Cardiochirurgia Policlinico Tor Vergata

Il grazie é di solito la prima parola di ogni paziente nei vostri confronti, ma nel mio caso, sembrerebbe un semplice fonema o, quantomeno una riduttiva espressione. Mi chiamo Manlio De Sandro, 79enne, e sono stato ricoverato, direi meglio catapultato, in regime di esrema urgenza il 7 gennaio 2011 alle 5 del mattino in sala operatoria, dove il cielo ha voluto che mi attendesse già pronto con i suoi validissimi collaboratori il mio Angelo Custode, il Dott. Jacob Zeitani. Pronto soccorso di provenienza l'ottimo San Giovanni, con la precisa diagnosi: dissecazione aortica di tipo A, insufficienza valvolare aortica severa. Prognosi generalmente infausta, per le mie condizioni generali, età, per la rottura spontanea dell'aorta a sternotomia effettuata e per diversi minuti di arresto cardiaco. Nonostante queste severe concomitanti condizioni, Lei Dott. Jacob, non soltanto mi ha trattenuto quaggiù, ma mi ha ricostruito tutto l'apparato, dandomi così la possibilità, a distanza di quasi un anno, di sperare di vedere la nascita del mio secondo nipotino che avverrà tra qualche settimana. La mia gratitudine si estende alla bella e gentile Dott.ssa Silvia de Propris, che si è occupata con pazienza, professionalità e dolcezza, della mia degenza al reparto dopo una lunga e molto tormentata sosta in terapia intensiva (o sala di rianimazione, sono impreciso). Un grazie di cuore va altresì al Prof. Chiarello, al Prof. Pellegrino ed a tutto lo staff medico, tecnico ed infermieristico estremamente gentile ed attento ad ogni esigenza. Siete il mio orgoglio, il solo pensare a Voi tutti mi commuove. Voglio tornare per abbracciarvi idealmente di persona (una prima volta non sono stato fortunato, tutti impegnati o in visita). Sarò prodigo di consigli se qualche paziente vorrà qualsiasi info(339.4792670). Mi prostro davanti a Voi tutti (magari un accenno, data l'età e la protesi che debbo conservare con cura). Grazie di esistere. Manlio De Sandro

L'equipe del Prof. Chiariello é stata eccezionale. La loro costante assistenza ineccepibile. Nonostante mia madre si sia operata con ben due anni di ritardo grazie ad un emerito imb... cardiologo di Colleferro, grazie a Dio è stata salvata dal Prof. Chiariello. Tutti i componenti della Cardiochirurgia di Tor Vergata sono angeli caduti dal cielo apposta per noi, grazie di esistere, se non fosse per voi, le vite di tanti pazienti non verrebbero salvate. Pulizia, cortesia, calore, affetto, non manca nulla a questo reparto. Grazie ancora, se fossero tutti come voi, chissà quanta gente serberebbe un ricordo migliore delle strutture ospedaliere...

Senza dubbio una delle migliori equipe in Europa.

Saro' per sempre grata al prof. Zeitani ed alla equipe del prof. Chiariello, che nel lontano 2003 (non erano ancora stabiliti al Policlinico di Tor Vergata) hanno salvato mio padre e gli hanno dato la gioia di poter spendere ancora del tempo in questa vita con noi figli e con la sua nipotina, venuta alla luce nel 2008.
Nonostante il terribile carattere di mio padre, sempre restio ad ogni tipo di cura e conseguente fonte inesauribile di preoccupazione per noi familiari, una grazia lo fece arrivare all'operazione alle coronarie (triplo by-pass) ancora vivo, operazione che fu un successo.
Ultimamente sta avendo problemi all'aorta, per i quali ci rivolgeremo di nuovo ai nostri angeli.
Se Dio esiste, una delle forme in cui si manifesta e' la straordinaria capacita' di questa equipe.

