Ospedale Sant'Andrea Roma

 
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Recensioni dei pazienti

103 recensioni

 
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Consulenza ORL e Chirurgia plastica

Sono finalmente riuscita a risolvere un annoso problema che si trascinava da tempo a causa di professionisti poco competenti precedentemente consultati.
INFINITAMENTE GRAZIE alla dottoressa Grippaudo (ambulatorio Chirurgia plastica) ed al dottor Luigi Sabino e dottor Giorgio Bandiera (ambulatorio Otorinolaringoiatria), che insieme hanno saputo consigliarmi al meglio. Persone così umane e competenti non si trovano tutti i giorni.
Complimenti!

Patologia trattata
Deviazione del setto nasale.
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Pediatria

Già da un paio di anni andiamo all'ospedale S.Andrea, precisamente al reparto di Pediatria.
Voglio esprimere la mia opinione dicendo che il reparto è composto da persone capaci di svolgere il loro ruolo e molto accoglienti. Vorrei ringraziare tutti i medici e il personale del reparto Pediatria e soprattutto il Dott. Di Nardo, che è un dottore eccellente e straordinario nel suo lavoro. Io e mia figlia ringraziamo lui con tutto il cuore.

Patologia trattata
Poliposi intestinale famigliare.
Voto medio 
 
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Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Ricovero per Covid-19

Voglio ringraziare tutti i medici, infermieri, assistenti, i ragazzi delle pulizie, del cibo, tutti, per la competenza, professionalità, assistenza, umanità e delicatezza dimostrate in un momento terribile della mia vita, dove ho temuto di morire.
Grazie con il cuore.

Patologia trattata
Polmonite da covid-19.
Voto medio 
 
4.8
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Paziente con Covid, intervento x stenosi tracheale

Mi sono trovata ad affrontare un intervento alla trachea dopo essere stata intubata per parecchi giorni a causa del Covid-19.
Voglio ringraziare tutto il personale della Chirurgia toracica che ho incontrato in questo percorso, figure molto professionali ma anche molto umane e disponibili, che mi hanno messo a mio agio e tranquillizzato. Uno tra questi è il dott. Claudio Andretti e il dott. Leonardo Teodonio, ma anche tutto lo staff infermieristico è stato meraviglioso, sempre con il sorriso sulla bocca, sempre pronti ad intervenire con gentilezza.

Patologia trattata
Stenosi tracheale.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Ricovero per Covid-19

Inquilino No 9.
Il mio dramma Covid-19.
NO. NON TE L'ASPETTI. DAVVERO NO.

Venerdì 23 ottobre dolore intestinale e dissenteria. Il 24 ottobre, dopo cena con mia moglie, brividi di febbre.
Rimango a casa con la febbre variabile, ma piuttosto alta fino a toccare 39,9 gradi. Mi sentivo resistente e con mia moglie ho provato con qualche antibiotico, ignari in parte che potesse trattarsi della bestia del secolo.
Il 28 ottobre, dopo troppissimi sbalzi di febbre, mi avvio in pronto soccorso la mattina al San Giovanni Adolorata di Roma a fare una fila infinita. Quel giorno erano scattate le prenotazioni obbligatorie per il test covid-19, ma io ero ormai sotto scacco. Andava fatta la verifica.
Inizia l'attesa, ma grazie all'intuito di mia moglie chiediamo di non fare la fila ma di poter passare a piedi in pronto soccorso urgentemente. Anche perché sentivo di continuare ad indebolirmi e pensare a quella fila d'attesa era psicologicamente pesante.
L'operatore del pronto soccorso mi ha fatto fare la fila e quindi, d'improvviso, sono rimasto isolato. Messo su un lettino di corsia, com'è ovvio, senza neanche un effetto personale poiché appreso non portavo nulla. Forse il portafoglio vuoto, dopo mesi di lavoro fermo e cassa integrazione fantasma.

Alla sera, dal tampone molecolare e Tac emerge la mia positività, dopo un'attesa in letto stretto e scomodo di corsia: "sei positivo e hai la polmonite da covid-19", dice l'infermiera responsabile. Ed il dramma prende corpo. Corpo da mostro. Sensazioni contrastanti.
Mi hanno iniettato anti coagulanti in pancia e antibiotici intramuscolari al gluteo destro - Rocefin.
Monitorati i segni vitali ogni 10 ore: livello di saturazione troppo instabile. Padiglioni affollati e infermieri nervosi. Capisco.
Siccome non arrivava la tosse, il 28 ottobre il medico decide di rimettermi presso una casa in isolamento anti-covid a Villa Primavera al nord est di Roma, dopo avermi fatto fare qualche passo all'interno dell'ospedale per vedere la mia situazione respiratoria e motoria, suppongo.
Errore. Realmente non si avverava nessun miglioramento. Il giorno 3 novembre notte io personalmente ho chiesto nella suddetta casa di recupero Villa Primavera dell'ossigeno al personale, che evidentemente non aveva però a riguardo competenze professionali (e lo dico umilmente per quel che mi riguarda) per gestire la mia reale situazione: non era nelle loro mani intraprendere una terapia adatta alla mia polmonite. La mattina seguente e dopo una notte di tosse secca e reale mancanza di respiro, hanno chiamato l'ambulanza e mi hanno portato in pronto soccorso all'ospedale Sant'Andrea. I padiglioni erano affollati . Gli infermieri erano a tutta e, nonostante l'emergenza, si battevano su ogni paziente, anche per un bicchiere d'acqua. Devo dire esemplari, per mia fortuna anche. Nonostante ciò, c'erano delle persone che stavano meno male che erano incivili con gli operatori sanitari e persino lanciavano ingiustissimamente delle cattive imprecazioni (ma il ladro giudica per la sua condizione, si dice dalle mie parti). Io dentro di me non volevo disturbare nè disperdere il minimo di energia, anche perché la tosse mi aveva ormai scottato dentro e levato tra i giorni precedenti tanta energia e ogni attimo di ossigeno era la mia stessa vita. Dovevo gestire le particole.
La stessa mattina del 4 novembre sempre lì sui padiglioni, all'ospedale Sant'Andrea, mi hanno portato in radiologia per una ulteriore Tac: signore, la sua polmonite è raddoppiata rispetto alla Tac del San Giovanni, mi dice un'infermiera. Colpo dietro colpo, i miei polmoni non sapevano più reagire in mezzo a tale "incandescenza". Pensieri strani, moglie lontana dalla mia vista, famiglia lontanissima in Colombia, mente dispersa e straziata, tosse che mi faceva saltare di dolore e le mie tempie calde.
Gli operatori sanitari del Sant'Andrea entrano in azione la mattina del giorno 4 novembre 2020. Questa stessa mattina vengo connesso fisso all'ossigeno ed inizia la mia terapia farmacologica. Monitoraggi ben precisi, per quel che ne so, pasticche e antibiotici endovenosi al bisogno. L'ossigeno mi aveva iniziato come per magia a bloccare la tosse cruda e secca.
Quei giorni persi dal 28 ottobre al 4 novembre 2020 erano stati il vero errore. Nella mia ignoranza, penso che il dottore, avendo diagnosticato una polmonite da covid-19, non avrebbe dovuto mandarmi in una casa di cura anti-covid, bensì in un posto con un minimo di assistenza professionale dove poter eseguire, nella maniera più adeguata alle circostanze di questo dramma pandemico, una terapia polmonare. Capisco che manchino delle certezze a riguardo, poiché è un nuovo fenomeno macrobiotico nella nostra evoluzione, però in quei giorni penso (unico loro ma grande errore) hanno appeso il mio respiro ancora di più ad un filo... Chi? Il destino, la vita, oppure le infinite circostanze. Perché credo che con una piccola osservazione professionale io non avrei sofferto tanto e forse la mia guarigione potrebbe essere ormai avvenuta. Ma no. Oggi 15 novembre ancora non respiro da me e dipendo dell'ossigeno, perché la bestia è ancora qui, dentro.
Non so come ho contratto il covid-19, ma suppongo che per la linea temporale io abbia contagiato anche a mia moglie. Ho però la coscienza pulita, perché so di essere sempre stato responsabile durante ormai un anno di pandemia.
A chi ha preso le redini di questo mostro che è entrato in me, cioè all'ospedale Sant'Andrea di Roma ed ogni suo singolo operatore fino a chi prende le decisioni pratiche, tecniche e scientifiche, ormai devo un siderale grazie, sperando di farlo anche a pieni polmoni. Ma comunque almeno già un grazie meritato.

