Anthea Hospital di Bari
Recensioni dei pazienti
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Mia nonna è stata operata in questa clinica a luglio (intervenuti alla mitrale e alla tricuspide), ed è stata dimessa fibrillante, con punti, infezione alle vie urinarie, piaghe da decubito e completamente debilitata.
Ottime competenze, struttura fatiscente
Serrande rotte, armadi rotti e, cosa più grave, mancanza di aria condizionata funzionante. Non solo stai male, ma devi anche grondare di sudore...
Sostituzione valvola aortica e valvuloplastica
Il nostro calvario è iniziato il 13 gennaio, quando mio suocero è entrato in tale tanto decantata struttura con altrettanto tanto lodato personale medico per una ricostruzione della valvola mitralica attraverso intervento miniinvasivo laparoscopico, con conseguente degenza di 10/15 giorni; oggi, 28 febbraio, è stato nuovamente riportato in terapia intensiva con probabilità di essere re-intubato per sopravvenuta broncopolmonite, dalla quale non sappiamo se ne uscirà.
Ritornando all'intervento: plastica della mitralica, ricostruzione valvola aortica con classico taglio sternale. Conseguenza dell'intervento: versamento pleurico. "E' normale" ti dicono. Si risolve con aspirazione del liquido in anestesia totale (dopo neanche 1 settimana dalla prima). E dopo questo è la volta della bronchite, con conseguente aspirazione di liquido, ma stavolta siamo fortunati: è in anestesia locale. Dopo un mese finalmente si inizia la riabilitazione, ma mio suocero dice di sentirsi sempre stanco e di non stare bene. Domenica ha la febbre, ma i dottori non sanno da cosa possa dipendere: "e' tutto a posto, tutto funziona bene" continuano a dire. Poi Lunedì compare un "focolaio di broncopolmonite" che cominciano a curare. Il bollettino medico di ieri mattina: "dalle analisi effettuate giorno per giorno si evince un lieve miglioramento". Ieri pomeriggio immediato trasferimento in terapia intensiva con probabilità di dover intubare perchè un polmone è già compromesso, ma non si e' riusciti ancora a trovare l'antibiotico adatto.
Riabilitazione - personale sottodimensionato
Grazie a Dio sull’intervento nulla da eccepire. Tuttavia, il post è stato traumatico. Il personale è carente e disorganizzato. Se i letti vengono sporcati non vengono cambiati e spesso vengono lasciati bagnati. Alla richiesta di svuotare il pappagallo si rifiutano, alla richiesta di accompagnare il paziente in bagno si rifiutano (quando e soprattutto SE si degnano di venire in stanza dopo diverse decine di minuti di attesa).
Il fisioterapista avrebbe dovuto far fare fisioterapia due volte al giorno e invece l'ha fatta solo una volta e per soli 10 minuti.
Chiedi di parlare con un medico ed è impossibile, perché in reparto non c’è. Ci hanno spiegato che c’è il medico di struttura, non di reparto! Tutto alquanto preoccupante per chi è ricoverato e per chi da casa è costretto ad attaccarsi al telefono pur di avere un briciolo di notizie.
SOSTITUZIONE VALVOLA AORTICA, RICOSTRUZIONE MITRAL
Papà l'hanno dimesso dicendoci fosse tutto a posto, invece dopo circa un giorno e mezzo dalle dimissioni si e' sentito male: aveva contratto un'infezione molto forte in ospedale.
Sono tutti spariti, papà l'abbiamo portato in altro ospedale dove, dopo una lunga agonia piena di sofferenze, si e' spento tra mille sofferenze.
PERDONAMI PAPA', HO SBAGLIATO A PORTARTI IN QUESTA CLINICA.
Coronarografia
Pessima esperienza, personalmente ho riscontrato maleducazione e pessima gestione. I parenti, figli o coniugi che siano, non hanno il permesso di stare vicino al parente né prima né dopo l'intervento e non viene data loro alcuna informazione sulle condizioni e l'esito dell'intervento del proprio caro.
Disorganizzazione
Scrivo per segnalare un caso di disorganizzazione a danno del povero paziente, costretto a subire l'arbitrio del disinteresse. I FATTI:
ho prenotato una visita per problemi di ritmo cardiaco presso il centro Anthea hospital di Bari. All'atto della prenotazione mi sono stati chiesti tutti i dati necessari per eventuali comunicazioni: mail e cellulare.
Dopo aver percorso circa km. 300 di strada (risiedo in Basilicata), giunto in ospedale alle ore 18.00, in reparto dopo aver chiesto dove recarmi, la segretaria chiama il medico al telefono e candidamente mi informa che il medico si scusava ma si era dimenticato dell'impegno.
