Ginecologia Ospedale Brescia

Sono stata operata in anestesia totale per un mioma sottocutaneo che causava diversi problemi. Il risultato è stato nullo, in quanto non sono riusciti a risolvere la situazione e a rimuovere il mioma. Questo mi è stato comunicato al momento del rilascio, dal medico che ha firmato le dimissioni e bofonchiato fra i denti "non siamo riusciti a rimuoverlo tutto".
Nelle successive visite a pagamento da me effettuate, mi è stato confermato che non avevano rimosso praticamente nulla.
Mi sono quindi rivolta all'ospedale Niguarda di Milano, dove hanno asportato completamente il fibroma.
Al Civile ho fatto un'operazione per nulla...

Qualche settimana fa hanno ricoverato la mia compagna nel reparto di ginecologia 1 per un intervento di asportazione di una massa addominale; dico massa anche perché abbiamo avuto cinque diagnosi diverse e ancora non sappiamo che cosa abbiano asportato. Operazione decisa in laparoscopia ed eventuale laparotomia. Era la terza quella mattina e gia' lei era molto agitata e le han dato un po' di sedativo appena prima di entrare in sala, ma dal blando effetto. Tutto è stato velocissimo, avendo subìto anche una laparotomia, perchè dopo nemmeno 3 ore la rimandano in reparto in preda a dolori lancinanti insopportabili e alle urla più 'strazianti.. Mi racconta con affanno di essersi svegliata ancora in sala operatoria e dopo aver chiesto aiuto per il dolore dissero all'infermiera di riportarla in reparto (faccio presente che l'infermiera non la voleva riportare in stanza in quello stato). Un calvario per lei perché io ci ho messo ben QUATTRO ORE prima che qualcuno intervenisse con 2 anestesisti (evidentemente più alti in grado) provenienti da un altro reparto per darle forse la giusta dose di morfina per calmarla un attimo, oppure per sedare me, come diceva un'infermiera che lamentava di non riuscire a gestirmi solo per qualche richiesta di aiuto.. Ma dico!!! L'anestesista di sala? Dove era? Era finito il turno delle 13.30? Non so.. una spiegazione non l'abbiamo avuta, tranne le solite scuse del tipo la macchinetta della morfina non eroga bene il liquido.. Beh, datevi una mossa e cambiatela no? MACCHE'.. Comunque il dolore si è protratto e dicono che la morfina non fa effetto se si è agitati.. Nella mia famiglia siamo abituati agli ospedali e con la morfina si sedano anche i malati terminali.... Per quanto riguarda l'assistenza in reparto e dopo l'intervento, praticamente nulla.. se hai bisogno vai dal curante a voce senza una precisa indicazione sulla carta di dimissione, che tra l'altro nemmeno firmata.. Io sono un dipendente pubblico, quindi non veniteci a spiegare la burocrazia, i protocolli e altro del genere.. so come funziona.. Resta il fatto che le ferite andrebbero per lo meno viste da uno di loro dato che i punti non se ne vengono e i dolori non passano. E i medici curanti, che oggi a momenti si risentono se chiedi loro un certificato, poi non si prendono la responsabilita' di toccare ferite fatte da altri, no? Che dire.. se decidete di venire in questo reparto, mettete bene le cose in chiaro con l'anestesista..