Qui dove mi trovo in questo momento, al quinto piano est del Sant'Andrea, dopo 2 giorni in un letto duro e stretto di corsia nel padiglione Urgenze, l'istinto ha predisposto una struttura che sarebbe prevista per la Chirurgia... e l'ha adattata alla sistemazione di emergenza covid-19 in cui io sono stato l'inquilino numero 9, e fino questo momento fra i primi ad usufruire di questo bene e ora inizio piano piano a respirare.

Buona guarigione a tutti quelli che fanno questa battaglia. Io sono ancora qui all'ospedale Sant'Andrea.
PS. Ho scritto guarigione parziale poiché la terapia è in atto ancora ma gli effetti molto positivi e chiari.
Alfredo R. Montana.
Roma 11- 16 -2020 .
Ore 23:58.

Patologia trattata
POLMONITE DA COVID-19.
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5.0
Competenza 
 
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Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Chirurgia toracica - lobectomia

Con queste poche righe voglio descrivere come si incontrano delle eccellenze tra i medici del nostro Paese.
Qualche mese fa ho scoperto di avere un nodulo al polmone sinistro. E’ sembrato subito chiaro, dopo aver fatto una PET che non poteva essere un qualcosa da stare tranquilli, ma siccome avevo un adenocarcinoma certo alla prostata e un intervento programmato a breve di prostatectomia, ho dovuto rimandare qualsiasi decisione sul da farsi.
Ed è in questa fase che ho avuto la fortuna di conoscere il professore Andreetti Claudio, il quale con una disponibilità e una cordialità non comuni mi spiega tutto su come avremmo dovuto procedere per un intervento chirurgico appena possibile dopo l’intervento di prostatectomia.
Infatti dopo qualche giorno faccio questo intervento e, appena sento di stare meglio, lo richiamo.
Con una dote organizzativa da vero leader in una tempistica formidabile, mi crea dopo pochi giorni un percorso guidato di preospedalizzazione e successivo intervento.
Voglio a questo punto ringraziare il professore ANDREETTI per la sua professionalità, capacità, competenze e disponibilità per l’intervento perfetto di lobectomia effettuato, per quello che lui aveva già capito essere non un semplice nodulo, ma un adenocarcinoma del polmone sinistro.
Lo ringrazio inoltre perché mi ha onorato della sua amicizia, che ha voluto dimostrarmi insieme alla dottoressa Peritore, seguendomi anche dopo l’intervento con scrupolosi controlli.
Inoltre un particolare elogio lo voglio fare agli educatissimi e preparati infermieri che mi hanno seguito mentre ero ricoverato, accudendomi con consigli e precise terapie.
Posso inoltre dire con assoluta convinzione che il reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Sant'Andrea sia un modello di eccellenza per l’organizzazione e la pulizia.
Grazie a tutti, con stima e gratitudine.

Patologia trattata
ADENOCARCINOMA POLMONE SX.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
5.0

Pronto Soccorso e reparto Cardiologia - UTIC

Mio papà di 95 anni, dal pronto soccorso è poi stato ricoverato nel reparto di Cardiologia. Nnon ho mai trovato medici, infermieri e personale tutto con la loro umanità, professionalità e gentilezza - e in un periodo così difficile come questo del COVID-19...

Patologia trattata
Problemi cardio- respiratori e blocco renale.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ringraziamenti reparto Chirurgia Toracica

Voglio ringraziare l'intero staff della chirurgia toracica, il Direttore prof. Rendina e il favoloso dott. D'Andrilli, competente e gentilissimo. Inoltre tutto lo staff infermieristico, gentile, competente ed umanissimo nei confronti dei pazienti.
Una eccellenza Italiana, senza eguali.

