Cardiochirurgia San Filippo Neri

 
3.9 (28)

Recensioni dei pazienti

12 recensioni con 5 stelle

28 recensioni

 
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Ottima esperienza

Ottimo reparto. personalmente ho trovato un medico semplice nel comportamento, chiaro nelle spiegazioni, bravo e competente nel lavoro.

Patologia trattata
Protesi meccanica aortica.
Voto medio 
 
4.5
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Assoluta eccellenza

Ricoverato d'urgenza la sera proveniente da una coronarografia disastrosa (ma non infartuato), mi hanno scarrozzato il giorno dopo per tutti i reparti per i molti esami necessari, con buona organizzazione e rapidità. La sera, il cardiochirurgo prima e l'anestesiologa poi, mi hanno spiegato tutto ciò che mi aspettava nei giorni successivi, con grande disponibilità e pazienza e, soprattutto in maniera molto rassicurante, pur senza nascondermi i rischi oggettivi di un'operazione del genere. Anche gli infermieri hanno avuto lo stesso tono pacato, consapevole e rassicurante.
Tutto, nella preparazione, si è svolto come descritto, ed io ho affrontato l'intervento con grandissima serenità ed avendo bene in mente quelle due o tre cose che dovevo fare per collaborare al meglio.
L'anestesista, l'unica che, naturalmente, ricordo all'opera, è stata fantastica: mano leggerissima (avevo le arterie devastate dalla coronarografia) e continua comunicazione per accertarsi di non farmi male.
Il risveglio in terapia intensiva è stato molto positivo: il reparto è organizzato con i massimi standard di organizzazione e pulizia. Solo è noiosissimo. magari una televisione, anche senza volume, aiuterebbe a trascorrere ore interminabili di attesa.
L'intervento è andato benissimo, ed anche le cicatrici sono minime. Nel periodo post intensivo i tre-quattro giorni in reparto sono stati rilassanti, con un'assistenza infermieristica e medica sempre di ottimo livello e amichevole.
Uscita senza complicazioni.
La cartella clinica rilasciata dall'ospedale è molto corposa ed esauriente, ed è stata apprezzata per il suo ordine dai medici che successivamente l'hanno consultata.
L'operazione è andata benissimo.

Patologia trattata
Due bypass.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ringraziamentol

A fine gennaio 2008 la cardiochirurgia del S.Filippo Neri, per mano del dr. Alberto Costantino, mi ha ridato la vita.. Oggi 13 febbraio 2015, in perfetta salute, continuo a pregare per loro.

Patologia trattata
Tre by-pass.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Reparto cardiochirurgia

Sono stati tutti speciali, dall'anestesista dott. Bocci, al cardiochirurgo dott. Cini. Complimenti e grazie.

Patologia trattata
Sostituzione aorta ascendente e valvola aortica (si tratta di mio marito 42 anni).
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

RINGRAZIAMENTO SPECIALE AL PROF. CAMPANELLA

Sono Alessandro, operato il 30/7/2013, volevo esprimere il mio sentito ringraziamento al professor Ciro Campanella, alla sua equipe chirurgica, infermieri e personale del San Filippo Neri, per l'ottimo lavoro eseguito con competenza e professionalità.

Patologia trattata
Sostituzione valvola aortica ed aneurisma toracico.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Operata al San Filippo Neri

Avevo solo 27 anni e da un giorno all'altro mi viene riscontrata la stenosi mitralica, che sicuramente avevo già da tempo. Sono stata operata il 2 novembre del 1984 dal dott. Bianchi Giuseppe, poi primario al San Giovanni di chirurgia vascolare, dal dott. Di Cintio Vincenzo, ora primario al Pertini, e dal dott. Reedy Francis, ora primario al San Giovanni. Attualmente sono tutti chirurghi vascolari, infatti all'epoca il reparto era cardiochirurgia e chirurgia vascolare. Che dire sulla professionalità dei medici, sulla competenza e sull'umanità? Noto con piacere che alcuni dei medici di allora sono rimasti, il dott. Alberto Costantino, il dottor Loiacono, il dott. Sordini, il dottor Gallo, ho letto tante note positive su questi medici, e li ricordo giovani giovani, ma evidentemente capaci visto che ancora sono presenti in questo ospedale. Lo stesso dico di coloro che poi hanno scelto la chirurgia vascolare. Io attualmente sto bene, anche se mi avevano detto che dopo 10 anni mi sarei dovuta rioperare e di anni ne sono passati circa 30; è chiaro che la cardiopatia mitralica è andata avanti, ma in modo leggerissimo, e non è ancora arrivato il momento di sostituire la valvola. Un grazie di cuore va al dott. Reedy, che ancora mi sopporta.

