Ginecologia Ospedale Imola

 
4.3 (34)

Recensioni dei pazienti

5 recensioni con 3 stelle

34 recensioni

 
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1 stella
 
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Voto medio 
 
4.3
 
4.5  (34)
 
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5 risultati - visualizzati 1 - 5  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Parto

Sono stata ricoverata per induzione il 13 agosto 2012. Solo il giorno successivo faccio l'induzione con prostaglandine e due giorni dopo induzione con ossitocina. Durante i primi due giorni di ricovero i medici e le ostetriche mi visitano: una ginecologa mi dice che le acque si sono rotte, mentre gli altri medici e l'ostetrica sono in disaccordo. La stessa ginecologa mi fa iniziare le flebo di antibiotico che ho fatto per 24 ore (anzichè le 4 ore previste), per poi fare il parto cesareo, che è andato bene. Resto in camera doppia perchè non ci sono singole libere (previste per i PC). Dopo il parto nessuna ostetrica mi spiega come attaccare al seno il bambino. Per fortuna, grazie al rooming-in, riesco a farlo grazie all'aiuto di mio marito; io non riuscivo ad alzarmi. Passa solo un'ostetrica che vedendo il bimbo dormire dice che preferisce non svegliarlo. Le infermiere sono state maleducate e mi hanno dato la minima assistenza possibile. La mattina dopo l'intervento mi hanno vestita, ma ho dovuto alzarmi e andare in bagno per lavarmi da sola. Hanno anche spinto contro il letto la culla, dove dormiva il bambino, perchè di ostacolo al loro lavoro. Sono stata ricoverata per 6 giorni.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Mai più

Ho partorito in questo reparto nel 2008 e mi sono ripromessa di non farlo più. Tutto ok, o quasi, fino al momento del travaglio, quando le ostetriche continuavano a minimizzare il dolore che avvertivo. Nonostante abbia fatto presente che avevo delle perdite e per questo ero stata ricoverata, mi viene inserita la garzina per indurre il parto, raccomandandomi di non azzardarmi (?) a farla uscire, cosa che naturalmente accade in serata con reprimenda di una dottoressa che mi rinfaccia il costo di 500 euro della stessa. La mattina del fatidico giorno, l'ostetrica di turno mi controlla la dilatazione e avvertendo dolore, quando ha terminato, le ho guardato le mani e solo allora mi sono resa conto, sbalordita, che aveva messo i guanti indossando però 2 grossi anelli. Vengo in seguito affidata all'ostetrica coadiuvata da 1 tirocinante, ma durante tutto il travaglio non sono mai stata incoraggiata, mai 1 parola gentile o 1 spiegazione di ciò che avveniva.Chiedo di poter usare la vasca presente in sala travaglio, ma mi viene negata e, dopo 2 flebo di ossitocina per aumentare la dilatazione, il medico finalmente decide per il cesareo. Purtroppo, nonostante l'anestesia epidurale, ho chiaramente avvertito il momento del taglio e dell'estrazione della bimba, con conseguenti momenti di vero panico della sottoscritta. Dopo il parto ho visto 1 sola volta un'ostetrica per il primo cambio del pannolino e la consegna del kit post-partum, ma nessuna assistenza per l'allattamento al seno, con il quale ho avuto da subito difficoltà proprio perchè non sono stata aiutata. Conseguenze? Solo 3 mesi di allattamento misto! In seguito al cesareo ovviamente mi sono state poi iniettate flebo di ferro ed ho avuto a che fare con una gentilissima, si fa per dire,infermiera veterana che, oltre a farmi uscire un ematoma a dir poco enorme sul braccio (che spaventava chiunque lo vedesse) dopo averla chiamata per controllare la situazione, si è innervosita e, sistemando in malo modo l'ago, ha spruzzato la soluzione ovunque e, cosa più grave, su sè stessa! Ovviamente la colpa era tutta mia! Mah!! Il giorno delle dimissioni durante la visita, al cospetto di gran parte dell'equipe medica e infermieristica (?), ho assistito anche ad una sfuriata del responsabile contro una paziente non presente con volgarissime frasi contro tutto il genere femminile e faccio presente che in quella stanza, tranne lui, eravamo tutte donne! Scioccata e ancora in trance per il parto, non ho avuto la forza di ribattere e devo dire che ancora oggi me ne pento! Spero che in questi anni la situazione sia cambiata, altrimenti meglio andare altrove o farsi assistere da una ostetrica a pagamento.

