Oncologia Medica Policlinico Gemelli

 
3.5 (63)

Recensioni dei pazienti

63 recensioni

 
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4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Ottimo ricordo

Ho passato 2 anni nel reparto di Oncologia del Gemelli ad assistere mia zia ed ho un ottimo ricordo di tutto il personale, tranne che dell'allora caposala (2004). Il prof. Barone è molto franco, ma anche gentile ed educato, oltre che ovviamente molto competente, almeno a mio parere. Secondo me la franchezza è indispensabile: preferirò sempre sapere la verità che quelle banalità pietose tanto political correct ma che non ti aiutano per niente. In qualunque modo ti dicano che un tuo caro morirà di cancro, non cambia molto, sarà sempre doloroso e traumatico. Il prof. Barone non è brutale, è il cancro che lo è. Ricordo con molto affetto tutti i tirocinanti e le infermiere.

Patologia trattata
Carcinoma mammario.
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

tempi lunghi

A causa del lungo periodo di attesa degli esiti degli esami, il tumore di mia cognata è andato avanti e ha colpito altri organi; non ce l'ha fatta.
Volevo solo dire che ad un paziente con tumore maligno si devono accelerare i tempi.. e non si possono aspettare 15 giorni poi altri 15 giorni ecc.. Quindi fate attenzione... spero che non si ripeterà ad altra gente..

Patologia trattata
Tumore intestinale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Recensione negativa oncologia

Ci hanno consigliato di andare in questo ospedale in quanto eccellenza. Noi abbiamo trovato scarsa assistenza, nessuna valutazione accurata e umana del paziente e nessuna comunicazione. Per non parlare del pronto soccorso, un calvario nonostante fossimo seguiti nel presidio. Un malato oncologico va seguito a 360 gradi, invece dopo che ti consigliano i cicli di chemio, basta...

Patologia trattata
Adenocarcinoma dello stomaco.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Chemioterapia con molto ritardo

Nel periodo 2017-2018 a mio padre, a seguito di uno screening polmonare, effettuato al Gemelli, fu individuata "una macchia sospetta". Da lì iniziò l'odissea.
Ho un pessimo ricordo del reparto oncologico, non so quanti "non si preoccupi la richiamiamo noi" abbiamo dovuto ascoltare all'inizio, prima di capire quanto seria fosse la situazione.
Ci hanno rimbalzati da un medico ad un altro e capitava che il secondo giudicasse con un risoluto "mah, vabbè" anche la terapia del precedente. Le ultime visite le facemmo con il dott. D'Argento. Ricordo con tristezza un giorno quando mio padre attese più di 4 ore prima di poter fare la visita preliminare con il dottore, prima del trattamento di chemio. Quando chiedemmo della lunga attesa, ci dissero "farfugliando" che non avevamo inviato i risultati degli esami del sangue (ho ancora le email di invio...).
Un giorno mio padre non si sentì bene e lo portammo al pronto soccorso di un diverso istituto, dove fu poi ricoverato. Gli fecero delle trasfusioni di sangue e per fortuna subito si riprese. Ci dissero che il problema era dovuto al fatto che al paziente, sottoposto a chemio, non erano state indicate terapie di supporto per cercare di mantenere corretti i valori del sangue (ottimo!!).
A fine trattamento poi, il dottore ci suggerì di continuare il trattamento con la radioterapia. Magari avrebbe anche potuto anche informarci prima dell'iter, visto che trovandoci sempre in periodi sfortunati (ferie estive, ferie natalizie) aspettammo molti mesi prima di riuscire a iniziare il trattamento, inutile (purtroppo per me un giorno in più con una persona cara era oro, e sapere prima le cose ci avrebbe sicuramente permesso di organizzarci meglio o altrove.
Ringrazio gli infermieri, professionisti di cuore.

