Ostetricia Policlinico Gemelli

 
4.1 (83)

Recensioni dei pazienti

10 recensioni con 2 stelle

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La mia esperienza al Gemelli

Nonostante siano passati due mesi e mezzo sento ancora il bisogno di parlarne. Ne ho scritto anche altrove e penso che la mia esperienza potrebbe essere utile a chi stia cercando il posto giusto in cui partorire. Se avessi letto cose del genere sarei stata più pronta, forse avrei evitato qualche trauma. La cosa più importante da dire al riguardo è che questo ospedale è dotato di un'ottima terapia intensiva neonatale: non dovrebbe mai servire, ma se serve è lì a due passi dal reparto Maternità, e nel mio caso questo è stato fondamentale. Questo dato già di per sé dovrebbe far scegliere l'ospedale a mio avviso, o comunque uno con una TIN al suo livello, e lo dico nonostante tutto quello che ho passato qui dentro. Sono stata indotta per 5 giorni, ed ogni tentativo di induzione (con relativo dolore) era somministrato da specializzandi dalla mano più o meno pesante. In particolare, la prima induzione mi ha letteralmente distrutta, fisicamente e psicologicamente, nonostante fossi entrata in ospedale con un enorme sorriso. Mi è stato praticato senza saperlo un tentativo di scollamento e successivamente l'inserimento dei famosi palloncini mi ha devastata, soprattutto per la mancanza di tatto e per la violenza della pratica eseguita da uno specializzando particolarmente invasivo e presuntuoso. Ho avuto molte perdite di sangue ed ero spaventatissima. E così via con tutte le altre induzioni. Ad un certo punto il battito della mia bambina era talmente accelerato che erano pronti a farmi una flebo. Se non fosse stato per una dottoressa che per caso mi ha visitato qualche giorno dopo altre induzioni senza risultato, sarei andata a fare l'ossitocina come previsto e raccomandato da uno dei medici del giro mattutino, rischiando tantissimo, per la mia condizione. Si è scoperto infatti che non avrei potuto partorire naturalmente per questioni fisiche, per dirla brevemente. Appena scoperto ho quindi chiesto di partorire con cesareo, naturalmente, ma a quel punto un muro si è iniziato a costruire di fronte a me: le reazioni dei dottori erano sorprese e indispettite, provavano a dissuadermi in ogni modo pur di farmi continuare l'induzione (ovvero ricominciare il giro visto che le avevo provate tutte senza risultato)... anche di fronte all'evidenza il parto deve essere naturale, insomma. In più, mi è stato detto che il fallimento delle induzioni probabilmente era dovuto ai troppi chili presi in gravidanza. E ho sentito che tanti cesarei vengono fatti solo perché d'urgenza. Non potevo credere ai miei occhi e alle mie orecchie. Ho dovuto firmare per il cesareo per volontà materna, sfinita e impaurita. In questi giorni però, leggo di tante esperienze ancora peggiori e di cesarei alla fine neanche fatti e conseguenze pesanti per mamma e bambino... Mi ritengo quindi estremamente fortunata. Per fortuna inoltre, l'intervento è stato condotto da un'equipe magnifica e preparatissima, che non smetterò mai di ringraziare. Per la fase successiva nel reparto maternità per l'avvio all'allattamento... Sorvolo o dovrei scrivere un post altrettanto lungo. Spero di essere stata utile a qualcuno.

Patologia trattata
Gravidanza.
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Traumatico

