Ginecologia Ospedale Di Venere Bari

 
4.1 (56)

Recensioni dei pazienti

56 recensioni

 
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1 stella
 
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4.1
 
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2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Non solo parti, anche aborti

Purtroppo nel reparto di ginecologa si trattano sia parti che aborti, almeno avrei creduto fosse così. Arrivo al PS in data 10, con una emorragia, a 10 settimane di gravidanza. Mi visita una dottoressa che chiede per telefono al medico di turno, il dott. C., cosa fare: avevo un polipo emorragico. Costui dice nulla, non viene nemmeno a visitarmi, se il feto è intatto, e lo era, mandala a casa con Tranex. Dopo 6 giorni l'emorragia non si ferma, torno allora al PS, stavolta c'è anche un distacco e mi tolgono un residuo del polipo. "Signora, La devo ricoverare, è imminente l'aborto e il raschiamento". Mi mettono infatti già nel blocco parto. Il mattino dopo mi visita la dott.ssa L. e la teoria cambia. "Al PS hanno sbagliato a ricoverarLa, è un banale caso di distacco amniocoriale, la terapia è riposo e alcuni medicinali, si può fare a casa. Si riassorbirà, ne ho viste tante". Nel frattempo controllano l'emocromo, pericolosamente crollato data l'emorragia, quindi mi tengono un giorno in più per la cura di ferro e mi spostano in reparto. Le emorragie non si fermano, chiedo anche della carta igienica, ma l'infermiera mi dice che lì occorre portarsela da casa, arrangiati. L'indomani la stessa dottoressa dà per scontato che non abbia nemmeno perdite. Le dico che ne avevo eccome, mi riferisce che le infermiere non lo avevano annotato. Mi attaccano antiemorragico, ma mi si conferma che sono imminenti le dimissioni. Cambia di nuovo tutto quella stessa mattina, il primario mi visita durante il suo giro, conclude che la situazione è molto grave, non posso assolutamente essere dimessa, sono in pericolo io stessa in quanto anemizzata, il distacco è aumentato, alimentato da vaso, le perdite sempre vive, il feto per ora ha battito ma la situazione è delicata. "Signora, La dobbiamo tenere qui qualche altro giorno, vediamo che si può fare, la situazione è critica, ma ci proviamo". Conferma il tutto durante le visite del giorno dopo, cercando evidentemente di essermi di conforto data la situazione grave (grazie per la Sua professionalità, professore) disponendo di nuovo analisi emocromo, che si scoprirà poi non essere risalito granché (da 8 a 8.6). L'indomani però il primario non c'è, mi rivisita la dottoressa dei primi 2 giorni, che conferma che tutto è in regressione, il professore si sbaglia, io la dimetto. "Vedrà signora, questa gravidanza sono certa andrà assolutamente avanti, ne ho viste tante". Io sono a terra fisicamente, chiedo qual è la mia situazione fisica, qual è il mio limite per capire se devo tornare al PS dato che perdevo ancora ingenti quantità di sangue rosso vivo e non mi reggevo in piedi; mi risponde che è normale, che il battito c'è e che loro pertanto non intervengono, essendoci il battito, in alcun modo. Si intromette un altro medico che era con lei, mi dice "d'altronde signora, vorrebbe mai avere sulla coscienza una vita se c'è ancora battito? Deve continuare". Ok dottori, grazie. Mi dimettono. Chiedo se serve una sedia a rotelle, di nuovo assolutamente no. Vada a casa e stia a riposo lì. Scendo, entro in auto, vado a casa, mi infilo a letto, a riposo assoluto come detto. Mio marito corre in farmacia a comprare tutti i medicinali prescritti. Io sono un fantasma, ho 3 kg. in meno e il colore del latte, forse peggio. Il tempo per lui di rientrare, iniziano le contrazioni, fortissime, insopportabili, dolore folle. Chiamo di corsa in reparto, ma i medici non ci sono. Chiamo il PS, mi dicono di prendere una tachipirina. Le contrazioni continuano per 18 ore consecutive, con me che vado e vengo dal bagno, incapace di capire nulla, di reggermi in piedi, nemmeno di pensare di mettere un pantalone e raggiungere il PS. La mattina dopo torno al PS raccontando tutto, mi visitano: "Signora, una brutta notizia, non c'è più niente. Deve espellere qualche altro coagulo, ma il feto non c'è più".
Mi limito al racconto dell'accaduto, che è di certo il miglior commento.