Un paio di mesi fa sono finita al P.S. O.G. dell'Ospedale Civile all'una di notte, a causa di un profilattico rottosi durante un rapporto. Non volevo far passare troppe ore e supponevo che, recandomi all'ospedale, mi avrebbero addirittura somministrato lì la pillola del giorno dopo.
Nulla da dire sulle due ostetriche, molto gentili e professionali, che mi hanno accolta e sbrigato la fase burocratica dell'accettazione.
Per le due che mi sono trovata nell'ambulatorio invece, non ho parole. Mi hanno trattata come una deficiente, ignorante e che andava a disturbarle per niente nel cuore della notte. Mi è stato detto con tono scocciato che "quella pillola non è un contraccettivo e si regoli che prenderla una volta nella vita è più che sufficiente".
Poi mi hanno chiesto quale dei due farmaci prescrivibili volessi. Le ho guardate un po' stranita (non sono un medico, che diavolo ne so???) e allora per spiegarmi la differenza mi hanno sciorinato tutti i principi attivi presenti in entrambi i farmaci e concluso con un perentorio "beh, a lei la scelta".
Faccio questa "scelta" e la cafona che ho davanti sentenzia che mi devono visitare, "altrimenti, faccia un po' come crede lei e rifiuti la visita".
Visto che son lì mi faccio visitare. Totale di questa "visita", tra spogliarmi e rivestirmi, forse un minuto. Niente ecografia di routine perché "tanto non serve". E naturalmente non mi visita la luminare che appone il suo nome e timbro sulla ricetta (che non si è mai alzata dalla sedia in tutto il tempo, ma ha solo battuto la ricetta al pc guardandomi ogni tanto con aria disgustata) ma la collega un po' più giovane.
Mi rifilano ricetta e foglio di dimissioni e con aria scocciata mi dicono di cercarmi una farmacia di turno e prendere la pillola il prima possibile. Prima che me ne vada, ci tengono a ricordarmi che c'è un ticket di 25 € da pagare entro 10 giorni perché il mio era un codice bianco e mi sbattono fuori dall'ambulatorio.
Sul foglio di dimissioni la dottoressa ha anche scritto nero su bianco nelle Indicazioni per la Paziente "visite ginecologiche ambulatoriali per contraccezione", appunto come se io avessi voluto la pillola perché non avevo usato metodi contraccettivi. Non sarò la prima a cui capita che si rompa un profilattico, o no?
Sono uscita dall'ospedale con un senso di rabbia e di umiliazione addosso che mi è durato per giorni. Mi dispiace che il quel frangente ero troppo scossa per riuscire a rispondere a tono, ma se dovessi ricapitare davanti alle due "simpatiche" dottoresse, avrei qualcosa di davvero poco gentile da dire sulla loro professionalità e umanità.
Spero di non dover mai più mettere piede in quel pronto soccorso.

La gravidanza era stata complicata e perciò il taglio cesareo a 34 settimane era l'unica soluzione percorribile. L'operazione era prevista per le 9.30 ma, a causa di una serie di imprevisti (non ben specificati), sono entrata in sala operatoria alle 16.00..
Stanchezza, tensione, digiuno protratto ma comunque voglia di conoscere la mia cucciola.
In sala pre-operatoria si avvicina una anestesista maleducata e scorbutica che si mette a bestemmiare davanti a me e mio marito, ma parlava con la collega ostetrica per il prolungamento dell'orario a cui era costretta..
Mio marito rivolgendosi ad alta voce a me e a loro a questo punto interviene, dicendo che le sue frustrazioni lei le deve lasciare fuori da lì e che non permetterà mai che io venga operata da una così. Facciamo chiamare immediatamente il mio ginecologo, il dott. Prefumo, il quale gentilissimo e cordiale come sempre calma le acque, giustifica la collega e ci invita a continuare anche perché sostiene che attendere oltre potrebbe diventare controproducente per la bambina.
Intimoriti accettiamo di perseguire. L'anestesista a questo punto è ancora più furibonda e mi guarda malissimo.
Mi fa l'anestesia spinale, sento un dolore tremendo urlo... svengo..
Morale: ha sbagliato.
Il ginecologo è costretto a far scendere il primario ginecologia e di anestesiologia e ortopedia ed il mio intervento programmato di mezz'ora si trasforma in un intervento di 6 ore (mi devono operare alla schiena )
Al mio risveglio avevo gesso, drenaggi e dolori dappertutto ...ricovero è durato 1 mese..
Tante scuse da parte del primario, assistenza post operatoria eccellente, bambina in ottima salute, ma tanta, tanta delusione e rabbia da parte mia e di mio marito..
L'ospedale garantisce che è stata aperta una inchiesta interna e che verrò risarcita...
Tutto questo poteva essere evitato...

Hanno aperto la nuova sala parto con grande pubblicità mediatica, insistendo sulle nuove vasche che però non si potranno utilizzare per anni!!
Peccato che avessero finito i soldi per assumere personale. Risultato: iper afflusso di pazienti, senza assistenza per tutto il travaglio (non c'erano ostetriche!!!). Sono già successi diversi "disastri", ovviamente questi non altrettanto pubblicizzati.
E hanno pure ridotto i letti in reparto: ci sono donne che stanno per giorni in corridoio in barella senza nessuna assistenza.