Parto a maggio 2022. Un'esperienza traumatica. Sono stata ricoverata a 41 settimane e 3 giorni per indurre il parto. Il ricovero mi è stato comunicato tramite una chiamata alle 11.00 del mattino con l'avvertenza di recarmi in ospedale entro le 12.30. Così in fretta e furia io e mio marito siamo scappati in ospedale.
Arrivata in ospedale, dopo burocrazia di routine, mi hanno lasciata in una stanza, a mio avviso di dubbie condizioni igieniche, con un'altra ragazza, senza mascherina, senza dirmi se dovevo cambiarmi o altro e senza nessun aiuto, neanche per rivestirmi o scendere dal lettino dopo la prima ecografia, né hanno fatto entrare mio marito.
Alle 16.00 hanno prima tentato di indurre il parto con palloncino e le prostaglandine, dopo 12 ore di contrazioni alle 4.00 di notte mi si sono rotte le acque, hanno fatto entrare mio marito e portata in sala parto.
Sono seguite altre 12 ore di induzione con ossitocina, contrazioni lancinanti e vari tentativi di spinta, in varie posizioni del tutto inutili. Fino alle 15.30 del giorno successivo, quando all'improvviso sono entrate in sala parto almeno una decina tra infermiere ed ostetriche, il bimbo doveva nascere. Mi è stata fatta la manovra di kristeller, l'episiotomia (senza neanche dirmelo) e la ventosa, perché il bimbo non era in posizioni corretta (cosa di cui si sono accorti solo in quel momento?) e con il cordone intorno al collo.
Dopo il parto, tremavo e avevo la febbre, mi hanno portata in una stanza e lasciata lì due ore da sola, senza assistenza e senza il bimbo.
La notte ho chiesto se potevano tenere il bimbo al nido per riposare un po' e di portarmelo per allattarlo. Senza dirmi niente gli hanno dato il latte artificiale.
Nei due giorni del ricovero, nessuna assistenza all'allattamento, solo personale che entrava e usciva senza spiegarci nulla.
Tra l'altro nonostante avessimo preso la stanza privatamente, ci hanno spostato di stanza e abbiamo dovuto spostare tutto.
Al momento delle dimissioni ci hanno fatto aspettare per ore e ci hanno dimesso nonostante il bimbo avesse l'ittero, costringendoci a tornare in ospedale quasi ogni giorno la prima settimana, a causa della disidratazione provocata dall'ittero e forse dalla mancanza di latte, di cui non si erano evidentemente accorti. Così mi hanno prescritto di dare aggiunte di latte artificiale sempre crescente, che hanno fatto aumentare di peso il bimbo tre volte più del dovuto e mi hanno pregiudicato l'avvio dell'allattamento.
La ginecologa che mi seguiva è stata di nessun supporto, praticamente mai vista in ospedale e scortese nelle visite private precedenti il parto. Successivamente mi sono fatta visitare da un altro medico per i dolori fortissimi dell'episiotomia, che mi ha confermato che avrebbero dovuto fare un cesareo e mi ha detto che ci è andata bene. Nel complesso tutti pessimi, per quanto mi riguarda non ci tornerò mai più.

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Parto cesareo

Ho partorito il 31/08/2020 con TC dopo 18 ore di travaglio. Arrivo al PS alle 2.00 di notte, alle 3.00 tampone a me e mio compagno. I risultati di lui sono arrivati alle 14.00 del giorno dopo, perciò sono stata sola per la gran parte del travaglio. In sala parto ostetriche e personale medico giovane, competente e professionale.
Il problema è stato il reparto di ostetricia (trattamento non solvente): stanza sporca e piccola, polvere ovunque, armadio sporco con ante rotte, pulizie sommarie, lenzuola logore e macchiate e cambiate solo il 3° giorno di ricovero dopo reiterate richieste. La poltrona-letto per l’accompagnatore era impossibile da aprire durante la notte perché non c’era spazio a sufficienza e, soprattutto, il personale non forniva neppure le lenzuola pretendendo che fossero portate da casa. Indispensabile la presenza costante dell’accompagnatore perché il personale (infermiere e ostetriche) è numericamente insufficiente rispetto ai posti letto, oltre che maleducato e scontroso (nessuna assistenza per l’allattamento, ingressi bruschi in stanza durante la notte senza un minimo rispetto dei tentativi di riposo di frastornati neo genitori).
Dulcis in fundo: alla consegna del libretto di dimissioni del neonato, era stato indicato un gruppo sanguigno errato, corretto solo dopo l’attento rilievo del papà!
Nota positiva: il cibo.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Mia moglie di anni 41 finiva i giorni il 1 novembre. Venerdì 30 ottobre fa il terzo monitoraggio e le contrazioni sono ancora troppo sporadiche, le viene comunicato dalla dottoressa di turno che sarebbe stata chiamata il sabato per ricovero e conseguente induzione del parto (vista l'età, ma anche l'organizzazione ospedaliera). Lei manifesta la propria contrarietà, ma decide comunque di farsi ricoverare. Partorisce la notte del 3/11 (e viene derisa dalla dottoressa di turno, la stessa del venerdì mattina al monitoraggio, perchè secondo lei mia moglie "aspettava la luna").
Mercoledì mattina le fanno un tampone (anticovid) di controllo (quelli del venerdì mattina suo e mio erano negativi), il risultato ci viene comunicato la sera del mercoledì (positivo). Alle 2:30 fanno il tampone anche a me e mi cacciano fuori dall'ospedale. Non potendo tornare a casa (perchè a casa avevo un bimbo di 15 mesi e i suoceri settantenni) e nemmeno in albergo (sospetto positivo poichè a contatto con una positiva) sono stato costretto a dormire in macchina.
Mia moglie è stata accompagnata a casa la notte tra il venerdì e il sabato (con una bimba nata tre giorni prima) da un'auto attrezzata anticovid (puzzava da paura e l'autista sveva la mascherina abbassata).
Morale della favola: 14 giorni di quarantena fiduciaria per me + 10 giorni di isolamento per mia moglie. Tamponi di controllo negativi ed ESAME SIEROLOGICO DI MIA MOGLIE NEGATIVO (fatto dopo 20 giorni). Ed io che avevo chiesto un tampone di controllo per evitare fosse stata una falsa positiva...

