Casa di Cura Salus di Ferrara

Dopo intervento di protesi di ginocchio sinistro due anni fa, sono ancora a ringraziare il dottor Guilherme Carpeggiani e il personale medico e paramedico del primo piano per la competenza, gentilezza e umanità dimostrate.
Purtroppo la struttura è obsoleta e c'è sempre qualcosa che non funziona, dalla doccia alla luce, ecc.

Appena rientrata da ecografia all'addome, non ho competenze per esprimere un giudizio tecnico sull'ecografia in sé, ma il radiologo è stato estremamente scortese! Pessima esperienza!

Non consiglierei il reparto di Lungodegenza della clinica Salus, convenzionata con l'ASL. Mio padre è entrato con una neoplasia dell'esofago in metastasi che rideva e scherzava dal reparto di Medicina di Cona e, dopo un solo giorno di degenza alla Salus, era irriconoscibile e non riconosceva più i suoi familiari ed era terribilmente nervoso e intrattabile. Ho parlato due volte in tutto col medico che lo seguiva, mi ha detto che dovevamo dargli più morfina possibile per un fatto di umanità, ma secondo me è solo un modo affinchè il paziente non richieda continua assistenza.
In compenso il personale infermieristico è di buona qualità e l'ambiente appare pulito.

Premetto che la struttura mi è stata consigliata da un neurochirurgo di Ferrara, presso il quale ero in cura, e che io sono residente a Soverato (CZ). Eseguita RM e TAC tratto lombare per stenosi determinata da scivolamento L2 su L3 in data 19/01/2016, poiché i risultati mi servivano in giornata, mi sono stati consegnati i CD assicurando la spedizione dei referti il giorno successivo. In data 27 gennaio telefono facendo presente che non mi è pervenuto nulla, mi sento dire che partiranno lunedì 30 gennaio!!!! All'anima della celerità di servizio!!!!

Ho prenotato per una semplice ecografia all'addome, ho trovato immediatamente posto in struttura e adesso capisco il motivo. L'appuntamento era alle 16.46 a vescica piena. Arrivo in struttura in largo anticipo, in accettazione tutto ok, prendo posto in sala di attesa e continuo a bere il litro minimo di acqua richiesta. Si affaccia un signore alle 16.15 che chiama il mio numero, immediatamente scopro che è il medico. Mi alzo e continuo a bere visto che, chiamata con 30 minuti di anticipo, non avevo bevuto quanto richiesto. Il medico radiologo non appena mi vede bere, inveisce pesantemente, cerco di spiegargli che eravamo in anticipo rispetto alla prenotazione e quindi ancora stavo finendo di bere. In modo sgarbato, insolente e maleducato, mi fa sdraiare per cominciare l'esame. Anche durante l'esame non è stato per niente educato e sbuffando continuava a criticare, dicendo che non c'eravamo capiti per niente, anche su come avevo posizionato la maglia. Finisce finalmente l'ecografia, e a conclusione si è congedato con una battuta infelice e deontologicamante discutibile. Mi sono sentita mortificata e fortemente a disagio, quando invece dovrebbe essere un diritto quello di usufruire di un servizio a tutela della mia salute!

Premetto che non sto valutando l'operato del chirurgo ma, operata in day hospital al secondo piano, ho vissuto un'esperienza veramente pessima. A parte il fatto che la struttura è vecchia e fatiscente, le infermiere alcune gentili altre meno, comunque generalmente distratte e svogliate. Ma l'aspetto più eclatante è la disorganizzazione totale. Altra cosa che mi ha lasciata senza parole è la sala operatoria: sembrava di essere al mercato, gente che urlava e che si parlava da una stanza all'altra, una che mangiava, una che chattava col cellulare in mano e infine, disordine ovunque. Ho dovuto mio malgrado assistere al mio intervento da sveglia perché non mi hanno addormentata come era stato concordato con l'anestesista, ma solo sedata, e nell'iniettarmi il valium in vena non l'ha fatto lentamente, ma con un gesto repentino, tanto che ho perso i sensi nel giro di un secondo per poi riprendermi dopo pochi minuti e restare vigile per il resto dell'intervento. Non erano questi gli accordi. Consiglierei a chi lavora qui di farsi un giro ad esempio alla casa di cura di Abano.

Intervento di protesi d'anca destra. Si frattura il femore (destro) dopo dieci giorni, quindi intervento di osteosintesi.
A luglio 2021 nuovo intervento di sostituzione della protesi, in quanto si muoveva.
La protesi, ad oggi 29/06/2002, si muove ancora e così adesso sono in attesa di intervento di revisione della stessa per dolore costante da medio a grave. Quindi mesi di dolori continui senza lavorare. E gamba più corta (nel prossimo intervento inseriranno protesi più lunga).