Patologia trattata
Carcinoma polmonare.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Pronto soccorso

Il 5 luglio 2020 accompagno mia madre al pronto soccorso, mandata dalla dottoressa di famiglia perché, controllando le analisi, aveva trovato emoglobina a 8, quando il minimo normale per le donne è 12; ci ha detto di andare al Pronto Soccorso perché era al limite della trasfusione.
Arrivate lì, facciamo il triage con un infermiere molto gentile, che poi accompagna mia madre dentro la sala di pronto soccorso, dove l'avrebbe visitata una dottoressa che molto probabilmente avrebbe deciso di farle la trasfusione.
Dopo un po' invece arriva la dottoressa Amadoro, che dice a mia madre testuali parole: ed io cosa vuole che le faccia? questo è un pronto soccorso, non un posto per fare le analisi più velocemente. Se vuole rimanere qui io inizio la pratica (perché ovviamente i pazienti sono pratiche), ma sia consapevole che resterà su una barella per 6-7 giorni.
Mia madre, donna di 76 anni con pregressa patologia tumorale, operazione al femore e problemi polmonari, è stata così dimessa dal pronto soccorso.
Io e mio padre la portiamo allora al Santo Spirito, dove le viene fatta una visita accurata e una flebo di ferro, le vengono ripetute le analisi con urgenza e poi viene spedita immediatamente a fare una trasfusione di sangue. E' stata dimessa alle 3.00 di notte dopo una giornata di controlli continui e di analisi continue per assicurarsi che l'emoglobina fosse aumentata e le hanno dato gli appuntamenti per ulteriori controlli da fare al Day Hospital, perché si deve assolutamente capire da dove viene questo problema.
Come vedete non tutti gli ospedali sono uguali, ma soprattutto non tutti i dottori al Sant'Andrea.

Patologia trattata
Emoglobina a 8.
Voto medio 
 
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Pulizia 
 
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Servizi 
 
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ACCETTAZIONE: che bella parola (e niente più!)

Premessa: è da leggere l'opinione dell'utente Gelsomina, che al medesimo reparto (ACCETTAZIONE) di questo nosocomio, il 15/05/2019 rifila, oltre a un giustissimo reclamo, anche un voto complessivo di 1,8.
Bene, a distanza di neppure un anno, confermo in pieno quanto scritto dalla signora, lo sottoscrivo, e se non dò 0 è perché purtroppo si parte per forza da 1. Ma neppure di quello è degno il reparto accettazione (la stessa parola è poco calzante, andrebbe meglio "Rifiuto e repulsione").

Il 28 febbraio alle ore 15.00, a seguito di accordi telefonici con una UOC, mi reco, accompagnata da mio marito, presso il nosocomio per visita specialistica e effettuazione, a seguire, di prelievo.
Il medico, alle ore 15.30, che mi ha visitato e prescritto tale test, nel consegnarmi la prescrizione mi dice di andare subito al piano -1 presso la sala prelievi per effettuare subito il prelievo.
Lì giunta, sorpresa! Un'addetta della sala prelievi mi informa che non salto un bel niente: c'è bisogno di apporre alla ricetta medica una "marchetta" o "targhetta" o "pecetta" o va a sapere quale fantasiosa applicazione di invenzione del sedicente nosocomio. Per apporla occorre prendere un "numeretto" (sempre secondo l'immaginifica terminologia del nosocomio (presumo si riferisca all'eliminacode) presso il totem di erogazione automatizzato, e poi passare agli sportelli.
Presso la colonnina erogatrice, mentre con mio marito ci accingiamo a individuare la scelta corretta, una signora seduta su una panca a lato, che sta terminando di consumare un presumibile spuntino pomeridiano, ci chiede cosa dobbiamo fare. Resici conto (con un certo stupore: passi che un utente affranto si ristori coram populo con panino e bibita, ma un impiegato!) che si tratta di un'addetta interna per via del cartellino appeso al collo, con nome non visibile, le mostriamo la prescrizione. L'addetta (?) mi fa presente che dobbiamo recarci al piano 0, e non al -1. A mia volta obietto che il medico mi ha a limpidamente indicato l'accettazione del -1. Con veemente insistenza, la signora si fa consegnare la prescrizione, dicendo che chiederà allo sportello. Dopo un po' torna, ribadendo che devo proprio andare agli sportelli ubicati al piano 0. Pertanto, data tanta sicumera, facciamo le scale, andiamo al piano 0, prendiamo il (secondo della giornata) "numeretto" dalla colonnina erogatrice lì collocata, aspettiamo il turno, veniamo chiamati allo sportello 1. Lì, un'altra impiegata con cartellino al collo e nome invisibile (forse è una moda, presso il sedicente nosocomio, che gli amministrativi rigirino il tesserino di riconoscimento) ci dice che dobbiamo tornare al piano -1, loro non sono competenti. Alle mie decise rimostranze, dopo un paio di telefonate in tono concitato (presumo con i suoi colleghi dell'accettazione (?) al -1, la signora suggerisce di andare a parlare presso il loro ultimo sportello. Ci andiamo, attendiamo il turno, e lì ben due impiegati, un uomo e una donna (sempre con cartellino rovesciato ecc ecc), dopo il rituale paio di telefonate concitate ai colleghi dell'accettazione (?) del piano -1, confermano che al -1 ci dobbiamo per forza tornare; ma, bontà loro, ai fini di una pronta soluzione dell'errore fanno un'ulteriore telefonata ad altra collega, dicendole "Ma che, forZe stai 'mpicciata?" (testuale), e poi mi informano che allo sportello 12 del -1 l'impiegata è stata già avvertita della questione. Rifacciamo per l'ennesima volta le scale, che a questo punto sembrano trasformarsi in gironi danteschi; e siamo per l'ennesima volta davanti all'ennesimo sportello. Appena liberatasi la postazione, ci avviciniamo e porgiamo la prescrizione all'addetta, comunicandole che sono la sventurata utente rimpallata, senza alcuna (mia) colpa, dal -1 allo 0, dallo 0 al -1, passando per ben 4 sportelli, a cui si riferiva la collega del piano 0 con la quale l'addetta (?) allo sportello 12 ha appena parlato. Tale addetta (?), con fare rude ed arrogante, mi catechizza sull'obbligo di prendere l'ennesimo "numeretto" (cosa che peraltro i suoi colleghi del piano 0 si erano ben guardati dal dirci) perché lei non può farci niente di fronte ai disservizi dei colleghi, con i quali peraltro aveva appena conferito per telefono proprio di me, e che sembravano così certi di aver risolto il problema da tutti loro arrecatomi!
Esasperata per questo modo di comportarsi con gli utenti, peraltro nella fattispecie gravemente disabili, dunque con titolo a ben altro trattamento, chiedo a voce molto forte e molto chiara di parlare con un responsabile del settore. A questo punto, come nelle commedie greche, o napoletane, si avvicina l'addetta consumatrice di spuntini, che aveva dato avvio alla faccenda, indirizzandoci erroneamente all'accettazione (?) del piano 0: tale addetta ammette che c'era stato uno sbaglio, e che in effetti lo sportello giusto era quello 12. Fa comunque presente che nel frattempo i biglietti di prenotazione si sono esauriti, e quindi devo aspettare il soddisfacimento (?) di tutta le persone già in fila (non meno di cinque o sei). Intanto sono ormai le ore 17,00 e mi viene riferito che non vengono più effettuati prelievi. Perciò non posso far altro che desistere.
In tutto questo, il responsabile del reparto accettazione (?) non si è visto nemmeno in cartolina; in compenso, una torma di altri utenti hanno cominciato a sbranarsi fra di loro per responsabilità, mancanze e disguidi commesse sempre dal sedicente nosocomio ("Tocca a me! Mi hanno sbagliato i codici!"; "No, tocca a me, aspetto da 8 ore!"; "No, tocca a me, mi stanno rimbalzando come una pallina da tennis" - sapesse noi, signora mia, pensavo io), invece che far fronte comune e unirsi per un giustificatissimo esposto contro il sedicente nosocomio.
Ciliegina sulla torta: l'intervento di un addetto alla sicurezza che, attirato dalle urla, cerca di mettere ordine con umanità nella confusione generale, telefonando per esempio lui stesso per far rettificare il codice sbagliato ad un altro utente; quanto a me, il vigilante chiede bonariamente ma invano di applicare sulla mia ricetta la famosa marchetta/targhetta/pecetta o che so io all'addetta (?) dello sportello 12 (altro personaggio quasi teatrale, la maschera della Scortesia Arrogante del Potere Spicciolo sull'Utenza la quale, per inciso e guarda un po', le assicura il pane con la sua stessa esistenza).
In soldoni: rimpallo da un'accettazione (?) all'altra; una caterva di "numeretti" nessuno dei quali utile (quando mi sarebbe servito davvero, erano esauriti); nessun prelievo; una giornata persa; rabbia e frustrazione immense: tutto dovuto a errori del sedicente nosocomio, scaricati totalmente sulle mie spalle.
La beffa ancora prima del danno, insomma.
Io del S.Andrea non voglio sentire parlare mai più, ma certo non dimentico. Spero che i responsabili, anzi i colpevoli, perché qui si è a contatto col dolore, la sofferenza e la paura di una classe particolare di utenti, e la mancanza assoluta di empatia, oltre che di professionalità, è una colpa - dicevo, spero che i colpevoli e responsabili trovino una meritatissima sanzione.
Ah, dimenticavo: all'ospedale Israelitico ci sono file dedicate per i disabili, con chiara segnalazione e istruzioni: il sedicente nosocomio forse potrebbe prendere esempio perlomeno da questo?

