Reumatologia Ospedale Padova
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Brutta esperienza
Sono stata a visita in forma privata dal dr. Botsios che è sembrato preparato ed empatico, salvo poi dimostrare l’esatto contrario quando, come da lui suggerito, gli ho inviato una email per metterlo al corrente dei progressi della terapia prescritta. Non vedendo risposta, visto anche il peggioramento della mia situazione, dopo mille peripezie sono riuscita a contattarlo telefonicamente. Sono stata maltrattata, e quando ho cercato di spiegare che avevo inviato anche una e-mail come da lui consigliato lo stesso in tono strafottente mi ha risposto che lui non ha tempo di leggere la posta elettronica. Cosa la propone a fare allora! Mai più con un professionista simile.
Pessima esperienza
La mia esperienza con la Dott.ssa Teresa Del Ross, reparto di Reumatologia di Padova, è stata a dir poco pessima. Ho riscontrato un atteggiamento arrogante e sbrigativo. Fin dall’inizio si è posta in modo scostante e scorbutico, con un tono che trasudava sufficienza e fastidio, come se il solo fatto di essere lì a chiedere un consulto fosse un disturbo. Ha esordito, senza alcuna sollecitazione da parte mia, puntualizzando che non avrei avuto alcuna precedenza nei tempi di attesa, un commento fuori luogo, inutile e decisamente poco professionale. Ma il peggio è venuto durante la visita, che definire superficiale è un eufemismo. Non ha effettuato un’anamnesi degna di questo nome, ha fatto domande frettolose e ha dato l’impressione di non ascoltare affatto le mie risposte. La cosa più grave, tuttavia, è stata mettere in dubbio la diagnosi di artrite reumatoide formulata da un’équipe reumatologica esperta di un importante ospedale accreditato di Catania, senza nemmeno prendersi la briga di visionare gli esami e i referti che avevo accuratamente portato con me. La mancanza di empatia e di interesse per il paziente è stata disarmante. Ci si aspetta che un medico, specie in un reparto delicato come quello della reumatologia, sappia accogliere con umanità chi soffre. Invece mi sono sentita giudicata, svalutata e liquidata in pochi minuti, senza attenzione né rispetto.
Grande delusione e amarezza
Causa dolori in tutto il corpo, gonfiore di mani e piedi, astenia, ana 1.2560, ena >200 con profili alterati, sono stata a visita in intramoenia per ben due volte dal dott. Iaccarino. Ho trovato poca disponibilità e poca sensibilità e non sono nemmeno riuscita ad avere una esatta e precisa diagnosi, anzi: addirittura la patologia stessa è stata sminuita... Solo sotto mia insistenza mi è stato indicato il Plaquenil.
Fibromialgia
A seguito di visite private con il Dott. F. Schiavon, non ho avuto la possibilità di dare un'opinione sulla professionalità per assenza del medico.
Mi sono stati prescritti esami e accertamenti, ma quando ho cercato di interpellare il medico, svariate volte, e non ho MAI avuto una risposta, ho capito che avevo perso solo molto del mio tempo..
Vorrei aver potuto dare un giudizio positivo o negativo, ma il fatto di essere stata praticamente piantata in asso, mi permette solo di appurare una mancata professionalità.
Sto aspettando la loro chiamata dal 2019.
Ho continuato allora con i farmaci prescritti dall'ospedale Luigi Sacco di Milano.
Discriminazione
Buongiorno, sono stata seguita nel reparto di reumatologia di padova per ben sei anni consecutivi e dopo ben 11 anni sto ancora provando a ritornarci qualche volta. Undici anni fa mi venne diagnosticata una sindrome fibromialgica molto importante, provai tutte le terapie frmacologiche possibili, considerata la mia età ancora oggi alcuni reumatologi che vedono i dosaggi dei farmaci che mi furono prescritti e l'associazione che fu fatta, mi rispondono che ben capiscono come non potessi tollerare quelle terapie. Naturalmente l'approccio per una paziente fibromialgica è di guardare prima di tutto il lato psicologico e non fisico. all'inizio gli esiti degli esami erano negativi. Negli anni, nonostante riferissi dolori alle ossa diffusi, non fui mai considerata. I miei dolori venivano sempre attribuiti alla fibromialgia. Qualsiasi segno o sintomo erano solo fibromialgia, in poche parole sono stata trattata da malata immaginaria per anni.
In tutti gli anni in cui ho lamentato dolore alle ossa, non mi è mai stato richiesto nemmeno un dosaggio di vitamina D. A tre anni dall'inizio di quei dolori, ho cominciato ad avere fratture spontanee, facendo un banalissimo dosaggio di vitamina D ho scoperto di essere carente e inoltre non riesco a ricompensarla in nessun modo. L'anno scorso la situazione è precipitata del tutto, ho iniziato a stare malissimo per cui sono stata ricoverta in due reparti dell'azienda ospedaliera. Durante questi ricoveri i medici che mi seguivano, vedendo che il problema era prettamente reumatologico, chiesero che venisse fatta una consulenza; il primario della reumatologia ha rifiutato di venire e di mandare uno dei suoi a vedermi, perchè era inutile rivalutare il caso a distanza di molto tempo perchè la diagnosi era già stata fatta, ed era fibromialgia. Quindi chi ha la fibromalgia non si puo' permettere nient'altro. Questo è successo per ben due volte a distanza di due mesi, considerando che la prima volta ero ricoverata in un reparto adiacente alla reumatologia. Quindi una volta dimessa mi sono dovuta recare a Firenze per potermi curare, considerando che è diritto di ognuno potersi curare nella struttura sanitaria piu' vicina a casa.. A novembre 2010, dopo essere stata ricoverata per 15 giorni a Firenze, una volta tornata a casa ho iniziato ad accusare un fastidioso dolore toracico associato a febbricola. Essendomi già state riscontrate ecograficamente delle pericarditi, ho implorato uno dei reumatologi che mi avevano già seguita a Padova, di vedermi, sperando mi facesse fare una ecografia urgente, visto che non ero riuscita a trovare una disponibilità nemmeno a pagamento in tutta la regione veneto, se non prima di una ventina di giorni. Dopo numerosi e-mail e telefonate, il suddetto medico si è degnato di darmi udienza per la modica cifra di 150 euro. Dopo avermi visitata, mi ha mandata a casa con un gastroprottetore, dicendomi che non poteva essere pericardite ma era reflusso gastro esofageo. Dopo avere passato una nottata infernale, il mattino dopo fui costretta a chiamare la cardiologia di Firenze dove, una volta spiegati i sintomi, mi dissero di andare da loro subito che mi avrebbero fatto una ecografia urgente. La sera prima avevo un reflusso gastro esofageo, alle 11 del mattino dopo quel reflusso era diventato una pericardite con scollamento circonferenziale di tutto il pericardio. Tornando avvisai il medico che mi aveva vista e si rese disponibile a vedere quel referto solo il mattino dopo. Il mattino successivo venni rivista da lui, il quale mise in dubbio l'esito di quella pericardite anche davanti ad un referto ecografico, mi programmò una ecografia dopo venti giorni a Padova. A febbraio di quest'anno ho avuto un altro ricovero a Padova, naturalmente è stata richiesta la consulenza reumatologica, ma naturalmente mi è stata rifiutata. Quindi giudicate voi, credo che l'assistenza sanitaria non debba essere negata a nessuno. Per questo motivo appena staro' un po' meglio mi rivolgero' alla Direzione Sanitaria per avere delle spiegazioni. mi dovranno spiegare i requisiti che bisogna avere per essere pazienti del reparto di reumatologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova.
Altri contenuti interessanti su QSalute