Ginecologia Ospedale Pertini di Roma

Ho partorito qui perché ho assistito ad un loro open day, dove sembravano tutti molto disponibili nelle presentazioni e tour fatti quel giorno!
Purtroppo però il giorno del parto, che doveva essere parto spontaneo, hanno deciso nel giro di 10 minuti che si doveva fare il cesareo. Fino a mezz’ora prima c’erano il mio compagno e la famiglia, invece hanno deciso di procedere così quando non c’era più nessuno...
Il mio compagno non ha potuto assistere (quando invece all'open day ti dicono di sì).
Una volta nato mio figlio, le infermiere si sono dimostrate scocciate e, se chiedevi una cosa più di due volte, ti rispondevano male (se ti rispondevano). Avendo fatto il cesareo avevo bisogno di aiuto per alzarmi, ma tutte mi dicevano che mi dovevo alzare da sola!
Avevo il lenzuolo macchiato di sangue e sono stata una settimana intera con le stesse lenzuola, pur avendo chiesto se me le potevano cambiare.
Hanno perso il braccialetto del mio bimbo, perciò per diversi giorni è rimasto senza e quando l’ho fatto notare mi hanno malamente detto che è una cosa gravissima e che non posso incolpare loro di aver perso il braccialetto del bimbo.
Mai più tornerei in questo reparto.

Ho vissuto l’esperienza di partorire al Pertini, in parte positiva grazie alla meravigliosa dottoressa Giampà: professionale ed impeccabile in ogni sfumatura. In parte invece è stata negativa per l’assistenza post parto e per la parte riguardante il nido, dove ho riscontrato scortesia e totale assenza sul supporto all’allattamento al seno così tanto promosso.
Le mamme che hanno appena partorito hanno bisogno di una parola di conforto e di sentirsi “un po’ coccolate”!!

Ho partorito a novembre in questo ospedale. Mi hanno dovuto fare lo scollamento delle membrane. Dopo un paio di ore dovevano visitarmi per vedere la dilatazione, allora chiesi alla dottoressa di non farmi troppo male, la sua risposta: NON ROMPERE! Ho supplicato per il cesareo perché ero sfinita, ma non c'è stato nessuno che mi ascoltasse. Spero abbiate delle figlie femmine che subiscano tutto quello che mi avete fatto subire.

Sono stata trasferita dal PS del Policlinico Umberto 1 in questo ospedale, reparto Ginecologia, per un dolore inguinale sinistro acuto, quindi per tenermi sotto controllo per un eventuale minaccia di aborto, visto che sono incinta in 9 settimane. La ginecologa ed il personale del PS ostetrico del Pertini della notte del 25/08/2021 sono stati fantastici, meravigliosi, attenti, scrupolosi, peccato che non conosca i loro nomi.
Mi hanno fatto accomodare in una stanza con un'altra signora che aveva appena partorito.
Tutto perfetto, mi hanno messo le flebo per i dolori atroci che avevo, insomma mi hanno accudita. La maggior parte delle attenzioni proveniva da parte dei tirocinanti. Al mattino del 26/08/2021 chiedono una eco per i reni, ma niente da fare, sollecitato il 27/08 e finalmente prima di pranzo lo faccio. Ovviamente dopo ben 36 ore dove ho avuto ben 9 flebo di buscopan e altre flebo con altre medicine, il dottore che mi ha fatto l’eco mi ha detto che non si vedeva nulla, che l’eco era avvenuta troppo tardi.
Arriva il giorno del rilascio, chiedo al ginecologo che mi visita prima del rilascio cosa devo prendere se mi capitassero dolori come questi e mi dice: “chieda al ginecologo che la segue, la segue qualcuno in gravidanza? “. Ma che cavolo di risposta è?!
C’è una signora che serve i pasti e che ha servito il pranzo e la colazione del 28/08/2021, era la prima volta che la vedevo, è stata di un sgradevolezza infinita, stava buttando le cose. Ad una signora che aveva fatto manco 24h prima un intervento complesso, perché le hanno tolto tutto, aveva ancora tutto attaccato flebo, catetere e spurghi vari, le ha detto di alzarsi e mangiare a tavola, con una scortesia infinita.
La pulizia inesistente, doccia non esiste, bidet non funzionante, poi riparato, bagno sporco non degno di un ospedale. Un giorno per usare il bagno ho dovuto pulire il sangue di una partoriente per poter andare in bagno. No comment!
Per non parlare delle signore che hanno partorito certe di ricevere l’epidurale e, anche se chiesta all’infinito, non l’hanno ricevuta perché si allungavano le tempistiche del parto. Ognuna ha ricevuto almeno 20-25 punti di sutura.
Spero che quello che racconto sia stato solo un caso.

Ho subìto una conizazzione in anestesia locale e sono stata operata da una persona che seguiva le direttive della dottoressa strutturata (che stava proprio a fianco e non si è capito perché non mi abbia operata lei stessa), ma non sapeva, letteralmente, dove mettere le mani. Chiedeva continuamente quanto anestetico iniettare, dove iniettarlo, dove tagliare, dove cauterizzare e così via.
Per non parlare della totale assenza di delicatezza nel mettere e togliere lo speculum e nell'inserimento della garza. Ho provato un dolore lancinante, tanto che ho cacciato un urlo ed ho afferrato con forza il braccio della dottoressa. Subito dopo l'operazione ho anche dovuto baccagliare con l'impiegata in cassa perché secondo lei le diciture sulle impegnative non erano corrette, quando anche se la dottoressa le aveva lette e aveva detto che andavano bene.
E si vantano di essere un centro di eccellenza.
Unica nota positiva, due ragazze più giovani che sono state gentilissime e mi hanno spiegato passo passo quello che stavano facendo durante l'operazione.
Se dovete subire operazioni così delicate, e ne avete la possibilità, andate altrove, dove conoscano ancora un briciolo di umanità e delicatezza nelle situazioni che lo richiedano.