Patologia trattata
Nessuna.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ablazione ectopia tissutale - prof. Di Nardo

Infinite grazie al prof. Di Nardo Giovanni e alla sua equipe. Professionalità e cortesia hanno reso la nostra permanenza in ospedale serena nonostante l'intervento chirurgico.

Patologia trattata
Ectopia tissutale.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Un grazie al reparto oncologico

Dottori competenti e attenti a tutto. Un grazie va alla Prof.ssa Federica Mazzuca, che mi ha seguita dal 2016 fino ad ieri, sempre sorridente e paziente.

Patologia trattata
Carcinoma del seno;
carcinoma del retto.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tumore al seno

Sono 3 settimane che aspetto la chiamata dall'ospedale per fare una biopsia al seno per nodulo sospetto; sono già stata operata all'altro seno per tumore.
Chiamo l'ospedale e nessuno risponde, in un settore dove ogni giorno è importante. Quando vai parli solo con gli specializzandi e alla fine arriva la dottoressa per mettere la firma...
All'inizio mi trovavo bene, erano i dottori strutturati a visitarti con uno specializzando/a vicino e così ti sentivi più sicura. Ora è solo un grande caos e i medici, quando riesci a vederne uno, sono freddi, distaccati, senza alcuna voglia di tranquillizzarti almeno un po', spiegarti tutto, rispondere alle tue paure...
Voglio vedere se mi chiamano per questa biopsia.
Sono profondamente delusa.

Patologia trattata
Tumore al seno.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Ortopedia

Grazie al reparto Ortopedia. Ottima equipe e reparto sotto tutti gli aspetti.

Patologia trattata
Frattura.
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Poteva andare meglio...

Dopo una decade trascorsa a combattere le ricorrenti allergie stagionali a suon di farmaci consigliati online e/o da amici e parenti, ho deciso di prenotare una visita allergologica e capire una volta e per tutte la fonte del mio problema. Al Sant'Andrea, grazie al più che cordiale Dott. T. G., dopo avermi prescritto degli esami del sangue con test allergologici, sono risultato sensibile alla Parietaria. Nonostante la spesa si attestasse già sui 90 euro, tra ticket per la prima visita e test allergologici, ciò che più mi ha lasciato perplesso è stata l'unica alternativa a me proposta. E cioè di procedere con la richiesta di un vaccino a pagamento (Lais per circa 150 euro) ad azienda privata. Ora, a mie domande, mi è stato puntualmente risposto che avrei risolto definitivamente il problema, che avrei dovuto stare tranquillo, etc. Ma dopo mie ricerche online in merito a recensioni sul trattamento, ho scoperto che il vaccino sarebbe stato da ripetere di anno in anno e che alla lunga comunque avrebbe solo attenuato il problema, ma non completamente risolto. Cosa purtroppo omessa al Sant'Andrea di Roma. Motivo per cui non sono rimasto soddisfatto del trattamento consigliato e, anzi, mi sono detto stupito per il fatto di non avere ricevuto non meno di un paio di proposte per affrontare il mio problema. Una tramite azienda privata a pagamento - d'accordo - ma almeno un'altra con farmaci acquistabili in farmacia e magari a prezzi più umani. Insomma, un'esperienza di cui purtroppo non mi sono ritenuto soddisfatto, e che per questo mi ha portato a non seguire la soluzione dettata al Sant'Andrea di Roma.

