Clinica Città Studi Milano

 
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Recensioni dei pazienti

189 recensioni

 
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1.5
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Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Frattura femore e patologie varie

Lo scorso anno mia mamma è caduta rompendosi il femore e procurandosi una preoccupante ferita alla testa. Chiamo subito il 118 (premetto che era una donna di 86 anni con patologie cardiovascolari e BPCO); viene indirizzata alla clinica Città Studi (ex Santa Rita) come da disposizione data alla ambulanza del coordinamento del 118. Ho chiesto al personale della autolettiga se potevano invece andare al Policlinico, in quanto la mamma da anni era in cura presso di loro con buoni risultati. Gli operatori mi hanno informata che al Policlinico ortopedia non c'è, e che comunque avevano ricevuto disposizione per Città Studi. Al P.S. dopo un attesa di circa mezz'ora, con la mamma che continuava a perdere sangue dalla testa, una persona presente ha sollecitato il personale del pronto soccorso ad intervenire. Le sono stati messi diversi punti di sutura ed ora si prospetta l'operazione al femore tra 2 giorni.
Tutto ok mi dice il medico dopo l'intervento.
Il giorno successivo al mattino mi reco in clinica, trovo la mamma in forte sofferenza e alcuni farmaci molto importanti, come i salvavita, inutilizzati sull'armadietto; quindi chiedo all'infermiera il perché, mi dice che loro non sono riuscite a somministrarli, di provare io - ma una telefonata potevano anche farla se avevano bisogno della mia collaborazione! Dopo 15 giorni è stata dimessa con piaghe da decubito, catetere e cattive condizioni fisiche.
A casa arriva l'infermiera della ASL per valutare una eventuale possibilità di cure domiciliari, ma giudica molto gravi le condizioni della mamma. Esclude tale possibilità compilando anche una relazione in tal senso. Due giorni dopo le dimissioni della Città Studi, a seguito di una grave crisi respiratoria, la mamma è stata d'urgenza ricoverata al PS del policlinico con l'intervento del 118. Il pronto soccorso mi comunica che la situazione è molto grave, ma che avrebbero fatto comunque il possibile non assicurando però risultati positivi. Dopo tre settimane di ricovero la mamma è deceduta.
Confermo che al policlinico l'hanno assistita con estrema attenzione e grande professionalità. Ogni ospedale dovrebbe offrire la migliore cura ai degenti. Purtroppo non è sempre così.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Frattura femore.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
5.0