Patologia trattata
Microcitoma polmonare.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Considerazioni

Operato per carcinoma del colon nel 2020, ottima esperienza nel reparto di chirurgia addominale. Con l'inizio della chemioterapia 2021 è iniziata l'agonia... Attese lunghe e spesso senza la possibilità di sedersi, con tutte le difficoltà di chi sta facendo un percorso molto, molto faticoso fisicamente e psicologicamente.
L'oncologo che mi aveva in carico, l'ho trovato competente ma per niente empatico e poco disponibile.
Assistenza medica chemioterapica con dottori che cambiavano ogni volta (e tutti dottorandi credo, molto giovani, e per la maggior parte apparentemente disinteressati e poco empatici).
Personale sanitario delle stanze di somministrazione e medicamenti vari, sempre gentile, empatico e disponibile: da encomiare. Accoglienza (dipende da chi capitava) a volte scontrosa.
Allo stato attuale hanno un reparto nuovo, molto confortevole, con la possibilità di sedersi e attendere il proprio turno, è tutto pulito e luccicante.
Chi suo malgrado deve affrontare questa esperienza, spesso con esiti fatali, si augura e vorrebbe maggiore empatia e gentilezza, comprensione, aiuto, cosa che è difficile da trovare, se non nei sanitari (infermieri) che operano con assiduità sui pazienti dando loro spesso più di quanto dovrebbero.

Patologia trattata
K COLON.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Chemioterapia (e radioterapia)

Ho cominciato ad essere curato per un adenocarcinoma al III stadio, ma dopo le cure al Gemelli è diventato un IV stadio inoperabile.
Chiarimenti e comunicazioni per telefono ed e-mail sono assolutamente impossibili.
Mi sono sempre sentito trattato come un numero e mai come una persona.

Patologia trattata
Adenocarcinoma esofago.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Ci siamo sentiti abbandonati

Mio padre, 86 anni, si è sottoposto ad otto sedute di chemioterapia - con attese in sala d'aspetto in media di 6 ore. Quando alla successiva Tac le cure non avevano dato risultati, siamo stati completamente abbandonati e il dott. Carmelo Pozzo non si è neanche presentato nè ci ha spiegato la situazione. Ha delegato telefonicamente un paio di specializzandi per prendere la decisione. Siamo stati liquidati in 5 minuti dicendoci di rivolgerci alle associazioni per malati terminali.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Figlia di paziente

Un reparto sovraccarico non può giustificare le mancanze da me riscontrate nella maggior parte dei medici. Mio padre era in cura in questo policlinico da diversi anni per un carcinoma renale metastatico; finchè la situazione è stata stabile, è stato seguito decentemente, anche se in questo ospedale si seguono protocolli standard e non si fanno ad esempio cure sperimentali/innovative. Al peggiorare della malattia, e una volta che le metastasi hanno intaccato le ossa, è stato completamente abbandonato. Costretto a continui accessi al pronto soccorso (che definire disumano è un complimento), aspettando mesi per iniziare una radioterapia palliativa e senza mai informare lui o noi sulle reali condizioni di salute (stiamo ancora aspettando la telefonata del dott. Schinzari). Mio papà se ne è andato a 69 anni dopo aver passato gli ultimi 2 mesi tra dolori atroci, dormendo su una sedia e imbottito di oppiacei che non gli facevano effetto. Gli oncologi dovevamo quasi placcarli nei corridoi del day hospital, per telefono non ti rispondono o tantomeno ti richiamano. Mai e poi Mai consiglierei a qualcuno di curarsi un tumore al Gemelli.

