Centro Cardiologico Monzino Milano
Recensioni dei pazienti
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VISITA DI PREVENZIONE diventata un incubo!
Mi sono sottoposta ad una visita di prevenzione cardiologica, sia per un rialzo improvviso di colesterolo, sia per una forte familiarità ai problemi cardiovascolari. Ovviamente ho preso visita al centro di eccellenza milanese MONZINO col prof. Agostoni, grande luminare. 192€ di prima visita per ricevere solo una lunga lista di esami da fare tutti insieme e culminanti con una cardiotac (costo di questo esame pagato 680€, altrimenti col SSN l'avrei avuto nel 2020). Completati tutti gli esami dalla cardiotac, è risultato avessi una coronaria occlusa al 65%. Ovviamente spaventata, chiamo la segretaria del Dott. Agostoni per la lettura degli esami e mi dà l'appuntamento subito, "tanto è solo il controllo esami" (mi dice). Il dottore esce dal suo studio e mi dice invece che devo pagare la visita se voglio lui legga gli esiti degli esami. Cosi prendo appuntamento (altri 192€). Il dottore mi riceve dopo una coda di 2 ore e legge i referti dei colleghi senza nemmeno guardare il dischetto della cardiotac e mi dice: "signora, lei ha un occlusione grave per la quale può girarsi nel letto e morire... Meglio fare una coronarografia. Ha un'assicurazione così le faccio il ricovero urgente?".
Non avendo io assicurazione, posso morire nel letto senza accorgermi???
VERGOGNOSO.
Pessima esperienza
Nessuno ha capito la situazione di mia mamma, continuavano a dire che fosse tutto nella norma.
Ha eseguito visite private, tac cardiaca e tac perfusion, ma nessuno è mai riuscito a capire cosa avesse. Successivamente è stata portata ed operata ad Alessandria d'urgenza.
L'informazione al paziente viene negata
Mi rivolgo al centro per una risonanza al cuore sotto stress farmacologico.
Nel consenso informato che dovrei firmare, non è scritto né quale farmaco mi verrà iniettato per mandarmi in tachicardia, né in quale dosaggio. Non è scritto quale farmaco verrà iniettato per riportare il cuore nei valori normali e neppure in che dosaggio. Mando e-mail al radiologo, che mi risponde che non sono tenuta a saperlo perché è tutto da protocollo standard. Mando e-mail di lamentela alla cardiologa (dottoressa Rubino) che non ha mai risposto. Mando e-mail di reclamo all'ufficio pubbliche relazioni specificando che è loro dovere farmi sapere che farmaci mi daranno per l'esame e per lamentare la maleducazione del radiologo. Nessuna risposto dall'uffici pubbliche relazioni. Silenzio totale.
Malattia coronarica: dubbi e incertezze
Nel corso di un abituale controllo cardiologico, al Sig. P. viene riscontrato un blocco di branca sinistro. Si spaventa tantissimo perché il medico non dà spiegazioni. Una dottoressa, nei paraggi, fa proprio il parere del collega e richiede una coronarografia.
Giovedì 22 novembre: eseguiti routine ematochimica, esame obiettivo generale e particolare, preparazione igenico-infermieristica. Nessuna firma da parte dei medici, nessuna informazione al diretto interessato.
Venerdì 23 novembre: coronarografia, esito catastrofico: occlusione delle arterie. Necessità di un intervento di 2 bypass. Però il cuore è sano: la stalla è chiusa e i buoi sono dentro.
Martedì 27 novembre intervento a cuore aperto; durata complessiva preoperatoria e operatoria quasi nove ore. Nel pomeriggio, casualmente, i familiari apprendono che si è verificato un imprevisto in sala operatoria. Alle ore 19.00 il chirurgo informa di aver fatto 4 bypass. Il Sig. P. fa l'esperienza della terapia intensiva.