Patologia trattata
Minaccia di aborto.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Paure confermate...

Dopo mille raccomandazioni da parte di amiche e parenti che mi incentivavano a non partorire qui a causa della brutta nomea della struttura, nonché dell'increscioso avvenimento accaduto ai danni di una giovane coppia e della loro bambina, deceduta a causa di banali litigi tra medici (stando alle notizie riportare sui giornali e in tv) ho deciso di continuare il mio percorso poiché in cura presso il primario del reparto, persona a mio avviso splendida sia dal punto di vista umano che professionale.
Il mio è stato un parto indotto, induzione che è stata avviata dopo 27 ore dalla rottura delle acque. Il farmaco utilizzato per far partire le contrazioni è stato il Propess; chiaramente le contrazioni sono arrivate violentissime e, non avendo potuto usufruire dell'epidurale (non disponibile né di notte né nei week end -ho partorito di domenica) il travaglio è stato veramente terribile e pesante. Sono andata in ipoglicemia ed è stata necessaria l'episiotomia pur avendo partorito una bimba di 2700!
Il parto in sè e per sé non è andato come volevo ma questo non propriamente per sola colpa del personale medico che mi ha seguito. Certo non avrei voluto che il parto mi fosse indotto (ma questo era al di la del volere dei medici); avrei, altresì, fatto a meno dell'episiotomia..suppongo che sia stata praticata per questo sopravvenuto calo di zuccheri…ormai sfinita hanno dovuto agevolare il passaggio della bambina. Avrei tanto desiderato, un po' come mi era stato splendidamente raccontantato dall'ostetrica che ha tenuto il corso preparto che ho frequentato, che la bambina potesse attaccarsi subito al seno, con ancora il cordone ombelicale attaccato. Invece dopo qualche secondo mi è stata portata via e dopo la sutura dei punti sono rimasta in osservazione nel corridoio del reparto per due ore, immobile, dolorante e senza la mia bambina….
Per quel che riguarda l'allattamento, sono stata sfortunata perché la montata lattea non è arrivata subito, pertanto è stato introdotto subito il biberon che chiaramente ha distrutto sul nascere l'allattamento. Non dimenticherò mai la disumanità di una puericultrice (occhialuta, dai capelli biondi e ricci) che una notte mi sbattè letteralmente la porta in faccia quando mi recai presso il nido perché la mia bambina non faceva altro che piangere perché affamata. Prima di cacciarmi in stanza dicendomi che avrei dovuto sbrigarmela da sola, sistemò la mia bambina su di un piano e dopo averle gettato in faccia e negli occhietti in malo modo della soluzione glucosata, mi rispedì in stanza perché evidentemente durante il suo turno di notte avrebbe voluto dormire anziché assistere le neo mamme… L'indomani feci notare la cosa alle sue colleghe, ma pare che la cosa fosse a conoscenza di tutte.
Inoltre la bambina appariva gialla e loro fecero le indagini solo perché io avevo notato questa cosa.. aveva l'ittero.. ma se non glielo avessi fatto notare io probabilmente neppure le avrebbero fatto gli esami.
Inservienti pettegole e maleducate.
Cibo pessimo.
SPERO CON TUTTO IL CUORE PER LE FUTURE PARTORIENTI CHE IL PRIMARIO RIESCA A METTERE DAVVERO LE COSE A POSTO…
LA PERSONA CHE RICORDO IN MODO POSITIVA E' L'OSTETRICA DANIELA, CHE MI ASSISTETTE MERAVIGLIOSAMENTE DURANTE LA PRIMA PARTE DEL TRAVAGLIO. PECCATO NON MI ABBIA FATTO PARTORIRE LEI..