Patologia trattata
Stenosi mitralica.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

UN PAZIENTE RICONOSCENTE

E pensare che non ho mai creduto ai miracoli...
Sono stato trasferito d'urgenza in questo ospedale in quanto, a seguito di due infarti, le mie condizioni cardiache non lasciavano spazio ad illusioni. Sono stato operato dal Dott. Roberto Cini il 18 aprile 2012 ed è grazie a lui e tutta l'equipe del Prof. Ciro Campanella che oggi sono vivo e posso sognare e fare ancora progetti.
Voglio testimoniare non solo le indiscutibili capacità professionali, ma anche il pregevole sostegno emotivo dimostrato sia per noi pazienti, sia per i nostri cari, che con grande apprensione temevano per la nostra vita.
Un sentito Grazie da parte mia a tutti con il cuore...

Patologia trattata
Due bypass coronarici e sostituzione della valvola aortica.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

elogio al dott. Sordini e staff

Vorrei esprimere la mia somma gratitudine al Dott. Sordini e a tutti i medici e unità di personale impegnati in sala operatoria, nel settore della terapia intensiva e nel reparto stesso di cardiochirurgia. Sono stato operato nell'aprile 2008. Sto bene e ho ripreso la mia vita, segnata comunque da un'esperienza di forte intensità sia emotiva sia fisica, che aiuta a ponderare il senso stesso della vita. Ancora un GRAZIE a tutti e al Dott. Sordini in particolare.

Stefano Rezzi

Patologia trattata
Aorta ascendente con aneurisma e valvola aortica meccanica.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
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5.0
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5.0
Servizi 
 
5.0

REPARTO ECCELLENTE SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA

Mi chiamo Renato, ho 46 anni e mi sono ricoverato il 14 luglio 2011 per dolori al petto, decidono subito coronarografia preventiva per vedere se fosse possibile angioplastica: nulla da fare, le ostruzioni erano molteplici e si decise per il by-pass. Il 15 luglio a mezzanotte e mezza primo arresto cardiaco di 5 minuti mentre dormivo; gli infermieri intervennero prontamente e attuarono defibrillazione, salvandomi cosi' la la vita. Cosi' si decise per l'intervento d'urgenza il 15 pomeriggio. Sette ore sotto i ferri del Dr. Leonardi, coadiuvato dal Dr. Bocci anestesista. Operazione riuscita. Il 16 luglio, alle 2.00 del mattino, secondo arresto cardiaco di 20 minuti. Ero praticamente morto, ma il personale non desistette con il defibrillatore fino alla riattivazione del mio cuore alle 2.20 del mattino. Alle 4.00 del mattino rientrai in camera operatoria per l'asportazione di due ematomi sottocutanei fatta dal dr. Loiaconi. Intervento riuscito. Sono rimasto 4 giorni in terapia intensiva cardio-chirurgica, assistito al 100%, notte e giorno, dal personale infermieristico coordinato dalla integerrima caposala Lina. Poi 10 giorni in terapia intensiva coronarica, anche li' assistito notte giorno da infermieri e da dottori assolutamente encomiabili (Dr. Amir Kol per esempio).
Mi hanno salvato la vita.
Saro' loro eternamente riconoscente.