Patologia trattata
Carcinoma renale metastatico.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Reparto decisamente sovraccarico

Mia moglie si è operata di cistectomia radicale nell'autunno 2016 presso una struttura privata, ed è stata introdotta al reparto di Oncologia del Gemelli su consiglio del prof. Bassi di Urologia (sul quale ho espresso altrove la mia opinione assai negativa).
Che dire del day hospital di Oncologia..
Tutto molto spersonalizzato, i medici sono praticamente irraggiungibili se non dopo lunghi ed estenuanti sforzi di settimane. Si finisce trattati oggi da uno, domani da un altro, con controlli assai labili. La mia impressione è che gli stessi medici siano vittime di un enorme sovraccarico di lavoro, che incide negativamente sull'assistenza offerta.
Non posso dire che la mia impressione sia stata positiva, se non per la gentilezza e disponibilità del personale infermieristico tutto e per l'efficienza del Campus di radioterapia sito sulla Prenestina.
I medici quantomeno non hanno il grado di arroganza e poca educazione altrove riscontrato, ma certamente non sono in grado di offrire al paziente un'assistenza adeguata.
Mia moglie è morta in questo mese di febbraio: mi sento di dire che le sono stati più vicini un paio di umili medici di base, che non avranno le competenze professionali di questi scienziati, ma che custodiscono meglio i rapporti umani coi malati, anche in gravi condizioni.

Patologia trattata
Carcinoma vescicale con metastasi.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Umanità zero

Siamo stati per 20 mesi ad entrare ed uscire e finalmente a Settembre abbiamo avuto l'onore di parlare personalmente con la Dott.ssa Cassano, che si è negata varie volte, dopo svariati mesi dopo radio, chemio, operazioni: mai nessuno con chiarezza ci ha informato dello stato reale della malattia di mamma, senza darci la possibilità di scegliere.
Quasi 2 anni di sofferenza e 2 settimane prima che mia madre ci lasciasse, mi viene detto che il problema della "micosi" era un danno permanente dato dalla radio e non sarebbe mai passato.
Non bastano queste righe per spiegare quanto ci siamo sentiti abbandonati e quanto mia madre sia stata trattata come un protocollo.

Patologia trattata
Carcinoma alla laringe.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Umanità assente

Mia moglie aveva un carcinoma del colon-retto metastatizzato al fegato. Dopo un intervento di emiepatectomia durato 12 ore, l'oncologa che la seguiva- avendo visto che le metastasi erano aumentate- le fissò gli appuntamenti ogni 3 settimane, tanto "ormai la prognosi era segnata". Mia moglie aveva 60 anni ed io sono medico.

Patologia trattata
Cancro colon-retto.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

CERCATE ALTRO

Vorrei sapere dove siano questa decantata assistenza psicologica, i servizi eccellenti, personale scelto per i reparti oncologici per umanità etcetera, locali adeguati, comunicazione verso i pazienti: N.N.
Dottoresse neanche trentenni che si comportano da "PRIMARI", UMANITA' inesistente, ore d'attesa per la radioterapia senza apparente motivo e senza comunicare il perchè. Dai vari ambulatori si sentono gridolini e risate continue mentre i pazienti oncologici di varie età, in carrozzina, anziani, attendono il miracolo.
Ambulatori per visite: con appuntamento se va bene si aspetta 2 ore. Se uno come me è sotto effetto di chemioterapia con vari effetti collaterali, deve attendere ore per fare anche la radioterapia. Non ultimo: questi signori lo sanno che molti di noi vengono da fuori Roma o da quartieri lontani? Non parlo dei lavori e quindi disagi per i pazienti.. Ci sarebbe da dire ancora.. e il fatto di iniziare la quarta settimana MI SPAVENTA. Lo so che queste cose non le leggerà nessuno, ma va bene. Al prossimo cancro dovrò emigrare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, anche se non ve ne frega niente. Ma tutta questa pubblicità in Tv, giornali etc., perchè la fate? Vorrei tanto andare in TV (RAI!) per 5 minuti....
L'ultima cosa: si entra al Gemelli e si è già al quarto piano; si scende nelle catacombe ed invece di men si va al 3°, 2°, 1° piano, locali senza finestre e con luce artificiale, che presa in giro. SI E' PROPRIO SOLI.

