Pronto Soccorso Policlinico Gemelli

 
2.5 (55)

Recensioni dei pazienti

55 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Assurdo.

Premesso che sono un trapiantato di fegato e per esperienza personale l'ospedale Gemelli di Roma è secondo me una eccellenza della sanità italiana, sono rimasto sconcertato e impaurito dal PS dello stesso, dove sabato 5 marzo 2023 mi sono recato alle ore 23.00 dopo che erano 24 ore che vomitavo bile e quindi mi ero disidratato.
Appena mi sono identificato mi hanno messo seduto su una sedia a rotelle cacciando categoricamente fuori mia moglie, che in quel momento era l'unico sostegno che avevo. Dopo aver aspettato circa 1 ora e altre 3 scariche di vomito in un secchio davanti a 10 persone, mi hanno chiamato per il triage e fatto entrare all'interno del PS, dove una dottoressa mi ha visitato e fatto fare i prelievi del sangue. Mi fanno mettere su una barella e il portantino mi dice di togliere gli slip, i pantaloni e le scarpe perché doveva mettermi un pannolone; a questo punto gli dico che io cammino e posso muovermi e che non serve il pannolone perché se devo, vado in bagno autonomamente. Mi risponde che è una regola e fanno tutti così, penso che è assurdo ma è talmente forte il dolore che lascio andare per non polemizzare.
Nel giro di 3 ore mi fanno lastra al torace, altre analisi del sangue, mi montano un sondino nasogastrico, mi fanno una ecografia addominale, una gastroscopia e una TAC, quindi ancora una gastroscopia poi un ECG e un ecocardiografia, pertanto posso dire che sono stati tempestivi e veloci su tutte le prestazioni. Dopodiché, da trapiantato, sono stato abbandonato su una barella per due giorni attaccato ad altre 100 persone (posso rendere l'idea identificandomi in una di quelle pecore che si incontrano sui camion in autostrada nel periodo della transumanza).
In questi due giorni ho pensato anche di firmare la cartella clinica e andare da un'altra parte, ma mi sono reso conto che non avevo vestiti nè scarpe per andare, ero praticamente "sequestrato" al pronto soccorso dell'ospedale. Dopo due giorni mi hanno portato al reparto Trapianti, dove mi hanno curato per il vomito e nel frattempo hanno scoperto che avevo chiusa la vena aorta con un infarto in corso.
Questo è a mio avviso veramente assurdo rispetto all'umana condizione e, parlando di me, sto parlando di altre 100 persone, che chi più o chi meno sono in condizioni di bisogno.

Patologia trattata
Vomito biliare in trapiantato di fegato; infarto.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Il malato, questo sconosciuto

Attese snervanti, mancanza di comunicazione.

Patologia trattata
Sepsi.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso Covid

Esperienza al Pronto Soccorso COVID Gemelli.

Abbandonata in un angolo del pronto soccorso per tre giorni. Saltuariamente hanno rispettato la mia indispensabile terapia. Mi hanno fatto due sacche di soluzione fisiologica vista la disidratazione, le analisi e la lastra, dopo due giornate fatta flebo di antivirale COVID.
Riferivo ad un dottore della grossa e dolorosa difficoltà a deglutire e mi consiglia uno spray (!!!) mai consegnato.
Con il mio problema alle ossa sono stata 3 giorni su una vecchia lettiga di ferro con un materassino inesistente, la prima notte coperta con il mio giaccone per mancanza di coperte.
Le due sale degenze 8 e 9 lontanissime dalla medicheria, in una bolgia infernale, con gente che urlava, infermieri che non rispondevano, non venivano (non per colpa loro, ma travolti dalla situazione inenarrabile).
Così come concepito senza alcuna guida, controllo e responsabilità è una struttura incomprensibile. Carenza di assistenza ai pazienti. Sporcizia e assenza di qualsiasi misura di igiene.
Visto che al terzo giorno i pazienti prima e dopo di me sono stati trasferiti ai reparti, disperata e malandata peggio di quando sono entrata, ho chiesto di firmare per andarmene; prima sono stata apostrofata maleducatamente da un infermiere, alle mie insistenze e agitazione, come per incanto sono stata inviata al reparto.
L'esperienza più irreale della mia vita.
Al reparto Malattie Infettive sono stata curata e assistita in maniera eccellente, anzi: qui ringrazio il bravissimo Dott. Sangiorgi, gli infermieri e gli ausiliari: grazie di cuore a voi tutti.

