Villa Sandra Roma

 
4.3 (107)

Recensioni dei pazienti

7 recensioni con 2 stelle

107 recensioni

 
(76)
 
(9)
 
(12)
 
(7)
 
(3)
Voto medio 
 
4.3
 
4.4  (107)
 
4.2  (107)
 
4.3  (107)
 
4.1  (107)
Torna alla scheda

Filtra per malattia, intervento, sintomo

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Competenza
Assistenza
Pulizia
Servizi
Commenti
Informazioni
Inviando il modulo si dichiara che quanto scritto corrisponde al vero e si assume responsabilita' legale in caso di commenti falsi. L'invio di commenti non veritieri positivi o negativi costituisce reato.
7 risultati - visualizzati 1 - 7  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Riabilitazione dopo intervento chirurgico

Ne avevo sentito parlare benissimo, poi sono entrata. Il posto è vecchio e brutto, ma questo è secondario.
Gli infermieri se li chiami non vengono.
In una clinica riabilitativa, dove si gira in sedia a rotelle, al bagno con la sedia non ci entri.
Fisioterapia una volta al giorno, così la degenza diventa infinita...
Scriverò anche alla Regione, non capisco come una struttura del genere sia accreditata.

Patologia trattata
Riabilitazione dopo intervento chirurgico.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

La peggiore assistenza

Ho conosciuto questa struttura perché ho dovuto portare mia nonna a fare una risonanza con tecnica Mars, utile per vedere oltre la protesi. Tecnica moderna ed efficace, che però a Roma nessuna struttura possiede. L'unica doveva essere Villa Sandra, ma a quanto pare oltre al disservizio ricevuto, sono abili a vendere bugie.

Patologia trattata
Tendinite presunta.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esiti ictus

Il reparto riabilitativo è più che discreto, ma l'assistenza medico-infermieristica e' pessima. Mia madre e' entrata per riabilitazione post ictus in condizioni più che discrete. Durante la permanenza ha avuto un altro grave ictus ed infezione che la hanno ridotta in fin di vita e ritorno d'urgenza al San Camillo.

Patologia trattata
Ictus.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Superficialità

Una visita di 5 minuti senza risultati validi. Diagnosi: ernia.
Preso dallo sconforto mi rivolsi successivamente ad uno specialista per l'ernia e questi mi disse che ho il varicocele.
Penso che se il dottore mi avesse dedicato pochi minuti di più, ascoltato e compreso, forse avrei speso bene i miei soldi.... Aveva troppa fretta e poca voglia!!! In realtà l'avevo notato dai suoi sbadigli continui mentre raccontavo dei miei sintomi!

Patologia trattata
Ernia.
Punti di forza
La puntualità.
Punti deboli
Diagnosi sbagliata.
Fretta.
Svogliatezza.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Se non siete in grado di assistere certe patologie

Mia madre, 94 anni, colpita da ictus, curata alla stroke unit del San Camillo (bravissimi) ne usciva per essere trasferita il 21 novembre a Villa Sandra (definita "ambiente riabilitativo").

Ora é ovvio per me e per chiunque porsi le seguenti domande:

E' normale che una cardiopatica colpita da ictus, all'interno di una struttura atta specificamente al recupero funzionale e motorio, cada rovinosamente in palestra (questo ci è stato raccontato)? Non era sorvegliata adeguatamente?

Igiene. E' normale trovare in terra al pomeriggio i sondini nasogastrici (con residui liquidi in terra) sostituiti la sera prima?

E' normale che gli esiti della caduta (sospetta frattura al polso dx e profondo ematoma al gluteo) siano stati ignorati per giorni (alla fine ci è stata annunciata una lastra al polso da cui non risultavano fratture, ma nessun controllo al gluteo) con le conseguenze che vedremo?

E' normale che ci si becchi in clinica il clostridium difficile?

E' normale che nella stanza in isolamento (causa clostridium)...: il materasso ad aria antidecubito sia rotto e sgonfio? Che ci vogliano tre giorni di insistenze perché si riesca a cambiarlo? Che l'infermiera entri nella stanza in isolamento con gli stessi guanti con cui ha assistito un paziente non in isolamento e poi prosegua il suo giro allo stesso modo, rispondendo anche in maniera sprezzante?
Che un infermiere (un altro) continui per giorni a somministrare per bocca un medicamento a una paziente dichiarata gravemente disfagica e dotata di oeg? Che il segnalare questo al primario non sia servito a niente? Il suddetto infermiere ci ha poi chiesto scusa all'atto delle dimissioni, perchè... nessuno l'aveva informato.

Che pur segnalando l'evidenza della formazione di una vasta piaga da decubito sul gluteo (laddove c'era l'ematoma di cui sopra) e sui talloni, si continui a intervenire solo in superficie con spennellate di tintura di iodio e garzature esterne, mentre evidentemente a un occhio esperto si era già in presenza di una grave lesione interna?

Che si attribuisse la febbre a chissacché bombardando la paziente di antibiotici, senza comprendere (quanto meno dal colore e dall'odore che la piaga effondeva) che dei tessuti si stavano necrotizzando?

Che nel documento di dimissione dalla clinica non si faccia minimamente cenno ai decubiti quando il giorno successivo alla dimissione un chirurgo convocato a casa scopriva un decubito di IV grado gravissimo probabilmente irrisolvibile? (Vi risparmio le foto).

E' normale che tutti coloro che hanno avuto visione della piaga, abbiano attribuito la gravitá della situazione a grave incuria?