Patologia trattata
Allergia a Parietaria.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Nevralgia del trigemino con conflitto vascolare

Mi chiamo Vincenzo e sono giunto al Sant'Andrea a Roma per essere seguito per la mia malattia, la sclerosi multipla. Qui ho conosciuto la dott.ssa Fornasiero, bravissima, la quale mi ha aiutato a risolvere la mia nevralgia. Erano ormai tre anni che soffrivo con queste violente scosse elettriche, la mia vita era totalmente cambiata, mi sono imbottito di antiepilettici, prima il tegretol che mi calmava il dolore ma mi riduceva in uno straccio, poi il tolep. Poi a marzo di quest'anno sono stato sottoposto ad infiltrazione su nervo, ma non ci sono stati miglioramenti. Così la mia dottoressa ha insistito a farmi fare una RM specifica per visualizzare un conflitto vascolare, che c'era, e così mi ha indirizzato dal dott. Serio, neurochirurgo del Sant'Andrea, che mi ha totalmente cambiato la vita perché grazie all'intervento chirurgico al quale mi ha sottoposto non ho più quelle scosse elettriche, non ho più alcun tipo di dolore al volto. Non smetterò mai di ringraziarlo nè di ringraziare la dottoressa, che non si è arresa e mi ha trovato una soluzione. Un grazie speciale va anche a tutti gli infermieri e al personale del reparto di neurochirurgia, persone umane e disponibili pronte sempre ad aiutarti e sostenerti. Grazie di vero cuore.
Vorrei dire a chi come me ha la sclerosi multipla e soffre di nevralgia del trigemino, di andare fino in fondo facendo questa RM per capire se c'è un conflitto vascolare o meno perché, anche se non sempre, ma spesso una soluzione si può trovare.

Patologia trattata
Nevralgia del trigemino con conflitto vascolare.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

OTTIMI REPARTI di PEDIATRIA e CHIRURGIA

Esprimo la mia gratitudine e stima a tutta l’equipe del reparto pediatria diretto dall’eccellente prof.ssa Maria Pia Villa ed in particolare al prof. Giovanni Di Nardo, gastroenterologo pediatrico, il quale ha dimostrato, sin dal primo contatto, grande professionalità ed ancor più umanità, trattando mia figlia non come una malata o un complicato caso clinico, ma per ciò che è: una bambina. L’ha seguita scrupolosamente durante gli accertamenti diagnostici, l’intervento chirurgico, il post operatorio e il percorso terapeutico in atto.
Ringrazio, altresì, l’anestesista dott.ssa Beatrice Manca, solare ed energica, la prima a far sorridere mia figlia ed il prof. Luigi Masoni che ha effettuato un delicatissimo intervento di viscerolisi in laparoscopia, senza alcuna complicanza.
Durante la degenza ospedaliera, ho conosciuto persone eccezionali, che ogni giorno svolgono le loro mansioni con passione e dedizione: il dott. Principessa e la dott.ssa Pacchiarotti, gli infermieri Rosaria, Alessandro e Marco del reparto pediatrico; Daniele, Andrea e Pamela del reparto terapia intensiva; Germano, specializzando chirurgo; le volontarie dell’ABIO Arianna, Francesca, Valentina, Luisa e tantissimi altri infermieri, specializzandi e medici di cui sconosco i nomi, che oltre a fornire la loro competenza, ci hanno sostenuto e confortato moralmente.

Patologia trattata
SUBOCCLUSIONE INTESTINALE IN PAZIENTE CON MALATTIA RARA (CIPO).
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Accettazione: che arroganti

Coloro che siedono sulle poltrone dietro ai computer nelle aree per l'accettazione dovrebbero tener SEMPRE PRESENTE si èche chi si reca in un ospedale NON LO FA PER 'PIACERE', MA PER PROBLEMI DI SALUTE PIU' O MENO GRAVI; SONO COMUNQUE MOTIVAZIONI SPIACEVOLI. Inoltre quasi sempre ignari delle regole interne all'ospedale, il prendere un numero anzich èun altro non é una mossa studiata per aggirare l'imprescindibile sistema ospedaliero, ma semplicemente uno sbaglio, o dovute alle severe indicazioni che vengono date al telefono dagli uffici di informazione preposti.

Patologia trattata
NESSUNA.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Intervento toracico

Mia madre, dopo una delicata operazione, è riuscita a contrarre 5 batteri (4 germi sentinella), di cui l'ultimo mortale. Anche a fronte di una degenza, non solo disorganizzata, ma pessima. Chi controlla i filtri dell'aria? Le finestre nei corridoi sono sigillate. Negli ospedali vedi cose che non puoi dimostrare. Medici che raffreddati entrano in rianimazione senza mascherina; infermieri (in rianimazione) che prendono il tè invece di servire la cena; specializzandi che mi hanno sbattuto la porta in faccia quando mia madre stava male; la candida sulla lingua curata il giorno prima che mia madre morisse (l'avevo fatto presente 5 giorni prima). Per loro tutto normale.

Patologia trattata
Ernia diaframmatica.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Visita ginecologica

A seguito di una diagnosi di asportazione dell'utero e delle ovaie rilasciata da un altro ospedale, decido di effettuare una seconda visita presso l'ambulatorio di ginecologia del Sant'Andrea, e l'appuntamento mi viene fissato per il 4 gennaio.
Giunta lì, spiego ad una prima dottoressa il motivo della mia presenza, consegno tutta la documentazione clinica già in mio possesso e chiedo la consulenza. Nel frattempo entrano un dottore e un'altra dottoressa e dal quel momento iniziano i problemi: mentre la prima e il dottore si mostrano gentilissimi e disponibilissimi, la seconda sembra molto contrariata e inizia ad infierire con frasi del tipo "se ha già tutto, cosa è venuta a fare qui?"; dopo aver spiegato le mie ragioni, continua dicendo "crede che noi andiamo a screditare un altro collega?".
I primi due visualizzano quanto avevo con me e mi invitano a prepararmi per la visita, appena dietro il paravento la sento di nuovo borbottare con i colleghi: "cosa crede, che il collega fosse impazzito?".
Finita la visita, mentre il dottore mi illustra la situazione, lei esordisce con un "vado a fumare una sigaretta".
Ecco, questa è la descrizione di una mia prima visita e spero anche ultima in questo ospedale, perché, se da un lato mi ha dato la possibilità di incontrare 2 persone degne di essere chiamate "dottore", dall'altra mi ha dato modo di capire che c'è ancora gente che dovrebbe scendere dal piedistallo e che dovrebbe quantomeno provare ad immaginare lo stato d'animo del paziente.