Patologia trattata
Covid (in malato oncologico).
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Che vergogna!

Sono arrivata al PS sabato pomeriggio alle ore 17:30 a causa di un forte dolore toracico puntorio a sinistra che si irradiava alla spalla, alla schiena e allo stomaco; inoltre con una frequenza di 130 bpm. Mi viene dato il codice giallo e aspetto dolorante il mio turno in piedi. Il pronto soccorso è stracolmo, non ci sono sufficienti posti a sedere, le persone sostano nei corridoi di ingresso impedendo una scorrimento agevolato dei pazienti arrivati in ambulanza, sembra più un campo base anziché un pronto soccorso, c'è confusione, disordine, mancata organizzazione e poco, ma davvero poco, personale sanitario. Addirittura arrivano zingari che fanno il triage senza alcuna precauzione sanitaria. Dopo un'ora e mezza di attesa con il codice giallo, avverto gli infermieri che il dolore è aumentato e vengo trasportata d'urgenza per un ECG in sala rossa, dove un'infermiera lancia un battuta dicendo "è un urgenza con 130 bpm? Mica ha 150". Mi posizionano gli elettrodi e l'ECG non parte perché posizionati male e non tutti allacciati, mi compaiono nel frattempo macchie rosse sul petto e divento viola in viso, sintomi che dagli infermieri vengono esasperati e mi fanno molto preoccupare avendo 20 anni. Vengo trasportata in area gialla per rimanere "sotto osservazione" così dicono, ma di osservazione non ce ne è neanche l'ombra. Qui, barelle allo sbaraglio, lasciate nel caos più totale, ci si scontra come se si giocasse alle auto da scontro e si viene lasciati del tutto abbandonati a se stessi. In tutto ciò non si è mai fatto vedere un medico, se non dopo tre ore alla fine della mia terribile e sofferta dimissione. Mi chiedo come sia possibile che un paziente trasportato d'urgenza in sala rossa possa non essere visitato immediatamente da un medico d'area! Nel frattempo il rossore e le macchie aumentano, comincio ad avere la vista offuscata, mal di testa, senso di svenimento, difficoltà a parlare e giramenti di testa. Ho avuto un attacco di pressione alta mai avuto prima d'ora, neanche riconosciuto dai sanitari che non mi hanno nemmeno controllato la pressione arteriosa. Mi vengono fatti i prelievi e non oso descrivere come, l'infermiera mi ha creato un ematoma enorme (è un peccato non poter caricare fotografie). In tutto ciò mancano igiene, assistenza e professionalità. Avrei ancora altro da dire ma non basterebbe questa pagina. Sono stata dimessa alle ore 21:00 dopo essermi consultata FINALMENTE con un medico.

Patologia trattata
Dolore precordiale.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Meno male che c'era la Dott.ssa Saviano

Mi sono recata al pronto soccorso perché pensavo di avere o varicella o un herpes, facilmente visibile visto che sembravo Bubble Bobble.
Conviene andare a piedi o in taxi, altrimenti si rischia di non entrare mai visto che parcheggiare è un gioco advance..
Entro e mi sento come in una entrata del cinema dopo un film: affollata e puzzolente...
Vado al famoso triage. aspetto il mio turno appoggiata sulle mie ginocchia perché nervosa. febbricitante e piena di pustole doloranti. Vi consiglio anche di portarvi una sedia, se non riuscite a stare in piedi...
Poi compare l'addetta al ricevimento pazienti, chiedendomi cosa avessi. Io, Bubble Bobble, ho detto "penso varicella" e dopo aver fatto un bello starnuto quasi addosso, mi misura la temperatura. Ok, mascherina, mi mette in una stanza in isolamento dicendomi di non preoccuparmi che anche il marito aveva avuto la varicella. Codice verde. Chiedo di andare in bagno e mi viene proibito, dicendomi che ho una malattia infettiva. Dopo circa 40 minuti di attesa vado in bagno e forse era meglio farsi pipì addosso... Una puzza di feci incredibile. Ritorno in isolamento e aspetto 50 minuti. Arriva la dottoressa Saviano Luisa, unico elemento positivo e risolutivo della situazione, mi visita, mi chiede anamnesi e mi dice che ci vuole qualche ora per le analisi, o potrei ricoverarmi in quanto solo la mattina c'è l'infettivologo. Io decido di aspettare... Dopo altri 40 minuti arrivano 2 giovani infermieri; solitamente i prelievi li fa sempre chi ha poca esperienza, infatti la giovane ragazza cerca una vena sul polso, il collega le fa notare che non va bene, indicandole dove prelevare il sangue. Dopo il prelievo, fatto malissimo, ha quasi collassato la vena... un livido nero e la vena gonfissima... per 1 giorno e mezzo non sono  riuscita a muovere il braccio.
Mi comunicano che ci vogliono circa 5-6 ore per i risultati delle analisi, quindi significa che sarei uscita dalla stanzetta di isolamento verso le 3.00 o le 4.00 di notte. Decido saggiamente di andare via, pentitissima di esserci andata (per non parlare del prelievo...). Firmo con la Dott.ssa Saviano, che mi ha fatto un'ottima prescrizione, infatti sono in via di guarigione. Quindi in conclusione, se vi sentite male non andate al Gemelli, oppure se andate chiedete della Dott.ssa Saviano.