Il giorno 22 febbraio, cioè alcuni mesi dopo l'intervento, un cardiologo dello stesso ospedale rileva un pregresso IMA inferiore in quarto stadio. Successivamente un altro cardiologo conferma che il blocco di branca sinistro è ancora presente. Oggi il Sig. P è un uomo deluso, sconfitto, in preda all'ansia e alla paura. In sintesi: diagnosi incerta, scarsa informazione, privacy inesistente, rispetto della persona con molti punti di sospensione.
Consulto cardiologico
Oggi pomeriggio, al centro cardiologico Monzino, grazie alla determinazione e all'amore di mia moglie Vincenza, ho incontrato due fate che hanno ridato fiato e vita al mio cuore:
Dott.ssa Daniela Trabattoni e Dott.ssa Marina Alimento.
Con stima,
Angelo Punzi
Milano, 04/07/2017
Holter cardiaco
HOLTER 7 giorni: appuntamento per il 2018, invece a pagamento dopo un mese (120 euro). Tenendo presente che ho presentato la ricetta del policlinico per un'urgenza, i signori avevano l'obbligo di trovarmi un appuntamento entro 10 giorni. Mi rivolgerò a chi di dovere.
Appuntamento dimenticato
Il voto espresso sarebbe 0, e questo vale per come si è comportato il dott. Carbucicchio nei nostri confronti, con una visita specialistica (220 euro) e ablazione da fare nel più breve tempo. Ebbene: sono passati quasi tre mesi e nessun si è più fatto sentire!!!!!
Il paziente non è un oggetto subumano
Da medico e paziente: le terapie sono ad un buon livello ma manca l'umanità, quel tratto che completa il medico.
Per quanto riguarda l'ufficio URP, è meglio non spendere denaro: rivolgersi a costoro vuol dire essere presi in giro. Così al mio reclamo per raccomandata mi arriva una prioritaria a firma Budri Moris che recita: abbiamo svolto una "efficace sensibilizzazione "affinchè non si ripeta ciò che le è successo". Ma di scuse non se ne parla.
LELLI DR.DINO
Esperienza negativa
Mio papà è stato ricoverato al Monzino per trombosi cardiaca. L'assistenza al pronto soccorso è stata buona, in seguito il ricovero presso il reparto CUR ci ha invece proprio deluso. La Dott.ssa Meloni Chiara, che ha curato mio papà, da subito ci ha dato l'impressione di essere superficiale e poco professionale: molto giovane e poco attenta all'anamnesi del paziente, tant'è che più volte ha dato informazioni sbagliate.
Dopo 8 giorni di ricovero presso il Monzino, mio papà è deceduto.
professionalità.
Prenotazioni visite di controllo
Dopo due richieste di prenotazione di visita di controllo cardiologica, veniamo rimbalzati a date inesistenti per assenza di disponibilità anche in tempi lunghi, a meno che non si eseguano in libera professione.
Non aggiungo altro.
Operazione alla valvola mitralica
Completa inefficienza dal momento del day hospital alle dimissioni, all'organizzazione per le successive visite di controllo.
Paziente lasciato completamento a sè stesso.
Riparazione aneurisma aorta addominale
Intervento di endoaneurismectomia aorta addominale sottorenale e iliaca.
Volevo solo ringraziare il Dott. Claudio Saccu, la dottoressa Alessia Dalla Cia e la dottoressa Laura Salvini per avere avuto la forza di sopportarmi. Un grazie speciale al dott. Saccu ed a tutti i suoi colleghi, che mi hanno tolto da un bel pasticcio.