Patologia trattata
Fibromi uterini.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ernia espulsa L4-L5

Un grandissimo ringraziamento al reparto di neurochirurgia. Qui ho trovato il prof. Frati Alessandro e la Dott.ssa Zancana, che si sono presi cura di me in maniera meravigliosa. Dopo un interminabile periodo buio dove non riuscivo più a camminare, neanche per pochi minuti, finalmente con l'intervento del prof. Frati sono tornata a camminare.
Grazie e ancora grazie, perché ormai non ci speravo più. Un grazie a tutto il reparto che mi ha assistita per tutta la degenza con il sorriso sulle labbra senza mai farmi pesare la mia condizione di immobilità dovuta al primo giorno d'intervento.

Patologia trattata
Ernia espulsa L4-L5 sx.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Eccellenza italiana

Volevo esprimere la mia più profonda gratitudine a tutta l'equipe del reparto oncologico per la cura dei tumori neuroendocrini dell'Ospedale Sant'Andrea, centro di eccellenza ENETS. In particolare, un ringraziamento speciale ed una immensa riconoscenza va alla dott.ssa Rinzivillo e al dott. Panzuto che sin dal primo contatto hanno dimostrato non solo una professionalità eccellente ma, cosa rara, una umanità fuori dal comune, avendo avuto la capacità di prendermi per mano ed accompagnarmi lungo tutto il percorso terapeutico e chirurgico, non facendomi mai sentire un paziente, ma il paziente.
Un ringraziamento altrettanto speciale va anche al dott. Mercantini e ai suoi colleghi, del reparto di chirurgia d'urgenza e malattie del fegato e dell'apparato digerente, a cui sarò grato per sempre, che operandomi con successo, mi ha ridato la vita il 14 novembre 2018.
Grazie immensamente.

Patologia trattata
Tumore neuroendocrino ileale e metastasi epatica al VI segmento.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Pronto Soccorso

Lunedì mio padre ha accusato sintomi che facevano presumere anche ad un profano un "sospetto" infarto. Dopo aver ricevuto un elettrocardiogramma in ambulanza, dove probabilmente il macchinario non era ben funzionante, viene portato al PS in codice verde!! Assurdo. Dopo sei ore di attesa ancora non veniva visitato. Tra l'altro era di turno una dottoressa antipatica e poco professionale. L'ho portato via e ricoverato al reparto di Cardiologia dell'ospedale di Tivoli, dove è arrivato in codice rosso. Vergognoso.

Patologia trattata
Dolore al petto e alle braccia fino alla schiena.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ernia del disco lombare

Sono stata operata da pochi giorni in questo ospedale e devo dire che ho trovato molta professionalità da parte di tutto lo staff; in particolare devo ringraziare il professor Alessandro Frati, il dottor Pesce, il dottor Nicolò Castelli e il dottor Placido Bruzzaniti, per la loro professionalità, serietà e competenza.
Grazie ancora di tutto.

Patologia trattata
Ernia del disco lombare.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

ERNIA DEL DISCO

Per quanto mi riguarda, ho avuto un'esperienza del tutto negativa con questa struttura. Mi sono recato in visita privata con il direttore del reparto di neurochirurgia, il quale si e' limitato a mettermi in lista di attesa presso la struttura, che alla fine e' stata lunga ed interminabile per ben quattro mesi...
Nonostante le mie condizioni critiche (non riuscivo piu' a camminare e a dormire per dolori insopportabili per tutto l'arco del giorno e della notte), ho cercato in tutti i modi di carpire quali sarebbero stati i tempi per alleviare tanta sofferenza, ma da parte della struttura non ho avuto mai risposta, o meglio dire: alle mie numerose telefonate non ricevevo risposte di alcun tipo. Per non parlare del professore che mi aveva visitato, il quale era proprio irraggiungibile...
Se non avessi trovato altra soluzione presso altra struttura, che mi ha operato in tempi brevissimi vista la gravita' del caso, a quest'ora , aspettando i quattro mesi per il ricovero, sarei intanto su una sedia a rotelle.

Patologia trattata
ERNIA DEL DISCO L4-L5.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Intervento polmone destro

Il 16 Ottobre 2017 sono stata operata dal Prof. E.A. Rendina per un adenocarcinoma al polmone destro. Il professore è una persona molto umana e disponibile, dotata di una straordinaria carità cristiana; con il suo sorriso e la sua affabilità infonde coraggio e speranza. Anche il suo staff è straordinario: instancabile, sorridente, pronto ad aiutare, confortare, consolare. Che dire di questo reparto? Solo che, oltre alla competenza e alle cure, in esso aleggia una dedizione caritatevole verso chi soffre che si tasta con mano. Un grazie di cuore al Prof. Rendina e a tutto il suo staff.

Patologia trattata
Adenocarcinoma al polmone.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Intervento adenoma pleomorfo della parotide

Ho subìto un intervento chirurgico per l'asportazione di un Adenoma pleomorfo (appoggiato al nervo facciale) e della parotide e ad oggi posso dire che grazie alla professionalità e competenza del Prof. Becelli e della sua Equipe, tutto procede per il meglio nonostante le grosse difficoltà dell'intervento.
Ringrazio anche il personale infermieristico per la cordialità e l'affetto, oltre che per essere competenti.

Patologia trattata
ADENOMA PLEOMORFO PAROTIDE.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Intervento alla parotide

Mia mamma è stata ricoverata ed operata per asportare un tumore benigno alla parotide dal prof. Becelli.
Ottimo reparto con infermieri disponibili e professionali. Poca umanità e consulenza da parte dei dottori, che non hanno mostrato interesse nei confronti di una persona appena operata. Ricordiamo che dietro il paziente, c'è la persona con dei sentimenti. Oltre la professionalità ci vorrebbe empatia.