Infine, è possibile che una anziana paziente, che è entrata a Villa Sandra avendo brillantemente superato la fase dell'ictus, e in grado di essere messa in piedi e di giocare a carte utilizzando ambedue le mani (cose testimoniabili da tutto il personale e dagli altri pazienti), ne esca in fin di vita per una gravissima piaga da decubito ignorata, e debilitata al punto di non poter nemmeno stare seduta? Solo ora, a casa e con assistenza domiciliare, stiamo combattendo i guasti accumulati a villa Sandra, ma temo sia tardi.

Patologia trattata
Esiti di ictus.
Punti di forza
Logopedia. Quanto meno sono cortesi.
Punti deboli
Assistenza al letto lenta e disattenta. Inadeguatezza generale ad affrontare qualsiasi complicazione.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Visita oculistica

Ieri ho fatto la visita oculistica con il dottore Stefano da Dalt e mi sono trovata malissimo, perchè il dottore ha fatto aspettare me con mio fratello e un'altra paziente più di 40 minuti; poi, arrivato il mio turno e quello di mio fratello, ho ritenuto che lui non mi abbia fatto una visita accurata (ci ha impiegato 5 minuti per visitare me e mio fratello insieme). Inoltre il medico, nonostante noi avessimo aspettato i suoi comodi, non si è minimamente scusato e oltretutto è stato sgarbato sia con me che con mia madre (lei ci ha accompagnati a Villa Sandra). Comunque io non sono stata convinta della diagnosi e ho intenzione di andare a sentire altri specialisti e in questo ospedale non ci torneremo più, perchè personalmente l'unica volta in cui ci sono andata mi sono trovata malissimo.

Patologia trattata
Oculistica.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

La mia è la testimonianza di figlia di un uomo di 89 anni colpito da ictus ischemico, e trasferito dall'Ospedale S. Camillo alla Casa di Cura Villa Sandra per la riabilitazione, precisamente al 3° piano- riabilitazione neurologica. Dopo il 2° giorno di degenza la fisiatra, con modi autoritari, diceva che avrebbero dimesso mio padre in quanto non collaborava, urlava e diceva anche parolacce. Prima dell'episodio mio padre era una persona serena ed autosufficiente, non è certo colpa sua se questo equilibrio è stato rotto. Dovrebbe essere compito dello specialista studiare il comportamento del paziente e capire come arrivare a lui per ottenere dei risultati. Dopo pochi giorni ci veniva comunicato dal responsabile del reparto l'intenzione di dimetterlo, eppure da un colloquio con i fisioterapisti emergeva una buona collaborazione, l’unico problema era che a volte la sera dopo la seduta era particolarmente stanco. In seguito anche la logopedista dichiarava di aver abbandonato le prestazioni a mio padre, in quanto arrivava da lei troppo stanco dopo la fisioterapia e non era in grado di fare gli esercizi. Abbiamo fatto presente al primario l’impossibilità di portarlo a casa con mia madre di 81 anni senza assistenza e con tutte le difficoltà per gestirlo.
Tutti i giorni pagavamo una persona per il pranzo e la sera ci alternavamo noi figli. Il giorno 20/03/12 mia sorella decideva di fare una sorpresa all’ora di pranzo. La sorpresa invece l’avevano fatta a noi. Mio padre era sul pianerottolo, in carrozzina, non legato, infreddolito, non cambiato, in mezzo a correnti d’aria, lasciato lì così e così sarebbe rimasto fino a sera, aspettando noi per la cena. La sua stanza era stata occupata, i suoi panni poggiati a terra nelle buste, mia sorella chiedeva spiegazioni e tutti erano sfuggenti. Quindi si chiamava il primario che comunicava di averlo dimesso, e con fare molto distaccato dichiarava: “Suo padre è contento di tornare a casa, glie l’ho chiesto”. Tutto questo senza neanche una telefonata. Qualunque paziente è contento di tornare a casa..
Si è cercato in tutti i modi di rimandare questa dimissione così precipitosa, anche con l’assistente sociale della clinica, tutto inutile. Mio padre era stremato, aveva bisogno di stendersi, era gelato, quindi coperto con la nostra giacca lo abbiamo portato a casa. Non ci hanno data neanche il tempo di chiedere le dimissioni protette. Quella stessa mattina mio padre aveva ricevuto la visita per la valutazione.
La diagnosi di dimissione è stata: “Emiparesi destra da ictus ischemico in sede cortico sottocorticale parietale posteriore sinistra – Encefalopatia multinfartuale – deterioramento cognitivo - ipertensione arteriosa – Morbo di Crohn – Ipoacusia bilaterale”. Al rientro a casa, al momento di cambiarlo ci siamo accorti che aveva le piaghe da decubito che ora stiamo curando. Questo perché, nonostante le nostre sollecitazioni, il materasso antidecubito è stato messo qualche giorno prima della dimissione ed inoltre il paziente non veniva cambiato come va fatto con un malato che ha il Crohn. Spesso, quasi sempre, cenava con il pannolone sporco e nessuno veniva a cambiarlo. Bisognava aspettare dopo il vitto, quando gli infermieri facevano il giro per cambiare i pazienti.
Questa, purtroppo, è la nostra esperienza, mi dispiace davvero molto, non avrei mai pensato di dover scrivere di una situazione così personale, credo comunque sia giusto e molto importante non fare finta di niente. Spero con tutto il cuore che nessuno debba essere sottoposto a tali trattamenti.

Patologia trattata
riabilitazione neurologica.
7 risultati - visualizzati 1 - 7