Patologia trattata
PARTO INDOTTO.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Parto naturale

Durante i nove mesi di gravidanza mi sono recata più volte all'ospedale Di Venere di Carbonara ed ho sempre notato confusione, poca attenzione alle esigenze del paziente, scarsa pulizia, antipatica maleducazione, nonché poca voglia di fare in chi vi lavora, non in tutti ovviamente ma almeno nel 70% dei casi, per quanto riguarda la mia esperienza.
Ok, la scarsa pulizia è comune a tanti ospedali, la scostumatezza lo stesso e magari è dovuta al fatto che noi pazienti in tanti casi sappiamo essere pedanti e pesanti, ma chi sceglie di fare un lavoro di contatto con altre persone, soprattutto trattandosi di gente che si reca in ospedale perché chiaramente soffre di problemi di salute, credo che un po' più di pazienza e disponibilità siano il minimo.
Ho partorito con parto naturale ad aprile 2015.
Quel giorno già dal mattino sono iniziate le contrazioni che via via sono diventate più ravvicinate e forti, infatti nel tardo pomeriggio non ce l'ho più fatta e mi sono recata in ospedale, nel reparto di ginecologia e ostetricia.
Qui ho trovato una dottoressa che non mi ha neanche voluta visitare, ha guardato l'ultimo tracciato fatto e nonostante quasi fossi piegata in due dal dolore, mi ha detto di tornare dopo ben tre giorni per fare un nuovo tracciato ed in più mi ha sottilmente fatto capire che avrei dovuto resistere un po' di più prima di presentarmi a disturbare in reparto...
Sono tornata a casa ma i dolori non smettevano di tormentarmi, anzi, andava sempre peggio, perciò ho deciso di aspettare il cambio turno, sperando di trovare un medico più disponibile.
Così è stato e fortunatamente questa volta ho incontrato una dottoressa che ha subito capito la situazione, mi ha visitata e mi ha fatto immediatamente andare in sala parto perché stavo partorendo: le mie non erano lagne da smidollata.
Il parto è stato veloce ed è andato tutto bene, se non fosse che avevo deciso di fare l'epidurale ma quando ho chiamato l'anestesista, con cui avevo già fatto una visita a pagamento, non si è neanche presentato, anzi, ha spento il telefonino.
Durante i tre giorni di degenza nessuno mi ha mai visitato, nonostante avessi i punti e ad ogni domanda inerente il mio bambino, ho sempre ricevuto delle risposte a dir poco sarcastiche.
Lor signori: dottori, infermiere e puericultrici dovrebbero pensare che una mamma alle prese con il primo figlio, forse fa delle domande "stupide" su argomenti che per loro sono ovvi, ma è un crimine non avere esperienza e chiedere quando arriverà la montata lattea e sentirsi rispondere che arriverà ed il bambino, se nel frattempo non impara ad andare prima al bar, dovrà continuare ad attaccarsi al seno! Risposte del genere ne ho ricevute in più di un'occasione.
Dopo essere stata dimessa, purtroppo, sono dovuta tornare in reparto perché ho notato del pus e del sangue all'ombelico del mio bambino, tanto per cambiare ho trovato un personale antipatico e superficiale che mi ha liquidato in malo modo e quasi non ha guardato il piccolo; infatti questa superficialità si è evoluta in un granuloma ombelicale che fortunatamente non è nulla di grave, ma se fossero stati più attenti, avrei risparmiato a mio figlio quattro toccature con nitrato d'argento per risolvere il problema.
Se dovessi avere un altro bambino, personalmente non ritornerò mai più al Di Venere.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Senza parole...