Ottimo Reparto di Cardiochirurgia a Tor Vergata. Grazie a tutti. Soprattutto ad Dottor Zeitani e al Prof. Pellegrino. Grazie a tutta l'equipe del Prof. Chiariello. Grazie per tutto quello che avete fatto per me.
Calcolate che non volevo farmi operare e rischiavo di morire se non lo facevo.
Grazie ancora di avermi ridato la vita!!!
Gino

Ho 51 anni. Il primo infarto lo ho avuto nel 2004 al miocardio trattato con stent; il secondo nel 2007; il terzo nel 2009. Grazie a questo reparto lo posso raccontare. Ormai non riesco più a capire quando ne sto subendo un altro, i dolori al torace mi sembrano tutti uguali al dolore tipico dell'infarto.
Volevo sapere se esisteva un sistema di controllo che dice quando ci si deve preoccupare e correre in ospedale. Ormai stava diventando quasi un abitudine far spaventare gli altri.
Al mio secondo infarto al miocardio, all'ospedale San Camillo, quando mi dimisero, mi diedero una macchinetta con delle ventose da applicarsi addosso, poi facendo un numero telefonico i medici mi dicevano se era tutto a posto. Questo l'ho fatto per 15 giorni poi l'ho riconsegnata in ospedale.
Io credo che questa macchinetta sia in grado di salvare molte vite. A volte noi che abbiamo avuto questa patologia ci vergogniamo di accusare il dolore forse per non spaventare chi ci è vicino, e questo lo so che è sbagliato ma è cosi. forse lo facciamo per non dover rivedere le loro facce provate dalla preoccupazione per noi quando usciamo dalla sala operatoria. Credo che sia davvero utile sia per voi che per noi. Ancora un grazie a questo reparto se oggi scrivo questo, ancora un grazie a chi di voi leggerà questa lettera e ne parlerà perchè parlandone si cominciano a cambiare le cose. Un uomo fortunato.

Con professionalità e umanità hanno brillantemente risolto l'infarto al 99% di mia madre con tre bypass. Tutta l'equipe del prof. Chiariello onora il giuramento di Ippocrate. Nel reparto è curato al meglio ogni aspetto medico, fisico e psicologico. Il Signore li illumini e li benedica.

Grazie per aver concesso a mio fratello un altra possibilità di vita. Soprattutto grazie al dr. Zeitani (operatore)

prof. CHIARIELLO E DOTT. ZEJTANI,
DUE MOSTRI DI FREDDEZZA, COMPETENZA, UMANITA' .
QUANDO VI PENSO MI VIEN DA PIANGERE. GRAZIE DA ALBERTO MAGLIULO.

Dire che il reparto di Cardiochirurgia del Tor Vergata sia il massimo è riduttivo.
Dal Prof. Chiariello, il Prof. Pellegrino fino all'ultimo del personale del reparto un grazie per tutto quello che avete fatto per me.

Sono passati 3 anni e non li posso dimenticare, la gentilezza, l'umiltà e l'amore con cui sono stata trattata sempre li porterò nel cuore. Tutti e dico tutti dal Prof. Chiariello, al Prof. Pellegrino (gran simpaticone) ed ancora al Dott. Zeitani, che ha avuto il mio cuore nelle sue mani e lo ha fatto rimettere in motto, grazie ancora siete angeli!

Ho trovato i dottori in ambulatorio molto competenti e gentili.

LA PIU' ECCELLENTE EQUIPE DEL MONDO. I VERI ANGELI DEL MONDO.... GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE FATE., E' IMPAGABILE...
magliulo

Sono convinta che lo staff medico ce l'abbia messa tutta, ma la mia povera mamma se ne è andata lo stesso.
Intervento al cuore riuscito, o almeno così pareva. La deiscenza della ferita e l'osteoporosi non hanno permesso la chiusura dello sterno. La mamma è stata rioperata per un intervento di chiusura fatto a questo punto alla vecchia maniera, cucendo i muscoli dato che lo sterno non si chiudeva, però si e' presa la klebsiella pneumoniae dopo il primo intervento ed è morta di sindrome multiorgano. Per fortuna era sedata negli ultimi giorni di vita e non ha sentito nulla. Ad ogni modo verranno fatti degli approfondimenti.