Intervento cardiochirurgico: cattiva gestione
Sono stato ricoverato al Monzino per intervento di sostituzione della valvola aortica. Dopo aver fatto il day service, vengo chiamato e ricoverato. Martedì 15 settembre entro per essere operato, ma giovedì 17 mi dicono che ci sono state delle urgenze e il mio intervento è stato posticipato al giorno dopo. Poi al giorno dopo e ancora al giorno dopo... e nessuno sapeva dirmi il motivo di questi spostamenti.. Il lunedì 21, dopo ben 7 giorni ad occupare un letto inutilmente, incrocio il dott. Zanobini, che aveva richiesto il mio ricovero e che al momento mi dice invece che i valori per poter essere operato erano cambiati e non necessitavo piu' di intervento. Praticamente mi hanno tenuto 7 giorni ad occupare un letto senza che nessuno avesse il coraggio di venire a dirmi che qualcuno aveva sbagliato nella gestione del mio trattamento.
Indifferenza
Volevamo condividere l'esperienza deludente e negativa presso l'ospedale Monzino. Sono stata visitata il 19 luglio del 2019 dal professor Tondo, il quale in quella occasione mi riferiva che per approfondimenti al mio problema di extrasistolia dovevo essere chiamata in autunno per accertamenti. Intanto, con il passare dei mesi, io mi sentivo sempre più male e chiamavo quasi tutte le settimane, ma fra chiamate ed email non sono mai riuscita a parlare con un medico per spiegargli la gravità del mio problema. Inutile parlare con gli operatori e segretarie, dopo un po' cadeva la linea senza che nessuno mi abbia poi mai ricontatta.
Nonostante avessi fatto 1200 km. per arrivare fino a qui (io credevo in questa struttura...) ad oggi non sono stata mai chiamata!
Per fortuna mi sono rivolta ad un'altra struttura, dove subito mi hanno effettuato tutti gli accertamenti in modo celere, vista la gravità del mio problema, quindi sono stata subito operata per una grave insufficienza mitralica con sostituzione della valvola mitralica.
Esperienza negativa
La mia esperienza di paziente solvente (cioè pagante) sottoposto al Monzino di Milano a rivascolarizzazione mediante 3 bypass aortocoronarici è stata devastante sia fisicamente che psicologicamente - e non per mia colpa. Il fatto è che fin dalla sala operatoria sono insorte complicanze. Nuove complicanze sono poi insorte durante la degenza, protrattasi per ben 1 mese e una settimana. Ebbene, il Monzino non l'ho trovato attrezzato per gestire con buon esito qualsivoglia complicanza. Si affida a consulenze esterne, che nel mio caso si sono rivelate inadeguate, cioè un infettivologo che ha indicato un trattamento antibiotico molto pesante per 13 giorni, salvo poi fare marcia indietro e cambiare strada e antibiotico.
Per non parlare della celerità da Speedy Gonzales con cui vi mandano fuori dopo l’intervento. Io ho preteso di rimanere, ma con gli esiti sopra riferiti.
Per quella che è stata la mia esperienza personale, altro che “Eccellenza della Cardiologia”!
Visita troppo sbrigativa
Fiduciosa che finalmente sarò visitata da un specialista del famoso Monzino, prenoto una visita tramite SSN. Sono stata visitata dalla giovane Dr.ssa Cristina Ferrari, che ho trovato poco attenta alla mia anamnesi e poco disponibile all'ascolto, continuava a contestare in modo fastidioso ogni mia esposizione creandomi così un forte disagio e addirittura quasi facendomi venire sensi di colpa per essere venuta qui. Più che essere visitata, mi sembrava di essere zittita in continuazione per qualsiasi cosa cercassi di dire sul mio stato. Qualsiasi cosa dicevo, lei non mi faceva neanche finire la frase, mi interrompeva irritata, e diceva che i miei dolori al petto parte sinistra non erano assolutamente della natura cardiologica, ma erano semplici dolori di qualcos'altro. Quando per l'ennesima volta le ho chiesto cosa avrei dovuto fare alla prima ricomparsa di quel dolore fortissimo, mi ha detto scocciata di andare nel pronto soccorso, chiudendo una visita che sarà durata al 10 minuti. Dopo ci meravigliamo perchè al pronto soccorso vengano tutti quanti intasando la sala d'attesa.
