Ospedale Sant'Andrea Roma

 
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Recensioni dei pazienti

103 recensioni

 
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Voto medio 
 
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Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Vergogna

Premetto: il voto non vale per "competenza" e "assistenza" perché non ho avuto modo di usufruirne. Tutto ciò che riguarda l'esito della malattia, inserito perché obbligatorio, non è da prendere in considerazione.
La mia avventura in sintesi.
Appuntamento per un'ecografia fissato per 23/12/2021 ore 10.10. Sono arrivato alle al S. Andrea alle 8.30.
Va considerato che l'ecografia, per poter essere effettuata, ha richiesto tre giorni di dieta ed un digiuno dalla sera precedente.
Alle 11.15 circa sono (siamo, tutti i pazienti) stato informato che la macchina era rotta ed erano stati chiamati i tecnici. Alle 12.30 circa ci è stato comunicato che non era possibile fare l'ecografia perché la macchina era stata portata via in quanto irreparabile. Però, bontà loro, avremmo potuto prenotare un altro appuntamento. Si parlava da marzo 2022 in poi.
Mi sono fatto restituire i soldi del ticket e me ne sono andato.
Senza considerare il disagio e la mattinata persa, che sono un danno maggiore di quanto sto per scrivere, ci ho rimesso: la benzina per fare i 70 chilometri per andare e tornare e cinque euro di parcheggio.
Un incidente può capitare, è umano.
La sostituzione della macchina in tempi rapidissimi, il blasonato backup, in un settore così delicato deve però essere previsto dalle procedure.
Complimenti al S. Andrea che si fregia di eccellenza regnale, forse nazionale. C'è da licenziare qualcuno?
In fede.

Patologia trattata
Ecografia.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Portato al pronto soccorso per frattura del femore sinistro, il paziente é rimasto su una barella rigida per l'intera giornata senza mangiare e senza bere. Assistenza vergognosa.
Sappiamo solo che è da operare, ma non si sa quando.

Patologia trattata
Frattura femore sx.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

LABORATORIO ANALISI SANT’ANDREA ROMA

Ho problemi di iperinsulinismo, condizione che non prevede esenzione, ma assicuro che reca disagio. Mi sono recato al laboratorio analisi per controlli di routine pre visita endocrinologica, mi è stato detto che non me li avrebbero fatti perché non avevo un appuntamento, quando È SPECIFICATO SUL SITO CHE SOLO ALCUNI ESAMI, TRA CUI I PRELIEVI SERIATI, RICHIEDONO APPUNTAMENTO! Servizio pessimo, nessuno ha voglia di risolvere i problemi dei cittadini, semplicemente se ne fregano! Sono le persone che fanno la qualità di un servizio…..

Patologia trattata
Prelievo ematico.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Il 5 luglio 2020 accompagno mia madre al pronto soccorso, mandata dalla dottoressa di famiglia perché, controllando le analisi, aveva trovato emoglobina a 8, quando il minimo normale per le donne è 12; ci ha detto di andare al Pronto Soccorso perché era al limite della trasfusione.
Arrivate lì, facciamo il triage con un infermiere molto gentile, che poi accompagna mia madre dentro la sala di pronto soccorso, dove l'avrebbe visitata una dottoressa che molto probabilmente avrebbe deciso di farle la trasfusione.
Dopo un po' invece arriva la dottoressa Amadoro, che dice a mia madre testuali parole: ed io cosa vuole che le faccia? questo è un pronto soccorso, non un posto per fare le analisi più velocemente. Se vuole rimanere qui io inizio la pratica (perché ovviamente i pazienti sono pratiche), ma sia consapevole che resterà su una barella per 6-7 giorni.
Mia madre, donna di 76 anni con pregressa patologia tumorale, operazione al femore e problemi polmonari, è stata così dimessa dal pronto soccorso.
Io e mio padre la portiamo allora al Santo Spirito, dove le viene fatta una visita accurata e una flebo di ferro, le vengono ripetute le analisi con urgenza e poi viene spedita immediatamente a fare una trasfusione di sangue. E' stata dimessa alle 3.00 di notte dopo una giornata di controlli continui e di analisi continue per assicurarsi che l'emoglobina fosse aumentata e le hanno dato gli appuntamenti per ulteriori controlli da fare al Day Hospital, perché si deve assolutamente capire da dove viene questo problema.
Come vedete non tutti gli ospedali sono uguali, ma soprattutto non tutti i dottori al Sant'Andrea.