Patologia trattata
Tumore benigno parotide.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Ernia del disco

Sono stata operata di ernia del disco L4-L5 nel mese di settembre.
Voglio ringraziare il dott. Nicola Serio che mi ha operato ed assistito assiduamente, chiarendo ogni mio dubbio con il sorriso e la pazienza che lo contraddistinguono, facendomi uscire da una situazione di dolore costante nonostante fossi da due mesi sotto effetto di cortisone. Ora, a un mese dall'intervento, sono in via di guarigione e vedo finalmente vicino il momento di un ritorno alla normalità. Grazie ancora.

Patologia trattata
Ernia del disco, con rottura dello stesso.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Aneurisma cerebrale

Sono stato operato il 3 agosto dal professor Nicola Serio, dopo due giorni ero già in piedi e il giorno 8 agosto sono stato dimesso. Cose da non credere... Ora, a quaranta giorni dall'intervento, sono tornato come prima, posso tornare al lavoro e alla vita normale. Tutto questo grazie al professor Nicola Serio, che con la sua competenza e tecnica non mi ha lasciato neppure alcun segno visivo.
Andate da lui, è bravissimo. Grazie.

Patologia trattata
Aneurisma cerebrale.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Attese da 4 a 7 ore il pomeriggio con un solo medico per i codici Verdi. Ero molto malato per cure sbagliate prescritte, in particolare modo l'uso dello X prenia, ritenuto depressivo da un esperto per la cura del bipolarismo. Attese da incubo, che qualcuno deve risolvere.

Patologia trattata
Bipolarismo, depressione.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Visita chirurgica senologica

Ho fatto una visita chirurgica per un nodulo al seno con il dott. Maggi, anche se alla prenotazione al Cup avevo il dott. Amanti.
Il dott. Maggi è stato sbrigativo, non ha risposto alle mie poche domande e non mi ha spiegato niente, a parte gli esami che dovevo farmi prescrivere dal medico di base.
Avrei preferito due spiegazioni circa la mia patologia.
Andare in ospedale ed essere trattati solo come dei numeri è frustrante. Non dovrebbe essere niente di grave, ma due parole poteva sprecarle.

Patologia trattata
Nodulo al seno.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Reclamo per visita effettuata in data odierna

Ho effettuato una visita per tappo di cerume bilaterale - segnatami dal mio medico di base con priorità P - ma più che visita è stata una lezione di igiene, sconsigliando di usare i cottonfioc. Ho anche detto al dottore che quel tappo mi procurava dolore e speravo (come il mio medico di base) che mi venisse tolto, ma invece mi è stato prescritto di usare olio Johnson una volta alla settimana per ammorbidire il tappo.
Conclusione: perdita di tempo e basta.

Patologia trattata
Tappo di cerume.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Neurochirurgia: eccellenza del trattamento

Sono stato accolto in maniera eccellente da tutto il personale sanitario con un particolare riferimento all'equipe del Prof. A. Frati e del Dott. A. Pesce, che con professionalità e devozione al proprio lavoro costituiscono un'eccellenza per l'intera struttura sanitaria.

Patologia trattata
Ernia cervicale.
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Reparto di Urologia: OTTIMO!

Qualche tempo fa ho avuto un problema derivante dalla mia IPB che richiedeva immediati provvedimenti. Alcuni amici, soci del mio Golf Club, mi avevano parlato con grande entusiasmo del Prof. Andrea Tubaro, primario di Urologia del Sant'Andrea. L'ho quindi cercato e, pur essendo alla vigilia di un viaggio per partecipare ad un congresso medico, mi ha subito detto di raggiungerlo in ospedale dove, dopo una breve attesa, mi ha visitato ed ha disposto le terapie opportune, rivedendomi dopo il suo ritorno per accertarsi che avessero risolto il problema. Grazie di cuore per la sua grande competenza e pronta disponibilità!

Patologia trattata
Ipertrofia prostatica benigna (IPB).
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Urologia

Innanzitutto c'è da considerare che la visita ambulatoriale (urologia) viene fatta da specializzandi e non sempre dai medici. Tant'è che per la mia patologia (calcolosi renale) mi veniva prospettato un intervento risolutivo che poi così non è stato. Inoltre l'azienda non obbliga i medici ad avere un cartellino di riconoscimento se non sul camice bianco, e non sulla divisa verde che di solito portano. Io (una volta ricoverato) per sapere il nome del medico con il quale avevo a che fare, ho dovuto metter su internet i nomi dei medici del reparto e da lì scoprire il nome del medico che passava per le visite.
Un plauso invece al personale infermieristico.

Patologia trattata
Calcolosi renale. URS.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima degenza in neurochirurgia

Mio marito, a seguito di una caduta avvenuta almeno un mese prima, è stato operato in modo eccellente per ematoma dal Prof. ACQUI, veramente una persona umana e competente che mi ha delucidata su tutto - operazione, conseguenze, ecc. Ha operato la sera stessa del 17.06.2016, poiché mio marito aveva tutti i valori a posto.
Dopo pochi giorni mi avvertono che l'indomani lo avrebbero dimesso, quindi hanno tolto il catetere, poi sono tornati sui loro passi e rimesso il catetere mi hanno detto che era meglio fosse stato dimesso l'indomani. Il giorno successivo non lo hanno dimesso ed io mi rendo conto che mio marito non sta bene, poiché ha forti dolori al ventre e nella sacca del catetere c'era sangue. Nel frattempo venivo trattata in modo veramente assurdo da un'infermiera, poiché cercavo ogni tanto di andare nella stanza di mio marito per vedere come stava poiché nessuno si degnava di dargli un'occhiata. Finalmente, dopo mia insistenza, si sono resi conto di aver messo male il catetere e nei vari tentativi avevano creato grossi problemi alla vescica. E' stato chiamato l'urologo, che purtroppo e' stato costretto ad infilare il tubicino del catetere attraverso la pancia. Mi ha spiegato che entro 3 o 4 giorni sarebbe stato rimosso.
Intanto premevano per dimetterlo ed io attendevo la chiamata di Villa Betania, rivelatasi un fallimento totale, per la riabilitazione motoria.
Arriva il benestare di Villa Betania e mi dicono che l'11 luglio mio marito, munito di richiesta del medico di base, ambulatorialmente avrebbe fatto la Tac mentre, sempre con lo stesso sistema, il giorno 20 avrebbe avuto visita urologica. Il giorno 11.7.2016 a Villa Betania me lo vedo caricare su un'ambulanza per andare, a loro dire, ad effettuare una tac al S.Spirito, dove gli riscontrano una totale disidratazione con grave rischio sui reni, una broncopolmonite ed un blocco intestinale.
Ora è ancora ricoverato al S.Spirito, dove con perizia lo stanno rimettendo in sesto.

