Casa Di Cura Petrucciani di Lecce

Mi reco in clinica per chiedere un appuntamento con una cardiologa e mi dicono che non lavora più nella loro struttura; mi propongono un altro cardiologo, a me non interessava. La signora sportello 3 mi risponde in maniera acida e sgarbata. Non me la tengo e dico cosa penso.
Un anno fa ero stato trattato dalla stessa cardiologa che cercavo, trovando un ambiente educato e disponibile. A mio parere siete veramente peggiorati.
Fortunatamente quella brava cardiologa l’ho poi rintracciata lo stesso.

Prenoto visita a pagamento con il chirurgo plastico Dott. Ragusa Luigi ma, sorpresa, lui non c’era e mi ha visitata la sua assistente.
Ho trovato la cosa molto sgradevole e per questo non tornerò.

Ho eseguito una colonscopia perché ero stata consigliata da una amica di rivolgermi ad un medico di questa struttura. Oltre a tempi mai precisi e ritardo infernale - tutto questo a digiuno e dopo la preparazione che non è una passeggiata - il medico mi dice che devo andare da un chirurgo specifico. Mi vede questo altro chirurgo - altra parcella - e mi dice che devo andare in un'altra clinica dove opera, perché lì non si sente sicuro. Ma se loro non si sentono sicuri del proprio organico, noi pazienti come ci dobbiamo sentire??
Il mio umile pensiero: buona clinica per esami non importanti, ma non il top per grandi interventi.

Prenoto una visita con il chirurgo plastico, che mi è stato consigliato presso la clinica Petrucciani; al telefono l’operatore cerca di convincermi di cambiare medico vista la lunga attesa dello stesso. Non mi faccio convincere e chiedo ad un amica il numero privato del dottore, che gentilmente mi dà un appuntamento dopo 3 giorni presso uno studio a Lecce Epion, non il massimo del confort ma almeno mi visita.
Poi all'atto del pagamento mi avvisano che verrò chiamata di nuovo dalla clinica Petrucciani per il pre-ricovero.
Chiaramente ho un po’ di paura, non per il medico, che mi ha dato la sensazione di persona molto umana e competente, ma per quello che gira intorno a lui.
Non so se consiglierei la struttura, molto sporchi i bagni visitati 2 settimane fa, personale non molto informato su orari ed info dei vari medici. Caos.

Effettuo da anni controlli tramite la mia assicurazione legata alla cassa Firenze.
Per la prima volta sono stata in questa clinica il giorno 5.5.2023 ed ho trovato purtroppo caos totale: personale che mi passava davanti a cui chiedevo informazioni e ottenevo la risposta “ signora, il medico sta tardando, si lamenti con il medico”…
Insomma, per un check-up assicurativo, 2 ore e mezza.
Non consiglio e non tornerò mai più.
Sono rimasta delusa.

Più di una settimana fa ho contattato il centralino per prenotare un ceck-up con un'assicurazione. Mi venne riferito di ritelefonare nei giorni successivi perché la responsabile dei servizi non c'era, e non si sapeva quando sarebbe rientrata. Richiamai nei giorni successivi e mi venne riferito che sarebbe rientrata dopo il 20, fornendomi il numero telefonico diretto. Dopo il 20 ho provato più volte a telefonare al diretto, ma la voce registrata dice che il cliente non può rispondere. Allora ho ritelefonato al centralino, ma dopo lunghe attese senza risposta ho chiuso.
Che dire, poco professionalità.