Ho partorito la mia prima bambina nel reparto di ginecologia dell'ospedale "Di Venere" di Carbonara -Bari nella notte di Pasqua... Inutile dire che l'assistenza prestatami durante e dopo il parto è stata oltremodo deficitaria, per non dire di peggio, grazie alla buona abitudine dei nostri ospedali di concedere ferie e permessi a buona parte del personale medico e non durante le festivitá, quasi che in quei giorni non possano verificarsi emergenze e complicazioni. Il dubbio più atroce riguarda una flebo che mi hanno attaccato in sala travaglio e che alla mia domanda hanno definito un "leggero antispastico, perchè lì non volevano far soffrire nessuno", ma che sono certa abbia invece accelerato il tutto e incrementato i dolori, dal momento che erano le 23.00 e forse qualcuno voleva andare a riposare... Riguardo alla degenza di quei giorni, basta dire che il bagno della stanza che condividevo con un'altra mamma non è stato lavato per ben tre giorni, o che nè le infermiere nè le ausiliare erano disponibili a fare una lavanda a chi avesse partorito e non fosse ancora riuscita ad alzarsi per andare in bagno da sola. Per non parlare delle puericultrici, che alla mia domanda sul perchè l'occhio di mia figlia fosse pieno di cacca e appiccicaticcio, mi rispondevano malamente che stavo sempre a pensare a quell'occhio (tra parentesi, la pediatra di mia figlia me l'ha poi curato per congiuntivite). Come non pensare poi al fatto che, trovandomi il ferro basso (emocromo a 7.5), nessuno si sia deciso a darmi nulla, ma abbiano continuato a sforacchiarmi per monitorare il valore e sperare che salisse da solo, salvo poi rifiutarsi di dimettermi perchè "con un valore del genere non si mandano a casa le persone". Perchè non iniziare subito, invece, a fare flebo di ferro? Semplice: nessuno sapeva nulla e nessuno si interessava delle pazienti del reparto.. (la mia ginecologa era fuori Italia, in ferie). Potrei continuare con tanti altri particolari che hanno contribuito a rendere pessima questa esperienza (la mia intolleranza al lattosio, comunicata da me al ricovero, ma puntualmente ignorata all'ora dei pasti,la maleducazione di un inserviente che bussava bruscamente alla porta chiusa del bagno per sollecitare l'uscita perchè doveva svuotare il cestino, l'assurdità di un altro personaggio che ci ha chiesto di alzarci dal letto per liberare il tavolo dalla nostra roba - una borsa e due bottigliette d'acqua- perchè lei doveva pulire...). Per uscire ero disposta a mettere firma, ma per fortuna ho solo dovuto promettere di curarmi a casa con 10 flebo di ferro (a pagamento, w la sanità pubblica!).. Sapete la cosa più bella? Quella di vedere, mentre percorrevo il corridoio per andarmene dal reparto, le inservienti che non hanno voluto farci una lavanda, spolverare le piante che adornavano il corridoio: le ferie erano finite, stava rientrando il primario.

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Parto cesareo

Un mese fa è nato mio figlio e, grazie alla competenza del professor Boscia, l'intervento è andato bene, i medici sono stati eccezionali...
Ma l'assistenza da parte delle infermiere, presuntuose ed acide, è stata veramente scarsa.
PER NON PARLARE POI DELLA PULIZIA E, INFINE, DELLE PUERICULTRICI CHE SI OCCUPANO DEL BIMBO NEI GIORNI DI DEGENZA: SONO SCORBUTICHE E PALESEMENTE STANCHE DEL LORO MESTIERE...
A causa loro la mia esperienza presso il reparto è stata negativa.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Parto cesareo

La mia recensione ha due facce.
La notte del primo maggio 2023 è nata la mia bambina con cesareo d'urgenza.
Un ringraziamento al dott. Carlo Campobasso che ha eseguito l'intervento ed un infinito grazie all'anestesista (purtroppo non ricordo il nome) che, oltre che bravissimo, ha doti empatiche notevoli ed è stato gentilissimo. Grazie a tutta l'equipe di sala operatoria.
Lo staff del reparto di degenza invece è mancato di professionalità ed educazione. Due giorni da dimenticare (2/05/2023).