ESPERIENZA ORTOPEDICA PROTESI D'ANCA

Finalmente a casa!
Tutto è cominciato il 3 Dicembre, giorno del ricovero. Se avessi dato ascolto alle polemiche dei media o alle voci di strada, non mi sarei mai presentato alla Santa Rita, oggi ICCS, per una protesi totale d’anca.
Ma oggi posso dire che alla gente piace parlare a vanvera, senza aver mai fatto esperienza diretta.
Nessuno mi ha costretto né consigliato; dall’ortopedico al fisiatra prima, dal chirurgo, Dott. Castelnuovo (è uno dei pochi nomi che ricordo) all’anestesista dopo, mi hanno “solo”, si può dire, spiegato minuziosamente gli eventuali rischi cui sarei potuto andare incontro. Nessuna pressione, quindi, valutare io i pro, migliorare il mio percorso di vita, e i contro, percentuale bassissima. “Se vuole, può anche andarsene, le do il permesso” mi ha detto il Dott. Castelnuovo a poche ore dall’intervento vedendo ancora i miei dubbi, “c’è una fila lunga di pazienti pronti al mio posto”
E mi son trovato terrorizzato nella sala chirurgica. “Stia tranquillo”, mi ha detto l’anestesista, “non le farò sentire niente”. Ed io rannicchiato sentivo la mia schiena pennellata di disinfettante per la spinale e un’infermiera che “trafficava” col mio braccio sinistro…ed ecco l’anestesista che mi chiedeva: ”Tutto bene? È finito”. Questo lo dico per tutti quelli che come me hanno paura del chirurgo.
Ascensore, terzo piano, ortopedia, gli occhi di mia moglie e di mia figlia, camera. E comincia periodo postoperatorio. Altri degenti, vecchi pazienti dell’ICCS, già Santa Rita, tutti soddisfatti dell’ospedale nel quale hanno trovato sempre professionalità e cortesia. Pazienti quindi con esperienza personale, voci finalmente affidabili, curati, loro e anche membri della loro famiglia, assolutamente soddisfatti…e tre giorni dopo ci sarebbe stato quel filmato sulla “clinica degli orrori”. Mi domando: c’è qualche ospedale che non è stato coinvolto in qualche scandalo? Certo, sarebbe meglio che non ci fossero, ma questo è un altro discorso.
Parlo per me! Ortopedia, terzo piano. Personale tutto, con una sola eccezione di cui non dirò niente per correttezza, avrei dovuto farlo mentre ero degente, personale di alto livello, dagli infermieri agli ausiliari, dalla Capo Sala ai medici. Preparati, disponibili, veloci. Pronti a soddisfare ogni necessità, a volte anche qualche capriccio. Spesso col sorriso, a volte spiritosi, a volte ironici, ma sempre presenti: questo soprattutto vuole l’ammalato. E il Dott. Carbone (Il gigante buono?) con la sua voce tonante che si annunciava da lontano e già metteva di buon umore e quando entrava in camera un’iniezione, no, ancora? meglio dire una botta di ottimismo. Grazie a tutto “il terzo”.
E poi la riabilitazione al quarto piano: come al terzo. Se devo dare un voto, darei mezzo punto in meno al “quarto”, ma altri pazienti la pensavano diversamente, quindi…
E i fisioterapisti, veri professionisti, Un ringraziamento a tutti, a Gianluca, a Monica, ma particolarmente a Darwin e ad Anna Lisa che mi hanno seguito oserei dire quasi con affetto: nelle loro mani mi sono trovato a casa! Grazie.
E il Capo Sala sempre sorridente, calmo, disponibile, di più!
E per finire il Dott.Gradenigo. Sempre presente, sette giorni su sette penso. Non ricordo un giorno senza averlo visto domenica compresa, anzi propria domenica mi ha medicato. E anche se forse un giorno non c’era, si percepiva la sua presenza! Su e giù nel corridoio, lo incontravo sempre, quasi un incubo, mi sentivo controllato! ero solo osservato, come tutti gli altri pazienti. Col suo severo sorriso ci visitava e ci rassicurava, anche lui pronto ad ascoltarci e a soddisfare immediatamente ogni necessità. Credo che mi porterò a lungo dentro il ricordo di questi “scontri” col Dott. Gradenigo lungo il corridoio, io per allenarmi e scaricarmi, lui per lavoro. Grazie Dottore.
E la cucina, niente da dire, ho sempre trovato tutto buono, siamo comunque in ospedale, tutto caldo, sempre. Attenti alle necessità di tutti: diabetici, vegetariani e qualunque altra richiesta o variante. Chi si lamenta del cibo a casa mangia peggio, questo è il mio parere.
Ma ci sono anche delle mancanze, sempre secondo me: una sono le pulizie. Le ho trovate insufficienti, frettolose e ingombranti, se così posso dire. Per fare un solo esempio, un guanto insaponato è rimasto in bagno sotto il lavandino visibilissimo per tre giorni!
Due sono i cellulari in mano a vari professionisti durante il lavoro, ma ormai… suonano anche in chiesa.
E infine il più grave: la privacy tra un letto e l’altro. Almeno durante l’igiene personale cui siamo sottoposti, il cambio del pannolone, la depilazione, così davanti ad altri malati, la porta che si apre e chiunque può passare. Mi sentivo umiliato! Basterebbe una tendina, giusto in quei momenti, un po’ d’intimità, oserei dire di rispetto.
Queste sono le mie dirette esperienze che diffonderò ai denigratori, per adesso. Fra sei mesi lascerò un altro commento più breve, spero solo per confermare quanto fin qui detto. Per ora non posso che essere soddisfatto.
Grazie, Emanuele Pirani

Patologia trattata
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Patologia trattata
COXARTROSI DX.
Punti di forza
Assistenza; cortesia; professionalità; riabilitazione sul posto.
Punti deboli
Pulizie; privacy durante assistenza e pulizia personale.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Preparazione e tentativo colonscopia

Mia nonna di 90 anni è entrata qui che stava bene e solo per fare una colonscopia di controllo, ma ne è uscita morta e adesso di seguito spiegherò perché.
Iniziano a farle la prima preparazione per la colonscopia (consenso fatto firmare a lei) chiedendo a noi famigliari di farle bere la soluzione diuretica. Primo tentativo non andato a buon fine per la presenza di feci e quindi decidono di tenerla nuovamente a digiuno e di farle un'altra preparazione nell'arco di tre giorni. Nel frattempo mia nonna si debilita molto e, quando provano anche col secondo tentativo, fallisce, quindi provano con un terzo con l'ausilio di clistere ecc., ma mia nonna perde forze e nella notte, talmente debole, ha una crisi respiratoria dalla quale non si riprenderà più e ci lascerà due giorni dopo. Ringrazio solamente la ragazza che prendeva i parametri del diabete e l'infermiera Mora e riccia che ha pianto insieme a noi. Per il resto, ricordo solo dottori scocciati a cui dava quasi fastidio facessimo domande.