Organizzazione: malissimo!
Avevo prenotato telefonicamente una visita cardiologica completa, ma arrivato lì mi hanno comunicato di aver fissato solo un ecodoppler (quindi la mia mezza giornata di permesso lavorativo è stata buttata nel cestino).
Inoltre, nonostante fossi cliente pagante, mi hanno fatto aspettare 40 minuti rispetto all'orario prenotato. Ancora peggio considerando che sono arrivato con 45 minuti di anticipo all'accettazione...
DELUSIONE TOTALE
Sono stata al Monzino poiché mia madre era affetta ed è deceduta quando ero piccola per una cardiomiopatia dilatativa, la stessa che ha sviluppato mia sorella e la stessa che sembra stia sviluppando io. Sono ormai 4 anni che giro tra diversi medici ed ospedali per cercare quello giusto, e pensavo che il centro cardiologico, un centro d'eccellenza, fosse il mio caso.
Ho fatto la prima visita a pagamento (192,00 euro), il medico mi ha prescritto risonanza al cuore, test da sforzo cardiorespiratorio e test genetico. Ok! Ieri ho fatto il test da sforzo - a parte che forse bisognerebbe che ci fossero persone più preparate al contatto con il paziente, perché non puoi dire ad una persona sotto sforzo "signora ancora 30 secondi resista", perché poi passati i 30 secondi la persona molla.. ed è quanto successo a me, pensando di aver finito! In realtà poi mi trovo scritto sul referto che il test è stato interrotto 7 minuti prima!! e ovviamente i dati non sono bellissimi.. ma saranno veri, realistici??? Mi avesse detto altri 7 minuti, magari non avrei resistito tutti i 7 minuti, ma se ne avessi fatti altri due o tre.. i risultati sarebbero stati diversi di certo!
A parte tutto ciò, ho chiesto quindi come fare perché il medico guardi il referto, allora, se voglio farlo tramite SSN ci vogliono solo un anno un ano e mezzo... sennò a pagamento (grazie!! altri 192,00 euro solo per farmi leggere un referto? possibile che non abbiano previsto situazioni simili al centro per eccellenza Monzino?). Mi han pure detto che però potrei provare a telefonare e se sono fortunata, si libera prima un posto col SSN, magari per qualcuno che rinuncia... Possibile che dev'essere come vincere al totocalcio?? Se SONO FORTUNATA?? non mi sembra una frase da dire nè un modo di porsi professionale e rispettoso per il paziente.
Risultato, ancora una volta no, non ho trovato il posto giusto per me. Un posto dove possa sentire davvero di essere seguita e non solo sballottata di qua e di là senza alcuna linea guida reale.
VISITA PER FORTI SINTOMI
Ho effettuato una visita al Monzino da un cardiologo per palpitazioni, dispnea, oppressione precordiale acutizzata dallo sforzo. Il cardiologo mi ha assicurato che non sono assolutamente cardiopatica, solo ipertesa. Mi ha tolto il Lobivon. I sintomi da allora sono peggiorati. Ricoverata mi hanno ripristinato il Lobivon, cerotto di nitroglicerina.
Stare sempre zitti non va bene
Mio padre è entrato sanissimo per una semplice coronarografia ed è uscito nella bara grazie. Il cardiologo ha usato il rotablator per aprire una coronaria, che in realtà non avrebbe dovuto nemmeno essere toccata, dal momento che si era creato un by pass naturale per il regolare deflusso sanguigno.
Arresto cardiaco, circolazione extra corporea, operazione a cuore aperto con sterno mai chiuso, e successivo coma di 3 mesi e mezzo in terapia intensiva.
Causa penale in corso perché stare sempre zitti non va bene.