Patologia trattata
Emoglobina a 8.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

ACCETTAZIONE: che bella parola (e niente più!)

Premessa: è da leggere l'opinione dell'utente Gelsomina, che al medesimo reparto (ACCETTAZIONE) di questo nosocomio, il 15/05/2019 rifila, oltre a un giustissimo reclamo, anche un voto complessivo di 1,8.
Bene, a distanza di neppure un anno, confermo in pieno quanto scritto dalla signora, lo sottoscrivo, e se non dò 0 è perché purtroppo si parte per forza da 1. Ma neppure di quello è degno il reparto accettazione (la stessa parola è poco calzante, andrebbe meglio "Rifiuto e repulsione").

Il 28 febbraio alle ore 15.00, a seguito di accordi telefonici con una UOC, mi reco, accompagnata da mio marito, presso il nosocomio per visita specialistica e effettuazione, a seguire, di prelievo.
Il medico, alle ore 15.30, che mi ha visitato e prescritto tale test, nel consegnarmi la prescrizione mi dice di andare subito al piano -1 presso la sala prelievi per effettuare subito il prelievo.
Lì giunta, sorpresa! Un'addetta della sala prelievi mi informa che non salto un bel niente: c'è bisogno di apporre alla ricetta medica una "marchetta" o "targhetta" o "pecetta" o va a sapere quale fantasiosa applicazione di invenzione del sedicente nosocomio. Per apporla occorre prendere un "numeretto" (sempre secondo l'immaginifica terminologia del nosocomio (presumo si riferisca all'eliminacode) presso il totem di erogazione automatizzato, e poi passare agli sportelli.
Presso la colonnina erogatrice, mentre con mio marito ci accingiamo a individuare la scelta corretta, una signora seduta su una panca a lato, che sta terminando di consumare un presumibile spuntino pomeridiano, ci chiede cosa dobbiamo fare. Resici conto (con un certo stupore: passi che un utente affranto si ristori coram populo con panino e bibita, ma un impiegato!) che si tratta di un'addetta interna per via del cartellino appeso al collo, con nome non visibile, le mostriamo la prescrizione. L'addetta (?) mi fa presente che dobbiamo recarci al piano 0, e non al -1. A mia volta obietto che il medico mi ha a limpidamente indicato l'accettazione del -1. Con veemente insistenza, la signora si fa consegnare la prescrizione, dicendo che chiederà allo sportello. Dopo un po' torna, ribadendo che devo proprio andare agli sportelli ubicati al piano 0. Pertanto, data tanta sicumera, facciamo le scale, andiamo al piano 0, prendiamo il (secondo della giornata) "numeretto" dalla colonnina erogatrice lì collocata, aspettiamo il turno, veniamo chiamati allo sportello 1. Lì, un'altra impiegata con cartellino al collo e nome invisibile (forse è una moda, presso il sedicente nosocomio, che gli amministrativi rigirino il tesserino di riconoscimento) ci dice che dobbiamo tornare al piano -1, loro non sono competenti. Alle mie decise rimostranze, dopo un paio di telefonate in tono concitato (presumo con i suoi colleghi dell'accettazione (?) al -1, la signora suggerisce di andare a parlare presso il loro ultimo sportello. Ci andiamo, attendiamo il turno, e lì ben due impiegati, un uomo e una donna (sempre con cartellino rovesciato ecc ecc), dopo il rituale paio di telefonate concitate ai colleghi dell'accettazione (?) del piano -1, confermano che al -1 ci dobbiamo per forza tornare; ma, bontà loro, ai fini di una pronta soluzione dell'errore fanno un'ulteriore telefonata ad altra collega, dicendole "Ma che, forZe stai 'mpicciata?" (testuale), e poi mi informano che allo sportello 12 del -1 l'impiegata è stata già avvertita della questione. Rifacciamo per l'ennesima volta le scale, che a questo punto sembrano trasformarsi in gironi danteschi; e siamo per l'ennesima volta davanti all'ennesimo