Ho conosciuto la dottoressa Silvia Zanelli tramite un conoscente, dato che dovevo sottopormi ad una visita ginecologica.
La mia esperienza personale e' stata molto deludente: la dottoressa mi ha trattato come una "deficiente", non mi ha dato modo di spiegarmi ne' di parlarle dei miei problemi di coppia; ha subito sentenziato che io e mio marito siamo una coppia giovane (io ho 35 anni e lui 38) e che " abbiamo tutta una vita davanti per avere figli" (eravamo li perchè da 2 anni non riuscivamo a diventare genitori).
Si e' posta con toni maleducati ed arroganti.
Ma un po' di umanita', rispetto e gentilezza non dovrebbero essere qualita' innate?

Non è che non consiglierei il reparto, ma alcuni medici! oggi ho fatto la mia prima visita ginecologica per una gravidanza ed ho trovato una dottoressa veramente molto cafona, maleducata, presuntuosa e secondo me neanche tanto professionale. rimango sempre dell'opinione che pagare le tasse non ti faccia acquisire dei diritti, ti costringono ad andare a pagamento nonostante la sanità sia un diritto, come è mio dovere pagare le tasse e soprattutto è un diritto essere curata e seguita con dignità.

Sono stata ricoverata più volte nel reparto di 1^ ginecologia e tutte le volte ho trovato una situazione molto negativa.
La prima volta, nel 2008, mi sono fermata solo un giorno ed una notte, perchè poi sono stata trasferita in un altro reparto, ma mi era bastato per capire che l'assistenza era quasi inesistente, le infermiere poco cortesi ed assolutamente poco disponibili, così come il restante personale ausiliario e non (poche sono le eccezioni).
Sono stata nuovamente ricoverata nello stesso reparto nell'estate 2009 e, nuovamente, ho trovato una situazione non migliorata, soprattutto con riferimento all'assistenza infermieristica.
Per quanto concerne i medici, competenti e con una qualche disponibilità in più.
Purtroppo sono stata nuovamente ricoverata nel 2010 ed, haimè, sono state confermate le impressioni dei primi due ricoveri. Mancanza di gentilezza, disponibilità ed assistenza. Bagni poco puliti (nel ricovero dell'estate dell'anno prima eravamo addirittura all'indecenza!), dopo l'intervento mi hanno lasciato senza antidolorifico, o meglio mi hanno messo la morfina, ma non si sono accorte che in realtà non entrava in vena nonostante io continuassi a dire che avevo molto male, ma nessuno si prendeva la responsabilità di aumentare il flusso di ingresso del farmaco.
Alla fine se ne è accorta solo un'amica dottoressa che è prontamente intervenuta. Dopo l'intervento mi hanno mandato in bagno da sola, dove sono quasi svenuta dal dolore. Ho continuato a suonare il campanello di emergenza ed a chiedere aiuto, ma nessuno mi ha considerata, fino a quando non mi ha sentita un'altra paziente che è corsa a chiedere aiuto.
Spero proprio di non doverci più tornare...

Se non sei seguita da un ginecologo interno dell'ospedale, vieni trattata male perchè "non ti considerano"... purtroppo... Questo mette in discussione la professionalità dei medici.

Dopo quella terribile esperienza e a seguito di successivi consulti medico ginecologici eseguiti presso importanti studi a Milano e Roma, ho potuto riscontrare la mancanza di efficienza e professionalità del reparto. Ritardi nei tamponi, mancata diagnosi, mancati accertamenti clinici. Ora capisco perchè ci sono tanti dubbi ed incertezze sulle cause di aborti spontanei. Leggendo il mio commento si potrebbe pensare che sono offuscata dalla rabbia, ma come ripeto uscendo dall'ospedale ero ignara di cosa e come si dovesse procedere in un caso come il mio. Solo dopo vari consulti ho capito quanto si sarebbe potuto fare non per salvare il feto, ma per capire cos'era successo e cosi poterlo prevenire in una successiva gravidanza.