Casa di Cura Santa Maria del Pozzo Somma Vesuviana

 
4.1 (57)

Recensioni dei pazienti

57 recensioni

 
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3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Ricovero di 22 giorni

Solo poche parole per i circa 22 giorni passati nella struttura. Da menzionare la bontà degli infermieri/e (Luigi, Ciro, Vincenzo, Alessia, Nunzia- Wonder W., la sig.ra Patrizia, Anna) e dei fisioterapisti, ma anche la pena dei pasti propinatimi a pranzo e cena: pasta in bianco sciapa, polpettone, polpette, spezzatino (sic) e pesce in bianco, immangiabili. Veramente allucinante se si pensa che ho potuto mangiare solo due mele al giorno per 22 giorni con peso corporeo sceso da 80 kg. a 64!!! Qualche giorno ancora e me ne andavo al Creatore!

Patologia trattata
Parestesia dal bacino ai piedi.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Ricoverato

Mi avevano detto fosse la struttura migliore per quanto riguarda l'equipe medica, ma se la dovessi consigliare, non la metterei tra i primi posti..
La terapia veniva data in modo superficiale (molte volte venivano sbagliati i farmaci, nel senso che il paziente assumevana farmaci che non gli erano stati prescritti).
Dagli armadietti sono stati trafugati beni.
Nel complesso non la consiglierei, a parte che per i fisioterapisti, che svolgono il loro dovere con piena efficienza.

Patologia trattata
ESITI di ICTUS.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Ictus ischemico - logopedia

Mia madre ha avuto un ictus ad agosto; dopo circa 20 giorni viene trasferita dal Cardarelli alla clinica di Santa Maria del Pozzo. Inizia il calvario. Cercherò di riassumere quanto vissuto, ma non sarà facile. Mia madre, quasi ottantenne, è praticamente abbandonata a sè stessa. Non parla! È impossibilitata a chiedere aiuto, le infermiere poco presenti. In quasi un mese di degenza, i medici mi hanno risposto al telefono 8 volte!!! Il telefono il più delle volte era fuori uso..
Indumenti sporchi riposti su quelli puliti. Personale maleducato, arrogante (tanto), scorbutico e irriverente. Dottori irreperibili, ad eccezione del dottor Maffei, e non comunicativi con i parenti. Caposala non pervenuta. Ci viene comunicato (dopo 1 mese) che mia madre non collabora con i terapisti (mai visti nè sentiti nemmeno loro), così decidiamo di portarla a casa, dove è seguita da veri terapisti e …. miracolo: mia madre collabora alla stragrande.

Patologia trattata
Esiti ictus ischemico.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Riabilitazione post protesi d'anca

Mio padre è stato ricoverato il 5 gennaio 2021 e, partendo dal presupposto che è lamentoso e grida sempre "al lupo al lupo", abbiamo sottovalutato fin da subito le sue lamentele e la sua richiesta d'aiuto. Una volta ricoverato, abbiamo totalmente perso le sue tracce in quanto il suo telefonino risultava quasi sempre spento e gli unici che mi davano notizie erano i medici che rispondevano al telefono dalle 13.00 alle 14.00, come da protocollo, quando non era occupato. La risposta era sempre la stessa "suo padre si rifiuta di fare la terapia"... Me l'avranno ripetuto le tre o quattro volte che sono riuscito a prendere la linea nei 23 giorni di degenza. Non riuscendo a contattarlo per più giorni, mi sono recato più volte presso la struttura e le guardie giurate, molto gentilmente, visto anche il mio modo di pormi, mi hanno sempre aiutato andandomi a prendere il suo telefonino, che era SEMPRE BLOCCATO CON IL CODICE PUK. Premetto che mio padre è stato ricoverato per riabilitazione post protesi d'anca, non ictus o altro. Ogni volta che riaccendevano il telefono, mio padre farfugliava e raccontava cose strane; cosa che i medici giustificavano dicendo che l'ospedalizzazione in questo periodo Covid è difficile da accettare ed affrontare. Il giorno 18, la sera, sono stato contattato dai carabinieri che, contattati da mio padre, mi dicevano di aver ricevuto una richiesta di aiuto da lui, perché voleva uscire da questa struttura. Anche lì ho raccontato il carattere di mio padre ed ho chiesto di soprassedere perché comunque mio padre aveva bisogno di fare terapie e che comunque me ne sarei occupato io il giorno dopo. È in quel momento che mi si è accesa la lampadina e che ho cominciato a monitorare meglio il suo telefono, sempre spento. Lo chiamiamo per più giorni e non riusciamo a parlargli, chiamo più volte la struttura chiedendo di controllare il suo telefono ma nessuno glielo accende finché il 24 gennaio ritorno lì ed in malo modo prendo il guardiano (che mi dice di essere da solo e di non potersi muovere) e lo obbligo a salire immediatamente ed ad andare a vedere questo telefono che fine ha fatto. Sale e torna con il telefono bloccato per l'ennesima volta con il codice puk. Lo sblocco e finalmente riesco a parlare con mio padre, sempre più "allucinato", che mi chiede info sulla salute della sue professoresse di storia e di educazione fisica che saranno morte 50 anni fa! Poi alle 23.00 chiama mia sorella e le racconta di un treno sotterraneo che l'ha portato in giro per Santa Maria del Pozzo, in una villa lì vicino, con piscina e 10 infermieri ad un party! Il giorno dopo vado di persona e chiedo di parlare con il direttore sanitario, che gentilmente mi chiama anche la capo reparto, che mi rassicura, ma io decido ugualmente di firmare e portarmelo via subito, non un'ora in più. Adesso sta nel letto, con i lavaggi... puzzava come un barbone. La diagnosi del 118 è: disidratato e denutrito. 14 kg. in meno in 22 giorni, rimbambito al massimo... Traete voi le conclusioni. Anche sul fatto che si rifiutava di fare terapia... non si regge in piedi, è normale!!!

