Medicina Ospedale Santo Spirito Roma

 
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La nostra odissea

Mio padre è morto giovedì dopo aver passato circa 5/6 giorni in bo. Viene trasferito a medicina due e dopo altri 5 giorni lo trasportano in rianimazione, 2 giorni di degenza e torna giovedì 17/04/2014 in reparto, questa volta a medicina 1. Giovedì sera purtroppo viene a mancare e io personalmente mi reco venerdì mattina presso il reparto e scopro che il Dott. Recine decide per l'esame autoptico. Alla mia richiesta di evitare a mio padre questa ulteriore "esperienza", mi sento rispondere che il paziente non era conosciuto dal Primario e che quindi non poteva rilasciare il certificato di morte. Ora mi chiedo, ma il Dott. Recine non è anche primario di Medicina 2? Nei giorni precedenti è mai salito per sapere che tipo di malattia avesse? non poteva chiedere alla Responsabile del reparto chiarimenti? Ora ci troviamo con mio padre ancora non seppellito perchè in attesa di risposta dal S. Filippo Neri per l'autopsia, e quindi per avere una sepoltura degna dovremo aspettare una settimana dal decesso. Capisco le festività pasquali, ma qui si tratta di mera umanità, che forse qualcuno ha dimenticato cosa sia. Forse riusciremo ad avere pace solo mercoledì o giovedì. Grazie per aver lasciato una famiglia nella attesa di dare l'ultimo saluto ad una persona degna.

Patologia trattata
Miocardiopatia dilatativa, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, entrato in ospedale con pneumotorace.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
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1.0

Infermieri e assistenti menefreghisti

Una mia parente molto anziana viene trasferita nella U.O. di Medicina Interna con una probabile ischemia cerebrale. Si tratta di una paziente di non semplice gestione (è portatrice di catetere vescicale e ha un evidente deterioramento cognitivo che la rende -talvolta- aggressiva). Inoltre la mia parente non cammina più e nella casa di cura dove risiede, durante il giorno viene tenuta in carrozzina per evitare la formazioni di piaghe da decubito. Dopo aver segnalato tali problematiche agli infermieri di reparto, mi rendo conto di non avere alcun tipo di collaborazione da parte loro. Durante il pranzo e la cena sono io stessa che mi devo preoccupare di dare da mangiare alla mia parente, poichè il personale assistenziale e infermieristico non assolve tale compito! Durante la colazione (unico momento in cui non mi è possibile essere presente), il personale di reparto lascia la mia parente senza somministrarle la colazione. Nonostante abbia lasciato indicazioni precise in merito, alla mia parente non viene messa la protesi dentale. Altresì non viene posta alcuna attenzione per evitare la formazione dei decubiti. Sarebbe sufficiente girare i pazienti allettati un paio di volte al giorno... sempre che non si abbia la possibilità di metterli in carrozzina! Quelle che dovrebbero essere ordinarie mansioni di assistenza, sono evitate alla grande nel suddetto reparto. Dove del personale cialtrone, sgarbato e lavativo approfitta di una paziente vecchia e scomoda per agire nella più completa anarchia!

Patologia trattata
Ischemia cerebrale in paziente anziana.
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