Faccio una premessa: sono stato in lista per ben due volte all'ospedale Vito Fazzi di Lecce per un intervento chirurgico per la rimozione di una cisti sacro-coccigea. La prima volta fui rispedito a casa perché il reparto di chirurgia è stato chiuso per un'emergenza influenza ; la seconda volta me ne sono uscito io perché dopo tutti gli esami e ricoverato, dopo due giorni in attesa dell'operazione e a digiuno e senza bere da più di 17 ore, chiedo all'infermiera e dopo una scarica barile tra 4 medici si scopre che si sono semplicemente dimenticati di me (e alla fine mi trovano la scusa che c'è un solo anestesista in tutto l'ospedale e per questo motivo le sale operatorie non funzionavano bene! Una scusa vergognosa che mi fa prendere la decisione di firmare e uscire).
Decido con la mia compagna di andare immediatamente alla Clinica Petrucciani e, dopo aver pagato una bella fattura di 120€, incontro il Prof. Dott. De Palma, il quale mi accoglie con gentilezza e cortesia e, sentita la mia esperienza in ospedale, mi spiega l'iter da seguire e, data la mia condizione di diabetico, mi dice di sospendere il farmaco per la glicemia (metformina) per il solo giorno dell'operazione. Contento io lo saluto e torno a casa.
Arriva il giorno delle analisi del sangue, mi presento in orario e in clinica provvedono al prelievo rimandandomi ad un successivo appuntamento con l'anestesista; la mia felicità aumenta, finalmente avrò a che a fare con un'anestesista! All'incontro mi dice che le analisi non vanno bene, la glicemia è alta e non posso essere operato, tento di spiegare che in ospedale con gli stessi valori i medici non si sono scomposti più di tanto e che comunque in lista per l'operazione ci sono entrato lo stesso, e che lo stesso diabetologo dell'ospedale mi disse sì che non andava bene, ma che tutto sommato la situazione non era tragica, ma nulla! L'anestesista ignora completamente la mia spiegazione e, sconfessando il diabetologo, dice che con la mia glicemia non posso essere operato. Ma può un'anestesista fare questo? Tuttavia chiedo cosa si deve fare e per risposta ottengo una NON risposta, ovvero tante parole senza nulla di tangibile. A quel punto decido di alzarmi, se non è in grado di darmi una risposta precisa e anzi, si rimane in una nuvola di informazioni imprecise, decido di andarmene salutando cordialmente.
Il giorno dopo decido di chiamare il Prof. Dott. De Palma, il quale in quel momento non è presente, ma lascio il mio numero di cellulare ed il dottore nel giro di 5 minuti di orologio mi chiama. Felice rispondo, almeno posso spiegare la situazione che si è creata, ma mi dice che:
1) devo sospendere la metformina per tutto l'iter fino all'operazione e non solo il giorno dell'operazione, cosa che ignoro all'istante visto che mi sta dicendo di non prendere un farmaco che per me è vitale, ma cerco di oppormi richiedendo qualche informazione in più. E il Professore qui mi dice che...
2) di andare dal mio medico curante e farmi prescrivere un altro farmaco per la glicemia, cosa che so benissimo che il mio medico non può fare e anche qui lo ignoro perchè è evidente che il Prof. non sa che sta dicendo...

Cerco di spiegare come mai in ospedale questo non è sembrato un problema e ovviamente mi dice che non devo fare paragoni, che i medici possono ragionare in modi diversi o avere opinioni diverse. IO replico che dovrebbero farlo sulle basi della medicina, che mi risulta essere una scienza e che quindi ci sono dei parametri da rispettare; il Prof. mi risponde che ci sono delle variabili.
Allora.. Ciaone a tutta la Clinica Petrucciani. Mai più!!!

Non conoscevo l'esistenza di questo sito. Approfitto per lasciare la mia testimonianza del tutto negativa. Ciò che mi é accaduto è avvenuto qualche anno fa. Quindi non saprei dire se oggi sia cambiato qualcosa. Dovevo sottopormi ad un intervento privato di chirurgia plastica. In camera mi viene somministrata la pre-anestesia e mi addormento... Mi sveglio sul lettino operatorio senza riuscire a respirare. Non avevo ossigeno, come se i miei polmoni non avessero ossigeno. Una sensazione di soffocamento, tanto che non riuscivo a muovermi né a parlare! Vidi due infermieri, così, con uno sforzo infinito riuscì a bisbigliare "non respiro non respiro", alla mia richiesta di aiuto ci fu una risposta dal tono stufo e piena di incompetenza sconvolgente: "si sì non preoccuparti é l'anestesia!" Tutto si è svolto in pochi secondi, poi non saprei dire se sono svenuta o addormentata. Dio santo è stato il momento più brutto della mia vita. Pochi secondi che non potrò mai più scordare... Ancora adesso mi viene la tachicardia se ci penso. Non ho mai più messo piede in questa clinica della paura e incompetenza, nemmeno per un semplice prelievo. Un trauma, uno shock tale da evitare persino quella via. Una paziente in totale panico senza ossigeno e senza nessun aiuto alla mia richiesta. Cavolo, non respiravo!! L'indifferenza totale degli infermieri alla mia richiesta di aiuto. Sì, è uno shock ancora molto forte.