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

ECOGRAFIA MORFOLOGICA

Non ho scelto io di andare al Gemelli di venerdì pomeriggio per una ecografia morfologica. Me lo hanno dato loro l'appuntamento.
La dottoressa Silvia d'Ippolito troppo presa dai suoi impegni, mi ha fatto una ecografia sommaria ad uno solo dei gemelli, dicendomi che era femmina e poi scrivendo maschio. Per il secondo gemello, che è maschio, non ha avuto tempo e mi ha detto di tornare. Rifacendomi l'impegnativa che avevo già pagato una volta.

Non mi ha chiesto l'altezza ed ha scritto 145 cm., peccato che io sia alta 173 cm.

Davvero una pessima esperienza.
Andrò privatamente. Questo reparto è molto bello ma solo all'apparenza.

Patologia trattata
ECOGRAFIA MORFOLOGICA.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Parto e reparto terribile. Mai più

Pessime 48 ore di travaglio. Nessuno si era accorto che avevo avuto una rottura parcellare delle membrane. Sono stata parcheggiata una notte in sala parto, mi hanno indotto il parto dopo 24 ore. Personale a mio parere troppo giovane e lasciato spesso solo. Dopo la somministrazione di 5 dosi di epidurale non sentivo più nulla ed ho richiesto un cesareo, che non mi hanno assolutamente fatto facendomi soffrire per altre 12 ore.
Grazie solo all’ostetrica Martina, dolce e gentile. Brava, ne farà di strada anche se giovanissima.

Patologia trattata
Parto naturale.
Induzione sperimentale.
Induzione ossitocina.
Ventosa.
Episiotomia.
Epidurale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Ho partorito presso questo "centro di eccellenza" il 17/10/2016. Premetto che avevo scelto questa struttura non perchè la mia ginecologa ci lavorasse (ed è forse stato questo il problema...), ma perchè la struttura era molto bella. Le sale travaglio e parto singole erano molto più accattivanti rispetto a quelle in cui le dividi con altre partorienti. Avevano promesso che dopo il parto avremmo avuto la possibilità di avere il bimbo in stanza singola, salvo casi "rari" di sovraffollamento delle sale parto.
Allora.. per quanto riguarda il parto, nulla da dire, diciamo che sono stata fortunata, perchè ho avuto un parto velocissimo ed ho partorito in poche ore senza neanche epidurale. L'ostetrica Stella è MERAVIGLIOSA, lei mi ha saputo guidare bene e mi ha aiutata tantissimo; competente e carina nei modi.
Appena nata la piccola però, sono iniziati i problemi. La mia placenta infatti non si staccava. Non mi è stata fatta altra ossitocina. Il medico che mi stava seguendo in questa fase, visibilmente inesperto e verosimilmente uno specializzando, continuava a ripetermi che dovevo spingere per farla uscire. Io ero stremata e non riuscivo nemmeno a capire cosa volesse dire. Alla fine esce questa placenta che non viene nemmeno controllata se integra. Mi viene fatta una pulizia veloce e messi dei punti, sempre dallo stesso medico e con lo stesso tatto. Un male atroce, una delicatezza inesistente. Risultato: a distanza di 4 mesi ho dovuto fare un raschiamento perchè mi erano rimasti resti di placenta in utero! Altre note negative: non è assolutamente vero che lasciano la stanza singola, o perlomeno non a tutti. La prima notte la facciamo in una stanza comune e portano i bimbi al nido. Per andarli ad allattare ci siamo dovute alzare noi ogni tre ore ed andare al nido. La seconda notte riesco ad avere la stanza singola e mio marito e la bimba possono finalmente stare con me ma la terza notte mi piazzano un'altra persona in stanza! E oltretutto non lo dicono per tempo, così che uno si potesse organizzare, no, alle otto di sera vengono a dicono che mio marito deve andar via, riportandosi dietro la carrozzina che ci eravamo organizzati di portare visto che sarei uscita il giorno dopo. Ma non finisce qui: nessuno segnala che io ho avuto problemi ad espellere la placenta, così mi dimettono senza nemmeno un'ecografia.
Fortuna che sono una persona scrupolosa e dopo circa un mese vado a visita dalla mia ginecologa privata, che mi riscontra il problema. Mi suggerisce di tornare al Gemelli, dove mi fanno un'ecografia e sostengono che la mia ginecologa è un'allarmista, che non ho nulla.. forse solo dei fibromi visto che ho un'utero fibromatoso. Alla mia richiesta di fare un'isteroscopia, mi dicono che se voglio farla posso anche farla, ma secondo loro assolutamente INUTILE. Faccio l'isteroscopia e invece viene fuori che ho l'utero sporco. A quel punto mi rimettono in lista con urgenza (visto che 4 mesi con quei corpi estranei possono portare a setticemia...) per fare un'isteroscopia operativa alla Columbus (sempre Gemelli). E anche lì mi operano alle 7.00 di sera, quando mi avevano assicurato che avrei fatto l'intervento alle 14.00, poichè avevo espressamente chiesto di andare a casa la notte visto che allatto la bimba. Alla mia richiesta di uscire, mi dicono che se voglio uscire non posso fare anestesia.. Va bene tutto, basta che finiamo ed esca da questo posto. Ed anche lì.. nessun controllo prima di uscire! Ora, sicuramente se avessi avuto un ginecologo della struttura capace di "spingere" dove serviva, la mia storia sarebbe stata diversa, quindi il mio consiglio è NO AL GEMELLI se non avete un ginecologo della struttura che pagate e che vi segue per questo.

