie a uno dei miei dottorini, una copia dell'intervento. Mi viene detto che il tumore e' stato tolto e di andare da un oncologo vicino a casa per una eventuale chemio. La spiegazione e' un po' fumosa. Ci rechiamo da due oncologi medici, uno de quali un punto di riferimento italiano per il cancro del pancreas. Ci viene detto da entrambi che 1) il tumore non e' stato assolutamente tolto in maniera radicale ("resezione R2" il termine tecnico che hanno usato) 2) ad una TC di ristadiazione a 2 mesi e passa dall'intervento "il tessuto tumorale e' gia' evidente attorno ai vasi mesenterici" 3) l'intervento e' stato inutile e aveva ragione il primo chirurgo, dato che si vedeva alla TC preoperatoria una grossa massa vicino a questi vasi, con scarse possibilita' di asportarla radicalmente.
Penso che questo non sia un buon esempio di buona sanita'. La malasanita' non e' fatta solo di pinze o garze lasciate dentro una pancia. La malasanita' e' fatta anche di medici poco scrupolosi, che fanno interventi inutili come quello di mio marito, che ti fanno capire che se paghi hai una corsi preferenziale anche in una struttura pubblica che si vanta di essere un riferimento nazionale come questa di Verona.

Patologia trattata
Carcinoma del pancreas.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

Sono stato ricoverato per diverso tempo nella sezione del Dott. Salvia per un colangiocarcinoma della via biliare (confluenza biliare). Mi hanno inizialmente sottoposto a vari esami radiologici e poi al posizionamento, molto fastidioso ma necessario, di un catetere biliare esterno. Poi e' iniziato il calvario, nel senso che passavano i giorni e non si capiva che cosa volessero fare (operare non operare, chemio, radio). I medici sfuggivano letteralmente (ore passate ad aspettare risposte mai arrivate...). Ogni giorno ne saltava fuori una diversa. Pertanto alla fine me ne sono andato e sono stato operato dal Dott. Aldrighetti all'Ospedale San Raffaele di Milano e, a distanza di piu' di un anno, sto bene. La cosa che mi ha spinto a scrivere è che ho poi saputo che in questo reparto si fa solo pancreas, mentre nel reparto a fianco (che confina pochi metri!) lavora uno dei massimi esperti di fegato e colangiocarcinomi, il Prof. Guglielmi. Ma che modo di fare e' questo? non mi poteva il Dott. Salvia e i suoi collaboratori far operare direttamente dal prof. Guglielmi, che e' competente in tale settore? Ho dovuto prendere, andare a Milano, con tutto quello che ne deriva per me e la mia famiglia.. Ma la cosa che mi chiedo e': se non mi fossi dimesso cosa sarebbe successo? Avrei fatto la cura giusta? Mi avrebbero comunque operato? Credo che onestamente questo non sia un modo serio di lavorare, soprattutto in un Policlinico universitario. Sconsiglio pertanto questo reparto.

Patologia trattata
Colangiocarcinoma via biliare.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Eccellenza

Dopo che a Pordenone nel dicembre 2010 avevano dato tre mesi di vita a mio padre, non abbiamo mollato e il babbo oggi è ancora con noi. Certo, non è stata una passeggiata, con quasi sei mesi di degenza e tre interventi ravvicinati.. Grazie a tutti voi. Daisy, Di Cola, Esposito, Paoletta, Anna, Marchegiani, Salvia, Consuelo, Rossato, Valentina, e tutti quelli di cui non ricordo il nome. Vi vogliamo bene e sarete sempre nei nostri cuori.
Tondat family.

Patologia trattata
Tumore testa pancreas e via biliare.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
4.0

Ringraziamenti

Vorrei esprimere un sincero ringraziamento all'intero staff dell'Unità di Chirurgia Pancreatica dell’Istituto del Pancreas di Verona. Ho avuto modo di conoscere persone squisite, sia dal punto di vista personale che professionale. Grazie alla signora Varaschin per la sua gentilezza ed efficienza. Grazie al professor Salvia e al dottor Marchegiani, il quale ha dimostrato nei confronti di mia mamma estrema competenza e disponibilità.

Patologia trattata
Neoplasie Papillari Mucinose Intraduttali (IPMN).
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Delusione totale

Mio marito Stefano Marcantoni è affetto da adenocarcinoma pancreatico, dalla diagnosi in poi si è sottoposto a chemioterapie con ottimi risultati, tanto da indurre il medico oncologo ad autorizzare l'intervento. Da qui comincia la nostra Odissea. Ci consigliano Verona e il prof. Bassi, facciamo la visita da lui e il prof. si trova d'accordo con l'oncologo per l'operabilità di mio marito. Ma non ci sono tempi tecnici per operare subito, quindi vengono ordinate altre chemio per arrivare alla data stabilita di fine agosto/ primi settembre. Intanto il giorno 09 e il giorno 10 agosto ci chiamano a fare il day hospital e ci dicono che l'intervento verrà eseguito il giorno 01 settembre. Torniamo a casa speranzosi, quando dopo qualche giorno ci telefonano per tornare su a fare una tac. Una tac???? Ne avevamo tante, chiedo il motivo e dicono che la vogliono recente, ma già da lì avevo capito che non avrebbero operato. Ma andiamo, facciamo questa tac (a Peschiera del Garda) e ci dicono niente intervento, necessità di chemio più forti. Mancava una settimana all'intervento... Torniamo a casa senza dire una parola, senza sapere perché, senza sapere come agire.
Noi siamo delle Marche, abbiamo un grande ospedale regionale che non avevo considerato prima, perché ero stata consigliata per Verona, ma che ora ho interpellato. Ho conosciuto Vivarelli, primario e direttore della chirurgia del pancreas e dei trapianti e..: in una settimana visita, day hospital, intervento!!!!! Mio marito è stato operato il 07 settembre, il male è stato completamente asportato e sta benissimo.
Dalla delusione di Verona alla speranza di Ancona..

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

GRAZIE DOTT. MASSIMO FALCONI

Grazie mille a un medico umano, disponibile, e chirurgo competente, Dott. MASSIMO FALCONI (ora Direttore della U.O.C. di Chirurgia dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar). A distanza ormai di alcuni anni sono qui, sto bene e lo ringrazio per avermi brillantemente operato e guarito per un "Tumore Intraduttale del pancreas" che stava diventando maligno. Mi hanno mandato da lui che e' un esperto mondiale per questa malattia. Mi ha operato di asportazione del duodeno e testa del pancreas con la colecisti. Se oggi sono qui e vivo una vita normale lo devo a lui. Ringrazio anche il personale infermieristico e i dottori che si sono presi cura di me da ricoverata. E' proprio vero, esistono MISSIONARI della salute e il Dott. Falconi e' tra questi! Non dimentichero' mai la sua umanita' che e' molto difficile da trovare nel mondo medico di oggi (purtroppo).

Patologia trattata
Tumore Intraduttale Pancreas.
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