Patologia trattata
CANCRO DEL RETTO.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Disorganizzazione e mancanza di rapporto umano

In quanto alla competenza non voglio discutere. Ma la mancanza del rapporto umano è assurda!!!! Il Prof. Barone è troppo brusco nel dirti le cose, mia madre purtroppo è morta tumore al seno già metastatico e, quando sono andata a parlare con il Prof., non ha avuto mezzi termini, mi ha detto subito che mia madre aveva un anno mezzo di vita... non potete capire, pensavo che mi prendesse un infarto... ho avuto per circa un'ora un dolore forte al petto...
Da allora non l'ho voluto più vedere.. E non parliamo delle specializzande! Mio marito è un medico (anzi, professore universitario all'Umberto I di Roma), ha chiesto delle informazioni in quanto collega e queste gli hanno risposto in male modo... non potete capire è successo il putiferio: rispondono male ai colleghi, figuriamoci alle altre persone...
Per quanto riguarda l'organizzazione, al day hospital tutte le volte che vai a fare la visita hai un dottore diverso, quindi ogni volta gli devi spiegare tutto!!! E poi non è finita... devi fare i controlli (per esempio la tac) e per prenotare è impossibile, quindi un povero malato di cancro deve andare in giro per gli altri ospedali a trovare un appuntamento per la Tac.. tutto questo è folle! Inoltre il malato di cancro, nel corso della malattia, può avere delle complicazioni e quindi deve essere ricoverato, e li è un caos totale: vai al pronto soccorso del Gemelli e a loro non importa che tu abbia trattamento in day hospital con loro.... e quindi ti può capitare che se non c'è posto ti ricoverano alla clinica Columbus.. Mia madre è stata 15 giorni in quella clinica e non le hanno fatto nulla...sono degli incompetenti (non riuscivano a mettere neanche un catetere tra l'altro). Dopo quei 15 giorni siamo riusciti a trasferirla al Gemelli ed è come se ci avessero fatto un favore!!!

Patologia trattata
Cancro al seno metastatico.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Pessima organizzazione del day hospital

Il day hospital, sia per le visite che per la terapia, è pessimamente organizzato.
A causa del rilevante afflusso, le visite sono brevissime (pochi minuti) e per le terapie si deve aspettare, in una sala d'attesa affollata all'inverosimile, per oltre 5 (cinque ore).
Privatamente il discorso è diverso.

Patologia trattata
Neoplasia al polmone.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Reparto DH oncologia non bene

Sono stato operato nell'anno 2020 per adenocarcinoma del colon con successo dal Dott. Rizzo: ottimo reparto di Chirurgia addominale e ottima assistenza infermieristica durante la degenza.
Dopo è iniziata la via crucis nel reparto Day Hospital di oncologia. Sala d'attesa piccola, molto datata, attese sempre in piedi di ore e quasi mai un posto a sedere, ma solo sulle scale adiacenti alla sala nonostante le condizioni in cui si trova chi affronta le cure chemioterapiche (Capox e Folfox nel mio caso). Accoglienza a limite della decenza.
L'oncologo di riferimento molto freddo e distante, e quasi mai reperibile, dovevi braccarlo al volo all'entrata in reparto.. Zero empatia e soprattutto niente esami pre terapia per capire eventuali intolleranze ai farmaci chemioterapici, cosa che è avvenuta alla prima somministrazione.
Alle visite di controllo solo dottorandi apparentemente disinteressati a quanto gli veniva detto e si veniva sempre liquidati alla svelta.
Una volta ritornati a casa si è soli, se necessitavo qualcosa da casa di urgente non c'è un numero di telefono attivo, se non per un periodo limitato nella giornata.
Un plauso al personale infermieristico, che fa un lavoro eccezionale, il resto è da migliorare molto. Allo stato attuale hanno un reparto nuovo che rispetto al passato sembra di stare in Svizzera, speriamo anche il resto sia migliorato. Finita la terapia ho preferito farmi seguire altrove, privatamente, per il percorso di follow up.

