Pronto Soccorso Policlinico Gemelli

Sono stata in P.S. Per perdite emorragiche da ciclo durante terapia con soppressione ormonale per un k mammario (menopausa farmacologica). Ho un pregresso di endometriosi profonda per la quale ho fatto un serio intervento di più di 10 ore. Arrivo in P.S. Stanca e debilitata dalla radio terapia e completamente disidratata (non ho ricevuto neanche una flebo per reintegrare i liquidi). La ginecologa che mi visita mi liquida dicendo: ”può succedere”. Avevo un endometrio di 7 cm che è un segno inequivocabile che la terapia ormonale antitumorale non stava facendo effetto. A distanza di 3 mesi e dopo 3 ricoveri devo sottopormi al quarto delicato intervento per endometriosi profonda e togliere tutto per abbassare la produzione di estrogeni ed evitare recidive tumorali. La ginecologa che mi ha visitato era completamente inesperta sul tema e non ha avuto nessuno scrupolo a liquidarmi senza fare ulteriori accertamenti. Mi avrebbe risparmiato 3 mesi di dolori.

Infermieri maleducati e arroganti.
Sporcizia e tempi di attesa incomprensibili.
Non si può e non si deve continuare ad ignorare tutto questo.
Mio figlio arrivato con dolori lombari e febbre a 38.5 ancora in attesa di una diagnosi dopo circa 8 ore. Lasciato su una lettiga senza una coperta perché non più disponibile. La vigilanza indegna del ruolo che ricopre.

Sono arrivato il 20/06 alle 6.00 di mattina con un dolore toracico e con una scintigrafia fatta in precedenza che evidenziava una lieve ischemia. Fatti tutti gli accertamenti, la dottoressa faceva richiesta di una coronarografia.
Sono stato 3 giorni e 3 notti su una barella in una bolgia infernale, con gente che urlava, infermieri che non rispondevano (non per colpa loro, ma con 140 persone da seguire di più non potevano fare) e alla fine, stremato, decido di firmare contro il parere del medico, esco e mi reco al vicino San Filippo Neri. Arrivato in ospedale, appena avuto l'esito del tampone, circa tre ore dopo mi trasferivano in reparto e la mattina dopo eseguivano la coronarografia, mandandomi poi a casa il giorno dopo.