Patologia trattata
Parto cesareo.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Delusa dalle ostetriche

Prima di tutto vorrei dire che presso il reparto lavorano delle ostetriche (non tutte), che mi hanno delusa veramente, perchè se il loro lavoro é assistere le gestanti, fanno tutt'altro mettendoti solo ansia e insicurezza.. E' una brutta cosa, soprattutto per chi é alla prima esperienza..

Patologia trattata
Parto naturale.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Reparto che mi ha delusa

Il mio parto di un anno fa è andato bene, ma l'atteggiamento del personale ostetrico, salvo fortunatamente alcune eccezioni, non lo dimentico, specialmente dopo il parto. Confrontandomi con altre madri, ho potuto constatare che tutto il reparto è deludente. Uno dei pochi aspetti positivi del reparto è il rooming-in, eppure, una signora a cui avevano appena effettuato un raschiamento a seguito di un aborto spontaneo, ha rifiutato il posto letto che le hanno assegnato proprio accanto a una madre che aveva appena partorito e teneva in braccio il proprio neonato. I posti infatti scarseggiano e capita spesso che le gestanti vengano assegnate a posti letto accanto a pazienti ricoverate per altre patologie ginecologiche. L'aspetto umano e la sensibilità vengono meno anche quando, chiedendo di consigliare la posizione migliore per attaccare al seno il proprio figlio, viene risposto che "un bambino si può attaccare anche a testa in giù" con tono saccente e, in seguito, a una gestante che dice che non riesce a stare seduta per via delle lacerazioni, viene consigliato di allattare da seduta. Stesso atteggiamento per qualsiasi tipo di quesito, assistenza ai cambi, insomma il personale non è cortese né disponibile. Perfino in ottima salute propria e del neonato si percepisce la pressione che inducono per sollecitare le madri a "sbrigarsi" in tutto, dalla colazione a tenersi sempre pronte a essere chiamate per la visita del pediatra, anche se c'è una fila di tante madri, a non allattare i neonati prima della visita pediatrica senza fornire motivazioni, che ora, con l'esperienza, mi pare ridicolo che infastidisca perfino il rigurgito di un neonato, che al primo giorno di allattamento non può che avere assunto che poche gocce. Il reparto pare scandito per molti aspetti da ritmi da caserma. Di notte, se il neonato piange, non ci si deve certo aspettare che qualche ostetrica venga a tranquillizzare i genitori, spiegando che è normale e che, se il bimbo viene attaccato spesso, la montata lattea arriverà prima, no: dopo ore di pianto, viene proposta la siringa di latte artificiale. Il dolore del travaglio e del parto vengono sminuiti, venendo fatti sentire esagerati e noiosi da ostetriche che poi, chiedendoglielo, ammettono di avere partorito i loro figli volutamente con parto cesareo. Questo fatto non importerebbe affatto se solo mostrassero di assistere la partoriente in modo più disponibile. Non volendo dettagliare oltre, concludo con la frase che ho letto e che capisco solo dopo la mia esperienza, ossia che ci vuole molto più coraggio a partorire in un ospedale (del genere), piuttosto che a farsi assistere a casa propria da ostetriche scelte e maggiormente dedite alla propria professione.

