Ospedale Sant'Andrea Roma

 
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Recensioni dei pazienti

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LABORATORIO ANALISI SANT’ANDREA ROMA

Ho problemi di iperinsulinismo, condizione che non prevede esenzione, ma assicuro che reca disagio. Mi sono recato al laboratorio analisi per controlli di routine pre visita endocrinologica, mi è stato detto che non me li avrebbero fatti perché non avevo un appuntamento, quando È SPECIFICATO SUL SITO CHE SOLO ALCUNI ESAMI, TRA CUI I PRELIEVI SERIATI, RICHIEDONO APPUNTAMENTO! Servizio pessimo, nessuno ha voglia di risolvere i problemi dei cittadini, semplicemente se ne fregano! Sono le persone che fanno la qualità di un servizio…..

Patologia trattata
Prelievo ematico.
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1.0

ACCETTAZIONE: che bella parola (e niente più!)

Premessa: è da leggere l'opinione dell'utente Gelsomina, che al medesimo reparto (ACCETTAZIONE) di questo nosocomio, il 15/05/2019 rifila, oltre a un giustissimo reclamo, anche un voto complessivo di 1,8.
Bene, a distanza di neppure un anno, confermo in pieno quanto scritto dalla signora, lo sottoscrivo, e se non dò 0 è perché purtroppo si parte per forza da 1. Ma neppure di quello è degno il reparto accettazione (la stessa parola è poco calzante, andrebbe meglio "Rifiuto e repulsione").

