Centro Medico Maugeri di Pavia

Arrivi al parcheggio e sei assillata come sempre dai soliti extracomunitari.
Arrivo alle 15.00 per un appuntamento alle 15.30 ecografia con servizio sanitario, entri e ci sono un centinaio di persone per l'accettazione, vai prima in ambulatorio per vedere se ti fanno l'ecografia e poi paghi il ticket, ti dicono che non si può devi prima pagare il ticket.
Il ticket riesco a pagarlo dopo un'ora e mezza (c'erano solo due sportelli aperti), vado in radiologia per l'eco, dopo un po' che aspetto vedo una dottoressa e chiedo: mi scusi avevo appuntamento alle 15.30, quando mi chiamate?
Risponde: i medici sono già andati via perché non c'era nessuno qui.
Sembra una barzelletta, ma purtroppo non lo è...
Organizzazione pari a 0.

Sono stata operata per ascesso mammario, è stato un calvario e dopo 4 mesi ho dovuto risottopormi ad un nuovo intervento, del quale ringrazio altri chirurghi.
Alla Maugeri ho trovato solo maleducazione - e sono stata gentile!

La visita ORL della parte strumentale è stata fatta da collaboratori (persone educate, gentili ma sottomesse ai suoi brutti modi), mentre la conduzione della visita è stata del dott. Carlo Robotti.
Durante tutta la visita, verso il sottoscritto ha avuto un comportamento arrogante e maleducato. Nonostante i miei vani tentativi di spiegargli che ero allergico al cortisone e che avevo dovuto interrompere la terapia cortisonica in atto, ha sbagliato la cura, perche' in sede di diagnosi e' stato arrogante nel non farmi espletare i sintomi della mia patologia, interrompendomi continuamente, dicendo che le domande doveva farle lui e che doveva parlare solo lui. Si e' permesso addirittura di prendermi in giro alla mia domanda: "dottore, ma il calore alle vie aeree potrebbe giovare al problema della mia secchezza nasale". Mi ha risposto:" vada alle Bahamas"... facendosi risata con i suoi collaboratori, mentre io sono rimasto male e non ci trovavo nulla da ridere.
In conclusione mi ha prescritto il farmaco Dymista, che contiene cortisone che mi ha fatto stare malissimo e quindi ho dovuto chiaramente interrompere la terapia.
Mi permetto di esprimere questa mia lamentela perchè, essendo un agente di commercio e avendo rapporti con il pubblico da circa 20 anni, ho abbastanza esperienza da capire che tali modi non sono datti ad aver rapporti con la gente.

Richiesto un anticipo di 45 minuti in sede di prenotazione al CUP, abbiamo aspettato tre ore per poter fare la visita. Senza nessuna informazione durante l'attesa e senza poter chiedere a qualcuno.
Veramente una pessima esperienza.

Mi sono trovata a vivere un'esperienza terribile con il reparto di Oncologia per mancanza di umanità da parte dell'oncologo che ha seguito il papà di mio figlio.
Nessuno mi dava informazioni chiare e trasparenti sulle condizioni del suo tumore, che era ormai a uno stadio avanzato.
Mi dicevano che la persona non aveva dato il consenso a informare i familiari.
Il fatto è che la persona era in uno stato psichico alterato e credo sia discutibile non informare i familiari almeno del fatto che la situazione era critica. Ma ormai il problema è solo cercare di evitare le denunce e quindi bisogna seguire il protocollo.
Solo 3 giorni prima che morisse abbiamo saputo che era grave.
Ma la cosa devastante, che ritengo inaccettabile, è che nessuno ci ha avvisato della morte del papà. Egli è mancato la notte prima del giorno che io e mio figlio di 13 anni dovevamo andarlo a salutare, perché finalmente ci era stato dato il benestare per recarci in ospedale.
Ebbene, la mattina arriviamo alla reception, l'impiegata che ci riceve contatta il reparto per avvisare del nostro arrivo ed esclama "loro non lo sanno!"
Così abbiamo appreso della morte del papà di mio figlio. Lo ha salutato così in camera mortuaria.
Cosa sarebbe costata una telefonata per avvisarci e risparmiare a mio figlio l'ennesimo trauma in una situazione già così dolorosa?
Come si dice dottore, potrà avere tutte le specializzazioni che vuole, ma se non ha umanità allora ha sbagliato mestiere.
Forse un giorno se si troverà dall'altra parte, se ne renderà conto.

Ringrazio tanto la dottoressa Nadine Osman. Molto gentile, brava nel suo lavoro, sorridente.
Personale infermieristico (non tutto) empatia 0 - fortuna che sono restata per sole 24 ore..
Mi chiederò sempre come mai i chirurghi dopo ore ed ore di interventi ed anni di studi riescano ad essere sempre gentili, mentre il personale che ti deve accompagnare nella degenza sembra sempre scocciato, si senta al di sopra di ogni cosa, come se fossero tutti dei primari di reparto! Cosa manca nella loro istruzione???
Ringrazio comunque coloro che sono stati umili e gentili e sempre pronti a dare una mano ad "ogni campanello del bisogno".

Eseguito test genetico in cui sono emerse 2 mutazioni genetiche cardiache a gennaio 2021, referto 20 marzo, "le faremo sapere il percorso di ulteriori esami da intraprendere".
Oggi è il 6 maggio..
Dopo svariate email e numerose telefonate effettuate, conclusesi con "la richiameremo", ancora nulla.. Nemmeno a sapere nella mia condizione cosa posso o non posso.
O almeno cosa è consigliabile o non è consigliabile fare, in ambito di vita privata e lavorativa.
Comportamento vergognoso.
Deluso al massimo..

Confermo: pessimo rapporto dei medici con i familiari.. totale assenza di sensibilità' e di immedesimazione. Certo, non si può generalizzare, ma nel reparto oncologico, dove ci dovrebbe essere più umanità mio parere, nel nostro caso non è stata riscontrata....

Una manica di maleducati così non l'avevo mai vista!!!!!
I pazienti sono trattati male. L'atteggiamento del personale è talvolta inaudito: inalazione tenuta 1 ora e mezza per rappresaglia nei confronti del paziente.
I vecchi vengono maltrattati a parole, ma non è detto che non capiscano.
Mai più!

Pessima esperienza sulla mia pelle nel reparto Senologia del IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia: errato intervento chirurgico e pessimo rapporto medico-paziente. Scusate se non entro nei dettagli, ma vi raccomando di non fidarvi.

Pessimo rapporto paziente- OSS e infermieri;
pessimo rapporto familiare- personale;
totale assenza di sensibilità interpersonale;
scarsa o nulla cura delle esigenze del cliente.