Quanto mi è accaduto è segno evidente di disorganizzazione, è la prova provata che dimostra il ruolo soccombente del paziente a valle di un sistema che considera quest'ultimo mero oggetto e non soggetto portatore di bisogni e reciproco interesse.
I fatti sono incresciosi e certo non rendono giustizia ad una struttura che in maniera propria e intelligente tende all'avanguardia medica, partendo già dalla cura estetica. Mi dispiace, ma se solo si pensasse ai patemi e alle sofferenze del paziente, nonché ai disagi (circa 500 km. di strada per A/R) forse si potrebbe pensare in grande sapendo che con una telefonata si ridurrebbero almeno i disagi.
Inqualificabile ciò che ho subìto.
Pessima esperienza
Per quella che è stata la mia esperienza, ho trovato la struttura pessimo, disorganizzata e staff poco cordiali. Pazienti alquanto trascurati ed operatori (non tutti per fortuna) poco professionali.
Assenza di informazioni
Comunicazione con i familiari praticamente assente. Mio suocero ha eseguito una coronarografia a maggio 2017. Ti parcheggiano giù all'ingresso in attesa e non si hanno più notizie. Sicuramente i familiari devono permettere al personale di lavorare in tranquillità, ma bisogna stabilire un orario di colloquio con il medico per conoscere l'esito di un esame o di un intervento, soprattutto quando si tratta di persone anziane non in grado di comprendere al meglio. La signora in reception a piano terra poi, se le fai una domanda, sembra sempre infastidita e ti risponde come se tutto fosse scontato.
Eccellenza nella mediocrità
Dal mio titolo si evince tutto. Mia madre è stata ricoverata, dopo suggerimento e raccomandazione del primario successivi all'analisi della cartella clinica, dal 20 marzo 2017 al 1 Maggio 2017 all'Anthea di Bari, quindi a Villa S.Lucia in Conversano per poi fare ritorno ad Anthea. Giorno dell'operazione: 14 aprile 2017. Dopo un calvario di 17 giorni, mia madre è deceduta. Intervento di bypass e alla valvola mitralica. Complicazioni, reattività, decisione di operare e comunicazione dei rischi: assenti. In ogni caso resta la scarsa, anzi assente, pessima, comunicazione e trasparenza con i familiari, assenza di un medico di riferimento, pareri e informazioni contrastanti trai vari dottori e reparti. De facto ognuno metteva in discussione l'operato dell'altro. Venivamo rassicurati dopo l'intervento che tutto andava bene, "perfettamente riuscito" - ed il cardiochirurgo fino a qualche giorno prima del suo decesso ci parlava di recupero.
Mia madre viene lasciata a se' stessa nella sottostante cappella dopo il suo decesso, nuda (!!!) su di una barella, coperta da un telo di plastica trasparente, senza neanche la dignità, il rispetto, l'umanità, di un lenzuolo o magari una coperta, che avrebbe celato ai nostri occhi la sofferenza alla quale il suo corpo e' stato sottoposto. Sono stati incapaci di comunicare anche il suo trasferimento in cappella, la comunicazione e' il loro punto forte. Nessuno incaricato, nessuno ufficialmente a porre le condoglianze a noi familiari. Ed un ulteriore, incomprensibile affronto: neanche un sacerdote per poterle dare l'estrema unzione. VERGOGNA.
Sono stata colpita il primo giorno entrando dalla scritta che si trova al piano 0: "Il sorriso e' il principale ingrediente nel composto della salute". Tale frase dovrebbe far riferimento all'accoglienza.. Ebbene: tutto ciò' non si percepisce affatto.
Per non dire delle relazioni e rapporti con i familiari angosciati e preoccupati: professionalmente una dimostrazione di assoluto altero e distaccato saper fare senza alcuna umanita'.
Tutto ciò unitamente alla particolare scortesia e maleducazione delle signore alla reception in Anthea- Bari.
Mariarosaria Rossi
Ma le urgenze..?
Se un paziente, dopo essere stato dimesso e ritorna a casa con distanze di parecchi Km. e gli capita una urgenza cardiaca (dove il tempo è preziosissimo), come fa? Poichè se chiama in Clinica dopo un certo orario, o non risponde nessuno o al massimo ti mettono in contatto con il reparto che ti ignora completamente.. Questo agire mi sembra strano, e poco professionale paragonandolo alla serietà che ho incontrato da ricoverato/a nello stesso reparto della clinica, con medici e infermieri meravigliosi. Forse non so io l'agire corretto in questi casi, e se c'è un protocollo da seguire.
Con gratitudine e con convinzione di un giusto consiglio, un saluto a tutto lo staff di Cardiologie e Cardiochirurgia.