Il 28 febbraio alle ore 15.00, a seguito di accordi telefonici con una UOC, mi reco, accompagnata da mio marito, presso il nosocomio per visita specialistica e effettuazione, a seguire, di prelievo.
Il medico, alle ore 15.30, che mi ha visitato e prescritto tale test, nel consegnarmi la prescrizione mi dice di andare subito al piano -1 presso la sala prelievi per effettuare subito il prelievo.
Lì giunta, sorpresa! Un'addetta della sala prelievi mi informa che non salto un bel niente: c'è bisogno di apporre alla ricetta medica una "marchetta" o "targhetta" o "pecetta" o va a sapere quale fantasiosa applicazione di invenzione del sedicente nosocomio. Per apporla occorre prendere un "numeretto" (sempre secondo l'immaginifica terminologia del nosocomio (presumo si riferisca all'eliminacode) presso il totem di erogazione automatizzato, e poi passare agli sportelli.
Presso la colonnina erogatrice, mentre con mio marito ci accingiamo a individuare la scelta corretta, una signora seduta su una panca a lato, che sta terminando di consumare un presumibile spuntino pomeridiano, ci chiede cosa dobbiamo fare. Resici conto (con un certo stupore: passi che un utente affranto si ristori coram populo con panino e bibita, ma un impiegato!) che si tratta di un'addetta interna per via del cartellino appeso al collo, con nome non visibile, le mostriamo la prescrizione. L'addetta (?) mi fa presente che dobbiamo recarci al piano 0, e non al -1. A mia volta obietto che il medico mi ha a limpidamente indicato l'accettazione del -1. Con veemente insistenza, la signora si fa consegnare la prescrizione, dicendo che chiederà allo sportello. Dopo un po' torna, ribadendo che devo proprio andare agli sportelli ubicati al piano 0. Pertanto, data tanta sicumera, facciamo le scale, andiamo al piano 0, prendiamo il (secondo della giornata) "numeretto" dalla colonnina erogatrice lì collocata, aspettiamo il turno, veniamo chiamati allo sportello 1. Lì, un'altra impiegata con cartellino al collo e nome invisibile (forse è una moda, presso il sedicente nosocomio, che gli amministrativi rigirino il tesserino di riconoscimento) ci dice che dobbiamo tornare al piano -1, loro non sono competenti. Alle mie decise rimostranze, dopo un paio di telefonate in tono concitato (presumo con i suoi colleghi dell'accettazione (?) al -1, la signora suggerisce di andare a parlare presso il loro ultimo sportello. Ci andiamo, attendiamo il turno, e lì ben due impiegati, un uomo e una donna (sempre con cartellino rovesciato ecc ecc), dopo il rituale paio di telefonate concitate ai colleghi dell'accettazione (?) del piano -1, confermano che al -1 ci dobbiamo per forza tornare; ma, bontà loro, ai fini di una pronta soluzione dell'errore fanno un'ulteriore telefonata ad altra collega, dicendole "Ma che, forZe stai 'mpicciata?" (testuale), e poi mi informano che allo sportello 12 del -1 l'impiegata è stata già avvertita della questione. Rifacciamo per l'ennesima volta le scale, che a questo punto sembrano trasformarsi in gironi danteschi; e siamo per l'ennesima volta davanti all'ennesimo sportello. Appena liberatasi la postazione, ci avviciniamo e porgiamo la prescrizione all'addetta, comunicandole che sono la sventurata utente rimpallata, senza alcuna (mia) colpa, dal -1 allo 0, dallo 0 al -1, passando per ben 4 sportelli, a cui si riferiva la collega del piano 0 con la quale l'addetta (?) allo sportello 12 ha appena parlato. Tale addetta (?), con fare rude ed arrogante, mi catechizza sull'obbligo di prendere l'ennesimo "numeretto" (cosa che peraltro i suoi colleghi del piano 0 si erano ben guardati dal dirci) perché lei non può farci niente di fronte ai disservizi dei colleghi, con i quali peraltro aveva appena conferito per telefono proprio di me, e che sembravano così certi di aver risolto il problema da tutti loro arrecatomi!
Esasperata per questo modo di comportarsi con gli utenti, peraltro nella fattispecie gravemente disabili, dunque con titolo a ben altro trattamento, chiedo a voce molto forte e molto chiara di parlare con un responsabile del settore. A questo punto, come nelle commedie greche, o napoletane, si avvicina l'addetta consumatrice di spuntini, che aveva dato avvio alla faccenda, indirizzandoci erroneamente all'accettazione (?) del piano 0: tale addetta ammette che c'era stato uno sbaglio, e che in effetti lo sportello giusto era quello 12. Fa comunque presente che nel frattempo i biglietti di prenotazione si sono esauriti, e quindi devo aspettare il soddisfacimento (?) di tutta le persone già in fila (non meno di cinque o sei). Intanto sono ormai le ore 17,00 e mi viene riferito che non vengono più effettuati prelievi. Perciò non posso far altro che desistere.
In tutto questo, il responsabile del reparto accettazione (?) non si è visto nemmeno in cartolina; in compenso, una torma di altri utenti hanno cominciato a sbranarsi fra di loro per responsabilità, mancanze e disguidi commesse sempre dal sedicente nosocomio ("Tocca a me! Mi hanno sbagliato i codici!"; "No, tocca a me, aspetto da 8 ore!"; "No, tocca a me, mi stanno rimbalzando come una pallina da tennis" - sapesse noi, signora mia, pensavo io), invece che far fronte comune e unirsi per un giustificatissimo esposto contro il sedicente nosocomio.
Ciliegina sulla torta: l'intervento di un addetto alla sicurezza che, attirato dalle urla, cerca di mettere ordine con umanità nella confusione generale, telefonando per esempio lui stesso per far rettificare il codice sbagliato ad un altro utente; quanto a me, il vigilante chiede bonariamente ma invano di applicare sulla mia ricetta la famosa marchetta/targhetta/pecetta o che so io all'addetta (?) dello sportello 12 (altro personaggio quasi teatrale, la maschera della Scortesia Arrogante del Potere Spicciolo sull'Utenza la quale, per inciso e guarda un po', le assicura il pane con la sua stessa esistenza).
In soldoni: rimpallo da un'accettazione (?) all'altra; una caterva di "numeretti" nessuno dei quali utile (quando mi sarebbe servito davvero, erano esauriti); nessun prelievo; una giornata persa; rabbia e frustrazione immense: tutto dovuto a errori del sedicente nosocomio, scaricati totalmente sulle mie spalle.
La beffa ancora prima del danno, insomma.
Io del S.Andrea non voglio sentire parlare mai più, ma certo non dimentico. Spero che i responsabili, anzi i colpevoli, perché qui si è a contatto col dolore, la sofferenza e la paura di una classe particolare di utenti, e la mancanza assoluta di empatia, oltre che di professionalità, è una colpa - dicevo, spero che i colpevoli e responsabili trovino una meritatissima sanzione.
Ah, dimenticavo: all'ospedale Israelitico ci sono file dedicate per i disabili, con chiara segnalazione e istruzioni: il sedicente nosocomio forse potrebbe prendere esempio perlomeno da questo?