Patologia trattata
Ematoma cerebrale.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Attese troppo lunghe

Nonostante avessi un appuntamento alle 9:00 dato dal reparto, per gli ambulatori, la scarsa gestione e gli amichetti fanno sì che siano ora le 11:00 ed io sia ancora in attesa con il numero in mano. Decisamente non sono per niente soddisfatto.

Patologia trattata
Vie respiratorie.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Adenoma pleomorfo parotideo

Sono stata in visita presso l'ospedale Sant'Andrea per un adenoma pleomorfo della parotide destra.
Sono stata visitata dal Prof. Becelli Roberto, il quale immediatamente mi ragguagliava con grandissima professionalità, sui rischi che correvo eseguendo la delicatissima operazione.
Venivo contatta dal Suo laboratorio per l'intervento.
Sono stata operata il 14 aprile 2016 dallo stesso Professore, il quale con grande professionalità eseguiva l'asportazione della parotide e della massa tumorale, senza provocarmi alcun tipo di alterazione al viso. Ringrazio ancora una volta Lo stesso per quello che ha fatto durante l'intervento e per la mia riabilitazione.
Un grazie è rivolto anche alla Sua magnifica e professionale equipe.
Oggi la mia cicatrice non è più grande di un filo di capello, grazie alla professionalità di Voi tutti.
Loro sono un esempio lampante di professionalità, competenza, educazione e rispetto.
Ancora un grazie infinito per quello che avete fatto.

Patologia trattata
Adenoma pleomorfo parotide destra.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

La mia fibrillazione atriale

Sono stato ricevuto ieri dal Dr. Giuliano Tocci (Cardiologia non invasiva), che mi ha tracciato il piano terapeutico per contrastare le possibili, pericolose conseguenze della mia "fibrillazione atriale".
E' la terza volta che utilizzo i servizi di questo Ospedale da quando, il 28 febbraio 2016, sono stato ricoverato al Pronto soccorso per un serio "malore".
Poi ho sperimentato l'"holter cardiaco" e l'E.C.G. che ha preceduto la definizione del Dr. Tocci.
Mi sento in obbligo di esprimere la mia massima stima e gratitudine per il livello di eccellenza dimostrato da parte di tutti gli operatori, nonché per l'efficace organizzazione per gestire l'enorme quantità di pazienti che ho avuto modo di valutare..
Da ultimo il Dr. Tocci con la sua chiara, competente spiegazione e la raccolta di tutti i miei dati sanitari, ha ulteriormente rafforzato la mia ottima opinione.
Non potevo quindi fare a meno di apprezzare e diffondere questa realtà.
Buon lavoro a tutti!

Patologia trattata
Fibrillazione atriale.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Visita lampo gastroenterologica

Visita dal gastroenterologo. Visita più veloce della luce. In pochi minuti, il tempo che mio marito sorseggiasse un buon caffè alla macchinetta, che la visita con diagnosi, prescrizione farmaco era già terminata. Che meraviglia!!! E poi dicono che la Sanità in questo Grande Paese non funzioni!!! Zingaretti docet!!!!

Patologia trattata
Dolori apparato gastrico, gonfiore addominale.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ringraziamento Chirurgia toracica

Mi chiamo Antonio, scrivo dalla Calabria dalla provincia di Cosenza. Scrivo questo commento con tanto entusiasmo per l'intervento effettuato a mio figlio Emilio il 30 Novembre dal Dott. Claudio Andreetti: intervento in videochirurgia di PNX Pneumotorace al Sant'Andrea Roma.
Voglio ringraziare per la gentilezza e la cortesia tutto il reparto di Chirurgia Toracica e tutto lo Staff Medico. GRAZIE di Cuore a tutti.
Antonio.

Patologia trattata
Pneumotorace.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Intervento pectus excavatum

Sono un ragazzo di 22 anni e sono stato sottoposto, circa due settimane, fa ad un intervento chirurgico secondo il metodo NUSS, a cura del Dott. Andreetti e il suo staff.
Sin dalla prima visita ho potuto constatare l'elevata competenza e disponibilità del dott. Andreetti, e con l'avvenuta operazione non ho avuto altro che un'ulteriore conferma, anche del suo staff.
Nei giorni di ricovero sono stato seguito attentamente in reparto( chirurgia toracica) dove anche gli infermieri di turno sono stati sempre di ottimo aiuto.
Ora sto continuando la terapia di antidolorifici perchè non vi nascondo che non è affatto una passeggiata; però consiglio vivamente a chi vuole eliminare questo problema, di intraprendere questo percorso perchè la soddisfazione ripaga altamente tutti gli sforzi.In base alla mia positiva esperienza, consiglio di provare in quest'ottima struttura ospedaliera.
Ringrazio il Dott. Andreetti e il suo staff per aver risolto questa mia patologia che sin da piccolo non sopportavo.

Patologia trattata
Pectus excavatum.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Intervento al retto

Sono stata operata dal prof. Masoni, ho subìto un intervento chirurgico di resezione del retto regolata per via transanale con Transtar, e da quel momento non ho avuto più alcun tipo di problema.
Equipe chirurgica bravissima.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Resezione del retto.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Ricovero ed intervento per cancro del colon

Prima di tutto voglio ringraziare il dottor Giuseppe Nigri della Chirurgia generale D ad indirizzo epatobiliopancreatico per la sua grande professionalità, per la sua infinita disponibilità ed umanità. Ringrazio operatori di ogni qualifica che lavorano nel suo reparto.
Grazie anche al personale del reparto oncologia.
Vergognoso è invece il trattamento riservato ai malati oncologici dopo la dimissione, sono abbandonati a sè stessi. Impossibile un contatto telefonico, persone in attesa di visite e chemioterapia ammassate come bestiame..

Patologia trattata
Cancro del colon con metastasi al fegato e peritoneo.
Punti di forza
medici disponibili, reparto di chirurgia D preparato e gentile.
Punti deboli
abbandono totale dopo la dimissione, impossibile contattare il reparto oncologia.
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