Cardiologia S. Eugenio
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Ecocardio transesofageo
Il 5/11 dovevo fare un eco cardio transesofageo per vedere bene se avessi un PFO e capire la situazione del prolasso della valvola.
A settembre andai dal Prof Gaspardone privatamente e lui ha visto i miei esami, e mi dice che dobbiamo capire un po' di cose, ti chiameranno dal ospedale per fissare questo esame.
Venti giorni dopo mi chiama la segreteria cardiologica del Sant’eugenio, 5/11 ore 10 .
La mattina mi presento, faccio un colloquio veloce, peso, allergia a farmaci e stop con un infermiere, lui un po' scherzoso cerca di sdrammatizzare la mia ansia, poi arrivano altri medici, infermieri, arriva l’anestesista molto gentile Paola Mastrofrancesco e cerca di tranquillizzarmi e di distrarmi, tremavo come una foglia.
Arriva la sonda e mi fa ci vediamo tra poco e mi inietta in vena l’anestetico, il Propofol.
Io sento una cosa strana in gola ma non faccio in tempo a dirlo che mi addormento.
Mi sveglio un po' confusa e vedo le loro facce sconvolte, chiedo se hanno fatto tutto e loro mi dicono NO hai avuto una reazione grave, un laringospasmo, ti si sono chiuse le corde vocali e abbiamo interrotto l’esame. Ma hai allergia al Propofol? Perché non ci hai detto che sei asmatica, io ero super confusa e non capivo cosa fosse successo... loro continuavano a dire era stata una crisi molto grave.
Mi portano in un'altra stanza, avevo tanta nausea, un infermiere mi fa ti ho dato l’antiemetico ora ti passa, la Cardiologa mi spiega che hanno fatto bubble test ed è negativo e non serve fare altri esami. E dopo circa mezzora mi mandano a casa come se nulla fosse successo.
In tutto ciò il dott. Gaspardone era in reparto perché mio marito l’ha visto passare varie volte ma non è manco entrato a salutarmi.
Nel pomeriggio l'ho chiamato due volte e mandato un messaggio, mai risposto.
Il giorno dopo torno in reparto più lucida e chiedo cosa è accaduto nel dettaglio. Il dott. Gaspardone era impegnato. Mi hanno detto di riprovare a chiamare ma che loro avevano già detto cosa fosse successo.
Inoltre mi hanno dimessa con un foglio incompleto. Senza i dosaggi dei medicinali soprattutto il Propofol, al quale secondo loro sono allergica (allergia rara).
Ho parlato con l’infermiere del quale non ricordo il nome, l’anestesista Paola Mastrofrancesco e la cardiologa Maria Iamaele.
I primi due molto disponibili e gentili mi hanno rassicurata e raccontato tutto.
Mentre la cardiologa era scocciata e mi ha detto che mi ha spiegato tutto il giorno prima ma io ero ovviamente sotto sedazione e ricordo ben poco. C’era mio marito e una mia amica ma io volevo sapere e sentire, è un mio diritto.
Il prof Gaspardone è troppo impegnato e lo capisco.
Ad ogni modo sto facendo i controlli allergologici al Gemelli e a loro sembra strano che il mio laringospasmo a detta loro sia passato dopo somministrazione di midazolam, bentelan e trimedon.
Il mio medico di base è rimasto perplesso nel leggere questo referto, quello che è successo in quella stanza rimarrà lì.
Ovviamente sono grata che sono qui a raccontarlo.
Intervento PFO
Vorrei mettere in guardia futuri pazienti che hanno problemi con il forame ovale pervio. I diversi esami eseguiti in altri ospedali, come il San Donato di Milano, non consigliavano la chiusura del forame. Dopo un incontro in clinica con il Prof. Gaspardone, senza indagini effettuate personalmente, propone a mio figlio appena maggiorenne la chiusura con la tecnica Noblestitch (punti di sutura). Durante l'intervento a mio figlio è stato impiantato un device, cosa non prevista e che non voleva mettere poiché è un corpo estraneo. Sono stata chiamata durante l'intervento e visto che il forame sì è ulteriormente aperto, il prof. ha dovuto impiantare il device.
Ho fatto esaminare il tutto da altri cardiologi importanti e hanno affermato che l'intervento non era indispensabile: da 8 mm. il forame si è allargato a 22 mm... In cartella clinica è stato riportato che è stato effettuato l'intervento per un difetto interatriale invece di scrivere esclusivamente PFO documentato, inoltre, da altri referti medici di visite precedenti.
Noi personalmente siamo rimasti molto delusi ed ulteriori chiarimenti non sono stati soddisfacenti e dal primo controllo effettuato risulta ANCORA un passaggio di bolle, benché minimo.
Esperienza negativa
Sono stata messa in lista a fine ottobre 2016 per l'impianto di pacemaker ed ho ricevuto il seguente trattamento.
Vengo avvisata con una settimana di anticipo che il ricovero e' previsto per il 15 novembre e che avrei avuto la conferma il 15 stesso.
Il giorno annunciato, intorno alle 11.00 viene confermato il ricovero ("..presentarsi alle 14.00 direttamente in reparto, operazione prevista per domani e dimissioni per il giorno successivo") ma mentre sto uscendo da casa per andare in ospedale, arriva una nuova telefonata con la quale mi informano della indisponibilità del posto letto per una urgenza. Pazienza, aspettiamo una nuova chiamata.
Nuova convocazione la mattina del 1 Dicembre con richiesta di presentarmi il giorno stesso alle 13.00 presso il reparto. Puntuale alle 13.00 mi presento, ma noto subito una stranezza in quanto, a detta della persona che mi ha accolto, il posto letto non sembrava più tanto sicuro. Il problema viene superato e finalmente vengo ricoverata in reparto. Mi viene spiegato che sarei stata operata il giorno seguente. Mi applicano un monitoraggio per tenere continuamente sotto controllo la mia disfunzione del nodo seno-atriale. La mattina del 2 dicembre mi fanno i prelievi e mi somministrano antibiotici tramite due flebo per l'imminente operazione. E' passata tutta la mattinata ed intorno alle 14.00 mi comunicano il rinvio al giorno successivo. Mattino successivo 3 dicembre: di nuovo 1 flebo di antibiotico e prelievi, camice verde e di nuovo attesa per essere portata in sala. A meta' mattinata la dottoressa di turno mi avvisa che c'è un problema: il cardiologo presente in reparto non impianta pace-maker. Rinvio al lunedì successivo. Vista la sequenza di rinvii e raccolte voci di corridoio (in base alle quali probabilmente non sarei stata operata nemmeno lunedì) alle 22.00 del 3 dicembre ho deciso di firmare e lasciare l'ospedale alla ricerca di uno un po' più serio. Il medico di turno ha cercato di dissuadermi in quanto a rischio di malore, ma hanno vinto la rabbia e il nervosismo accumulati.
Ho fatto un esposto dell'accaduto presso il "tribunale del malato" il 6 dicembre, ma ad oggi l'ospedale non si e' degnato di una risposta.
Altri contenuti interessanti su QSalute