Patologia trattata
Nessuna.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tumore al seno

Sono 3 settimane che aspetto la chiamata dall'ospedale per fare una biopsia al seno per nodulo sospetto; sono già stata operata all'altro seno per tumore.
Chiamo l'ospedale e nessuno risponde, in un settore dove ogni giorno è importante. Quando vai parli solo con gli specializzandi e alla fine arriva la dottoressa per mettere la firma...
All'inizio mi trovavo bene, erano i dottori strutturati a visitarti con uno specializzando/a vicino e così ti sentivi più sicura. Ora è solo un grande caos e i medici, quando riesci a vederne uno, sono freddi, distaccati, senza alcuna voglia di tranquillizzarti almeno un po', spiegarti tutto, rispondere alle tue paure...
Voglio vedere se mi chiamano per questa biopsia.
Sono profondamente delusa.

Patologia trattata
Tumore al seno.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Accettazione: che arroganti

Coloro che siedono sulle poltrone dietro ai computer nelle aree per l'accettazione dovrebbero tener SEMPRE PRESENTE si èche chi si reca in un ospedale NON LO FA PER 'PIACERE', MA PER PROBLEMI DI SALUTE PIU' O MENO GRAVI; SONO COMUNQUE MOTIVAZIONI SPIACEVOLI. Inoltre quasi sempre ignari delle regole interne all'ospedale, il prendere un numero anzich èun altro non é una mossa studiata per aggirare l'imprescindibile sistema ospedaliero, ma semplicemente uno sbaglio, o dovute alle severe indicazioni che vengono date al telefono dagli uffici di informazione preposti.

Patologia trattata
NESSUNA.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Intervento toracico

Mia madre, dopo una delicata operazione, è riuscita a contrarre 5 batteri (4 germi sentinella), di cui l'ultimo mortale. Anche a fronte di una degenza, non solo disorganizzata, ma pessima. Chi controlla i filtri dell'aria? Le finestre nei corridoi sono sigillate. Negli ospedali vedi cose che non puoi dimostrare. Medici che raffreddati entrano in rianimazione senza mascherina; infermieri (in rianimazione) che prendono il tè invece di servire la cena; specializzandi che mi hanno sbattuto la porta in faccia quando mia madre stava male; la candida sulla lingua curata il giorno prima che mia madre morisse (l'avevo fatto presente 5 giorni prima). Per loro tutto normale.

Patologia trattata
Ernia diaframmatica.
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Visita ginecologica

A seguito di una diagnosi di asportazione dell'utero e delle ovaie rilasciata da un altro ospedale, decido di effettuare una seconda visita presso l'ambulatorio di ginecologia del Sant'Andrea, e l'appuntamento mi viene fissato per il 4 gennaio.
Giunta lì, spiego ad una prima dottoressa il motivo della mia presenza, consegno tutta la documentazione clinica già in mio possesso e chiedo la consulenza. Nel frattempo entrano un dottore e un'altra dottoressa e dal quel momento iniziano i problemi: mentre la prima e il dottore si mostrano gentilissimi e disponibilissimi, la seconda sembra molto contrariata e inizia ad infierire con frasi del tipo "se ha già tutto, cosa è venuta a fare qui?"; dopo aver spiegato le mie ragioni, continua dicendo "crede che noi andiamo a screditare un altro collega?".
I primi due visualizzano quanto avevo con me e mi invitano a prepararmi per la visita, appena dietro il paravento la sento di nuovo borbottare con i colleghi: "cosa crede, che il collega fosse impazzito?".
Finita la visita, mentre il dottore mi illustra la situazione, lei esordisce con un "vado a fumare una sigaretta".
Ecco, questa è la descrizione di una mia prima visita e spero anche ultima in questo ospedale, perché, se da un lato mi ha dato la possibilità di incontrare 2 persone degne di essere chiamate "dottore", dall'altra mi ha dato modo di capire che c'è ancora gente che dovrebbe scendere dal piedistallo e che dovrebbe quantomeno provare ad immaginare lo stato d'animo del paziente.

