Policlinico Umberto I Roma
Recensioni dei pazienti
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Intervento Tiroidectomia
Ho subìto intervento di tiroidectomia un anno fa. Sono stata operata dal prof. Marco Biffoni, che ha sbagliato l’intervento, con conseguenze negative sulla mia salute. Dopo il suo errore ho dovuto subìre un altro intervento, chiaramente da un altro chirurgo.
Neurite ottica retrobulbare recidiva
Nel 2017 mi sono recata al pronto soccorso oftalmico per una neurite ottica retrobulbare recidiva, dopo che in una visita privata la dottoressa mi ha parlato che poteva essere un sintomo di qualcosa piú grave e mi ha detto di recarmi all'Umberto I che di sicuro dovevo fare una cura con i boli di cortisone.
Detto, fatto, sono andata di corsa, mi hanno guardato in 1000 gli occhi, goccia su goccia, spostamenti, visita su visita per tre mesi sempre con la neurite in corso e, udite udite: mi hanno mandato a casa senza diagnosi,s enza curarmi e con la prescrizione di Neuraben (un integratore di vitamina B).
Quando il problema si è ripresentato per la ennesima volta nel 2020, ho dirottato sull'Oftalmico di Roma e il risultato è che sono affetta di Sclerosi multipla, quando giá dal 2017 potevo avere una diagnosi se all'Umberto primo la dottoressa che mi ha seguito al Umberto I fosse stata piú attenta al paziente che a dare spiegazioni ai suoi studenti.
Diagnosi errata di tumore del pancreas
A malincuore, contro ogni mia abitudine, per informare pazienti/parenti, sono costretto a recensire in maniera negativa il dipartimento di chirurgia "Pietro Valdoni".
Proverò ad essere sintetico.
Mio padre, a seguito di ittero (color giallastro su pelle ed occhi) è stato ricoverato al reparto sopra indicato. Medici della stessa equipe, hanno gestito malissimo la comunicazione tra loro. A seguito dei primi esami strumentali diagnostici (tac con contrasto, risonanze etc.) sembrava avessero opinioni discordanti tra loro, e la cosa peggiore è che lasciassero trapelare questo a noi familiari. Un giovane specializzando al 5° anno di specializzazione, molto arrogante e maldestro nella comunicazione, inizia a dirci che si tratta di un tumore maligno della testa del pancreas, certo al 100% dopo aver visionato i referti diagnostici. Nei giorni successivi si alternano silenzi ad altre interpretazioni discordanti tra medici della stessa equipe: prof. De Toma, prof. Fiori, Dott. Miccini e questo specializzando. Insomma, c'era molta incertezza e soprattutto molta discordanza tra loro. Alla fine viene diagnosticato un tumore alla testa del pancreas.
Lascio immaginare lo sconforto, l'angoscia, le notti insonni passate a piangere e la frustrazione di non poter intervenire. Però qualcosa non quadrava e quindi, seppur disperati e angosciati dalla situazione, abbiamo deciso di portare mio padre altrove. Al Gemelli per l'esattezza.
Concludo dicendo che mio padre non aveva un tumore al pancreas, bensì una displasia (neoformazione benigna) all'ampolla di Vater.
Ginecologia
E' dal gennaio 2012 fino a maggio 2015 che mi sono rivolta al reparto di ginecologia, senza avere ascolto e consigli.
Ginecologia: pessimo servizio
La dottoressa è arrivata con un bel ritardo. Non rispettano gli orari delle prenotazioni tramite cup. La visita ginecologica è durata 2 minuti e la dottoressa sembrava stanca e irritata. Penso non serva dire altro..
una vergogna
Sono andata a ritirare un referto e ho chiesto un'indicazione alla guardia presente all'entrata dell'ospedale dopo aver aspettato che terminasse una telefonata con il cellulare.
La risposta ricevuta è stata: "Io sono una guardiaaaaaa e non un ufficio informazioniiiiii", all'ufficio informazioni non c'era nessuno, nessuno sapeva nulla riguardo la locazione del dipartimento di fisiopatologia, finchè ho trovato un'anima pia di infermiera che mi ha indicato il luogo.
Ho aspettato un mese per un referto, pagato 200 euro per ricevere come risposta che la diagnosi non è stata possibile per scarsa cellularità!
Sono ripassata davanti alla guardia che stava di nuovo attaccato al cellulare, si vede che la mansione della guardia è diventata quella di stare al cellulare!!!
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