Patologia trattata
Stenosi coronarica al 95%.
applicazione di doppio by-pass aorto-coronarico con utilizzo delle arterie mammarie.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
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5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Non credevo tanto, grazie Dr. Loiaconi

L'undici di Maggio del 2011 a Roma Tutti aspettavano l'evento terremoto (che per fortuna non è arrivato), ma io nel mio piccolo purtroppo ho avuto l'evento sismico. Alle 4,45 del 11/5/2011 insieme al suono della sveglia, un leggero dolore alla scapola di destra mi accompagnava al risveglio; con il passare dei minuti il dolore si spostava alla scapola di sinistra. Non convinto di questa situazione, sveglio mia moglie e mio figlio e mi faccio accompagnare al pronto soccorso del San Filippo e da quel momento gli eventi si rincorrono e si accavallano, tanto che intorno alle 08.00, dopo gli esami di routine, mi trasferiscono in UTIC. il giorno dopo, dopo aver effettuato la coronarografia, decidono di trasferirmi al reparto di Cardiochirurgia. Dopo tre giorni mi hanno operato e in data 26 Maggio sono stato dimesso.
Voglio ringraziare tutti, dal portantino al primario, lo staff medico è sempre stato pronto a spiegazioni esaustive a tutte le domande che gli venivano rivolte, sia da parte mia che dei miei familiari, in qualsiasi momento della giornata. Un ringraziamento particolare al Dott. Loiaconi, il Cardio-chirurgo che ha effettuato l'intervento.
Inoltre mi sono lasciato per ultimo un grazie di cuore a tutto il personale del reparto di Terapia Intensiva Coronarica per la loro professionalità e umanità.

Patologia trattata
By-pass aortocoronarico di due arterie coronariche.
Voto medio 
 
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la strada per il "paradiso"