Patologia trattata
Fibromi uterini.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

ERNIA DEL DISCO

Per quanto mi riguarda, ho avuto un'esperienza del tutto negativa con questa struttura. Mi sono recato in visita privata con il direttore del reparto di neurochirurgia, il quale si e' limitato a mettermi in lista di attesa presso la struttura, che alla fine e' stata lunga ed interminabile per ben quattro mesi...
Nonostante le mie condizioni critiche (non riuscivo piu' a camminare e a dormire per dolori insopportabili per tutto l'arco del giorno e della notte), ho cercato in tutti i modi di carpire quali sarebbero stati i tempi per alleviare tanta sofferenza, ma da parte della struttura non ho avuto mai risposta, o meglio dire: alle mie numerose telefonate non ricevevo risposte di alcun tipo. Per non parlare del professore che mi aveva visitato, il quale era proprio irraggiungibile...
Se non avessi trovato altra soluzione presso altra struttura, che mi ha operato in tempi brevissimi vista la gravita' del caso, a quest'ora , aspettando i quattro mesi per il ricovero, sarei intanto su una sedia a rotelle.

Patologia trattata
ERNIA DEL DISCO L4-L5.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Reclamo per visita effettuata in data odierna

Ho effettuato una visita per tappo di cerume bilaterale - segnatami dal mio medico di base con priorità P - ma più che visita è stata una lezione di igiene, sconsigliando di usare i cottonfioc. Ho anche detto al dottore che quel tappo mi procurava dolore e speravo (come il mio medico di base) che mi venisse tolto, ma invece mi è stato prescritto di usare olio Johnson una volta alla settimana per ammorbidire il tappo.
Conclusione: perdita di tempo e basta.

Patologia trattata
Tappo di cerume.
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Urologia

Innanzitutto c'è da considerare che la visita ambulatoriale (urologia) viene fatta da specializzandi e non sempre dai medici. Tant'è che per la mia patologia (calcolosi renale) mi veniva prospettato un intervento risolutivo che poi così non è stato. Inoltre l'azienda non obbliga i medici ad avere un cartellino di riconoscimento se non sul camice bianco, e non sulla divisa verde che di solito portano. Io (una volta ricoverato) per sapere il nome del medico con il quale avevo a che fare, ho dovuto metter su internet i nomi dei medici del reparto e da lì scoprire il nome del medico che passava per le visite.
Un plauso invece al personale infermieristico.

Patologia trattata
Calcolosi renale. URS.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima degenza in neurochirurgia