Ho accompagnato mia madre a ritirare c/o ambulatori cardiologici il referto di un Holter pressorio. Ho immediatamente letto l'esito dell'esame, dove si affermava la non conclusività dell'esame stesso (a causa di una registrazione verosimilmente inficiata) e se ne consigliava la ripetizione. Mi sono personalmente recata dall'Infermiera degli Ambulatori a chiedere spiegazioni circa la necessità di eventuali approfondimenti. La Signora mi ha consigliato di rivolgermi al Medico di Medicina Generale perchè lui/lei (e qui cito testuali parole ) "conoscendomi, avrebbe preso ulteriori decisioni terapeutiche". Dal momento e non solo perchè sono anche io un medico, ho gentilmente chiesto se potesse chiedere conferma di ciò al Medico di riferimento. L'Infermiera si è quindi recata all'interno dell'ambulatorio, dove la Dottoressa in questione, senza neanche alzarsi dalla sedia, ha ripetuto la necessità di rivolgersi al Medico di Medicina Generale. Il numero di registrazioni dei valori pressione arteriosa sull'esame validi era pari al 92% e questo ha consentito ad un altro Specialista Cardiologo di refertare immediatamente l'esame e suggerire anche la successiva terapia. Trovo inoltre inaccettabile che un Medico Specialista rimandi all'interpretazione di un esame di competenza specialistica il Medico di Base, relegandogli ulteriori eventuali decisioni diagnostiche e terapeutiche o la decisione di ripetere eventualmente l'esame (con quello che costa, per di piu', ripetere la medesima prestazione c/o Struttura Privata Convenzionata al S.S.N).
Segnalo inoltre che sul referto dell'esame, il Medico Refertatore aveva apposto una firma illeggibile e non era presente un timbro, per cui era praticamente impossibile capire chi fosse. Ho quindi ricontattato l'Infermiera chiedendole chi fosse il Medico di Riferimento e lei mi ha fatto il nome della Dr.ssa Urso.

Banali analisi del sangue. Abbiamo scelto questa struttura perché convenzionata con la nostra assicurazione. Purtroppo, certamente per il periodo di ferie, il personale dell'accettazione non era in grado di smaltire la coda, la teoria della numerazione elimina code era puntualmente non rispettata. La competenza sulla modalità di utilizzo dell'assicurazione convenzionata era pari a zero. Non sembrava - oggi - una struttura privata ma una della peggiori strutture pubbliche. Ripeto, sono convinto che il periodo e i conseguenti ranghi ridotti abbiano creato un po' di stress gestionale, i dipendenti comunque cordiali anche se in difficoltà. Non ritengo che la mia esperienza, completamente insoddisfacente, sia legata alle persone, quanto alla incapacità organizzativa di chi ha organizzato questa settimana di ferie.
Ulteriore pecca è l'informatizzazione - quanto meno quella verso il paziente cliente. Sono abituato a strutture che inviano i risultati delle analisi via mail ed invece "noi non inviamo i risultati via mail".
La struttura, comunque, nel suo complesso è impeccabile per pulizia e ordine.

AGOSTO 2011
Posso dire chiaro e forte che alla CLINICA PETRUCCIANI non si sono accorti che il mio bambino è nato con polmone umido, cosa molto frequente nel taglio cesareo. Respirava male e aveva un gemito e dopo un intero pomeriggio e tutta la notte di continue sollecitazioni da parte nostra al personale, che ripeteva sempre che era TUTTO NORMALE, il mio bambino è stato portato d'urgenza all'utin con una saturazione polmonare del 40%.
E' stato in utin 12 giorni, rischiando la vita seriamente.
Il personale medico e infermieristico dell'utin di lecce lo ha salvato.
Mi sento di dire ai cittadini che leggono che, chi sceglie la clinica Petrucciani per partorire, sappia che all'interno della struttura non ci sono i mezzi per affrontare patologie neonatali e, anche se il trasporto in ospedale specializzato può essere immediato, quei minuti sono comunque preziosissimi e delicatissimi.
Il personale della clinica Petrucciani non si è accorto della difficoltà respiratoria di mio figlio! Noi genitori inesperti dopo 17 ore di vita del bambino e sollecitazioni continue abbiamo urlato che dovevano chiamare un pediatra!! (li non è di turno un pediatra!!!)
Quello che è successo a me non deve succedere a nessun bambino, assolutamente!