sportello. Appena liberatasi la postazione, ci avviciniamo e porgiamo la prescrizione all'addetta, comunicandole che sono la sventurata utente rimpallata, senza alcuna (mia) colpa, dal -1 allo 0, dallo 0 al -1, passando per ben 4 sportelli, a cui si riferiva la collega del piano 0 con la quale l'addetta (?) allo sportello 12 ha appena parlato. Tale addetta (?), con fare rude ed arrogante, mi catechizza sull'obbligo di prendere l'ennesimo "numeretto" (cosa che peraltro i suoi colleghi del piano 0 si erano ben guardati dal dirci) perché lei non può farci niente di fronte ai disservizi dei colleghi, con i quali peraltro aveva appena conferito per telefono proprio di me, e che sembravano così certi di aver risolto il problema da tutti loro arrecatomi!
Esasperata per questo modo di comportarsi con gli utenti, peraltro nella fattispecie gravemente disabili, dunque con titolo a ben altro trattamento, chiedo a voce molto forte e molto chiara di parlare con un responsabile del settore. A questo punto, come nelle commedie greche, o napoletane, si avvicina l'addetta consumatrice di spuntini, che aveva dato avvio alla faccenda, indirizzandoci erroneamente all'accettazione (?) del piano 0: tale addetta ammette che c'era stato uno sbaglio, e che in effetti lo sportello giusto era quello 12. Fa comunque presente che nel frattempo i biglietti di prenotazione si sono esauriti, e quindi devo aspettare il soddisfacimento (?) di tutta le persone già in fila (non meno di cinque o sei). Intanto sono ormai le ore 17,00 e mi viene riferito che non vengono più effettuati prelievi. Perciò non posso far altro che desistere.
In tutto questo, il responsabile del reparto accettazione (?) non si è visto nemmeno in cartolina; in compenso, una torma di altri utenti hanno cominciato a sbranarsi fra di loro per responsabilità, mancanze e disguidi commesse sempre dal sedicente nosocomio ("Tocca a me! Mi hanno sbagliato i codici!"; "No, tocca a me, aspetto da 8 ore!"; "No, tocca a me, mi stanno rimbalzando come una pallina da tennis" - sapesse noi, signora mia, pensavo io), invece che far fronte comune e unirsi per un giustificatissimo esposto contro il sedicente nosocomio.
Ciliegina sulla torta: l'intervento di un addetto alla sicurezza che, attirato dalle urla, cerca di mettere ordine con umanità nella confusione generale, telefonando per esempio lui stesso per far rettificare il codice sbagliato ad un altro utente; quanto a me, il vigilante chiede bonariamente ma invano di applicare sulla mia ricetta la famosa marchetta/targhetta/pecetta o che so io all'addetta (?) dello sportello 12 (altro personaggio quasi teatrale, la maschera della Scortesia Arrogante del Potere Spicciolo sull'Utenza la quale, per inciso e guarda un po', le assicura il pane con la sua stessa esistenza).
In soldoni: rimpallo da un'accettazione (?) all'altra; una caterva di "numeretti" nessuno dei quali utile (quando mi sarebbe servito davvero, erano esauriti); nessun prelievo; una giornata persa; rabbia e frustrazione immense: tutto dovuto a errori del sedicente nosocomio, scaricati totalmente sulle mie spalle.
La beffa ancora prima del danno, insomma.
Io del S.Andrea non voglio sentire parlare mai più, ma certo non dimentico. Spero che i responsabili, anzi i colpevoli, perché qui si è a contatto col dolore, la sofferenza e la paura di una classe particolare di utenti, e la mancanza assoluta di empatia, oltre che di professionalità, è una colpa - dicevo, spero che i colpevoli e responsabili trovino una meritatissima sanzione.
Ah, dimenticavo: all'ospedale Israelitico ci sono file dedicate per i disabili, con chiara segnalazione e istruzioni: il sedicente nosocomio forse potrebbe prendere esempio perlomeno da questo?