Mio marito, a seguito di una caduta avvenuta almeno un mese prima, è stato operato in modo eccellente per ematoma dal Prof. ACQUI, veramente una persona umana e competente che mi ha delucidata su tutto - operazione, conseguenze, ecc. Ha operato la sera stessa del 17.06.2016, poiché mio marito aveva tutti i valori a posto.
Dopo pochi giorni mi avvertono che l'indomani lo avrebbero dimesso, quindi hanno tolto il catetere, poi sono tornati sui loro passi e rimesso il catetere mi hanno detto che era meglio fosse stato dimesso l'indomani. Il giorno successivo non lo hanno dimesso ed io mi rendo conto che mio marito non sta bene, poiché ha forti dolori al ventre e nella sacca del catetere c'era sangue. Nel frattempo venivo trattata in modo veramente assurdo da un'infermiera, poiché cercavo ogni tanto di andare nella stanza di mio marito per vedere come stava poiché nessuno si degnava di dargli un'occhiata. Finalmente, dopo mia insistenza, si sono resi conto di aver messo male il catetere e nei vari tentativi avevano creato grossi problemi alla vescica. E' stato chiamato l'urologo, che purtroppo e' stato costretto ad infilare il tubicino del catetere attraverso la pancia. Mi ha spiegato che entro 3 o 4 giorni sarebbe stato rimosso.
Intanto premevano per dimetterlo ed io attendevo la chiamata di Villa Betania, rivelatasi un fallimento totale, per la riabilitazione motoria.
Arriva il benestare di Villa Betania e mi dicono che l'11 luglio mio marito, munito di richiesta del medico di base, ambulatorialmente avrebbe fatto la Tac mentre, sempre con lo stesso sistema, il giorno 20 avrebbe avuto visita urologica. Il giorno 11.7.2016 a Villa Betania me lo vedo caricare su un'ambulanza per andare, a loro dire, ad effettuare una tac al S.Spirito, dove gli riscontrano una totale disidratazione con grave rischio sui reni, una broncopolmonite ed un blocco intestinale.
Ora è ancora ricoverato al S.Spirito, dove con perizia lo stanno rimettendo in sesto.

Patologia trattata
Ematoma cerebrale.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Ricovero ed intervento per cancro del colon

Prima di tutto voglio ringraziare il dottor Giuseppe Nigri della Chirurgia generale D ad indirizzo epatobiliopancreatico per la sua grande professionalità, per la sua infinita disponibilità ed umanità. Ringrazio operatori di ogni qualifica che lavorano nel suo reparto.
Grazie anche al personale del reparto oncologia.
Vergognoso è invece il trattamento riservato ai malati oncologici dopo la dimissione, sono abbandonati a sè stessi. Impossibile un contatto telefonico, persone in attesa di visite e chemioterapia ammassate come bestiame..

Patologia trattata
Cancro del colon con metastasi al fegato e peritoneo.
Punti di forza
medici disponibili, reparto di chirurgia D preparato e gentile.
Punti deboli
abbandono totale dopo la dimissione, impossibile contattare il reparto oncologia.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

cardiologia

mio padre è stato ricoverato in cardiologia, ha dovuto fare una coronarografia che è un esame molto invasivo che consente di visualizzare direttamente le arterie coronarie che distribuiscono sangue al muscolo cardiaco. A fine intervento è d'obbligo il riposo ASSOLUTO a letto... loro gli avevano detto per 48 ore addirittura di neanche alzarsi per andare in bagno, infatti gli portavano il pappagallo. Il giorno dopo, per errore, l'hanno portato a fare l'elettrocardiografia sotto sforzo!!! si sono scusati dicendo che era stato un errore!! Fotia Rita

Patologia trattata
coronarografia
Punti di forza
bella stuttura
Punti deboli
tutto il resto
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Abbandono totale del malato.

Reparto di oncologia (ottavo piano). Dopo aver diagnosticato un tumore a mio padre non c'è stata piu' NESSUNA assistenza che ci era stata promessa. Nonostante le nostre continue suppliche telefoniche e di persona nessuna cura è mai stata iniziata, rimandando appuntamenti di settimana in settimana con blande motivazioni. Per la gastroscopia, da farsi in mattinata se non se ne fossero dimenticati, è rimasto a digiuno fino alle 18 di sera quando mia madre per la terza volta ha fatto presente il fatto hanno semplicemente risposto che ormai era rimandata.
Al momento della diagnosi ci è stato detto che con la cura che avrebbe fatto sarebbe vissuto ancora 1/2 anni in condizioni dignitose. La cura è sempre stata rimandata senza un perchè e mio padre è morto dopo un mese in condizioni tutt'altro che dignitose. L'ultima notte è stato ricoverato con l'ambulanza al S. Filippo Neri, hanno fatto piu' li in poche ore che al S. Andrea in un mese. Peccato.

Patologia trattata
Tumore.
Punti di forza
La struttura è nuova e pulita.
Punti deboli
E' una struttura universitaria, troppo spesso sono dei giovani neolaureati e ancora senza esperienza a trattare situazioni difficili.
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