Mia madre anziana, con patologia neurologica, cade, si rompe 2 costole e dal PS viene mandata in struttura per stabilizzarsi. Dopo 7 giorni stazionari, peggiora, poi non risponde più agli stimoli. Quindi io al giorno 10 minaccio di inviare i carabinieri in assenza di risposte adeguate. Nel giro di 1 ora viene inviata all’ospedale a Cona, dove le diagnosticano infezione importante (“pipì con pus, pipì come succo di frutta”) e fortissima disidratazione.
Struttura vecchia, personale in parte disponibile e in parte maleducato; dottori giovani.
Non consiglio.

Mio padre viene ricoverato in questo reparto con paralisi destra e afasia. Attrezzature obsolete, personale scortese e assente. Se un paziente suona il campanello per assistenza, passano minuti e minuti prima che qualcuno si degni di andare a vedere di cosa ha bisogno. 2 OSS (spesso stagisti senza esperienza) per 25 pazienti per la maggior parte disabili e non autosufficienti. Portano i pasti e nessuno aiuta le persone non autosufficienti a mangiare e non si degnano neanche di mettere la dentiera a chi ne ha bisogno (dura mangiare una bistecca senza dentiera). Personale che indossa mascherina chirurgica anzichè FFp2 (?). Aria condizionata accesa solo quando ne hanno voglia e piuttosto accendono i ventilatori. Spesso nessun controllo di temperatura e green pass per accesso visitatori (tutto documentato). Fisioterapia (per così dire) fatta lungo il corridoio senza attrezzatura idonea e con pazienti costretti in camicione e con pannolone in bella vista (si fa troppa fatica a vestirli).
Ritengo davvero vergognoso che nel 2022 ci siano ancora situazioni simili.

Ricoverata 3 anni fa per intervento all'alluce valgo, è andato male, tanto male da doverlo rifare, con ovviamente problematiche maggiori rispetto a prima.
In due giorni di ricovero (intervento in anestesia locale) mi hanno portato un solo pasto. Qualcosa che non assomigliava neanche ad un caffè e due fette biscottate. Due giorni a digiuno in pratica.
Tutta la notte sentivo i discorsi delle infermiere nel corridoio, delle loro cose private in piena voce, senza che si preoccupassero minimamente dei pazienti che dovevano dormire.
Per dimettermi una odissea, non c'era un dottore, solo una infermiera - introvabile fra l'altro.
Per la richiesta della copia della cartella clinica, i tempi sono stati infiniti e il costo, invece di 15 euro, è risultato di 70!
Signori, il vostro ospedale andrebbe migliorato, ma tanto! Ho visto gli anziani lì senza assistenza. Il personale è arrogante e poco disponibile.

Non capisco come possano avere la convenzione con l'AUSL. Lungodegenza completamente assente, tento di parlare con un medico da 5 giorni, nonostante i loro orari prefissati non si fanno trovare e si danno in fumo.
Mio padre, lungodegente, era vigile quando l'ho ricoverato qui, ora manco mi riconosce... e non riesci a parlare con nessuno se non con delle povere infermiere, che dicono "deve chiadere al medico". Trovarlo!!!
PS: ho anche mandato un paio di e-mail, nessuna risposta.

Mio marito è stato ricoverato per un mese a causa di una salmonellosi. Veniva cambiato 3 volte al giorno (adottando il metodo dei due pannoloni), nonostante lui facesse fino a 15 scariche di diarrea nell'arco della giornata.
È entrato con le sue gambe ed è uscito sulla sedia a rotelle e non era nemmeno in grado di parlare, gli veniva riempita la bottiglia con l'acqua del rubinetto e molte volte si lamentava del freddo (dicembre) a causa dei termosifoni rotti (a detta delle infermiere) e le finestre aperte, quindi lo mettevano a dormire vestito di giubbotto e berretto.
Al suo rientro a casa era dimagrito di 8 kg., è entrato per curare la malattia da batteri salmonella ed è uscito con la polmonite, diagnosticata una settimana dopo il suo rientro.
A causa della polmonite (non Covid) è stato ricoverato presso un'altra struttura ospedaliera, nella quale i medici mi hanno riferito che un paziente in tali condizioni (talmente gravi da non poter respirare senza ossigeno) non doveva essere dimesso.