Mi chiamo Placido Brozzi, detto Giorgio. Sono nato nel ’37 alla Balduina dove, da tempi antichi, la mia famiglia ha gestito un’osteria, poi con me un ristorante, fino ai giorni della mia malattia. Adesso, il locale è affittato a dei cinesi. Ora vivo in un meraviglioso paese, Bassano Romano, in provincia di Viterbo. Ambisco a fare il gentiluomo di campagna, ma non sempre mi riesce. Una notte di quindici anni fa, sono stato svegliato da un leggero bruciore allo stomaco. Ho chiamato il mio rarissimo amico Nanni, medico otorino, che mi ha consigliato di recarci alla struttura ospedaliera più vicina, dove mi è stato diagnosticato un infarto miocardico in sede inferiore laterale. Dopo 12 giorni di cure in ospedale, sono tornato a casa, in compagnia dei miei bruciori di stomaco, per i quali, durante le visite di controllo, mi è stato suggerito di rivolgermi ad un gastroenterologo. Dal punto di vista cardiologico sembrava fosse tutto a posto. Almeno questo mi è stato detto dagli specialisti che ho incontrato ed ai quali, nelle nostre conversazioni, avevo chiesto se non fosse il caso di sottopormi ad una coronografia. All’opportunità di fare questo esame mi avevo fatto pensare l’esperienza vissuta precedentemente da un mio amico. “È un esame pericoloso e non ce ne è bisogno”, mi è stato risposto. Fatte visite ed esami specialistici di altro tipo, mi sono stati diagnosticati un’ernia iatale, esofagite da reflusso e via dicendo. Tutto questo lo scrivo senza intenzioni polemiche. I medici che ho incontrato in questi anni li ringrazio, convinto che abbiano fatto il loro lavoro in coscienza e buona fede. Lo scrivo perché il racconto della mia esperienza possa servire a persone che si trovano nelle mie stesse condizioni. A queste persone consiglio di rivolgersi, senza perdere tempo, ad un centro specialistico, come ho fatto io con 15 anni di ritardo. Stanco di questo dolore, che negli anni è aumentato di intensità, e delle varie gastroscopie, endoscopie, scintigrafie, ecocardiogrammi in libertà e sottosforzo, ho chiesto al mio medico di famiglia di prescrivermi una visita cardiologica. “Beh, a questo punto”- mi ha detto il mio medico- “penso sia una buona idea”. Praticamente è successo quello che succede quando si va da un avvocato o dal commercialista: bisogna sempre suggerire qualcosa. Con la prescrizione per un visita specialistica, mi sono rivolto ad un cardiologo, fuori dal “giro”, il quale ha confermato che per eliminare possibili dubbi sulla natura di quel dolore sarebbe stato effettivamente utile fare una coronografia. In un giorno di giugno, munito della richiesta medica per una coronografia, e spinto da non so esattamente cosa- sarà forse stato il mio inconscio!?-, invece di andare in macchina, ho preso il treno fino all’ospedale San Filippo Neri, di Roma. Arrivato, mi sono rivolto all’ufficio preposto e il medico che mi ha visto, dopo aver confermato la necessità di una coronografia, mi ha invitato ad aspettare che mi chiamassero per effettuare l’esame. Il 4 giugno sono stato ricoverato presso il reparto di Cardiologia. Dopo qualche giorno uscendo dalla sala di emodinamica, ho incontrato un signore dalla barba e dai capelli bianchi (il cardiochirurgo di guardia), il quale, in modo molto simpatico e rassicurante, mi ha comunicato che avevo bisogno di un intervento di bypass aortocoronarico, poi eseguito il 18 giugno. Nell’immediato non mi sono reso ben conto della mia condizione, ma posso dire con certezza di aver avuto la sensazione di trovarmi in “paradiso”. Sarà stata l’emozione della notizia inaspettata, ma è questo che ho avvertito e il ricordo di quel momento e del mio medico “traghettatore” lo porto con me. Da allora provo a raccontare questa mia esperienza anzitutto per ringraziare tutti, indistintamente, dal primario all’ausiliaria. È per questo che non faccio nomi, ma dico grazie a tutto il reparto. Sin dal momento in cui mi sono risvegliato dopo l’intervento, nella sala di terapia intensiva, dove quella sensazione è tornata, sento l’esigenza di questo ringraziamento pubblico, al quale sono spinto da ricordi nitidi di quello che ho vissuto. Serbo il ricordo chiaro delle parole dell’anestesista, che mi diceva che era andato tutto bene; il ricordo del professore, del quale mi aveva colpito, sin dal nostro primo incontro, l’espressione del viso, un viso che diceva anche quando non usava le parole, e le sue battute molto simpatiche (“Rischi di più a non operarti che ad operarti. Quindi Sali al piano di sopra, che te dovemo operà!”); la dedizione degli infermieri, nella terapia intensiva e nel reparto. Io, che vengo dal mondo del lavoro, non pensavo che si lavorasse così tanto impegno in un ospedale: ogni volta che ho detto “grazie” mi sono sentito rispondere “niente grazie, questo è il mio lavoro”, proprio come accade quando si sente e si porta fino in fondo la responsabilità del compito sociale che siamo chiamati a svolgere. Io non ho il talento dello scrittore, ma voglio provare a scrivere una frase, anche con il rischio che venga fraintesa o potrebbe sembrare egoisticamente banale. Sento un dolore profondo per tutte quelle persone che dall’intervento non si risvegliano, e ciò che mi addolora più della morte e della sua idea, è sapere che il loro mancato risveglio è anche un mancato “appuntamento” con quella sensazione, molto difficile da raccontare, che si sente nel passaggio tra l’intervento e il pieno recupero della coscienza di sé. Tutto molto bello, tantissimo amore, tanta umanità. Non vorrei essere preso per “matto”, ma è un’esperienza da vivere. Dimesso il 25 giugno, sono uscita in punta di piedi dal mio “paradiso”. Non so se sono guarito dalla malattia fisica. Sono nella fase del postoperatorio, ma sento che le cose stanno andando nella direzione di un pieno recupero. Di certo sono guarito da quella malattia sociale che ci vuole indifferenti nei confronti degli altri essere umani, che ci vede a volte sprezzanti nei confronti di persone che studiano, si specializzano, che ricercano e che portano la responsabilità della cura della nostra vita e di salvarla quando questa è in pericolo. Poco importa se in ragione di questa professione alcuni di loro potrebbero diventare anche molto ricchi, perché quando curano, quando operano è la loro umanità che incontri e la loro ricchezza umana è comunque sempre superiore al loro conto in banca. Grazie per questa mia esperienza positiva.

Giorgio Placido Brozzi

Patologia trattata
Infarto miocardico in sede inferiore laterale - Bypass aortocoronarico.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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4.0

giudizio

Tutto eccellente. ringrazio il Prof. Cini e tutto lo staff medico.
Ringrazio anche tutto il personale paramedico per la cortesia ed umanità dimostrate.

Patologia trattata
3 by pass cuore.
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