Patologia trattata
PARTO NATURALE.
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

COMPETENZA MA PERSONALE CON TRATTAMENTO SPIACEVOLE

In gravidanza sono stata seguita dal Dott. Gandolfi, che era ancora primario nel periodo in cui ho partorito, in lui ho riscontrato competenza e disponbilità durante le visite private. Non conoscevo il reparto, quindi ho frequentato anche il corso per gestanti e ai monitoraggi ho conosciuto in particolare un'ostetrica gentile e disponibile, Elisabetta. Del personale medico ringrazio la Dott.ssa Iannaccone. La parte spiacevole inizia con il mio parto naturale caratterizzato da un lungo travaglio di notte. Al pronto soccorso accusavo dolori forti per via del travaglio e ho risposto alle domande del personale medico, che per prassi si deve accertare che la gestante non si presenti per un "falso allarme". Finite le domande, vengo accompagnata al reparto. Mi viene assegnata una delle ostetriche di turno, dapprima gentile e apparentemente disponibile, mi viene a trovare di tanto in tanto mentre riesco ancora a sopportare i dolori. Rimango sdraiata e gestisco i dolori più forti aggrappandomi all'apposita sponda del lettino. Consultando l'andamento del monitoraggio, l'ostetrica mi dice che a prescindere dall'intensità del dolore che sto provando, le fitte devono aumentare e saranno sempre maggiori e che dureranno tanto, visto che sono ancora "indietro"; così dicendo mi ha creato sconforto e ho iniziato ad avere tremiti di freddo nonostante il caldo della stanza. Buona parte del travaglio si è svolta nella vasca a disposizione. In pratica, fintanto che gestivo i dolori in silenzio, ero una brava gestante, non appena ho iniziato a urlare, non lo ero più. Anzichè incoraggiarmi e confortarmi, mi ha detto che si sarebbero creati dei segni sul mio volto e che i capillari si sarebbero rotti. Ho saputo infatti dalla mia compagna di stanza che il personale ostetrico di notte si è lamentato delle mie urla e che si domandavano se ci fossero le finestre aperte del bagno in cui ero. Verso mattina decide di rompermi le acque per velocizzare il parto, provando dolore ho gridato constadando dallo sguardo ormai spazientito che avevo "deluso" ulteriormente. Lo stato di agitazione aumenta con i dolori e l'inesperienza del primo parto, ma anche per la mancanza di incoraggiamento e tranquillità. In pratica era una sopportazione non solo mia, ma anche da parte di chi professionalmente è preposta a quel ruolo. non avevo voluto chiamare il primario di notte e di mattina, perchè sapevo che il parto naturale può essere gestito tranquillamente dal personale ostetrico. alle 8.30 passa il turno a Elisabetta, non prima di avere visto chiaramente che l'ostetrica che mi aveva seguita fino a quel punto la prendesse da parte avvertendola che ero una gestante problematica e chissà cos'altro. Elisabetta mi dice che sente la testa del mio bimbo e che se spingo forte lo vedrò presto, che tutte le gestanti dicono di non farcela e tutte implorano il cesareo. Mi sono sentita incoraggiata e ho partorito dopo 8 minuti. Con Elisabetta è entrata anche un'altra ostetrica o infermiera che la mia compagna di stanza mi ha poi spiegato che termina i parti tenendo stretta la gestante essendo corpulenta. Entrando mentre dicevo che non ce la facevo più, quest'ultima mi ha fulminata con lo sguardo spazientito ed esasperato da subito. Ho partorito un bimbo sanissimo e forte e, le ore successive al parto, stavo bene nonostante i punti per le lacerazioni e il dolore e la notte trascorsa. Ho tuttavia riscontrato che le ostetriche del reparto partono dal presupposto che le madri siano delle scansafatiche. Dopo il parto stavo sdraiata con il mio bimbo sul petto senza chiedere niente, un'ostetrica infastidita mi ha detto che più tardi sarebbe venuto il medico, e se avevo fatto questo, se mio marito aveva fatto quest'altro... La stessa ostetrica (di cui ricordo il nome ma non nomino) ha mantenuto lo stesso atteggiamento spiacevole per la durata dei due giorni che sono rimasta, mentre a un monitoraggio, al cospetto del primario, era stata squisita. Prima di me anche le altre madri che avevano partorito avevano constatato e si lamentavano dell'atteggiamento del reparto e per i modi di chi prima dice di chiamare in caso di necessità- anche per cambi pannolini e cose semplici- ma poi si presenta scocciata e supponente. Non vedevo l'ora di essere dimessa, uscita dall'ospedale mi sono sentita subito bene e ho contattato un'ostetrica non appartenente al personale del reparto.

Patologia trattata
PARTO NATURALE.
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