Stefano
Considerazioni
Io sono un medico che purtroppo ha dovuto essere sottoposto ad un importante intervento cardiochirurgico. Quindi un paziente difficile che ha trovato alta competenza cardiochirurgica e difficoltà nell'approccio assistenza per la complessità e la difficoltà che il paziente cardiochirurgico rappresenta. Se è vero che i congressi dedicati al personale infermieristico cardiochirurgico sono nettamente superiori a quelli di ogni altra specialità dello stesso campo infermieristico, non tutti gli operatori sono adeguatamente preparati. Non c'è storia, l'infermiere di cardiochirurgia ha competenze nettamente superiori ad ogni altro campo. Manovre come depilazione totale e cluster evacuativi, all'alba del 3° millennio, devono essere sostituiti in altro modo. La preparazione all'intervento è umiliante e medioevale e ci vogliono soluzioni più dignitose e umane. Anche la degenza in intensiva deve avere standard di sofferenza meno devastante. Disidratazione, anemia, effetti dell'anestesia e circolazione extracorporea dovranno sempre più migliorare come le dimissioni con bassi valori di Hb. L'aspetto alimentare è devastante. Non è un hotel, ma l'ospedale deve garantire una adeguata alimentazione per favorire una ripresa psico fisica. Lo so, non è facile, ed i tagli e la crisi economica incidono pesantemente.
La salute è un costo? Provate con la malattia.
In attesa di sostituzione valvola mitralica
Mia zia, anni 77, in attesa urgente di intervento sostituzione valvola mitralica, entra con le sue gambe, molto gonfie, il 27/7/2016 e ne esce in una bara il 6/8/2016.
Probabilmente sottovalutata in CUR, iniziano la terapia con diuretici per farla sgonfiare, vedo e parlo con diversi specializzandi molto cortesi ma poco informati; riesco finalmente a parlare con un medico responsabile il quale mi rassicura.. Dopo 3 giorni la zia viene trasferita in unita coronarica intensiva, dove verrà assistita nel migliore dei modi da personale competente.
Purtroppo non basta, la zia muore dopo pochi giorni, forse se il cardiochirurgo si fosse messo la mano sul cuore e l'avesse operata prima, sarebbe ancora qui!
Probabilmente se il cardiochirurgo fosse intervento per tempo, tutto questo non sarebbe accaduto.
Esperienza negativa
Mio padre è entrato per sostituire la batteria del pacemaker, ne e' uscito morto.
Puntualità visite ambulatoriali pessima
È assurdo che gli appuntamenti per le visite siano a distanza di oltre un anno (appuntamento fissato nel dicembre del 2014 per una visita effettuata nel marzo del 2016!!!). In più gli orari dati per la visita sono completamente disattesi con ritardi di oltre un'ora e mezza!!
Mancanza di organizzazione nelle prenotazioni o incapacità?
Sicuramente mancanza di rispetto verso i pazienti e delle loro esigenze.
Cardiopatia ischemica
Sono affetta da cardiopatia ischemica con crisi anginose sin da quando avevo 30 anni; anche tutte le mie parenti prossime donne hanno avuto gli stessi sintomi e la stessa patologia. Mi sono rivolta per anni a questo ospedale, con visite ed esami a pagamento e con la mutua. Speravo di poter trovare la causa della mia patologia per poterla curare, ma sono stata trattata con superficialità ed incompetenza, mi hanno persino chiesto di fare una tac coronarica nonostante non potessi farla per una grave allergia al mezzo di contrasto che mi ha fatto rischiare la morte... Appena una patologia non rientra nei loro schemi di protocollo, pare si perdano, pare seguano solo una routine senza studiare i singoli pazienti. Ora mi sono rivolta ad un'altra struttura che sta studiando il mio caso e mi rammarico di non aver deciso prima di abbandonare il Monzino.
Chiusura Dotto di Botallo
Sono stata ricoverata per essere sottoposta ad un intervento non invasivo per un difetto interatriale.
Mentre mi stavano portando in sala operatoria un SOLVENTE mi è passato avanti e quindi mi hanno fatto attendere altre 8 ore, quindi sono rimasta 19 ore senza mangiare e senza bere.
