Policlinico Giaccone di Palermo
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Pronto soccorso, esperienza negativa
Il giorno 05/06/2025 mi sono recato al triage del Policlinico insieme a mia madre e mia nonna, che accusava forti dolori al colon.
Durante l’accettazione, un’infermiera ha iniziato a porle domande, pur notando che era visibilmente sofferente. Invece di mostrarle rispetto o empatia, ha assunto un atteggiamento accusatorio e poco professionale, chiedendole in modo aggressivo perché avesse mangiato la pasta con la besciamella, come se fosse una colpa da giustificare. Le ha rivolto toni inaccettabili, alzando la voce e pretendendo risposte immediate, senza alcuna sensibilità.
Dopo circa un’ora di attesa, con mia nonna ancora seduta su una sedia e sempre più provata, abbiamo deciso di adagiarla temporaneamente su un lettino libero. In quel momento, la stessa infermiera si è voltata con rabbia incontrollata, urlando che quel lettino doveva rimanere libero, come se il nostro gesto – dettato solo dalla necessità – fosse stato un affronto personale. Un atteggiamento disumano e totalmente inadeguato.
Parliamo di una figura che ha dimostrato una totale mancanza di professionalità: se il lavoro la infastidisce, dovrebbe avere l’onestà di restare a casa, lasciando spazio a giovani con competenze, spirito e, soprattutto, voglia di lavorare.
A quel punto, decido di prelevare mia nonna e portarla all’Ospedale Civico. Racconto tutto al metronotte in servizio, il quale, con grande franchezza, mi conferma che purtroppo al Policlinico – come in molti altri settori – ci sono persone che non vogliono e non sanno lavorare.
È vero, la “mela marcia” può capitare ovunque, ma nel campo medico e sanitario questo non è accettabile. È un settore delicatissimo, dove non ci si può permettere la classica “giornata no”. Qui non si tratta solo di lavoro, ma di salute, dignità e vite umane.
Il peggiore pronto soccorso della mia vita
Arrivato la notte del 9 gennaio in ambulanza per cause: cefalea acuta, senza forze, incapace di temete gli occhi aperti per via della luce e forte fastidio acustico. Principalmente mi ero rivolto al 118 perché svegliandomi di notte l'occhio sinistro mi ha iniziato a dare problemi con la vista. Detto ciò vi spiego in breve perché questo ospedale non è accessibile: mi hanno accompagnato in ambulanza e senza preoccuparsi se potessi stare in piedi o meno mi hanno scaricato lì e sono andati già. L'infermiera mi registra e poi mi sbatte in sala d'attesa dove ovviamente sono stati lasciato lì a soffrire per tutti gli acciacchi. Ad un certo punto un eroico infermiere esce per vedere chi fosse il paziente di Catania (io) e con tanta indifferenza, dopo avermi misurato la pressione per la quarta volta in un'ora (pressione stabile dal mio arrivo) mi rimanda fuori ad attendere l'unico paziente che avevo davanti, esattamente alle 4.35 di notte. Alle 7.30 vengo nuovamente chiamato ma sempre per misurare la pressione. Chiedevo all'infermiera di poter parlare con un medico, e con molta strafottenza mi riferisce che quello che può fare lei è misurarmi solo la pressione. Morale della favola? Non è vero che c'è carenza di personale, è che quelli che ci sono non sono tutti preparati e l'ospedale in questione, come tanti altri, non rispetta alcun codice etico.
Ps. In compenso la signora delle pulizie ha pulito!
Pessima esperienza all'ambulatorio di Psichiatria
Esperienza terribile. Sono stato lì per un problema di fibromialgia. Mi hanno imbottito di psicofarmaci che mi hanno fatto stare malissimo e quando l'ho fatto presente ai medici che mi avevano seguito, mi hanno riso in faccia. Nessuna empatia, nessuna considerazione del mio malessere. Sconsiglio vivamente questo ambulatorio. Andate in un altro ospedale.
Indegni proprio
Entro alle 10.00 per un esame del sangue e tac. Sono le 20.50 e ancora devo fare la tac.... Una enorme presa in giro da parte di chi prenota il turno... dicendo che ci sono due stanze per i gialli e una per i codici verdi - e il mio turno é stato di 4 ore e 30 per aspettare 2 verdi...
Bagni sporchi.
Reparto malattie infettive sporco e con un bagno guasto e maleodorante.
Organizzazione zero.
Ricovero a seguito di incidente stradale
Ricoverato in chirurgia plastica a seguito di incidente stradale, dal 2 gennaio ad oggi, mi riscontrano ferita lacero contusa all'altezza del malleolo destro; viene quindi prescritta terapia a mezzo VAC (sistema che sfrutta la pressione negativa per il risanamento di ferite importanti).
Sarà il periodo sbagliato per star male, ma di fatto il reparto dispone di un solo apparecchio, che applicato al mio compagno di stanza mi rende d'obbligo il ricovero in attesa che lo stacchino a lui.
A seguito dell'impatto, riporto una serie di problemi, come dolore lancinante al gluteo che si irradia in tutta la coscia per arrivare al piede, formicolio in tutto l'arto e l'impossibilità nel muovere il 5° dito del piede oggetto del trauma. Visita ortopedica e prescrizione di radiografia.
Ricoverato in data 2 gennaio e segnalati subito i problemi, mi dicono che per le citate indagini, non essendo urgenti per la mancanza di esposizioni o di sangue, devo attendere. Sono trascorsi 7 giorni, alleviano i sintomi con Toradol e TachipiRina, ma ad oggi non c'è traccia di queste analisi.
Intanto il dolore non mi molla...
Ad esclusione di qualche medico e qualche specializzando, traspare una strafottenza incredibile, sporcizia allucinante e un servizio pessimo.
Sospetta lussazione anca.
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