Patologia trattata
Riabilitazione motoria.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tampone covid-19 laboratorio analisi

Quello che è successo stamattina è inverosimile, mi sono recato in questa struttura per eseguire il tampone per la ricerca del covid-19 al ritorno dalla sardegna, in quanto è una delle poche che lo fa in maniera privata (92 euro e senza obbligo della prescrizione medica). Arrivo alle 9.30 in questa struttura e gia all'ingresso c'erano circa una decina di persone in attesa per lo stesso motivo, mischiate agli altri utenti con un vigilante incapace di separare le persone... Dopo una lunga attesa sembra che colui che doveva fare gli esami fosse in ritardo, poi dopo un po' si inizia con i tamponi, uno alla volta verso questa persona che come protezione aveva solo una mascherina abbassata ed una camicetta rosa sbottonata, senza guanti.. Ad un certo punto si sospendono i tamponi poichè, come hanno detto, si è superato il numero massimo per le loro capacità e siamo stati inviati noi (possibili positivi) ad altre strutture.
Assolutamente sconsiglio questa struttura per disorganizzazione e mancanza di competenza e professionalità.

Patologia trattata
Tampone covid 19.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Ricovero nonna

Esperienza negativa. Non consiglio. Personale arrogante e poco competente. Migliorare pulizia e servizi. Ricoverata mia nonna, portata subito via. Lentezza ed incuria.

Patologia trattata
Demenza senile e Alzheimer.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Da non tornarci assolutamente

Ho inviato una segnalazione a tutti gli organismi competenti nazionali e locali per denunciare che la consegna di un referto radiografico è avvenuta dopo ben 8 GIORNI, dopo nonostante all'arto radiografato risultasse una frattura.
L'incuria dimostrata con questa esperienza, mi fa chiedere in base a quali valutazioni tale centro sia stato autorizzato ed accreditato proprio dai suddetti organismi competenti.

Patologia trattata
RX anca.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Non è un hotel a 5 stelle ma il rispetto..

Ho letto in qualche commento che questo non è un albergo 5 stelle e che è già tanto quello che si fa per i pazienti nelle condizioni di lavoro in cui sono messi gli operatori socio sanitari. Non concordo assolutamente.
Il rispetto per il malato è imprescindibile e, se le condizioni di lavoro sono inaccettabili, non è il paziente che deve farne le spese.
Mia suocera era al secondo ricovero. Ci avevano parlato di questa struttura come dell'Eden, ma noi potevamo fare paragoni con il Toiano, in cui era stata ricoverata 4 anni fa in condizioni critiche e da cui è uscita quasi autosufficiente. Al primo ingresso abbiamo subito notato una puzza persistente di urina, puzza che non ti togli dal naso per ore.
Le bottiglie d'acqua che portavamo erano sempre piene e ci raccontavano che mia suocera si rifiutava di bere, ma stranamente la sete le tornava quando eravamo lì noi!
A terra sempre sporco, a qualsiasi ora. Pezzi di pannolino intrisi di urina che occupavano la stanza sempre.
E gli OSS... che dire! Chiaramente non possiamo parlare di tutta la categoria, ce n'erano di gentilissimi, ma stranamente sparivano tutti durante l'orario delle visite, quando un parente poteva chiedere un cambio di pannolone perché pieno di escrementi. L'ora del "giro" non era mai quella giusta. Un giorno ho dovuto interrompere una OSS che chiacchierava a voce altissima con un'infermiera, mentre mia suocera aspettava a bocca aperta di essere imboccata. Apriti cielo! Che maleducazione interromperla mentre stava facendo raffreddare la minestrina! Come mi ero permessa! Maleducata, stia zitta...(erano gli improperi rivolti a me, naturalmente). E così via per circa un quarto d'ora, mentre mia suocera finiva di mangiare imboccata da me e non da lei una zuppa ancora calda e un pollo ormai indurito dall'attesa.
Mia suocera ha versato lacrime di gioia quando è andata via, nelle stesse condizioni in cui è entrata due mesi fa, ma sporca da far paura. Ci dicevano che non collaborava nella fisioterapia e non si faceva mettere sulla sedia a rotelle. Appena tornata nella casa di riposo, sentito il persistente odore di pipì, hanno subito predisposto tutto per lavarla. È stata messa sulla sedia a rotelle davanti a noi e le hanno fatto una doccia. Era (stranamente?) collaborativa. Finalmente pulita ha mangiato un pasto caldo imboccata da un'assistente fattiva. Per una persona anziana e malata l'umanità (perché di questo si tratta) è essere trattati con rispetto mantenendo la dignità della persona... Considerate voi se questa è una donna con le mani sempre sporche e i capelli incollati in testa.
Alla OSS in questione vorrei dire che lei, nel momento in cui lavora, non rappresenta solo sè stessa, ma tutta la sua categoria ed è per questo che tutti gli altri dovrebbero provare ad insegnarle non l'educazione, a quello avrebbe dovuto provvedere la sua mamma, ma la dignità e il rispetto per il lavoro.