Patologia trattata
Nessuna.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tumore al seno

Sono 3 settimane che aspetto la chiamata dall'ospedale per fare una biopsia al seno per nodulo sospetto; sono già stata operata all'altro seno per tumore.
Chiamo l'ospedale e nessuno risponde, in un settore dove ogni giorno è importante. Quando vai parli solo con gli specializzandi e alla fine arriva la dottoressa per mettere la firma...
All'inizio mi trovavo bene, erano i dottori strutturati a visitarti con uno specializzando/a vicino e così ti sentivi più sicura. Ora è solo un grande caos e i medici, quando riesci a vederne uno, sono freddi, distaccati, senza alcuna voglia di tranquillizzarti almeno un po', spiegarti tutto, rispondere alle tue paure...
Voglio vedere se mi chiamano per questa biopsia.
Sono profondamente delusa.

Patologia trattata
Tumore al seno.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Accettazione: che arroganti

Coloro che siedono sulle poltrone dietro ai computer nelle aree per l'accettazione dovrebbero tener SEMPRE PRESENTE si èche chi si reca in un ospedale NON LO FA PER 'PIACERE', MA PER PROBLEMI DI SALUTE PIU' O MENO GRAVI; SONO COMUNQUE MOTIVAZIONI SPIACEVOLI. Inoltre quasi sempre ignari delle regole interne all'ospedale, il prendere un numero anzich èun altro non é una mossa studiata per aggirare l'imprescindibile sistema ospedaliero, ma semplicemente uno sbaglio, o dovute alle severe indicazioni che vengono date al telefono dagli uffici di informazione preposti.

Patologia trattata
NESSUNA.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Intervento toracico

Mia madre, dopo una delicata operazione, è riuscita a contrarre 5 batteri (4 germi sentinella), di cui l'ultimo mortale. Anche a fronte di una degenza, non solo disorganizzata, ma pessima. Chi controlla i filtri dell'aria? Le finestre nei corridoi sono sigillate. Negli ospedali vedi cose che non puoi dimostrare. Medici che raffreddati entrano in rianimazione senza mascherina; infermieri (in rianimazione) che prendono il tè invece di servire la cena; specializzandi che mi hanno sbattuto la porta in faccia quando mia madre stava male; la candida sulla lingua curata il giorno prima che mia madre morisse (l'avevo fatto presente 5 giorni prima). Per loro tutto normale.

Patologia trattata
Ernia diaframmatica.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

ERNIA DEL DISCO

Per quanto mi riguarda, ho avuto un'esperienza del tutto negativa con questa struttura. Mi sono recato in visita privata con il direttore del reparto di neurochirurgia, il quale si e' limitato a mettermi in lista di attesa presso la struttura, che alla fine e' stata lunga ed interminabile per ben quattro mesi...
Nonostante le mie condizioni critiche (non riuscivo piu' a camminare e a dormire per dolori insopportabili per tutto l'arco del giorno e della notte), ho cercato in tutti i modi di carpire quali sarebbero stati i tempi per alleviare tanta sofferenza, ma da parte della struttura non ho avuto mai risposta, o meglio dire: alle mie numerose telefonate non ricevevo risposte di alcun tipo. Per non parlare del professore che mi aveva visitato, il quale era proprio irraggiungibile...
Se non avessi trovato altra soluzione presso altra struttura, che mi ha operato in tempi brevissimi vista la gravita' del caso, a quest'ora , aspettando i quattro mesi per il ricovero, sarei intanto su una sedia a rotelle.

Patologia trattata
ERNIA DEL DISCO L4-L5.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Attese da 4 a 7 ore il pomeriggio con un solo medico per i codici Verdi. Ero molto malato per cure sbagliate prescritte, in particolare modo l'uso dello X prenia, ritenuto depressivo da un esperto per la cura del bipolarismo. Attese da incubo, che qualcuno deve risolvere.

