Pronto Soccorso Ospedale Guastalla

30/04/2024. Siamo entrati in ospedale (Pronto soccorso) verso le 22.00 per una sospetta frattura del braccio. Abbiamo atteso fino all'1.00 di notte, e poi dopo la visita medica ci rimandano a casa: niente lastre, per quelle dovete tornare domani.
La situazione è da terzo mondo. Non è una critica ai medici e infermieri, che credo facciano i salti mortali. I continui tagli alla sanità ci hanno portato ad una situazione ripeto, da terzo mondo!

Una vita in attesa al pronto soccorso di Guastalla.
Ma la colpa è nostra e dei tagli alla sanità. In futuro sarà pure peggio. Bravi italiani, sempre a dire di sì e contenti di questo governo. Bravi.

In data 5 novembre 2021 verso le ore 10.30, mia madre di anni 96, proveniente da una struttura per anziani di Correggio, è entrata in PS per sospetto ictus. Dopo circa un'ora sono stata chiamata da un medico che ha tentato di spiegare con parole poco consone al suo ruolo la situazione di mia madre. Mi ha riferito che era una situazione grave e non c'era nulla da fare e che mi dovevo ritenere fortunata ad avere un genitore di 96 anni. Su mia insistente richiesta, è stata fatta una Tac. Nel frattempo mia madre è stata parcheggiata nella stanza adiacente l'entrata. Faceva freddo, ho chiesto una coperta, mi hanno detto che non ne avevano... ma poi miracolosamente è arrivata la coperta. E' trascorso altro tempo, è intervenuta una dottoressa che si è consultata telefonicamente con il medico della struttura e ha ripetuto le stesse cose del medico precedente, dicendomi che non sapeva cosa fare. La sua opinione era ovviamente di rimandarla in struttura. Io ho chiesto una radiografia ai polmoni, che è stata effettuata. Verso le ore 17.00, dopo circa 8 ore che eravamo in PS, ho domandato ad una infermiera se potesse cambiare cortesemente il pannolone bagnato, mi ha risposto se potessi farlo io. Dopo mie varie insistenze mia madre è stata ricoverata. Trovo vergognoso l'operato del personale del PS, dove la sensazione percepita era che, avendo mia madre 96 anni, non necessitava di cure. Ma soprattutto quando si è anziani credo che la fragilità degli stessi debba avere dignità. In questa babele di PS, credo che alcune regole morali vadano riviste. Esperienza che spero non mi ricapiti più, nel frattempo sarà mia cura raccontare questa pessima esperienza.
Mia madre è stata poi ricoverata presso il reparto di Medicina A, dove una dottoressa ci ha informato di probabile TIA transitorio. Dopo un giorno in reparto mia madre non aveva più la bocca storta, ed era vigile.

Premettendo che è il mio modesto parere, ho trovato solo maleducazione e noncuranza, ed un continuo ripetere della presenza di urgenze e tempi di attesa biblici. Vieni inoltre recriminato se hai un disturbo, dei dolori che non ti passano e non sai più che fare se non rivolgerti alla sanità, perché “non hai niente” e ti fanno intendere che hai stufato e sei di troppo, nonostante la sanità sia un servizio che SI PAGA. Infermieri per la maggiore gentili. Ti liquidano come ansioso in malo modo comunque. Ringraziando Dio esistono gli ospedali, però un po’ più di cortesia non guasterebbe, soprattutto se si ha a che fare con pazienti giovani e spaventati.

Assolutamente non competenti, siamo stati al PS cinque ore che si erano praticamente dimenticati fossimo lì... Lo hanno poi solo idratato mediante due flebo.
Alla fine l'indomani mio marito è stato di nuovo male e così siamo andati al pronto soccorso di Casalmaggiore, dove gli hanno trovato una colite rettale ulcerosa.

Vado in pronto soccorso per una grave attacco di laringite esofagea alle ore 13.40. Alle ore 16.00 me ne vado dopo più di due ore senza avere nessuna assistenza!!!

Arrivo al pronto soccorso alle 19,50 del 1/3/2012 con mia figlia con forti dolori di pancia. Subito la registrano e le fanno analisi delle urine, riscontrando una possibile infezione visti i risultati del test. Poi il nulla.
Alle 22.00 (piu' volte ho chiesto di visitarla visto che esiste il reparto di Pediatria) la visita.
Dalle 20.00 alle 22.00 mia figlia non ha fatto altro che lamentarsi e piangere dal dolore.
La mandano in Pediatria (logica scelta) dove la Dott.ssa Corsini (altro pianeta) risolve in 10 minuti il problema.
Sono ritornato a casa alle 23.00 quando bastava mandare subito la bambina in Pediatria (tanto lì doveva essere visitata) e risolvere in poco tempo il problema.
All'ennesima richiesta di visitare la bambina mi hanno risposto che Guastalla e' un ospedale periferico e se avevo fretta dovevo andare a Reggio o Mantova o Carpi.
Perche' fare attendere così tanto una bambina per farla visitare dal medico del pronto soccorso?
Perche' questa attesa per poi mandarla comunque in pediatria? Non poteva andarci subito?

Attesa estenuante, 2 dottori in servizio e neanche uno presente a visitare, 2.30 di attesa in coda, coda formata da 3 presone di cui una un'anziana con colpo di calore. Infermiere che non si fermano neanche a rispondere alle domande, scortesi nel compilare il modulo di presa in carico e continuamente a parlare con i volontari della croce rossa ed a lamentarsi della gente che non ha pazienza. un paziente in coda con il vomito ha vomitato e per un'ora nessuno ha pulito perchè alle infermiere non competeva.