Riabilitazione Auxilium Vitae Volterra

 
2.8 (32)

Recensioni dei pazienti

4 recensioni con 3 stelle

32 recensioni

 
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Servizi 
 
3.0

Non l'eccellenza che credevo fosse

Mia madre, colpita da ictus a causa di una fibrillazione atriale, accede rapidamente (il 27 dicembre, dopo appena undici giorni dall’evento) all’Auxilium vitae di Volterra. Ne sono contento, vista la fama positiva di questa struttura. Mi avvertono però che potranno prendersi cura di mia madre soltanto per trenta giorni, al massimo (ma proprio massimo) quaranta. Va bene, capisco i tagli alla sanità, sarà fatto, mi dico, quello che potrà essere fatto nell’arco di un mese o poco più.
Vado a trovare mia madre due volte la settimana. Di settimana in settimana la trovo peggiorata, sempre più stanca, in regressione per quanto riguarda la capacità di muovere un poco la parte destra del corpo. Riesco a parlare soltanto una volta, telefonicamente, con un medico, che mi dà una valutazione di circostanza. Più disponibili le due fisioterapiste, che tendono a rassicurarmi sulle condizioni di mia madre.
In prossimità delle dimissioni l’Acot (l’Agenzia di continuità ospedale-territorio) di Pisa mi propone come unico percorso post Auxilium vitae una degenza di pochi giorni di “transito verso casa” presso il cosiddetto “ospedalino” di Navacchio. Conoscendo per diretta esperienza quanto sia meritata la fama negativa di questa struttura, rifiuto l’offerta, pronto ad accogliere a casa mia madre. Pochissimi giorni prima della data delle dimissioni ricevo la telefonata di una dottoressa che, con tono scocciato, mi dice che non è possibile prolungare la degenza di mia madre, che bisogna far posto a nuovi pazienti eccetera eccetera. Le rispondo che non ho mai preteso di prolungare la degenza di mia madre oltre il limite temporale che mi era stato indicato (e ancora mi chiedo quindi il perché di questa telefonata).
Le dimissioni sono previste per le 14 del 5 febbraio, ma già alle 13:20 trovo mia madre nell’atrio, abbandonata in carrozzina, con tutte le sue cose in un sacco perché, come mi viene detto candidamente, dovevano fare già posto a un nuovo ingresso (perché non anticipare allora l’orario delle dimissioni?). Resto 40 minuti, nell’atrio, accanto a mia madre, in attesa dell’ambulanza che la riporterà a casa.
Una volta a casa, scopro che mia madre ha ancora l'accesso venoso al braccio. Telefono all’Auxilium vitae e la persona che mi risponde si giustifica dicendo che mia madre è stata dimessa nell'orario di cambio turno (il che è falso, dato che, dovendo aspettare nell’atrio con mia madre a fianco, avevo potuto constatare che il cambio turno era alle 14, mentre mia madre era stata preparata per la dimissione sicuramente prima delle 13:20), chiede scusa (almeno quello) e dice che potrei pure toglierlo io (che non sono un infermiere). Devo così contattare il medico di base di mia madre per far venire il più rapidamente possibile del personale infermieristico a rimediare alla dimenticanza dell’Auxilium vitae.
Il peggio arriva però in seguito, quando mi rendo conto che le fisioterapiste di mia madre hanno scritto nella lettera di dimissione che ci sono stati dei miglioramenti che, di fatto, non ci sono stati (sarebbe stato più corretto parlare, piuttosto, di regressione). Molto più onesta, invece, è stata la logopedista nel descrivere la situazione di mia madre come era realmente.
Mia madre è morta il 2 marzo, dopo aver potuto usufruire, nell’arco di poco meno di un mese dalle dimissioni dall’Auxilium vitae, di due sole altre sedute di fisioterapia presso la struttura di San Giuliano Terme. Non so se con un periodo più lungo di fisioterapia effettuata quotidianamente in una struttura migliore rispetto all’Auxilium vitae mia madre sarebbe potuta migliorare sensibilmente oppure se sarebbe comunque morta, il 2 marzo, per i suoi problemi cardiaci. Resterò nel dubbio. Non ho dubbi invece nel ritenere che l’Auxilium vitae di Volterra non è quell’eccellenza che credevo fosse.

Patologia trattata
Emiparesi a seguito di ictus
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Riabilitazione incompleta

Mio fratello, in seguito a colluttazione, viene ricoverato presso l'ospedale di Pontedera in rianimazione; successivamente viene trasferito in rianimazione a Volterra. Al centro Auxilium Vitae è stato assistito per quasi trenta giorni per la terapia del trauma polmonare e la tracheotomia, ossia riabilitazione e svezzamento. Dopo nemmeno un mese è stato trasferito con sondino nasogastrico nel centro intermedio senza completare lo svezzamento e la riabilitazione. La motivazione secondo loro era che era poco collaborativo (senza tener conto che l'atteggiamento dell'ammalato era dovuto al suo stato fisico). Quindi a terapia incompleta è stato trasferito al centro intermedio, dicendoci che dovevamo provvedere autonomamente a un fisioterapista, poichè il centro ne era sprovvisto. Ma il centro intermedio non accetta nessun fisioterapista esterno, quindi l'ammalato senza la fisioterapia può solo peggiorare!!! Tutto quello che hanno fatto nella rianimazione a Pontedera è stato vanificato e noi non sappiamo come aiutarlo, neppure in via privata. Non credo che l'atteggiamento del personale medico del reparto Auxilium abbia seguito il protocollo corretto...

Patologia trattata
Trauma polmonare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Visita neurologica per cefalea

Visita prescritta dal medico curante, al fine di iniziare un percorso atto a cercare di risolvere una cefalea storica.
Da subito la dottoressa si è dichiarata non competente per la specifica patologia, assente nell'ascolto e piuttosto frettolosa nell'esposizione di sintomi e diagnosi. Tempo perso.
(La recensione si riferisce unicamente alla mia esperienza con la specifica dottoressa, non posso dare giudizi sulla struttura).

Patologia trattata
Cefalea cronica.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Pessima esperienza

Dopo 800 km. in ambulanza, mia madre in stato vegetativo ha raggiunto la sede di Volterra. La tanto decantata eccellenza e centro risveglio, per quella che è stata la nostra esperienza personale, si sono rivelate un flop. Nel modo più assoluto mia madre ha ricevuto stimolazioni sensoriali... e' stata semplicemente lasciata in un letto. Numerose sono state le pressioni per farci andare via e liberare il posto dopo solo 15 giorni (in particolare da parte di una scorbutica dottoressa che ci ha detto di portarla anche a casa). Mia madre aveva pressione e glicemia scompensati, una polmonite importante e una piaga purulenta e fetida che non sono stati in grado di prevenire o curare.. Per farla breve, l'abbiamo portata via con febbre e polmonite. Nella nuova struttura (adeguata ed eccellente davvero) sono rimasti basiti...

Patologia trattata
Gravi cerebrolesioni post attacco ischemico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
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