Patologia trattata
Bipolarismo, depressione.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Reclamo per visita effettuata in data odierna

Ho effettuato una visita per tappo di cerume bilaterale - segnatami dal mio medico di base con priorità P - ma più che visita è stata una lezione di igiene, sconsigliando di usare i cottonfioc. Ho anche detto al dottore che quel tappo mi procurava dolore e speravo (come il mio medico di base) che mi venisse tolto, ma invece mi è stato prescritto di usare olio Johnson una volta alla settimana per ammorbidire il tappo.
Conclusione: perdita di tempo e basta.

Patologia trattata
Tappo di cerume.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Pessima degenza in neurochirurgia

Mio marito, a seguito di una caduta avvenuta almeno un mese prima, è stato operato in modo eccellente per ematoma dal Prof. ACQUI, veramente una persona umana e competente che mi ha delucidata su tutto - operazione, conseguenze, ecc. Ha operato la sera stessa del 17.06.2016, poiché mio marito aveva tutti i valori a posto.
Dopo pochi giorni mi avvertono che l'indomani lo avrebbero dimesso, quindi hanno tolto il catetere, poi sono tornati sui loro passi e rimesso il catetere mi hanno detto che era meglio fosse stato dimesso l'indomani. Il giorno successivo non lo hanno dimesso ed io mi rendo conto che mio marito non sta bene, poiché ha forti dolori al ventre e nella sacca del catetere c'era sangue. Nel frattempo venivo trattata in modo veramente assurdo da un'infermiera, poiché cercavo ogni tanto di andare nella stanza di mio marito per vedere come stava poiché nessuno si degnava di dargli un'occhiata. Finalmente, dopo mia insistenza, si sono resi conto di aver messo male il catetere e nei vari tentativi avevano creato grossi problemi alla vescica. E' stato chiamato l'urologo, che purtroppo e' stato costretto ad infilare il tubicino del catetere attraverso la pancia. Mi ha spiegato che entro 3 o 4 giorni sarebbe stato rimosso.
Intanto premevano per dimetterlo ed io attendevo la chiamata di Villa Betania, rivelatasi un fallimento totale, per la riabilitazione motoria.
Arriva il benestare di Villa Betania e mi dicono che l'11 luglio mio marito, munito di richiesta del medico di base, ambulatorialmente avrebbe fatto la Tac mentre, sempre con lo stesso sistema, il giorno 20 avrebbe avuto visita urologica. Il giorno 11.7.2016 a Villa Betania me lo vedo caricare su un'ambulanza per andare, a loro dire, ad effettuare una tac al S.Spirito, dove gli riscontrano una totale disidratazione con grave rischio sui reni, una broncopolmonite ed un blocco intestinale.
Ora è ancora ricoverato al S.Spirito, dove con perizia lo stanno rimettendo in sesto.

Patologia trattata
Ematoma cerebrale.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Urologia - esame di urodinamica

mercoledì, su richiesta di un urologo che mi segue privatamente ma che lavora al S.Andrea, mi sono sottoposto con molta ansia a un esame di urodinamica.
Purtroppo l'esame non è stato particolarmente tranquillizzante, ma quello che vorrei sottolineare è la poca professionalità della dottoressa che l'ha eseguito. Senza conoscermi e senza prendere atto della mia ansia e della mia preoccupazione, ha emesso sentenza senza alcuna umanità: Lei si deve operare!!!! Forse un medico prima di sputare questi verdetti deve pensare di aver di fronte una persona che deve essere preparata a tale notizia e non sentirsela sbattere in faccia senza alcuna preparazione. Bastava dire: ne parli con il medico che la segue che sarà qui a momenti, oppure vediamo il da farsi insieme tra 5 minuti, oppure stia tranquillo ora ragioniamo e vediamo cosa bisogna fare. Signori il medico non può comportarsi come uno a cui si è richiesto che ora è e risponde al volo senza pensare cosa significa per l'interlocutore la sua risposta. Morale: sono andato da altro professionista che con un sorriso e grande umanità mi ha detto: per ora seguiamo la sua situazione poi parleremo sul da farsi. Stia tranquillo la voglio vedere sereno.
Roberto

Patologia trattata
Prostatica.
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