Centro Procreazione Assistita Ospedale Camaiore

Estremamente delusa.
Assistenza e supporto pari a zero. Danno per scontato che il paziente sappia tutto..
Con il senno di poi, hanno pochi casi e di conseguenza, credo, esperienza.

Non mi sento di consigliare questo centro. Io e il mio compagno ci siamo rivolti al centro Pma per un primo tentativo a settembre 2019 e abbiamo constatato da subito un atteggiamento di sufficienza.. I dubbi che avevamo ce li siamo tenuti o ci siamo informati da soli, personale non disponibile, mattinate spese al telefono per prendere la linea e sentirsi trattare male. Impossibile parlare con i dottori per telefono e colloqui quasi cronometrati dopo mattine intere in sala d'attesa. Un consenso informato da firmare senza in realtà essere informarti. L'esito a settembre 2019 non è stato positivo e subito ci hanno consigliato quando tornare... Dispiace ma... per ricevere questo trattamento, anche no!

Tempi di attesa ad ogni controllo infiniti... si entra alle 7.30 e si esce alle 14.00 (1 ogni 2 giorni per 3 settimane).
Senza criterio a mio parere l'ordine delle chiamate ai controlli.
Nessun contatto con i dottori per dubbi o problematiche...
Su un gruppo di 15 ragazze, solo un transfer è andato a buon fine... forse qualcosa non funziona essendo un centro di procreazione assistita?

Io e mio marito ci siamo recati in questa struttura partendo da Roma.
Eravamo allettati dai brevi tempi di attesa rispetto ai nostri ospedali pubblici di Roma, come il Sant'Anna, dove i tempi si aggirano intorno ai 2 anni se hai meno di 40 anni.
Per farla breve, mi hanno bombardata di ormoni ed alla fine, a 33 anni, ho prodotto solo 2 ovuli di scadente qualità.
Cosa più traumatica sono stati i monitoraggi e le ecografie, sia per i tempi di attesa che per il fastidio delle analisi. Quando capitavo infatti col dott. Sacco, soffrivo abbastanza durante le ecografie, al punto che una volta lui stesso dovette chiamare la dott.ssa Parri perché, nonostante premesse troppo con l'ecografo, non riusciva a trovare un ovaio.
L'esperienza nel complesso è stata molto negativa.
Si dice che tentar non nuoce, però in questi casi lo sconsiglio perché i danni psicologici sono insanabili.

Ripensando alla mia recente esperienza, non posso fare altro che sconsigliare l'accesso a questo centro. Da paziente mi sono sentita trattata con sufficienza e superficialità, e credo che la mancanza di umanità che ho sperimentato sia stata ben più grave dell'insuccesso terapeutico. Da medico ospedaliero, pur consapevole delle difficoltà di questo lavoro, ritengo che queste siano carenze ingiustificabili, soprattutto per un centro di riferimento.

Io e mio marito, dopo due anni di tentativi di avere un secondo figlio, ci siamo rivolti all'ospedale della Versilia in quanto indicato come centro di riferimento regionale. Siamo all'inizio della prima IUI, per cui non esprimo il mio parere in base all'esito, ma solo in base al trattamento finora ricevuto: a dir poco scadente. Zero umanità, impossibile parlare al telefono al numero dato (anche per chiedere indicazioni sui farmaci), ogni volta un dottore diverso che pare non conoscere la tua situazione (ma la cartella elettronica esiste? o non la leggono?), se si chiedono informazioni più di dettaglio si viene liquidati subito e a malo modo.
Meglio il personale infermieristico, che dimostra maggiore empatia e disponibilità.
Aggiungo: attese infinite (ad esempio ieri appuntamento alle 8.00, mi presento alle 7.30 e.. passo alle 9.45!) e visite lampo. Una volta alla mia domanda sull'esito dell'eco per la conta dei follicoli antrali, mi è stato risposto: "può leggerselo da sola"... peccato io non sia un medico e il numero 9 non mi dicesse nulla! Insomma, questo mese ormai sono in ballo, ma non credo che continuerò con loro. SCONSIGLIATO.

Ho eseguito una prima Fivet, all'inizio sono risultata gravida e con il proseguire delle settimane le beta hgt aumentavano, ma non abbastanza. Mi hanno mandata avanti per 2 mesi con punture di progesterone per poi concludere che la camera gestazionale che si era creata era vuota, conseguenza: primo raschiamento. Subito dopo sono rimasta incita da sola, ma non sono riuscita ad andare oltre l'8° settimana, conseguenza: secondo raschiamento. Dopo attese allucinanti ed innumerevoli esami prescritti dal centro, in cui risulta un'atrofia dell'utero (in conseguenza ai raschiamenti subìti) decido di eseguire un'altra fecondazione... DISASTRO! Era stata programmata dal ginecologo una ICSI, ma il biologo di sua iniziativa ha eseguito un'altra FIVET; ogni volta che un ginecologo/a mi prescriveva qualche farmaco (fogli standard), io dovevo correggerli che non facevo l'aspirinetta ma il clexane. Impossibile rintracciare qualcuno del CPA al telefono, si pagano sempre prima prestazioni che poi non vengono eseguite....

Dopo aver subìto una iperstimolazione ed aver chiamato due giorni ininterrottamente (ai numeri per le urgenze), non ho ricevuto assistenza alcuna!!! Sono finita in ospedale.. E ad oggi (dopo avergli mandato una mail già da 5 giorni) non mi hanno nemmeno contattata..!!! Personalmente, vista l'assistenza, questo centro lo sconsiglio vivamente..

La mia esperienza presso questo centro è stata negativa in tutti i sensi: ho perso tre anni di tempo e speso più di mille euro. Personalmente consiglio altra struttura.