Patologia trattata
Varicella o herpes.
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

L'assistenza infermieristica e' pessima. Hanno fatto chiudere il drenaggio biliare a mio figlio perche' non e' mai stato guardato - nonostante i miei solleciti a valutarlo. Gli hanno fatto venire una piaga da decubito.

Patologia trattata
K pancreas.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Dovrebbe essere chiuso

Triage incomprensibile. Assenza di assistenza ai pazienti. Maleducazione. Sporcizia e assenza di qualsiasi misura di igiene. Disattenzione e negligenza. Attesa infinita in una sala aperta ai barboni che dormono e bivaccano di notte in un luridume immondo con servizi igienici maleodoranti e sporchi, inutilizzabili. Tempo trascorso in p.s. 11 ore. L'esperienza più irreale della mia vita. Una per tutte: tentativo di inoculare un farmaco che già avevo assunto autonomamente nell'attesa, perché stavo male nonostante lo avessi fatto presente al medico di turno. Assenza di privacy e di informazioni sui tempi di attesa e sulla priorità assegnata.

Patologia trattata
Dolori addominali.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pessimo sabato

Oltre sei ore di attesa per poi essere visitata da un medico molto scortese. E dopo altre 3 ore per fare una lastra. Per non parlare della sala d'attesa, sporca e che dopo le 20.00 diventa un dormitorio di senza tetto.
Comunque ho passato tutto il sabato pomeriggio e la sera al PS per non risolvere nulla...

Patologia trattata
Frattura gomito.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Osceni

Non solo un PS con lavori e tutto sporco, ma anche con malati abbandonati a sè stessi e morti sulle barelle senza assistenza (e vicino ai vivi!). Poi ore ed ore per una visita, sembrava di essere in Libia..

Patologia trattata
Frattura dito.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso del policlinico gemelli

Mia madre 90enne è stata portata al pronto soccorso del Policlinico Gemelli per frattura del femore in data 30 gennaio. Abbiamo trovato il personale insofferente e irrispettoso, dai medici agli infermieri, dai portantini agli addetti/e alle pulizie, scarsa pulizia, coperte talune sporche passate da un paziente all'altro, una stanza per 5 letti con le bocchette di aria fredda direttamente sui degenti, costretti a coprirsi letteralmente la testa per il freddo (QUANDO RIUSCIVANO). La sensazione di trovarsi in un ospedale del terzo mondo sporco e sovraffollato, e non c'entra niente il fatto che stessero effettuando lavori di ristrutturazione, è stata proprio la sensazione di abbandono dei malati, questo soprattutto durante la notte. Noi parenti dovevamo da soli trascinarci le barelle, quando chiamati per visita, con flebo attaccata. L'ortopedico di turno nella notte tra il 30 e 31 chiuso nel suo ambulatorio con cuffiette alle orecchie davanti al computer, mai uscito per rispondere ai lamenti strazianti di mia madre, se non altro per rassicurare o aiutare a calmare anche con un sedativo l'ansia ed il panico della medesima e a monitorare un'altra situazione di un anziana di 92 anni con rottura alla spalla. Le due anziane erano poste esattamente davanti alla sua porta. Altri anziani lasciati nei corridoi senza assistenza alcuna, se non sollecitata da chi si trovava ad assistere qualche suo parente. UNA VERGOGNA PER ROMA, che non ci si aspettava certo da un policlinico che fino a qualche anno fa era l'eccellenza.

Patologia trattata
FRATTURA AL FEMORE.
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