Patologia trattata
K colon.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Senza Parole

Il Dott. Basso non voleva concedere a mio padre, malato terminale, le sacche nutritive perché esigeva di visitare il paziente - che non si tiene più in piedi..
Per fortuna che ho incontrato la dottoressa Bagalá, che ha firmato subito il foglio per ordinare immediatamente le sacche nutritive.

Patologia trattata
Tumore al pancreas.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo

Aprile 2017
A settembre 2016 a mia madre viene diagnosticato un tumore al pancreas con metastasi al fegato. Decidiamo (dopo vari pareri medici e soprattutto per la fama che ha questa struttura ospedaliera) di iniziare le cure al Gemelli.
Già dalla prima visita (effettuata privatamente, perché la lista d'attesa è lunghissima altrimenti) il Dott. Pozzo ci spiega la gravità della malattia, la sua scoperta in stadio avanzato rendeva impossibile l'intervento chirurgico e ci viene consigliato di cominciare dei cicli di chemioterapia per cercare di fermare il tumore. Il tumore al pancreas ad oggi non ha delle cure definitive, se preso in tempo si può operare e con la successiva chemioterapia si può arrivare a qualche anno di sopravvivenza; solo con la chemioterapia invece si cerca (statisticamente) di rallentare e diminuire le complicanze/dolori del tumore = di tumore al pancreas si muore.
L'aspettativa di vita di mia madre era di circa 7 mesi, e così è stato.
ENTRARE AL GEMELLI E' STATO UN GRANDISSIMO ERRORE: pessimo trattamento nel reparto di degenza oncologica che non comunica con gli altri reparti e dove mia madre è stata ricoverata 10 giorni per le biopsie utili a capire la stadiazione del tumore; è un ospedale di ricerca e quindi a reparto si parla sempre con medici diversi, giovanissimi, inesperti, poco sensibili, strafottenti, egocentrici. Parlare coi responsabili del day hospital o della degenza ordinaria o col direttore della U.O.C è quasi impossibile; nel DH per la chemioterapia ci sono delle attese lunghissime, poche poltrone per le terapie (già lunghe di per sè) e ne vengono programmate quasi il doppio delle terapie giornaliere fattibili.
IL MALATO TERMINALE ONCOLOGICO AL GEMELLI E' COMPLETAMENTE ABBANDONATO!
Mia madre durante questi mesi ha avuto enormi complicanze che rendevano necessari degli interventi/visite/medicazioni che più reparti del Policlinico Gemelli si sono rifiutati di eseguire! Lasciare il malato terminale in attesa pare sia quello che sanno fare meglio.. Invece la chemioterapia (costosissima per l'ospedale, o meglio, costosissima per lo stato e fruttuosissima per le case farmaceutiche) in alcuni casi completamente inutile viene sempre consigliata...
IL POLICLINICO UNIVERSITARIO A. GEMELLI E' CATTOLICO, MA DI CRISTIANO HA BEN POCO.

L'unica nota positiva: LE INFERMIERE DEL DAY HOSPITAL CHE SOMMINISTRANO LA CHEMIOTERAPIA, CHE SONO SPLENDIDE.

Patologia trattata
Tumore al pancreas con metastasi al fegato.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Umanità questa sconosciuta

Ho vissuto sette mesi da incubo con mio papà in questo reparto e in questo ospedale. Finché la sua malattia (carcinoma polmonare metastatico) è stata relativamente sotto controllo, abbiamo avuto un qualche abbozzo di dialogo con i medici. Non appena la situazione ha iniziato a peggiorare, siamo stati totalmente abbandonati a noi stessi, tanto che papà, nelle ultime settimane di vita, è stato ricoverato in un'altra struttura. Per non parlare delle attese folli per avere una terapia, una visita, un confronto, della totale impreparazione di chi è deputato di trattare col pubblico, del far attendere per giornate intere malati oncologici ammassati in una saletta in pieno periodo Covid, dei medici che cambiano di volta in volta, dei ricercatori che si improvvisano medici e prescrivono terapie. Non c'è altra parola che: vergogna.

Patologia trattata
Carcinoma polmonare.
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