Patologia trattata
Neuroriabilitazione.
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Riabilitazione post ictus cerebrale

Oggi in data 11 agosto 2014 ero andato a informarmi delle condizioni di mio padre e neanche mi sto accingendo a salutare all'entrata dell'ufficio medico, quando sono stato letteralmente allontanato dal prof. De Laurentiis, liquidandomi con la scusa che non aveva tempo perché c'era un nuovo ricovero da fare... E alla domanda "ci possiamo rivedere venerdì?" (che sono i giorni prestabiliti dalle loro regole), mi viene risposto "io venerdi non ci sono". Io insisto spiegando "guardi che mio padre dovrebbe essere dimesso il 24 agosto prossimo" - Risposta: vada in amministrazione per queste cose.
In più, lamentandomi in quanto mio padre aveva un braccio gonfio e gli doveva essere cambiato il pannolone, avevamo premuto il pulsante per il richiamo di qualche infermiere. Ebbene: NON è MAI VENUTO NESSUNO PER PIù DI UN'ORA E MEZZA.
E se mi ho Padre avesse avuto un malore? Ditemi, è normale tutto ciò?
Sconsiglio vivamente di portare pazienti in questa struttura che, aggiungo, oltre alla scortesia, si distingue anche per una pessima carenza igienica sanitaria; senza contare dell'odore sgradevole di escrementi appena si cerca l'entrata principale!

Patologia trattata
Riabilitazione causata da ictus cerebrale.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
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Servizi 
 
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Esperienza negativa

Ho avuto modo di seguire un paziente per circa quattro mesi e ho assistito a delle cose che sfiorano l'assurdo, tipo: infermieri che danno farmaci a malati non in orario, o con posologia diversa, da quanto prescritto dal medico (o addirittura fanno assumere, per sbaglio, farmaci a pazienti che non dovrebbero); cassonetti per la raccolta differenziata disposti nelle corsie che vengono riempiti di pannoloni dei malati; medici che avvisano i parenti in nottata per avvisarli che il loro congiunto è praticamente "spacciato" e che quindi farebbero bene a portarselo a casa, sbagliandosi (fortunatamente..), vista l'insistenza dei parenti a farlo rimanere in clinica, o quanto meno a mandarlo in ospedale.

Patologia trattata
Riabilitazione arti inferiori.
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Sanità privata? Dio te ne guardi bene.

E' davvero drammmatica la vita dei pazienti che gli ospedali della provincia di Napoli inviano alla casa di cura di Santa Maria del Pozzo.
Per prima cosa la struttura non fornisce l'acqua ai pazienti.
Il personale è sempre preso da questioni lavorative e poco si preoccupa dei pazienti. I medici non ne parliamo: non si degnano di dare spiegazioni. I fisioterapisti fanno il minimo indispensabile ("non possiamo fare di più perchè il paziente non collabora", ma stiamo parlando di malati colpiti da ictus, cioè con ridotte capacità cognitive).
Invito l'assessorato alla sanità della regione Campania a prendere dei provvedimenti.

Patologia trattata
ICTUS.
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Terapia motoria degli arti inferiori

La casa di cura riceve dalla regione campania circa 900 euro al giorno per la riabilitazione del paziente.
Un paziente mediamente resta in clinica 120 giorni (il rimborso sarà superiore ai 100.000,00 euro).
A fronte di questo rimborso la clinica offre:
- 3 infermieri a turno per oltre 100 pazienti ammassati in stanze da tre letti (quando invece ne possono ospitare 2)
- medici spocchiosi e quasi sempre assenti nei reparti;
- un manipolo di OSS che si lamentano di continuo (e che fanno tutto loro).
- igiene pessima
- fisioterapia per un massimo di 30 minuti al giorno; per le restanti 23 ore e 30, i pazienti vegetano nei letti o si lasciano trascinare su vecchie e inadeguate sedie a rotelle.

Patologia trattata
Terapia motoria degli arti inferiori.
Punti di forza
Forse gli O.S.S.
Punti deboli
Medici e infermieri.
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