Il figlio Dr. Pietro Panzardi
Una Odissea durata 27 ore
Pensavo di stendere un velo pietoso sul mio, seppur breve, ricovero presso l'Anthea di Bari. Ma è più forte di me, non riesco a non esternare quanto tragicamente vissuto lì. Vengo ai fatti:
"Giovedì 26/12 alle ore 11 giungo presso tale clinica (prenotato dallo Studio Iacopino con richiesta anche di una camera singola) e, dopo una breve attesa, vengo accompagnato, con mia moglie, nella camera 434. Detta camera è in condizioni pietose, con polvere dappertutto e addirittura con il water sporco di residui di... Nel frattempo mi viene fatto un prelievo di sangue per le analisi e vengo portato a effettuare una lastra toracica. Poco dopo ci viene propinato il pranzo (non commento la qualità!!!) e verso le ore 14.00 viene il Dr. Vissicchio a compilare una scheda di ricovero e a tranquillizzarmi, dicendo che (visto il risultato della radiografia) non vi è necessità di effettuare la toracentesi, ma che il tutto si può risolvere con una cura farmacologica, che avrebbe iniziato l'indomani mattina dopo una ecocardio. Alle medicine che già prendevo vengono, intanto, aggiunte due Brufen e un Deltacortene (che ci azzeccano con uno scompenso cardiaco?!!). Poco dopo siamo trasferiti nella camera 428, che è, se possibile, più sporca della precedente. Passa la serata, la notte e alle 4.15 vengo svegliato per dei prelievi per le analisi e per un elettrocardiogramma. La mattinata passa senza che avvenga altro e senza vedere alcun medico. Ad un certo punto cominciano le mie proteste, sia per lo stato di abbandono in cui sono lasciato, sia perchè non intendo, come vorrebbero, essere trasferito (per la terza volta!!!) di camera. Verso le ore 14.00 si presenta il medico di turno, Dr. D'Agostino, che mi comunica che il Dr. Vissicchio, che io attendevo dalla prima mattinata, dopo un turno di sala operatoria se n'è andato. Da quel momento i miei nervi son saltati e, anche se il Dr. D'Agostino e, telefonicamente, il Dr. Iacopino tentavano di convincermi a rimanere nella struttura, ho fatto le valige e ho firmato per le dimissioni. Sono passato dalla Reception e, da quel signore che io sono, ho pagato per il supplemento camera singola, la modica cifra di 198 euro. E così, in meno di trenta ore, sono stato sottoposto (paziente ad alto rischio cardiologico con efficienza cardiaca del 15%) ad un viaggio di a/r di 800 Km. Questo è quanto. Ringrazio l'Anthea hospital, promettendo che missione della mia vita sarà, in ogni occasione, di farli conoscere non come mostra la bella facciata, ma per come effettivamente sono: "UNA STRUTTURA FATISCENTE IN TUTTI I SUOI ASPETTI".
Rabbia e dolore infinito
Il compagno di mia madre è entrato 4 mesi fa in perfetta forma per correggere una stenosi cardiaca con un intervento di microchirurgia mini invasiva e si è ritrovato a subire ad 83 anni un intervento a cuore aperto di sostituzione valvola aortica. Non si è più ripreso.
Ha contratto una endocardite che l'ha fatto morire fra mille sofferenze, riducendolo in uno stato pietoso. Nessuno merita di fare una simile morte..
Senza parole
Devo ringraziare l'Anthea Hospital e, in particolare, il Cardiochirurgo Nasso, se un bel giorno ho lasciato casa, lavoro e studio perchè ha ridotto mio padre in condizioni pietose. Aldilà che è stato effettuato un tentativo di ablazione assolutamente non richiesto (l'obiettivo della permanenza presso questa clinica era una semplice visita specialistica suggerita dallo stesso). Come se non bastasse, nel vuoto alla schiena lasciato generosamente dalla piaga da decubito (e sappiamo bene che queste lesioni sono indice di cattiva assistenza e bassa qualità delle prestazioni sanitarie) ci entra, nonostante sia stata poi egregiamente curata altrove, ancora la mia mano.
Mio padre è afasico, emiplegico dx, ovviamente per la gravità della piaga non ha potuto affrontare una riabilitazione adeguata, dunque non camminerà mai più e, come se non bastasse, il motivo iniziale del suo ricovero (fibrillazione atriale) è presente più che mai.
La nostra vita è sprofondata nel buio più profondo, l'unica cosa bella che ricordo di tutta questa esperienza è l'ultimo bacio che mio padre mi diede il giorno che partì per questo maledettissimo viaggio.
Il resto, ovvero l'angoscia, la paura e il tormento che vivo, anzi viviamo ogni giorno in famiglia, è davvero inspiegabile. Ho finalmente trovato la giusta serenità per intraprendere un'azione legale e mi auguro che nessuno debba più vivere quello che sto vivendo io.
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