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Estenuante esperienza

La mia esperienza di parto in questa struttura è stata traumatica da ogni punto di vista.
Hanno trasformato una delle esperienze più importanti nella vita di una donna, in un evento stressante e traumatico.
Nonostante le membrane rotte da più di 24 ore, le acque tinte e le poche contrazioni che non giocavano a favore di un parto naturale... hanno tentato in tutti i modi di indurre il parto, e il mio bambino per ben due volte con ossitocina sparata al massimo è andato in grave sofferenza. Ho dovuto obbligarli, minacciando lo staff, di farmi un cesareo d'urgenza. Fosse stato per la loro avrebbero tentato ancora con ossitocina, nonostante il mio
organismo reagisse molto male all'induzione.
Per non parlare del fatto che, dopo aver speso fior di quattrini, il mio ginecologo che lavora nella struttura non mi ha minimamente considerata nel momento più difficile. Non escludo di approfondire nelle opportune sedi la correttezza delle metodologie usate nel mio caso. Aggiungo che, a parte qualche infermiera e ostetrica mosse a pietà dalla mia devastante condizione post parto, ho trovato poca collaborazione anche dopo. C'erano momenti in cui ero disperata, avevo bisogno di assistenza, suonavo il campanello e nessuno si presentava. L'ultimo giorno di ricovero avevo flebo attaccata, bimba che piangeva disperata e nessuno veniva ad aiutarmi. Mi hanno esasperata fino al pianto.

Patologia trattata
Parto cesareo d'urgenza in seguito ad induzione non andata a buon fine.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Grande èquipe operatoria - PESSIMO il reparto

Recensione a due facce la mia, almeno secondo quella che è stata la mia esperienza per la nascita dei miei gemelli a maggio 2022.
L'equipe operatoria è splendida, tutti gentili, hanno reso il parto (cesareo) un'esperienza meravigliosa.
Non posso dire la stessa cosa del reparto, che ho trovato PESSIMO. C'erano un paio di ostetriche di mezza età con nessuna voglia di lavorare. Maleducate e scortesi, ogni giorno nell'ora di visita erano polemiche ed urla nei confronti di qualcuno. Empatia zero, educazione ancora meno. Non tutte ovviamente, ma purtroppo due o tre. Addirittura un'ostetrica (forse la peggiore) si era permessa di dare dell'ignorante ad una paziente.

Patologia trattata
Parto cesareo gemellare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Parto NON ASSISTITO

Nel 2017, in un ospedale ci si dovrebbe sentire a casa propria, e invece al Di Venere sembra di fare un salto negli anni in cui è stato creato, quando per avere un qualunque diritto dovevi raccomandarti a chiunque.. Struttura vecchia e fatiscente che avrebbero dovuto abbattere piuttosto che ostinarsi a "rianimare" con pessimi risultati; basti pensare al fatto che le pazienti per passare dalle sale parto e travaglio alla degenza, devono passare attraverso la sala attesa. La mia compagna ha avuto più di 30 ore di travaglio, di cui le ultime in sala travaglio con neanche l'ombra di un addetto ai lavori. Fortuna che avevamo il nostro ginecologo di turno nel momento del parto, il dott. Lovascio, che splendidamente ha dichiarato che non poteva assistere perché era oberato di lavoro.. Lo stesso dicasi per le varie ostetriche, le quali hanno alzato le braccia confortandoci del fatto che il nostro caso pareva essere meno grave degli altri che stavano assistendo in contemporanea. Risultato:
sala travaglio trasformata in sala parto, io in pantaloncini e maglietta senza alcun indumento sterile, costretto a controllare l'andamento del tracciato mentre la bambina nasceva, assistere la mia compagna nelle respirazioni e contrazioni con il parto aperto. Eravamo soli io e lei, fin quando non mi accorgo che la testa della bambina è praticamente fuori, e a quel punto come per magia (invocata dalle mie grida di rabbia e sconforto) riceviamo onorati la presenza di una ostetrica, la quale chiama finalmente lo staff al completo per portare a termine il lavoro...