Riguardo agli infermieri, sono troppo pochi, in reparto non li vedevo quasi mai. A volte scampanellavo a lungo per cercare il loro aiuto, ma senza successo. Dal 19 gennaio all'8 marzo non ci hanno fatti entrare in orario. Mia madre spesse volte nel reparto di cardiochirurgia piangeva perché quando mi vedeva tardare pensava non fossi venuta, invece erano gli infermieri che ci facevano entrare tardi. Entravamo sempre alle 18.15, quando il foglietto appeso alla porta indicava che l'orario di visita era dalle 18.00 alle 19.00. Non sarebbe più semplice cambiare l'orario sulla porta e fare tutte le vostre cose prima? Organizzazione da rivedere. Di contro, quando si trattava di mandare via i parenti alla fine dell'orario, erano sempre solerti e puntualissimi.
Una paziente con la klebsiella pneumoniae deve essere sempre pulita. Il pannolone va cambiato, non si lasciano i degenti nell'urina e negli escrementi, il paziente va aiutato ad alzarsi ed essere allettato, la persona deve essere pulita. Se ci sta un caso Covid in reparto, non porti mia madre a fare riabilitazione in corridoio senza mascherina. Le sacche della dialisi in terapia intensiva non vanno cambiate mentre stai al cellulare e progetti le vacanze estive.
Aumentate il personale, rispettate gli orari, assistete i pazienti!

Intervento sicuramente difficile;sembrava tutto ok ed in effetti le mie due valvole nuove funzionavano anche bene. Purtroppo qualcosa però nell'intervento non ha funzionato: aderenze, coaguli, pacemaker malfunzionante. Può capitare. Non dovrebbe capitare però che nessuno capisca cosa stia succedendo... si pensa a tutto e a di più... anche ad un fantomatico tumore, e passa il tempo ed io sto male, ma tutti mi dicono che il cuore sta bene, che tutto funziona al meglio. Decido dopo due mesi e mezzo di sofferenze in ospedale, di cambiare centro specialistico. Tutto pronto: lunedì trasferimento. Decidono però di fare un ultimo esame invasivo (perchè ..?) una doppia toracentesi in contemporanea. La notte (con le valige pronte) emorragia, crisi respiratoria.. che fare? Aiuto! e la mattina prima mi avevano anche rubato il cellulare dal comodino, così non posso chiamare casa. Avvisateli per favore! Lo fanno quando ormai sono in coma.
Terapia intensiva, incosciente. Mi operano nuovamente e capiscono finalmente, dopo 80 giorni, qualche speranza c'è ancora... Devono mettere la tracheostomia: chiesta giovedì, gli specialisti non sono disponibili fino al mercoledì successivo (!!!). Sette giorni di sofferenza e crisi, poi infezione grave, scompenso, addio: lascio un marito ed un figlio adorabile.
Ciao mondo, grazie a tutti.

Purtroppo mio padre è morto a 64 anni... Lo ha operato il dottore Carlo Bassano. E' morto dopo 24 ore dall'intervento.. è morto al reparto quando, dopo poche ore di intensiva, è stato considerato fuori pericolo e quindi trasferito al reparto.

Su consiglio del Santo Spirito mio padre veniva operato a Tor Vergata dal dott. Bassano, che dopo averlo operato e avere accertato di un possibile rischio di emorragia dell'aorta, lo ha trasferito al reparto. Nella notte mio padre è morto a 64 anni! Pellegrini ha giustificato la tragedia come una cosa che non è mai successa!

Le cose non sempre vanno come ci si aspetta. Due settimane fa in questo reparto è venuto a mancare un Professore, una persona alla quale io (ma come me tanti altri studenti che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sul loro cammino universitario e conoscerlo) ero profondamente legata. Il Professore è stato sottoposto ad un primo intervento di bypass che, a dire del professore, sarebbe andato bene. Purtroppo, per sopravvenute complicazioni (delle quali ad oggi ancora non si sa quasi nulla) è stato sottoposto nel giro di poche ore ad un nuovo intervento, ma non è andata come si sperava. Purtroppo il nostro Professore oggi non c'è più. E pensare che gli avevano detto che si sarebbe trattato di un semplice intervento di routine... L'amarezza e il dolore che ognuno di noi ha dentro di sè sono incommensurabili, ma siamo sicuri che il Professore continuerà dal cielo ad indirizzarci e a consigliarci, come ha sempre fatto.
Spero tuttavia che tali episodi non si ripetano mai più ed è per questo che ho deciso di scrivere su QSalute, perchè a chiunque venga consigliato di sottoporsi a questa operazione di "routine", ci pensi due volte visto che, almeno nel caso del nostro Professore, tanto di routine non è sembrata.