Giunta l'ora dell'operazione (16.30, ultimo intervento) sono stata portata in sala operatoria, dove la dottoressa (risparmio di scrivere il nome) mi ha annunciato, dopo 5 tentativi con un catetere dall'anima in metallo, che il mio intervento non poteva essere eseguito con il metodo non invasivo.
Ha tamponato un po' le ferite ad entrambi gli inguini ed ha lasciato l'infermiere da solo, che mi ha chiesto se lo AIUTAVO a farmi le medicazioni.
Giunta in stanza mi hanno fatta alzare dopo sole 8 ore.
Mi hanno dimessa il giorno dopo, dicendomi che dopo qualche giorno avrei potuto fare tutto.
Risultato? Inguine destro con un livido che mi ha messa a letto e stampelle perchè stava intaccando le fibre muscolari e rischiavo un trombo ed intervento da rifare!
Fortunatamente, cambiando ospedale, ho trovato medici più competenti e preparati ad un caso un pò piu complicato come il mio, che sono riusciti a risolvere il problema.
Ognuno ha dei ruoli, se non si è in grado di svolgerli è meglio evitare e, soprattutto, prima di un intervento, il caso SI STUDIA!!
Esperienza pluriennale del Centro
Scrivo in poche parole sei anni di esperienza presso il Centro.
Premetto che conosco tutti i reparti, cardiologia interventistica, aritmologia, cardiochirurgia e pronto soccorso. Opinione del centro? Pessima in ogni reparto. Un consiglio: siete cardiopatici? Lasciate perdere il Monzino. Tanti auguri a tutti coloro che sono in difficoltà e cercano una soluzione. Vi sono vicino.
PRONTO SOCCORSO
In PS 1 medico e 2 infermieri. Nessuno all’ingresso. 10 ore di attesa con 6 persone presenti in pronto soccorso
Neanche una macchinetta per l'acqua.
Nessuno che ti informa sullo stato del paziente.
Insomma, l'accompagnatore se non muore di sete muore d'ansia, tanto è già in ospedale..
Pronto Soccorso
Sono molto delusa dalla mancata attenzione a una paziente, mia mamma, che è in cura già da qualche anno e che ho dovuto portare di corsa in PS 2 volte per problemi di cuore. Non ho visto l'attenzione e il rispetto per l'essere umano che mi aspettavo da un centro talmente all'avanguardia, la seconda volta addirittura è stata dimessa con referto e cura errati - considerato che erano stati tolti perché inefficaci e dannosi nel precedente ricovero d'urgenza dalla stessa equipe.
Insoddisfatta
buongiorno, è stata mia madre ad usufruire delle cure dell'ospedale. Ora purtroppo deceduta, mia madre ha conosciuto il Monzino tramite il suo cardiologo, dottor Fabrizio Celeste, che lavora presso la struttura. Mia madre è morta all'età di 59 anni dopo 4 mesi dall'impianto del pacemaker, ha avuto 2 ricoveri dopo l'impianto... Il vostro pronto soccorso è disorganizzato, tanto che volevano rispedire mia madre a casa dopo una crisi cardiaca e con pressione bassa... sarebbe morta a casa se non fosse intervenuto il dottor Celeste... Lei ha passato un mese all'interno della struttura, poi c'è stato un altro ricovero, ma non è stata tenuta dalla struttura perchè affetta da porpora idiopatica (data dall'uso del coumadin), ma il cardiologo aveva scambiato ciò per un'allergia ai nuovi farmaci che prendeva (10 pastiglie al giorno)... Quindi veniva ricoverata a Melegnano in serata. Insomma che dire: incompetenze a non finire...
monzino milano
Per un principio di infarto mio padre è stato operato in questa struttura.... ma poi è stato dimesso troppo in fretta, e con la febbre... E' morto dopo 24 ore!!!!
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