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso ginecologico

Domenica scorsa, data 23/04/2017, alle ore 19.30 mia figlia, gravida alla 22° settimana, si presenta al pronto soccorso più vicino con forti dolori sotto il ventre. La mandano in ginecologia per farsi visitare, dove trova un medico che si rifiuta di visitarla perchè il ginecologo di mia figlia era della Mater Dei. Mia figlia (tosta di carattere) gli ha detto che è un pronto soccorso e il suo dovere era quello di fare il medico!!! Dopo il battibecco l'ha visitata con arroganza, le prescrive terapia, si alza e si allontana senza spiegarle nulla. Per fortuna l'infermiera le spiega tutto..
Mia figlia torna a casa delusa da come è stata trattata, poi passa un'oretta, va in bagno ed a un certo punto la sento urlare: vedo mia figlia tutta sporca di sangue! Corriamo all'ospedale S. Paolo (non siamo tornate al DiVenere perchè il marito era furioso), ove la visitano e la curano. Praticamente il medico precedente le aveva fatto una visita un po' troppo brusca da procurarle una emorragia (la bambina stava bene) e la dottoressa ci ha detto che il medico poteva essere un po' più delicato.. L'hanno tenuta sotto osservazione ed ora sta meglio.
Credo non servano altri commenti.

Patologia trattata
Forti dolori addominali in gravidanza.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

L'esperienza peggiore della mia vita

Ho letto con le lacrime agli occhi il racconto dell'utente "lavoro precario" sul suo aborto terapeutico: sono contenta per lei, ma come avrei voluto avere anche io la sua fortuna in questa orribile esperienza... Anche io ho dovuto mettere fine alla gravidanza a 18 settimane per una gravissima malformazione del feto; ero disperata, ma l'esperienza all'ospedale Di venere é stata un incubo. La dottoressa Caradonna si é presentata solo all'inizio, per le pratiche di avvio: mi ha assicurato con grande gentilezza che la sera sarebbe stata di guardia, insieme ad un anestesista che mi avrebbe aiutato a ridurre il dolore, almeno quello fisico. Mi ha perfino illuso, lasciandomi il suo contatto telefonico... Invece ho passato 12 ore di travaglio, abbandonata su una barella, tra le grida dei neonati sani che mi nascevano intorno, con dolori sempre piu' forti, nessuno che volesse neanche toccarmi, perché tutti obiettori... mi sembrava di essere un'appestata, quando ho chiamato la dottoressa e mi ha detto che non sarebbe piu' venuta, di rivolgermi alle ostetriche presenti (tutte obiettrici), ho cominciato a piangere disperata. Avevo capito che avrei abortito li' da sola come un cane, come se avessi non so quale colpa... Nonostante varie richieste é andata cosi', solo alla fine un'ostetrica si é "impietosita" e mi ha portato dal bagno su cui mi ero accasciata alla barella, per poi recuperare quello che era la mia povera bambina.. perfino il dopo, endovene, spinte sulla pancia per far uscire la placenta, richieste di firmare i moduli ancora stonata dall'accaduto, é stato fatto con brutalità e disprezzo.
Sono solo felice di essere uscita dal reparto, ancora tra le grida sovraumane delle partorienti..

Patologia trattata
Aborto terapeutico.
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