Patologia trattata
Preparazione e tentativo colonscopia.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso

Un giorno di attesa per sentirmi dire che mia nonna, caduta a 92 anni, non aveva niente e sarebbe stata dimessa il giorno successivo. Peccato sia stata lasciata in una stanza del pronto soccorso tutta la notte su un lettino non idoneo e sporca di urina perché, nonostante i ripetuti richiami, nessuno si è preoccupato di cambiarla. La mattina successiva arriviamo alle 8.30 per le dimissioni e ci dicono solo di attendere. Altre due ore... per ora. Sono incinta e non sto bene. Non ho trovato alcuna comprensione da parte del personale ed anche la puzza della sala d’aspetto ha contribuito a rendere queste attese un inferno.

Patologia trattata
Caduta in casa.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Dopo 8 ore di pronto soccorso, nessuna visita.
Alle rimostranze sulla lunghezza della attesa, farfugliano che è un pronto soccorso e ci sono delle procedure.
"la situazione è questa, se non vi va bene andate via".

Barbone che fa pipi nella sala di aspetto, personale piuttosto scortese, spazi angusti. Pronto soccorso ingestibile e mal gestito.

Patologia trattata
Dolore e bruciore a mano ed avambraccio e mancamento, mantenendo coscienza (arriva in ambulanza).
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Visita completamente inutile

Effettuo visita ortopedica presso la struttura, poichè da tempo ho una lombalgia che mi provoca dolore, anche se attenuato. Eseguo privatamente RM e mi reco presso la struttura per fare la visita. Oltre alla lettura della diagnosi allegata alla RM e un test di sollevamento gambe, la dottoressa in questione non è stata in grado ne' di consigliarmi eventuale terapia farmacologica in caso di dolore ne' terapia preventiva, ginnastica posturale o fisioterapia. Visita completamente inutile.

Patologia trattata
Visita ortopedica.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso e ortopedia

Il 118 ha trasportato mio padre presso il pronto soccorso dell'ex santa Rita, e 24 ore dopo l'hanno ricoverato in ortopedia 3° piano per una frattura scomposta al bacino e per un'ulcera diabetica piede sinistro (dopo 24 ore era tutto orinato addosso...).
Pessimo il pronto soccorso nella stanza BUNKER per l'osservazione e pessimo il trattamento in reparto. Il piede diabetico è stato medicato la prima volta dopo 3 giorni e sono 4 giorni che ci prendono per i fondelli dicendo che il paziente verrà operato al piede (che hanno fatto peggiorare con il loro menefreghismo).

Patologia trattata
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Patologia trattata
LIEVE FRATTURA BACINO;
PIEDE SINISTRO CON ULCERA DIABETICA.
Punti deboli
tutti, anche il cibo lascia molto a desiderare; pochissimi infermieri professionali.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso

Circa un mese fa, per un malore, il 118 mi ha trasportata al pronto soccorso della clinica Città Studi; dopo il Triage, le mie condizioni sono migliorate e quindi non mi lamento delle quattro ore di attesa, ma della maleducazione dell'infermiera. Mentre mi eseguiva il prelievo venoso per gli esami, il telefono è squillato, mi ha lasciata con la siringa in vena che cadendo mi ha provocato una fuoriuscita abbondante di sangue e nei giorni seguenti faticavo a chiudere il braccio per via di un grosso ematoma. Il tutto senza un minimo di scuse da parte sua. Anzi, non mi ha neppure dato un pezzo di cotone per pulirli dal sangue. Purtroppo non ho preso il nome della gentile sig.na, che chiaramente ha sbagliato mestiere, visto che ci ha trattato tutti come "pezze da piedi". Vorrei solo dirle che se non riesce ad essere empatica, per lo meno cerchi di essere EDUCATA e PROFESSIONALE
Auguro alla sig.na, dato che la vita è una ruota, nel momento del bisogno di trovarsi ad avere a che fare con un'infermiera al suo pari!!!!

Patologia trattata
Malore.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
2.0

TROPPO FUMO E POCO ARROSTO

HO PERSO LA GAMBA SX PER LA INFEZIONE OSPEDALIERA DA GERMI MULTIRESISTENTI.

Patologia trattata
INFEZIONE PIEDE POST TRAUMA.
Punti deboli
MOLTA SUPERFICIALITA' NELLO SCAMBIARE UN PIEDE TRAUMATICO PER UNO DIABETICO - TERAPIA INSULINICA INUTILE, ANZI, CONTROPRODUCENTE PER STIMOLAZIONE ECCESSIVA DI GLUCAGONE E INNALZAMENTO GLICEMIA.
ECCESSIVA SUPERFICIALITA' NEL POST-OPERATORIO CON MEDICAZIONI INUTILI SENZA CERCARE LA CAUSA DELLE CALLOSITA' CON CUI CICATRIZZAVA IL PIEDE, MENTRE ALLA BASE C'ERA UNA OSTEOMIELITE DEL MONCONE.
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