Patologia trattata
Parto.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso ostetrico

Sono stata al pronto soccorso ostetrico tre sera fa per una febbre di 38,5 dalla giornata incinta di circa 3 settimane. Giunta in sede, sono rimasta piacevolmente colpita dall'ingresso, dalla pulizia, dall'illuminazione, ma il servizio è stato pressoché inesistente... Mi hanno misurato la temperatura con un 'termometrino' che non funzionava, non mi hanno visitata e mi hanno rimandata a casa con un po' di tachipirina... Sono andata il giorno dopo al San Camillo, dove sono stata visitata e ho risolto il problema. Diagnosi: Tonsillite con placche. Cura: 7 giorni di antibiotico. Inizio ora dopo 5 pasticche di antibiotico a stare meglio. Lasciate stare il Gemelli, è una bella scatola vuota.

Patologia trattata
Nemmeno ci hanno provato..
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza negativa

Dopo una visita in studio privato, rifiuto l'intervento a pagamento e vengo così messa in lista d'attesa. Dopo ben 9 mesi in lista d'attesa, con continue telefonate di sollecito, non era ancora possibile il mio ricovero. Le mie condizioni nel frattempo sono peggiorate e quindi ho deciso di fare intervento altrove....

Patologia trattata
Ginecologica.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
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Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pessimo!

Solo dopo 4 mesi di continui ricoveri per vomito continuo e dolori addominali e dopo due gastroscopie, si sono accorti della presenza di un'ernia iatale. Fino a quel momento i dottori affermavano con gran sicurezza che fosse un problema psicologico, suggerendo addirittura alla paziente di evitare di vedere i parenti (che conoscendola ovviamente continuavano a ripetere loro che non c'era nessun problema psicologico) per qualche giorno, facendola andare dallo psicologo e dallo psichiatra (non suggerendole di farlo, ma dicendole che era necessario, che doveva farlo!).
A causa di questo loro errore, le venivano somministrati ansiolitici e antidepressivi (Lexotan e Tavor), mattina e sera. Un pomeriggio hanno faticato non poco per svegliarla, a causa di questi farmaci, tant'è che le stesse infermiere hanno d'urgenza chiamato un dottore per accertarsi che fosse tutto nella norma...
Iniziano i dolori una settimana prima del cesareo programmato. Le somministrano il Buscopan. La cosa si ripete due gg. dopo, le ridanno il Buscopan! Dopo poche ora però i dolori ricominciano, ripetute chiamate e il dottore non arriva. Il monitoraggio è ok quindi per loro va bene così. I dolori aumentano, sospetto che stia entrando in travaglio. Il medico chiama l'anestesista e non si fa più vivo nessuno, vengono richiamati e la risposta è che il cesareo non si può fare perché ha bevuto un goccino di acqua 4 ore fa, che le sale parto sono piene e che domani ci sarà più personale... Inaudito!!!

Patologia trattata
Gestazione problematica in donna diabetica.
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